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Depressione: conoscerla per combatterla


Dott.Mauro Grillini

Messaggi raccomandati

5 minuti fa, ispettore Coliandro ha scritto:

 parliamo sempre di rischio, non di nessi causa-effetto..

E dal punto di vista sociale, è un problema trasversale che colpisce tanto i benestanti quanto la classe operaia o no? Anche qui mi verrebbe da rispondere che colpisce di più chi non ha problemi di sopravvivenza ma forse è riduttivo

Modificato da EdoardoG
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Giraluna

Nel mio caso specifico fu la tragicità del lutto: vidi il corpo a terra. Da lì ebbi un ritorno di ciclo (scusate per l immagine poco bella) che durò tre giorni. 

Due settimane dopo sostenni l esame di maturità. Ottenni un lavoro, che poi mollai.

L incubazione di un disturbo simile, con ciò che accadde a me fu lungo quanto repentino per la profondità con cui mi colpì. 

Certo è che già la stavo incubando, secondo me. Io sono figlia di operai, che non hanno avuto la possibilità di sviluppare degli hobby ed una vita sana.  

Io invece suonavo il piano, parlavo tre lingue e scrivevo prima dell incidente. Dopo quel fattaccio si ridimensiono tutto. 

Molto lo hanno fatto il senso di vulnerabilità e di impotenza di cui parla ispettore. Io poi provengo da una famiglia anafettiva, che dimostra l affetto adeguandosi a questo mondo malato. 

Credo, per come l ho vissuta io, che la depressione colpisca in particolare chi ha la propensione alla scoperta, al nuovo che, per un fatto o un altro, gli viene improvvisamente tolta od ostacolata. 

Da quell incidente ripresi a suonare solo mesi fa. Ora il mio romanzo verrà ripreso a rivalutato daccapo. 

Ho ripreso con la quarta lingua ed il ripasso delle altre. 

Ho comunque assistito mia madre durante il suo periodo di malattia incoraggiando pure il resto della famiglia. 

Non smisi di essere impegnata. Era la spinta ad essere malata. 

Per cui, credo che si tratti appunto della biologia insita nello stare male: i miei hanno vissuto una vita difficile. Quindi io di riflesso venni educata più allo stare male che bene.

E questa cosa, se colpisce una mente sveglia, creativa può fare molti danni. 

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Dott.Mauro Grillini
3 ore fa, EdoardoG ha scritto:

E dal punto di vista sociale, è un problema trasversale che colpisce tanto i benestanti quanto la classe operaia o no? Anche qui mi verrebbe da rispondere che colpisce di più chi non ha problemi di sopravvivenza ma forse è riduttivo

Le ultime statistiche che avevo letto - vado a memoria - dicevano che si tratta di una condizione abbastanza trasversale, anche se si evidenzia un rischio un po’ più elevato per individui con bassa condizione socio-economica e bassi livelli di istruzione

questo (penso io) può essere dovuto a un più difficile riconoscimento del quadro, un minor supporto sociale e meno risorse per affrontare terapie onerose senza passare dai canali pubblici che purtroppo non mi sembrano sempre all’altezza..più per una questione organizzativa e di fondi che dal punto di vista professionale ovviamente..

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Giraluna
2 minuti fa, KrisD ha scritto:

situazione e' migliorata solo quando ho smesso di controllare tutto

Anche io ho smesso di farlo. Proprio smettendo di farlo ho notato che mi viene una nausea quando leggo o avverto qualcosa di simile rendendomi conto di tutto il male che avevo dentro. 

6 minuti fa, KrisD ha scritto:

sono trovata a lavoro a mia volta nella condizione di dover gestire persone, e ho dovuto iniziare a fidarmi,

Nel mio sono a chiamata ed ho la gestione della mia postazione. Per arrivare a ciò ho dovuto fidarmi di chi m insegnava. 

8 minuti fa, KrisD ha scritto:

nella vita privata trovo molto piu' gratificante ora farmi gestire da chi sa farlo, perche' degno di fiducia, che farlo io stessa.

Ti capisco. 

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OdetoJoy

Dai tuoi scritti sembri scesa e risalita dall'abisso Giraluna.

Hai tutta la mia stima e comprensione, visto che è una cosa che è successa anche a me nella vita, non posso non essere in risonanza con te.

Leggo in te alcuni elementi tipici di chi dall'abisso è entrato e poi ne è uscito.

Come l'aumento vertiginoso dell'empatia o la capacità di leggere dentro le persone: affrontata la tua ombra sei in grado di sentire a pelle quella degli altri.

Una volta chiusa la ferita, non ti farà più male, ma la cicatrice rimarrà indelebile dentro di te e ti plasmerà, sarà parte di te.

Quella stessa cicatrice, ricordo di quella che è stata la tua più grande debolezza, diventerà, se tu lo vorrai, la tua più grande forza, diventerà un dono.

Il dono dell'inconscio.  Dalle ceneri risorgerà una fenice.

"Why bats Master Wayne?"

"Bats frigthened me. It's time my enemies shared my dread"

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Giraluna

Era proprio quello il luogo in cui mi trovavo e che ho sempre cercato di descrivere @OdetoJoy 

Una caverna dalle pareti scivolose, dove l eco si disperde, rendendo inefficace qualsiasi richiesta di aiuto ed ogni rumore può essere qualcosa, qualcuno oppure il nulla più totale. 

Sì, ora le vedo le ombre degli altri. A volte non ci credo ancora. Chiedo che non mi venga detto nulla, che mi si lasci concentrare apposta perché non voglio alcun condizionamento. 

Finora ho sempre visto giusto. Se prima mi occorreva qualche chiacchiera o scambio virtuale per capire, ora vedo e poi rimane solo confermare o smentire tramite i gesti o le parole. 

