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Sono innamorato di una ragazza...


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Gainsbourg

Aggiornamenti.

Non buoni. La guerra lascia ferite profonde, ti fa venire voglia di tornartene a casa a ricucire la carne lacerata,  tornare a pensare ai rassicuranti pensieri che facevi prima. Peccato sia impossibile. Quella casa a cui tornare è rasa al suolo e ormai della vita passata non è rimasto niente.

L'ho rincontrata. Sempre in situazioni marginali, tangenzialmente agli incontri di gruppo. Ho usato tutta la mia capacità (che devo dire mi è abbastanza innata) di stuzzicarla, prenderla in giro e punzecchiarla... insomma push&pull.

Lei è ricettiva a tutto ciò. Sembra che il fatto che un mese fa ci siamo baciati non sia mai successo. Nè io ci sono voluto tornare.

Una sera mi sembrava fosse in attesa che io le chiedessi mi riaccompagnarla a casa, io invece con grande nonchalace ho preso e me ne sono andato per fatti miei. Un' altra sera, dopo che avevamo scherzato a lungo io e lei da soli, avevo una voglia incontenibile di isolarla, riaccompagnarla, avere un contatto fisico... ma è stata lei a prendere e andarsene.

L'universo mi manda segnali sconfortanti, come ad esempio la presenza di un amico (gay) comune in un momento in cui stavamo soli io e lei. Questo è apparso in mezzo alle palle dal nulla. Inutile pensare alle bestemmie che dentro di me lanciavo mentre fuori sfoggiavo il mio sorriso impassibile.

Ho ripreso a mandarle messaggi, anzi in verità ne ho mandato solo uno, scherzoso, sulla scia di una conversazione divertente che avevamo avuto qualche giorno prima. Ma lei sempre risposta che non aggiunge, nè toglie.

Lei NON INVESTE. Via messaggio senza ombra di dubbio. Tant'è che è frustrante mandare sms e infatti non lo faccio.

Dal vivo le cose sono molto più fluide, ho sempre la sensazione di riuscire a catturare la sua attenzione e, in un contesto giusto, ad avvicinarla a me. So farla ridere so entrarci in complicità.

Due sono le cose : o non le interesso affatto (pietra sopra, quel che è stato è stato, amici come prima); o è una ragazza molto molto indecisa, con gli interruttori del desiderio nascosti nelle viscere e nel profondo più inaccessibile.

E fino a qua non c'è niente di male. 

Il problema grosso sono io. Mi vengono dubbi che questa guerra sia in grado di portarla avanti. Che riesca a mettere quel distacco che mi serve. Sono completamente coinvolto e quando capita che ci rivediamo, poi vivo malissimo. Il pensiero sta diventando totalizzante e a volte è difficile prendere sonno o pensare a lavorare tanta è la persistenza del pensiero. Diventa sempre più difficile aprirsi ad altro, fare altro, accettare che ci siano circa 4 miliardi di donne su questo pianeta oltre lei. 

Pensare che ci sia solo lei : è la cosa più sciocca che un uomo possa pensare, ma è anche quello che in modo chiaro, limpido ed inequivocabile, adesso sento.

 

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Everything
39 minuti fa, Gainsbourg ha scritto:

Il problema grosso sono io. Mi vengono dubbi che questa guerra sia in grado di portarla avanti. Che riesca a mettere quel distacco che mi serve. Sono completamente coinvolto e quando capita che ci rivediamo, poi vivo malissimo. Il pensiero sta diventando totalizzante e a volte è difficile prendere sonno o pensare a lavorare tanta è la persistenza del pensiero. Diventa sempre più difficile aprirsi ad altro, fare altro, accettare che ci siano circa 4 miliardi di donne su questo pianeta oltre lei. 

Pensare che ci sia solo lei : è la cosa più sciocca che un uomo possa pensare, ma è anche quello che in modo chiaro, limpido ed inequivocabile, adesso sento.

Io penso che va benissimo così come ti stai comportando. 

Sei perfettamente consapevole di alcune cose che non sono per nulla scontate ed il solo fatto di avere ben chiari quali siano i tuoi punti deboli è molto positivo.

Alla fine non si tratta mai di conquistare una donna ma di conquistare se stessi. Nel senso che queste situazioni mettono in luce tutti i lati della propria personalità su cui dover lavorare, emergono le mille lacune che abbiamo.

Tu la guerra non la stai combattendo ne contro di lei, ne per lei. Tu la stai combattendo contro di te e per te.

Lascia scorrere, le regole dettate da altri forumisti o da manuali non servono a nulla se non rimani fedele a te stesso prima di tutto.

Accetta tutto quello che ti passa nella testa ora e cerca di interpretarlo sempre come una possibilità di crescita.

