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amicizie che ti rendono negativa


lalucebianca

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Camouflage
22 ore fa, lalucebianca ha scritto:

però con queste due sono alla frutta, se ripenso a certi momenti mi viene il voltastomaco, ora siamo  in un momento di silenzio reciproco, post incazzatura loro, capodanno dovevamo farlo assieme ma non ci siamo più sentite, non le sento da Natale. Mai successo in anni. E non ti sembra di essere tornata alle medie?

ok, leggendo può sembrare una stronzat4, ma cmq il vuoto si sente, mi fa strano pensare che potrebbero non esserci più, ma allo stesso tempo sento un certo sollievo, mi duole dirlo.

No, non dico affatto che sia una stronzat4, è ovvio che hai un passato insieme a loro, ma come dice bene Teoskaven:

9 ore fa, Teoskaven ha scritto:

1) I rapporti di amicizia non sono relazioni esclusive

Ho svariati amici che per motivi vari vedo poco o niente. Eppure siamo grandi amici lo stesso. Se io vado a destra e lui a sinistra il sabato sera nessuno si offende. Il rapporto è basato su altro, non sul dover condividere per forza ogni attività sociale.

E concordo. Per quanto mi riguarda, ho molte conoscenze, ma pochissime amicizie, almeno per come le intendo io.

Siamo adulti, ognuno ha la propria vita e in certi casi possono passare anche mesi prima di rivedersi, eppure ci si ritrova sempre allo stesso modo. Queste sono le persone di cui mi voglio circondare.

5 minuti fa, Signorina77 ha scritto:

Tra donne c' è  competizione...

Tra uomini cooperazione.

Ma chi l'ha detto? Anche qui sul forum, ci sono decine di post di uomini che si lamentano del fatto che gli altri uomini li ostacolano e che si dovrebbe costruire una società di maschi che collaborano eccetera eccetera.

A mio avviso, farne una questione di genere ha poco senso: io vedo persone e caratteri e non attributi sessuali.

E ribadisco: secondo me, si fa confusione fra amicizia (vera) e semplice frequentazione, se pur ultradecennale (come mi è parso di capire sia nel caso di lalucebianca).

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Dee
1 minute ago, Camouflage said:

Ma chi l'ha detto? Anche qui sul forum, ci sono decine di post di uomini che si lamentano del fatto che gli altri uomini li ostacolano e che si dovrebbe costruire una società di maschi che collaborano eccetera eccetera.

A mio avviso, farne una questione di genere ha poco senso: io vedo persone e caratteri e non attributi sessuali.

E ribadisco: secondo me, si fa confusione fra amicizia (vera) e semplice frequentazione, se pur ultradecennale (come mi è parso di capire sia nel caso di lalucebianca).

Perche' ci sono decine di maschi che si taglierebbero un dito per un po' di figa.
 

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Tisana
8 minuti fa, Dee ha scritto:

con l'iphone e il portafoglio a destra, si bagnano con tipi come questo sappilo...

I trinariciuti non sono mai stati campioni di coerenza, spero di divenire ricco come Vacchi per potermi permettere di essere un comunista pure io. 

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Dee
11 minutes ago, Tisana said:

trinariciuti

:6_smile: nah Tisana, gia' se usi termini da erudito dovresti affasciare le tipe come fa Sgarbi.
Poi puoi sfogarti cosi' della loro ignoranza.

  

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  • 2 settimane dopo...
lalucebianca

è da un mese e più che non ci si vede, nel frattempo ho cercato di ritrovarmi; sport, passioni che avevo lasciato, persone del passato che non sentivo da un po', ho prenotato un weekend fuori italia.

ho una sorta di paura-vergogna nel re-incontrarle, nel rivederle anche per caso, un po' come dopo la fine di una storia finita male, e d'altra parte non ci siamo più sentite dopo aver battibeccato.

mi rendo conto come tutti siano concentrati su di sé, sulle proprie amicizie, come siano chiusi e abbiano paura di aprire il proprio mondo agli altri, per paura che cambino gli equilibri credo, per gelosie. non lo so.

