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Blocchi psicologici


Julian89

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Julian89

Ciao ragazzi, vi chiedo aiuto per una situazione alquanto complessa.
Io e la mia ragazza stiamo insieme da 1 anno e mezzo. Rapporto quasi perfetto, ci amiamo e lei mi tratta come un re.

Il problema riguarda il sesso, vissuto sempre con molti blocchi da parte sua.
Tant'è vero che, pur avendo avuto un buon numero di esperienze, ha provato un orgasmo solo una volta (anche se, in questo caso, la responsabilità è da dividere con gli incapaci con cui è stata).

Col tempo, complice l'aumentare dell'affinita' e la mia attitudine nel fare sesso spinto, si sblocca moltissimo e la qualità dei rapporti migliora.
Ora riesce ad avere orgasmi ad ogni rapporto, prevalentemente con la masturbazione (che prima aveva vergogna a fare davanti al partner), cunnilingus e qualche posizione.

Nonostante ciò, alcuni dei blocchi più profondi sono rimasti.
Tra cui, il considerare inconsciamente il sesso come una cosa sporca, non giusta. Una pratica da sbrigare il prima possibile.
Razionalmente, invece, è consapevole.

Specifico che si eccita moltissimo durante i preliminari (la figa non mente).
Quando però cominciamo il rapporto, la maggior parte delle volte sento che, dopo poco tempo, si spegne. Come se nel suo cervello scattasse qualcosa che la bloccasse.

Capita anche - poche volte, a dire il vero - che riesca ad essere completamente "connessa" e a godersi il rapporto. Quando succede, il sesso è stupendo.

Ho sempre pensato fossi io a non riuscire a toccare i tasti giusti per farla esplodere e godere totalmente, per cui nel tempo ho provato a stimolarla in modi diversi. A volte rispondeva, altre no.

Ieri, durante un rapporto, di nuovo questa spiacevole sensazione. Stavolta però mi si ammoscia, sbotto e me ne vado in un'altra stanza a sbollire.

Dopo essermi calmato, decido di affrontare l'argomento.
Di lei già sapevo che fosse cresciuta in un ambiente familiare particolare, con un padre morboso, iperprotettivo e poco affettuoso, pronto ad elargire affetto solo in caso di successo a scuola e università.
E come se non bastasse, l'influenza negativa della cugina più grande , con cui è cresciuta e che l'ha fatta sempre sentire in colpa in merito al sesso.

Ad ogni modo, ieri vengo a sapere che c'è dell'altro. Mi racconta di alcuni episodi vissuti da bambina che l'hanno segnata. Episodi apparentemente insignificanti ma che lei, da piccola, ha vissuto in modo traumatico.

A questo punto capisco che i danni subiti sono molto più estesi di quanto credessi.
La guardo rannicchiata sul letto a fianco a me, con le lacrime agli occhi e mi sento totalmente impotente.

So bene che solo lei può "curarsi". Ma io, dal mio canto, voglio fare il possibile per aiutarla.
Per cominciare, mi sono fatto un esame di coscienza e riconosco di averle messo pressione in alcuni frangenti: ad esempio, molte volte è capitato, quando la vedevo "spenta", di focalizzarmi completamente su di lei per farla venire. Questo la faceva sentire obbligata a godere per non deludermi, col risultato di peggiorare ancora di più la situazione.

In virtù di questo, d'ora in avanti cercherò di sgravarla da questa inutile pressione, concentrandomi prevalentemente su me stesso.
E ho invitato anche lei a fare lo stesso, così che possa trovare un minimo di sollievo dall'ansia da prestazione (anche) che l'attanaglia.

Come vedete, è un insieme di cose.

E mi chiedevo cos'altro potessi fare.

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Rock2013

Ciao avete pensato di rivolgervi ad uno psicologo? So che fa strano che sia io a scriverlo che non credo molto in queste cose (o meglio anche il dietologo o il neurologo me lo hanno consigliato)...però essendo questioni appartenenti anche all'infanzia. Chissà magari...

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Crescendo63
On 3/4/2018 at 6:14 PM, Julian89 said:

Nonostante ciò, alcuni dei blocchi più profondi sono rimasti.
Tra cui, il considerare inconsciamente il sesso come una cosa sporca, non giusta. Una pratica da sbrigare il prima possibile.

[...]

Di lei già sapevo che fosse cresciuta in un ambiente familiare particolare, con un padre morboso, iperprotettivo e poco affettuoso, pronto ad elargire affetto solo in caso di successo a scuola e università.
E come se non bastasse, l'influenza negativa della cugina più grande , con cui è cresciuta e che l'ha fatta sempre sentire in colpa in merito al sesso.

Ad ogni modo, ieri vengo a sapere che c'è dell'altro. Mi racconta di alcuni episodi vissuti da bambina che l'hanno segnata.

Ce n'è da passarsi qualche decennio... ;-)

Quando qualcuno ha un simile "bagaglio" emotivo, in genere per superarlo è necessario un lungo e profondo lavoro di scavo e pulizia psicologici.

Lavoro che può essere fatto in autonomia (ma possono volerci decenni e senza garanzie di successo), oppure con un buon professionista (sicuramente più rapido, se si trova uno con cui si è sintonia).

La scelta è di lei: se vuole trascinarsi questa zavorra tutta la vita (blocchi così non se ne vanno da soli), oppure vuole prendersene cura.

 

Per quanto riguarda te, non puoi fare molto se non hai validi strumenti psicologici (e anche se tu li avessi, il contesto relazionale cozzerebbe con un rapporto di tipo terapeutico).

Certo aiuta essere comprensivo, paziente, non scaricarle addosso le tue esigenze, non farla sentire sotto pressione o aspettarsi performance. Prenderla per mano incoraggiandola ad affrontare queste paure senza farsene paralizzare. Fare piccoli passi insieme.

Però questo reca solo sollievo, non guarigione.

 

Quello che potrebbe fare lei, se ne ha voglia, è un lavoro di auto-analisi: ascoltarsi, identificare blocchi e paure, porsi delle piccoli sfide per esplorarli, ecc.

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