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Incastro


-Grey-

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Conoscevo un ragazzo a scuola (chiamiamolo Ron) aveva diversi problemi; oltre ad andare malissimo negli “studi” si relazionava in modo molto strano, passivo\aggressivo con gli altri ragazzi, spesso coi professori, non si relazionava quasi per nulla con le ragazze passando da eccessi di timidezza a eccessi di sfacciataggine…

Ce l’aveva personalmente con me, per qualche ragione non meglio identificata, che manifestava  in continui tentativi di sabotaggio, tentativi di spargere voci infamanti su di me, complotti e insulti più o meno diretti

Molti erano convinti che avesse problemi mentali di qualche genere, veniva anche messo in “cura” di tanto in tanto, agli altri in genere dava saltuariamente un po’ fastidio, raramente tanto da arrivare a farsi picchiare, ma succedeva, soprattutto su alcune sue vittime designate era invece abbastanza regolarmente pressante

Su di me (che ero una di queste) aveva un impatto relativo perché sono sempre stato abbastanza naturalmente portato a fottermene, nonostante tra le varie trame tessute alle mie spalle per sabotarmi ci abbia oggettivamente perso tante cose, in più occasioni, ma proprio questo mio non raccogliere le sue provocazioni, ricordo, lo faceva infuriare e accanire ancora di più

Un giorno venni a sapere che era privatamente un appassionato di scacchi, ed era piuttosto bravo, non a livelli professionistici, ma era abbastanza esperto perché aveva questa passione da diversi anni

Guarda caso era esattamente il periodo in cui io avevo scoperto la scacchiera e cominciavo ad interessarmi e a giocare le mie prime partite, così un giorno di quelli in cui era calmo, andai a chiedergli un consiglio su una partita (di quelle lunghe, con mosse inviate per messaggio a distanza di giorni) che regolarmente stavo perdendo

Stranamente non ebbe nessuna esitazione o riluttanza, nonostante pare che io fossi il numero 1 sulla sua black list, e immediatamente mi consigliò, intraprese anche una spiegazione con diversi esempi e proiezioni sull’evoluzione della partita alcune regole e consigli generali sul gioco (la maggior parte dei quali non ero ancora in condizioni di capire)

Il giorno seguente, appena mi vide, corse da me a chiedermi com’era andata, se e come avesse risposto l’avversario, come stava andando la partita…

Non avevo niente da dirgli perché per la risposta avrei dovuto aspettare giorni, ma lui iniziò di nuovo a parlarne e spiegarmi cose del gioco, con molto entusiasmo

In breve, da quel giorno, repentinamente non solo smise del tutto di darmi contro più o meno di nascosto ad ogni occasione, ma sviluppò con me un rapporto unico, che non aveva con nessun altro (almeno in quel giro)

Diventò quasi un mio stalker, e passammo un sacco di tempo a fare partite assieme da cui imparai un sacco

Lui continuò per anni a cercarmi insistentemente, anche quando io iniziai ad avere altri interessi e impegni e obbiettivamente non ebbi più molto tempo

Alla lunga poi non ci frequentammo più

Ora

Di interessi in comune ne avevamo anche molti altri, cose che si sapevano pubblicamente, che entrambi conoscevamo

Ma nessuno in cui lui eccellesse

Pare che non eccellesse in niente, se non negli scacchi

Negli scacchi era superiore a me

Era l’unica cosa in cui poteva “insegnarmi”

Ora, si penserebbe in modo ovvio che i suoi problemi derivassero da un senso di inferiorità e il suo comportamento da un bisogno di sentirsi superiore e che avesse perso ogni ostilità nei miei confronti perché la mia richiesta di aiuto gli dava quella validazione di posizione di superiorità che desiderava

E sicuramente c’è una componente non indifferente in cui questo è vero

Però, c’è un dettaglio che mi piace notare

Nessuno gli riconosceva il suo ruolo, la sua bravura superiore alla media (e superiore a tutti quelli del giro) in quel campo

Quasi tutti nemmeno lo sapevano, era una cosa che lui faceva in privato

L’unica cosa in cui era bravo, e molto, era praticamente sconosciuta se non da gente a cui non importava e che semmai avrebbe ridicolizzato

Io non solo gli ho riconosciuto, anche in un solo campo specifico, una posizione di superiorità che obbiettivamente aveva, ma anche nel solo ed unico campo in cui era bravo, il solo e unico campo in cui poteva davvero contribuire produttivamente, in cui poteva davvero aiutarmi