ho un amico che consideravo tale da anni, ci sentiamo praticamente ogni giorno, parlando tempo fa gli ho parlato della mia situazione, del fatto che si potrebbe uscire, del fatto che potrei uscire con lui e alcuni suoi amici... è stato molto comprensivo, a parole. nei fatti gli ho chiesto se potessi aggregarmi ad una cena il weekend scorso ma ha cominciato a tergiversare ad accampare scuse, a dirmi che mi avrebbe fatto sapere, cosa che non è successa. poi salta fuori che la cena era stata organizzata da una ragazza alla quale, pare, io non stia molto simpatica... mi chiedo che senso abbia tutto ciò, mi fa innervosire il fatto di essere così dipendente dall'avere delle persone fidate, delle persone che ci sono, con cui condividere qualcosa, non tutto, non sempre, ma cmq presenti. credo che sia così la natura di ogni essere umano, non solo la mia, che la cosa piaccia o meno.

inoltre in modo spontaneo vado più d'accordo col genere maschile, ma poi succede che si prendono male, che vogliono di più, iniziano a diventare gelosi, possessivi, e quindi poi tutto naufraga. con le donne c'è amore e odio, nel senso che io mi pongo tranquilla, cerco di non strafare, di entrare in punta di piedi nelle vite altrui, ma poi basta uno sguardo o un gesto di ammirazione in più da parte di un uomo, e via, scattano la competizione e la gelosia che non portano a nulla di buono, mai... ho sempre sofferto molto per questa cosa.

la maggior parte delle persone in coppia che non sono felici di esserlo ma che "meglio avere qualcuno a caso che stare soli", scelgono questa situazione di comodo anche per i motivi detti sopra, avere qualcuno che sai che c'è è importante, avere qualcuno su cui contare è importante, anche per una donna l'essere accoppiata la fa sentire protetta socialmente, la fa percepire meno pericolosa dalle altre donne... è una vita più facile, secondo me... l'ho sentito dire da molte donne, non so se sia lo stesso per gli uomini. non ho mai scelto questa strada, mi metterebbe tristezza penso, però la capisco, profondamente.

 

 

Modificato da lalucebianca
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Jumpy

 

On 30/12/2017 at 10:46 PM, lalucebianca said:

il motivo è il mio distacco. sentono che io se posso cerco di fare altro e a loro non piace, o tutto o niente, vogliono questo, sono additata come la stronz4 che se le fila meno. se io mi faccio vedere meno, tengono il muso, se esco di più con loro, sto male io... siamo arrivati al punto di non ritorno, forse...

Tra le mie amiche vedo che fan gruppo solo con persone che conoscono da decenni, come le compagne di scuola.

E alcune mie amiche mi dicono che non è che preferiscono poi tanto uscire sempre con il gruppo di amiche, ma anche con altre persone.

A parte che dopo l'università, tra lavoro e altro capita che non si esca neanche il sabato, quindi le amicizie si allentano perchè ognuno  è preso dai suoi impegni.

Quindi, in tutto questo, che se la prendono perchè tu preferisci fare altro... IMHO non ha proprio senso, è una reazione da adolescenti, non da persone adulte.

Se dovessi uscire sempre con i miei amici (molti di loro single da secoli) sarebbe da suicidio ...

On 1/1/2018 at 11:49 PM, lalucebianca said:

l'unico neo è che finiscono per avere una cotta e alla fine iniziano ad essere gelosi, a volermi isolare, finché non si arriva ad una rottura.

negli ultimi mesi un ragazzo con cui mi trovavo molto bene non esce nemmeno più con il gruppo di amici in cui anch'io sono presente, perché non mi vuole vedere più, dice che non ce la fa perché da me vorrebbe altro. quindi di quella che pensavo una amicizia vera, di ore di chiacchierate, scambi di punti di vista, interessi condivi, non è rimasto nulla. zero. anche se mi manca. e potrei farne tanti di esempi così.

altri sono gelosi in modo evidente, ti isolano da situazioni in cui potresti incontrare altri uomini, ti rendono impossibile la conoscenza dei loro amici, insomma, vogliono e puntano ad altro. per questo anche tenersi delle amicizie femminili, seppur sgangherate, è quasi d'obbligo, alla fine. 

L'amicizia uomo-donna nasce solitamente su basi ambigue... c'è poco da girarci intorno. IMHO un pochino di interesse ricambiato c'è sempre... magari non tanto da starci insieme... ma c'è.

Ma anche in questo caso, un uomo, oltre i 30 (deduco) dovrebbe saper gestire l'amica che gli piace senza diventare possessivo e geloso come un ragazzino.