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Gainsbourg
1 hour ago, Everything said:

Io penso che va benissimo così come ti stai comportando. 

Sei perfettamente consapevole di alcune cose che non sono per nulla scontate ed il solo fatto di avere ben chiari quali siano i tuoi punti deboli è molto positivo.

Alla fine non si tratta mai di conquistare una donna ma di conquistare se stessi. Nel senso che queste situazioni mettono in luce tutti i lati della propria personalità su cui dover lavorare, emergono le mille lacune che abbiamo.

Tu la guerra non la stai combattendo ne contro di lei, ne per lei. Tu la stai combattendo contro di te e per te.

Lascia scorrere, le regole dettate da altri forumisti o da manuali non servono a nulla se non rimani fedele a te stesso prima di tutto.

Accetta tutto quello che ti passa nella testa ora e cerca di interpretarlo sempre come una possibilità di crescita.

Quanto ha senso portare avanti il massacro emotivo, continuare a giocare quando non sei più sicuro di poter pagare il debito di una posta importante? Mi sento come ad un tavolo da poker e la paura di poter perdere più di quello che ho in tasca. Eppure mi ripeto è un gioco : occorre sempre tenerlo in mente, perchè una delle regole del poker è che quando pensi ai soldi inevitabilmente cominci a perdere.

Oppure ha senso andare da lei e provare ad essere diretto, una cosa del tipo "ho delle speranze?", che è una frase di per se da uomo-zerbino ma che purtroppo rispetta in pieno la domanda interiore che mi risuona dentro. Perchè ora come ora sapere di avere una briciola di speranza mi farebbe tornare il sorriso. E sapere chiaramente di non averne forse mi aiuterebbe ad uscire dalla fogna. Ma speranza poi di cosa? Come se poi quello che ti dicono le donne corrisponde ad una verità inconfutabile e immercescibile.

 

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Nyne
2 ore fa, Gainsbourg ha scritto:

Quanto ha senso portare avanti il massacro emotivo, continuare a giocare quando non sei più sicuro di poter pagare il debito di una posta importante? Mi sento come ad un tavolo da poker e la paura di poter perdere più di quello che ho in tasca. Eppure mi ripeto è un gioco : occorre sempre tenerlo in mente, perchè una delle regole del poker è che quando pensi ai soldi inevitabilmente cominci a perdere.

Oppure ha senso andare da lei e provare ad essere diretto, una cosa del tipo "ho delle speranze?", che è una frase di per se da uomo-zerbino ma che purtroppo rispetta in pieno la domanda interiore che mi risuona dentro. Perchè ora come ora sapere di avere una briciola di speranza mi farebbe tornare il sorriso. E sapere chiaramente di non averne forse mi aiuterebbe ad uscire dalla fogna. Ma speranza poi di cosa? Come se poi quello che ti dicono le donne corrisponde ad una verità inconfutabile e immercescibile.

 

L'impressione che personalmente mi trasmetti è di essere seduto ad un tavolo da poker non con la paura, ma con la certezza di non avere soldi in tasca. Di fatto non si tratta di una questione d'audacia, necessaria per correre dei rischi e mettersi in gioco, ma di partire senza gli strumenti necessari. Come mettersi alla guida senza il volante.

Dici che ti stai preparando alla guerra, ma in realtà credo che tu ti stia preparando a una battaglia con la speranza di vincere la guerra. Vincere la battaglia per te significa conquistare questa donna, vincere la guerra significa imparare a nuotare nel vortice emotivo in cui ti ritrovi e che, nonostante gli anni e l'esperienza, non hai probabilmente imparato a dominare proprio perché concentrato a curare i sintomi piuttosto che la malattia.

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Gainsbourg
1 hour ago, Nyne said:

L'impressione che personalmente mi trasmetti è di essere seduto ad un tavolo da poker non con la paura, ma con la certezza di non avere soldi in tasca. Di fatto non si tratta di una questione d'audacia, necessaria per correre dei rischi e mettersi in gioco, ma di partire senza gli strumenti necessari. Come mettersi alla guida senza il volante.

Dici che ti stai preparando alla guerra, ma in realtà credo che tu ti stia preparando a una battaglia con la speranza di vincere la guerra. Vincere la battaglia per te significa conquistare questa donna, vincere la guerra significa imparare a nuotare nel vortice emotivo in cui ti ritrovi e che, nonostante gli anni e l'esperienza, non hai probabilmente imparato a dominare proprio perché concentrato a curare i sintomi piuttosto che la malattia.

Hai un ottimo insight, perchè credo di essere un uomo emotivo e sensibile. Nel bene e nel male, perchè a volte è una ricchezza, altre volte è una condanna.  Il che forse apparirà poco virile a qualcuna, ma è quello che sono. Provo certo a darmi una struttura, in parte ce l'ho. So di essere lontano anni luce dallo stereotipo del tipo che piace alle donne : tendo a farmi coinvolgere troppo, è vero.