Riconoscere l’importanza e la dignità del proprio ruolo specifico, ha un impatto fortissimo

Tanto quanto il non riconoscerlo ha un impatto distruttivo sulla persona e sulla collettività

Questo è molto evidente, ad esempio, quando, non riconoscendo la dignità di ruolo in tanti settori, tutti si scannano per ottenere il ruolo di comando

Il ruolo di comando è un ruolo specifico

Non è “superiore” e non è un premio

Soprattutto non è un ruolo che deve occupare chi ha avuto i mezzi per arrivare lì, come se fosse un traguardo

È un mezzo, non un obbiettivo

Deve essere occupato da chi è più produttivo in quella posizione lì

Come chi è più produttivo nella posizione di insegnante di scacchi deve occupare quella di posizione

Se a qualcuno bravo negli scacchi viene negato il suo ruolo, la sua posizione produttiva, dove dà il maggior vantaggio a sé stesso e al gruppo

Se questo ruolo viene ridicolizzato, ignorato e non adeguatamente riconosciuto, allora chi non ha altro (o se ce l’ha gli piace meno o è meno bravo) oltre a sentirsi male e diventare spinoso per tutti gli altri, cercherà con ogni mezzo di contendere il ruolo che viene rispettato

Cercando di mettersi in cima a una piramide che non esiste, incurante dei danni che fa

Una persona che occupa il ruolo sbagliato nel sistema, fa danni enormi e subisce danni enormi dal sistema

E può vivere malissimo o cercare di compensare questi danni su di sé in qualche modo a danno del gruppo

Si pensi al re che tassa fino alla morte i sudditi per raccogliere oro e vivere nel lusso

Si trova in una posizione il cui scopo sarebbe proprio di far vivere bene i sudditi, ma per questo sono necessarie capacità specifiche in quel ruolo specifico

Non essendo lì perché quello sia il suo ruolo, ma perché ha salito una scala i cui gradini sono fatti di tradimento e inganno o per aver costruito una piramide a partire dai suoi piedi a scendere, in modo da trovarsi in cima, per prima cosa farà enormi danni in quello che dovrebbe essere il suo compito (migliorare la qualità di vita dei sudditi che saranno costretti o ingannati a accettare condizioni peggiori) e per seconda cosa vivrà molto male perché dovrà lottare con una vita che non è fatta per lui e vivere nello stress, lamentandosi e dovendo impiegare (sprecare) risorse per alleviare questa sofferenza

Non è buono per nessuno

Come non è buono pensare che il comportamento di un ragazzo sia una malattia quando è così ovvio che a forza di trattare uno come un criminale, poi lo diventa davvero

E soprattutto alla luce del fatto che basta un po’ di lucidità nel capire dove una persona può essere produttiva e dove inutile o distruttiva per ribaltare totalmente la situazione

E in tutte le occasioni in cui siamo convinti di avere in qualcuno un nemico o di percepirlo come un pericolo, una minaccia, un fastidio… magari basta così poco, un momento di lucidità o di calma per concepire il giusto incastro

Quanti sono quelli che crediamo inutili, malati, pazzi, aggressivi o nostri nemici e invece stanno solo subendo la costrizione o segregazione di ruolo?

 

 

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saimont

Secondo me tutto ciò che è ora il nostro ambiente è troppo complicato. Bisogna muovere dei pezzi in una scacchiera per essere accettati ormai? E da chì accettati in particolare?

E' tutta una questione di attitudini, chi gioca bene a scacchi probabilmente oltre a essere metodico ha una mente strategica.Vedi a caccia* quanto sarebbe utile un uomo che di strategia se ne intende. E poi è incredibile il lavoro che dobbiamo fare, senza spesso riuscirci, per farci accettare e diventare qualcuno in un quel che si voglia ruolo.Bastava poco un tempo per essere qualcuno, in una tribù di cacciatori-raccoglitori; bastava portare il cibo a casa, bastava accudire i figli, bastava stare insieme.

*per caccia si intenda una caccia ad armi pari, senza "bum" da 100m e animale morto.Dato che non abbiamo scatti felini e armi letali naturali, è giusto che l'uomo si crei le sue armi, ma non troppo tecnologicamente avanzate, sennò si leva il piacere della caccia, che fino a prova contraria è anche un gioco.

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-Grey-
46 minuti fa, saimont ha scritto:

sennò si leva il piacere della caccia, che fino a prova contraria è anche un gioco

la caccia è un gioco finchè sai che tanto mangi comunque!

 

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