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L' importanza della crisi


Signorina77

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Signorina77

Alla luce dei recenti avvenimenti accaduti nel forum, riflettevo sull'importanza di vivere nella nostra vita dei momenti di crisi. Per quanto possano essere negativi e sconfortanti, nella maggior parte dei casi si rivelano occasioni preziose per analizzare e rivalutare attentamente aspetti importanti di noi stessi e di ciò che ci circonda. Se non permettiamo alla crisi di annientarci, riusciamo ad affrontarla in maniera costruttiva e a diventare persone migliori, più critiche e più consapevoli.

 

Qual è stata, nella seduzione e non, la crisi che ha rappresentato per voi un punto di svolta da cui ripartire più forti di prima?

 

(* Etimologia di “crisi”: dal verbo greco "krino" = separare, cernere, in senso più lato discernere, giudicare, valutare )

 

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Giraluna

Quando sono stata mollata a ottobre. Era la prima volta 😂

Lì ho realizzato molte cose. Anzi direi tutto. 

Sono entrata in terapia - i problemi c erano già da anni - ed ora posso dire che è tutto così Vero. 

Sì, È. 

È e basta. 

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Crescendo63
2 hours ago, Signorina77 said:

Alla luce dei recenti avvenimenti accaduti nel forum, riflettevo sull'importanza di vivere nella nostra vita dei momenti di crisi.

Secondo me (e non solo), una crisi seria è indice della necessità di cambiamento, di trasformazione, di evoluzione.

E' un sintomo: quella situazione (o come abbiamo vissuto finora) non funziona più, quindi è necessario evolversi altrimenti tenderemo a (de)perire (e "(de)perire" può voler dire sopravvivere ma "appassire" o "morire dentro").

 

Quote

Qual è stata, nella seduzione e non, la crisi che ha rappresentato per voi un punto di svolta da cui ripartire più forti di prima?

Mi ricordo che, intorno ai miei vent'anni, c'è stato un periodo dove continuavo a ripetermi "Non si può andare avanti così!" :-D

Stavo male, la mia vita non mi piaceva, ma non capivo bene cosa e come cambiare. Ero circondato da persone "convenzionali" ma i loro modelli mi stavano sempre più stretti.

Leggendo e imparando ho pian piano scoperto nuove vie, ed è iniziata la mia evoluzione.

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Marcatone

Confermo. Magari tutti conoscono la metafora della fenice o l'assunto per cui non c'è giorno senza notte o non c'è pace senza guerra, ma finché non lo provi sulla tua pelle non lo capisci davvero. Secondo me per quanta necessità di cambiamento puoi avere o per quanto puoi maledire la tua situazione non c'è niente di meglio di un bel evento traumatico o di una profonda crisi per rompere tutto e ripartire da zero.

Io ora sono nel lunghissimo e estenuante periodo di ricostruzione che segue una di queste crisi. Per altro derivata da una situazione piuttosto classica. Adolescenza degenerata ma tutto sommato divertente -> prima ragazza che te la molla -> relazione di 5 anni -> periodo di merda, disoccupazione o lavoretti di merda, amici diventati ormai nauseanti, nessuna prospettiva nessuno stimolo, pessime abitudini e vizi, depressione.  La situazione era davvero agli sgoccioli e quando la tipa com'era prevedibile si è trovata un altro non mi è rimasto più niente. A quel punto l'unica cosa da fare era buttarsi tutto alle spalle e cambiare ogni cosa.

L'unica cosa che posso dire per quanto banale, e infatti lo dico più che altro per ripeterlo a me stesso, è di non avere fretta nel ricostruirsi. Ci si può mettere tutto il tempo che si vuole. Bisogna valorizzare le cose positive e i passi che si sono fatti nella direzione giusta senza impazzire se non si riesce a ottenere tutto subito. Comunque più passa il tempo e più sono contento che le cose siano andate così e tutto lo schifo che ho passato mi sembra una cosa bellissima.

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Signorina77
Il 18/3/2018 alle 21:48 , Crescendo63 ha scritto:

Secondo me (e non solo), una crisi seria è indice della necessità di cambiamento, di trasformazione, di evoluzione.

E' un sintomo: quella situazione (o come abbiamo vissuto finora) non funziona più, quindi è necessario evolversi altrimenti tenderemo a (de)perire (e "(de)perire" può voler dire sopravvivere ma "appassire" o "morire dentro").

 

Mi ricordo che, intorno ai miei vent'anni, c'è stato un periodo dove continuavo a ripetermi "Non si può andare avanti così!" :-D

Stavo male, la mia vita non mi piaceva, ma non capivo bene cosa e come cambiare. Ero circondato da persone "convenzionali" ma i loro modelli mi stavano sempre più stretti.