Si, ho scritto proprio confermare o smentire perché non sono portatrice della verità o della conoscenza. Ciò che vedo è sensibile e mutabile. 

Hai proprio ragione. È un dono. Grazie ad esso non ho più bisogno di controllare, di stare sull'attenti, di verificare. 

Prima mi svegliavo urlando, letteralmente, spaventando mia madre più di una volta. Ora anche i miei sogni sono di natura diversa. Pure il mio corpo sta cambiando. 

Ed è una liberazione immensa. 

Quei pipistrelli sono l equivalente degli scheletri di cui ho già parlato in altro momento, quelli che giacciono dentro le caverne, sepolti lì perché ci sono rimasti, senza mai vedere la luce. Scesi io nell ombra, li guardai mentre mi circondavano; alcuni avevano ancora dei brandelli di pelle attaccata alle ossa. 

Non servivano parole. Serviva solo guardarli. E sentirli. 

Grazie per le tue parole. 

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Dott.Mauro Grillini
8 ore fa, OdetoJoy ha scritto:

Dai tuoi scritti sembri scesa e risalita dall'abisso Giraluna.

Hai tutta la mia stima e comprensione, visto che è una cosa che è successa anche a me nella vita, non posso non essere in risonanza con te.

Leggo in te alcuni elementi tipici di chi dall'abisso è entrato e poi ne è uscito.

Come l'aumento vertiginoso dell'empatia o la capacità di leggere dentro le persone: affrontata la tua ombra sei in grado di sentire a pelle quella degli altri.

Una volta chiusa la ferita, non ti farà più male, ma la cicatrice rimarrà indelebile dentro di te e ti plasmerà, sarà parte di te.

Quella stessa cicatrice, ricordo di quella che è stata la tua più grande debolezza, diventerà, se tu lo vorrai, la tua più grande forza, diventerà un dono.

Il dono dell'inconscio.  Dalle ceneri risorgerà una fenice.

"Why bats Master Wayne?"

"Bats frigthened me. It's time my enemies shared my dread"

https://it.m.wikipedia.org/wiki/Kintsugi

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Giraluna

"La pratica nasce dall'idea che dall'imperfezione e da una ferita possa nascere una forma ancora maggiore di perfezione estetica e interiore".

Colgo la frase del link fornito da @ispettore Coliandro per parlare anche di un altro aspetto. 

Durante la terapia ho avuto modo di entrare dentro la caverna come ho avuto modo di indagare, se così si può definire il lavoro che ho fatto, nel mio passato.

Ricordo nitidamente questo episodio.

All'epoca avevo dieci anni. Nel mio quartiere ero fra le bambine più grandi. A volte ci riunivano tutti assieme per giocare, altre no. Col passare del tempo mi ritrovai a giocare sempre con questa bimbetta di cui ricordo il nome per intero e la fisionomia tanto che potrei tranquillamente andare a cercarla su fb, se l'avessi, per vedere com'è diventata. Aveva otto anni. Ci giocavo tutti i giorni d'estate. Ricordo che a mezzogiorno dovevo tornare a casa perché il padre rincasava per pranzo e doveva essere tutto pronto per farlo poi ripartire. Aveva una sorella maggiore, all'epoca sedicenne.

Il ricordo è ancora vivo: eravamo nascoste nel posto auto di mio padre. Ci baciammo. Io ero l'uomo della situation. Ricordo l'eccitazione ed i baci molto intensi. Pure con la lingua!

Spesso mi sono chiesta se non fosse stato frutto della mia testa, ma credo che sia accaduto sul serio. Me lo ricordo come fosse ieri ed infatti più volte, nel corso della terapia, mi tornò alla mente, proprio come spesso ritorna in quest'ultimo periodo.

Credo che, poi qualcuno mi corregga se sbaglio, il mio corpo e la mia indole abbiano sempre seguito la retta via, ma a causa dei condizionamenti sociali quell'interesse verso la femminuccia sia sparito e stato sostituito con l'odio, la diffidenza e l'invidia. Altrimenti non mi saprei spiegare come mai da piccola amoreggiai con un'altra femminuccia e poi mi ritrovai anni dopo a detestare le compagne di classe.

Secondo me, nel frattempo, ho ricevuto da mia madre (inconsciamente da parte sua, ovvio) un indottrinamento che negli anni ha insabbiato quell'istinto e che ora, fuori da quell'abisso, stia lentamente tornando a galla.

Può essere? Qualche idea a riguardo? Lo chiedo a tutti, ovviamente.

 

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ganimede

complimenti all', ispettore per il topic e per come sinteticamente ha inquadrato il problema...io sto vivendo da qualche anno un periodo poco piacevole (il primo della mia fin quì fortunata esistenza) dovuto a problemi familiari che mi sono trovato a dover risolvere ( peraltro senza averli creati io ma sopravvenuti per eventi naturali) senza averne la preparazione..e sto facendo tanta fatica, perchè anche se li ho in parte risolti ne restano degli altri per i quali le soluzioni che ho individuato fatico a metterle in pratica perchè non riesco a decidermi quale sia quella più opportuna..ecco il senso di impotenza di cui parlava giraluna...il senso di troavrsi di fronte a qualcosa verso cui si è deboli ed inadeguati e di sentirsi talvolta in balia degli eventi perchè non si ha la preparazione per affrontare la minaccia...gli eventi spingono a decidere velocemente e non si hanno gli elementi e le conoscenze necessarie per decidere rapidamente...tutto diventa così complicato e ci si scopre inadeguati improvvisamente...ecco che tutto ciò può causare quegli stati d'animo che riferiscono alla depressione...nel mio caso è questo a farmi male : non sapere che strada intraprendere per risolver un problema che non posso evitare

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