52 minutes ago, lalucebianca said:

 

ho un amico che consideravo tale da anni, ci sentiamo praticamente ogni giorno, parlando tempo fa gli ho parlato della mia situazione, del fatto che si potrebbe uscire, del fatto che potrei uscire con lui e alcuni suoi amici... è stato molto comprensivo, a parole. nei fatti gli ho chiesto se potessi aggregarmi ad una cena il weekend scorso ma ha cominciato a tergiversare ad accampare scuse, a dirmi che mi avrebbe fatto sapere, cosa che non è successa. poi salta fuori che la cena era stata organizzata da una ragazza alla quale, pare, io non stia molto simpatica..

[...]

la maggior parte delle persone in coppia che non sono felici di esserlo ma che "meglio avere qualcuno a caso che stare soli", scelgono questa situazione di comodo anche per i motivi detti sopra, avere qualcuno che sai che c'è è importante, avere qualcuno su cui contare è importante, anche per una donna l'essere accoppiata la fa sentire protetta socialmente, la fa percepire meno pericolosa dalle altre donne... è una vita più facile, secondo me... l'ho sentito dire da molte donne, non so se sia lo stesso per gli uomini. non ho mai scelto questa strada, mi metterebbe tristezza penso, però la capisco, profondamente.

Sono situazioni un po' al limite, ma capitano. Sono capitate anche a me. Non è colpa dell'amico...è che non era il caso di "forzare la mano" verso la ragazza a cui stai antipatica.

Ad esempio a me piace tantissimo viaggiare, dipendesse da me partirei quasi tutti i weekend. E capita, solitamente, che i miei amici di tanto in tanto partono pure, ma io non riesco a muovermi per altri impegni oppure partono ma con persone che non conosco.

Certo si, ci resto male, ma capisco anche che non è che se io non posso muovermi allora non devon partire neanche loro e nemmeno sono tenuti a tutti i costi ad avvisarmi se frequentano persone che neanche conosco :)

Per il fatto delle coppie... si... qui al Sud forse  è ancora peggio, in quanto son ancora tante le donne che non guidano, quindi, se non le passa a prendere qualcuno (il fidanzato) da sole non uscirebbero. Il fidanzato gli permette di avere quell'autonomia che da sole non avrebbero.

Da me nelle comitive che vedi in giro per locali la sera, nella stragrande maggioranza son coppie e maschi single ...

Modificato da Jumpy
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Tod

Ciao @lalucebianca , non ho letto tutto il thread, ma il tuo primo messaggio e, in generale, intervengo sull'argomento. Credo che siano tante le persone incastrate in amicizie, anche decennali, considerate tali in modo inappropriato. Personalmente, ho affrontato questo aspetto della mia vita di recente. Per oltre 20 anni ho frequentato lo stesso gruppo di amici che ho conosciuto tra la scuola materna e le elementari, e soltanto adesso ho aperto gli occhi su quanto queste persone abbiano influito sulla mia vita e sulle mie scelte di vita. Quanto dei rapporti amicali si cronicizzano, per dire, è molto difficile abbandonarli, a meno che tu non sia molto cosciente di te, di quello che vuoi e di cosa ti stiano realmente dando/privando. Anche allora, si tratta sempre di abbandonare una comfort zone, una presenza certa a cui si è abituati da tempo. Nel mio caso, ho sempre frequentato un gruppo di amici particolarmente sfigati, per intenderci gente che ancora oggi, a 24-27 anni, si trova a giocare a carte dalle 8 di sera alle 2 del mattino, ed ero finito col fidanzarmi con una ragazza della compagnia; da qualche anno avevo iniziato a covare frustrazione interna, perché di fatto non solo non riuscivo ad abbandonare la comitiva (né la ragazza), ma avevo notato come stessi anche modellando il mio carattere su di essa, adeguandomi e avvicinandomi sempre più ai loro comportamenti, ai loro standard, percependoli quasi come normali. In sostanza stavo annullando me stesso mentre, saltuariamente, avevo bagliori di lucidità che mi rendevano chiaro di come stessi annaspando, andando a fondo, senza via d'uscita. Ma questi bagliori nn duravano mai abbastanza per consentirmi di trovare, da solo, la forza per uscirne. A un tratto, questo mio coinvolgimento nel gruppo ha contribuito a portarmi, in maniera nonsense, ad autodistruggere una nuova relazione sentimentale a cui tenevo tantissimo, con conseguente rottura, one-itis cosmica e via dicendo. Da quel momento, costretto a rialzarmi con le mie forze da quella che era stata la mia prima vera grande delusione, ho iniziato a lavorare intensamente su me stesso e ho capito che l'imperativo più importante è: non andare mai contro quello che sei. Bisogna prendere atto con sincerità di ciò che vogliamo, di ciò che desideriamo, avere rispetto e coscienza di se stessi, eliminare senza timore reverenziale ciò che non è adatto a noi, anche a costo di rimanere soli. Soltanto così facendo si potrà ottenere una serenità personale, indipendentemente da tutto, e, successivamente attrarre a sé persone adatte. Quando si agirà davvero con coerenza con se stessi, infatti, non si è più disposti a investire del tempo con persone, amici o relazioni che siano, che, in qualsiasi modo, siano dovute a un senso del dovere o ad abitudine o ad accondiscendenza. A seguito del mio trauma, ho abbandonato quel gruppo di "amici", e mi sono accorto che, in 20 anni, nemmeno ci conoscevamo. Erano parte di una realtà finta, e inadatta, che avevo contribuito a costruire con il mio atteggiamento passivo e auto-svilente. 20 anni sprecati. E che hanno influito, non poco, su tutto il resto del mio mondo. Sui miei 26 anni. Distruggendoli. Ora, se dovessi dirti se abbia o meno un vero amico, anche uno solo, ti direi: non ne ho. Ma ti dico anche: ne avrò, dato che sono molto socevole, estroverso e, ritengo, anche empatico. Ma, soprattutto: sto meglio così. Me stesso, da solo, in un nuovo mondo, privo di comode finzioni.