Ma forse questo è il banco di prova che mi serve. Adesso.  Anche interventi come il tuo mi sanno essere di aiuto per imparare un po' a nuotare nel vortice. Che poi se imparassi a scivolare piuttosto che a nuotare ma la farei andare bene ugualmente.

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Nessuno ti darà più il tempo che IMHO stai perdendo... Comincia a flirtare con altre, anche davanti a lei se possibile, questa è la guerra, può essere che trovi uns donna che a lei se l'attacca al tacco. 

Ciao 

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Nyne
10 ore fa, Gainsbourg ha scritto:

Hai un ottimo insight, perchè credo di essere un uomo emotivo e sensibile. Nel bene e nel male, perchè a volte è una ricchezza, altre volte è una condanna.  Il che forse apparirà poco virile a qualcuna, ma è quello che sono. Provo certo a darmi una struttura, in parte ce l'ho. So di essere lontano anni luce dallo stereotipo del tipo che piace alle donne : tendo a farmi coinvolgere troppo, è vero.

Ma forse questo è il banco di prova che mi serve. Adesso.  Anche interventi come il tuo mi sanno essere di aiuto per imparare un po' a nuotare nel vortice. Che poi se imparassi a scivolare piuttosto che a nuotare ma la farei andare bene ugualmente.

La sensibilità è senz'altro un'arma a doppio taglio. E la vita è una questione di prospettive.

L'altro giorno ho avuto l'occasione di contemplare una delle più celebri opere del Bernini. L'avrò vista decine di volte, ed ogni volta mi provoca lo stesso trasporto. In momenti come questi, dove ogni rilievo delle sue sculture mi suscita commozione, mentre, ad altri, ispira indifferenza, provo un profondo senso di gratitudine per questa naturale sensibilità che, in qualche modo, mi consente di percepire questo vortice di eccitazione. E, nello stesso modo, ho maledetto questo appassionato senso di sensibilità che mi ha travolto fino a farmi dimenticare chi sono o cosa volessi.

In questo momento vivi all'interno di un'angolazione ristretta che tu stesso ti sei costruito. L'ossessività nei confronti di questa donna, vista dall'esterno della tua indomabile emotività, denota una sconfortante ricerca di rassicurazione amplificata in maniera negativa da quella che è la tua naturale indole. Vedi, credo non esistano qualità o difetti di per sé assoluti; è il modo in cui decliniamo le nostre caratteristiche caratteriali, per natura neutrali, a donare ad esse un'accezione positiva o negativa. 

Desideri speranze con lei per poter avere un alibi alle tue debolezze. Con questo non intendo negare la spontaneità dei sentimenti che provi: ti invito semplicemente a riflettere sulla radice profonda su cui affondano. Non a caso tu stesso affermi: "A sapere di avere una briciola di speranza mi farebbe tornare il sorriso". Certo, colmerebbe le mancanze su cui ti saresti dovuto applicare tu. E, al contempo, dici: "Sapere chiaramente di non averne forse mi aiuterebbe ad uscire dalla fogna". Certo, ti aiuterebbe a liberarti da responsabilità che ricadono unicamente su te stesso.

In entrambi i casi sorge il cavillo fondamentale.

Ora, sono una donna. Ed ho anche una certa presunzione personale. Potrei indicarti svariate strategie comportamentali per sedurla e 'renderla tua' (qualunque cosa significhi, ma, leggendo i tuoi post, pare abbastanza chiaro). Non sarebbe difficile in senso assoluto. Sicuramente in questo forum vi sono pene-dotati in grado di farlo meglio di me. Ma non cambierebbe di una virgola. Perché, come tu stesso hai detto, "Il problema sono io." Non perché non sei in grado di vincere la battaglia, ma perché una volta vinta quest'ultima, ti accorgeresti che la guerra è ancora in corso, ed è solo con te stesso.

Farsi travolgere nel vortice non è di per sé un male. Lo diventa quando dimentichi te stesso. Hai detto bene: scivola, ma non lasciarti sopraffare.

"Decine di milioni di chilometri più in là, anche il pianeta Terra ha dimensioni di una lucciola."

Modificato da Nyne
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Gainsbourg
16 hours ago, Nyne said:

La sensibilità è senz'altro un'arma a doppio taglio. E la vita è una questione di prospettive.