Leggendo e imparando ho pian piano scoperto nuove vie, ed è iniziata la mia evoluzione.

Verissima la riflessione sulla necessità di cambiamento.

A proposito di persone “convenzionali”, sto vivendo una fase simile. Io voglio scoprire cosa mi rende felice, chi mi circonda invece tende a giudicare ma soprattutto non mi capisce. E questo a volte è frustrante. Posso chiederti, se è capitato anche a te, come interagire con le persone care che non condividono le tue idee? Come hai gestito questo aspetto della crisi?

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BlackSabo
Il 3/18/2018 alle 19:36 , Signorina77 ha scritto:

Qual è stata, nella seduzione e non, la crisi che ha rappresentato per voi un punto di svolta da cui ripartire più forti di prima?

Sono stato lasciato nel giro di tre mesi dalle due ragazze con cui stavo all'epoca.

Di una ero innamorato follemente, dell'altra mi stavo innamorando follemente.

Ci ho messo praticamente un anno per riprendermi completamente.

Se questo non fosse accaduto, non avrei dato una svolta alla mia vita, non avrei valutato seriamente di entrare nel Predator Clan e non avrei cercato attivamente di migliorare e capire cosa mi interessa e cosa voglio ottenere nella vita.

Se non fosse successo, magari ora starei aprendo un bel topic nella sezione one-itis con titolo "la mia ragazza mi ha lasciato dopo 5 anni".

Quindi, ora "ringrazio" di aver passato quel periodo e quell'anno.

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alfiere

Ripartire più forte di prima è difficile.

Penso che guardarsi intorno, analizzare con razionalità la situazione e rialzarsi zoppicando sia già un ottimo risultato, per niente scontato.

Modificato da alfiere
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Giulietto

Lasciato dal primo amore da un giorno all'altro dopo un anno di simbiosi.

Umiliato, tradito, usato. Dopo 3 mesi è iniziata la rinascita e la gratitudine nei suoi confronti per avermi aperto gli occhi su come gira tutto il meccanismo 

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gelsomino
6 minuti fa, Giulietto ha scritto:

la gratitudine nei suoi confronti per avermi aperto gli occhi su come gira tutto il meccanismo 

 

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Nuovo_utente

In ordine:

- un amore non corrisposto/"ci siamo trovati in un momento sbagliato" (lei ancora a distanza di 12, forse 13 anni, mette mi piace a tutte le cagate che pubblico su tutti i social possibili...meno male che ho smesso di cercare di capirla appunto circa 12 anni fa, altrimenti sarei con una camicia di forza, mortacci sua! 😂)

- un tradimento dalla "classica che te lo aspetteresti"

- un tradimento dalla "classica da cui non te lo aspetteresti" (sai quando la scegli nel mucchio...e dici: "No vabbè, è lei, è perfetta" --> mortacci sua anche per lei).

 

Diciamo che il terzo evento è quello che mi ha più messo alla prova. È stata una vera e propria rinascita. Non ho mai più scambiato una parola con nessuna delle suddette 3. Ma le ringrazio tutte...l'ultima in particolare. Di recente ho saputo che "finalmente" ha trovato la sua pace, credo. Sono felice per lei. Lei non lo saprà mai...ma ho anche pregato per lei, perchè fosse felice, anche quando una parte del mio cervello la immaginava saltellante su un nuovo fallo. E vabbè...mi ha regalato "un nuovo me"...più consapevole, più cazzuto, più uomo. Dopo di lei una valangata di soddisfazioni personali e con le donne. Il 90% della mia autostima la devo alla rottura con lei. 

 

Per il resto...dalla serie "non si finisce mai di evolversi"...al momento sono sul ciglio di un precipizio. Devo ancora capire se lanciarmi di testa o spiccare un nuovo volo che non so manco io dove mi porterà. Alla soglia dei quasi 35 anni pensavo di aver finito...e invece una parte di me mi dice che non è così. Non sono ancora alla mia "versione definitiva".

Dopo un 2.0 ed un 3.0...probabilmente mi aspetta una versione 4.0. Forse più consapevole della vita e dei rapporti. Forse semplicemente più vero, stanco di dover far sempre funzionare le cose, stanco di dover pensare per 2, stanco di chi non ti segue. Mi sento come uno che ha già la mano sul tasto rosso RESET...e quasi aspetta qualcuno che spinga la mano su quell'enorme tasto. Ma quella forza deve venire solo da dentro di me. Da un lato la paura di un nuovo salto nel vuoto...dall'altro una eccitazione enorme per quello stesso salto che tanto mi terrorizza. Work in progress...LOADING...

 

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