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  • 1 mese dopo...
Phoenix10
Il 15/1/2018 alle 20:18 , lalucebianca ha scritto:

è da un mese e più che non ci si vede, nel frattempo ho cercato di ritrovarmi; sport, passioni che avevo lasciato, persone del passato che non sentivo da un po', ho prenotato un weekend fuori italia.

ho una sorta di paura-vergogna nel re-incontrarle, nel rivederle anche per caso, un po' come dopo la fine di una storia finita male, e d'altra parte non ci siamo più sentite dopo aver battibeccato.

mi rendo conto come tutti siano concentrati su di sé, sulle proprie amicizie, come siano chiusi e abbiano paura di aprire il proprio mondo agli altri, per paura che cambino gli equilibri credo, per gelosie. non lo so.

ho un amico che consideravo tale da anni, ci sentiamo praticamente ogni giorno, parlando tempo fa gli ho parlato della mia situazione, del fatto che si potrebbe uscire, del fatto che potrei uscire con lui e alcuni suoi amici... è stato molto comprensivo, a parole. nei fatti gli ho chiesto se potessi aggregarmi ad una cena il weekend scorso ma ha cominciato a tergiversare ad accampare scuse, a dirmi che mi avrebbe fatto sapere, cosa che non è successa. poi salta fuori che la cena era stata organizzata da una ragazza alla quale, pare, io non stia molto simpatica... mi chiedo che senso abbia tutto ciò, mi fa innervosire il fatto di essere così dipendente dall'avere delle persone fidate, delle persone che ci sono, con cui condividere qualcosa, non tutto, non sempre, ma cmq presenti. credo che sia così la natura di ogni essere umano, non solo la mia, che la cosa piaccia o meno.

inoltre in modo spontaneo vado più d'accordo col genere maschile, ma poi succede che si prendono male, che vogliono di più, iniziano a diventare gelosi, possessivi, e quindi poi tutto naufraga. con le donne c'è amore e odio, nel senso che io mi pongo tranquilla, cerco di non strafare, di entrare in punta di piedi nelle vite altrui, ma poi basta uno sguardo o un gesto di ammirazione in più da parte di un uomo, e via, scattano la competizione e la gelosia che non portano a nulla di buono, mai... ho sempre sofferto molto per questa cosa.

la maggior parte delle persone in coppia che non sono felici di esserlo ma che "meglio avere qualcuno a caso che stare soli", scelgono questa situazione di comodo anche per i motivi detti sopra, avere qualcuno che sai che c'è è importante, avere qualcuno su cui contare è importante, anche per una donna l'essere accoppiata la fa sentire protetta socialmente, la fa percepire meno pericolosa dalle altre donne... è una vita più facile, secondo me... l'ho sentito dire da molte donne, non so se sia lo stesso per gli uomini. non ho mai scelto questa strada, mi metterebbe tristezza penso, però la capisco, profondamente.

 

 

 

Devi decidere se concentrarti sui problemi o su quello che senti di voler davvero, su ciò che ti fa stare bene.

 

Gli altri ti trattano nella misura in cui tu permetti di essere trattata, e la visione del mondo che hai (che sia del mondo a te circostante o del mondo nel suo complesso) è la visione che ricevi e attrai su te stessa.

 

 

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