L'altro giorno ho avuto l'occasione di contemplare una delle più celebri opere del Bernini. L'avrò vista decine di volte, ed ogni volta mi provoca lo stesso trasporto. In momenti come questi, dove ogni rilievo delle sue sculture mi suscita commozione, mentre, ad altri, ispira indifferenza, provo un profondo senso di gratitudine per questa naturale sensibilità che, in qualche modo, mi consente di percepire questo vortice di eccitazione. E, nello stesso modo, ho maledetto questo appassionato senso di sensibilità che mi ha travolto fino a farmi dimenticare chi sono o cosa volessi.

In questo momento vivi all'interno di un'angolazione ristretta che tu stesso ti sei costruito. L'ossessività nei confronti di questa donna, vista dall'esterno della tua indomabile emotività, denota una sconfortante ricerca di rassicurazione amplificata in maniera negativa da quella che è la tua naturale indole. Vedi, credo non esistano qualità o difetti di per sé assoluti; è il modo in cui decliniamo le nostre caratteristiche caratteriali, per natura neutrali, a donare ad esse un'accezione positiva o negativa. 

Desideri speranze con lei per poter avere un alibi alle tue debolezze. Con questo non intendo negare la spontaneità dei sentimenti che provi: ti invito semplicemente a riflettere sulla radice profonda su cui affondano. Non a caso tu stesso affermi: "A sapere di avere una briciola di speranza mi farebbe tornare il sorriso". Certo, colmerebbe le mancanze su cui ti saresti dovuto applicare tu. E, al contempo, dici: "Sapere chiaramente di non averne forse mi aiuterebbe ad uscire dalla fogna". Certo, ti aiuterebbe a liberarti da responsabilità che ricadono unicamente su te stesso.

In entrambi i casi sorge il cavillo fondamentale.

Ora, sono una donna. Ed ho anche una certa presunzione personale. Potrei indicarti svariate strategie comportamentali per sedurla e 'renderla tua' (qualunque cosa significhi, ma, leggendo i tuoi post, pare abbastanza chiaro). Non sarebbe difficile in senso assoluto. Sicuramente in questo forum vi sono pene-dotati in grado di farlo meglio di me. Ma non cambierebbe di una virgola. Perché, come tu stesso hai detto, "Il problema sono io." Non perché non sei in grado di vincere la battaglia, ma perché una volta vinta quest'ultima, ti accorgeresti che la guerra è ancora in corso, ed è solo con te stesso.

Farsi travolgere nel vortice non è di per sé un male. Lo diventa quando dimentichi te stesso. Hai detto bene: scivola, ma non lasciarti sopraffare.

"Decine di milioni di chilometri più in là, anche il pianeta Terra ha dimensioni di una lucciola."

Io non so se questa battaglia la vincerò o la perderò, ma di una cosa sono sicuro : la guerra non è mai finita (come diceva qualcuno) nè finirà mai...

perchè ho la presunzione di conoscermi e so che difficilmente troverò la quiete e la pace, almeno in questa vita. Non l'ho trovata con le donne che mi hanno amato e che io ho amato, ho meglio l'ho trovata... ma poi l'inquietudine, la smania, l'ansia ri-sale dopo mesi, dopo anni, come una voce che che ti chiama e ti chiede di rientrare nel bosco, dove tutto è più oscuro e non sai cosa ti aspetta. Ho lasciato una vita tranquilla per seguire la mia natura, una natura di cui a volte sono orgoglioso e che altre volte mi mette in mezzo ai casini. Ma è la mia natura e non la posso rinnegare. Mai.

Adesso è così.

La battaglia : varrà sempre la pena combatterla ma stavolta niente alibi. Sono adulto e il fatto che lo sono si misura nel non concedersi scuse, come ho fatto nel post che tu - spietata - hai evidenziato. Non c'è alcuna speranza, nè briciolo nè niente. Lei non mi cerca, sono io che la cerco, quindi basta proiezioni o illusioni. La speranza è una costruzione mentale mia di cui ormai posso fare a meno. Specialmente ora,  qualche giorno dopo averla vista, riprendo lucidità. Vivrò quello che arriverà, che sia disperato o esaltante fa parte di quella cosa chiamata amore.

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Actarus75
20 ore fa, Nyne ha scritto:

La sensibilità è senz'altro un'arma a doppio taglio. E la vita è una questione di prospettive.

L'altro giorno ho avuto l'occasione di contemplare una delle più celebri opere del Bernini. L'avrò vista decine di volte, ed ogni volta mi provoca lo stesso trasporto. In momenti come questi, dove ogni rilievo delle sue sculture mi suscita commozione, mentre, ad altri, ispira indifferenza, provo un profondo senso di gratitudine per questa naturale sensibilità che, in qualche modo, mi consente di percepire questo vortice di eccitazione. E, nello stesso modo, ho maledetto questo appassionato senso di sensibilità che mi ha travolto fino a farmi dimenticare chi sono o cosa volessi.

In questo momento vivi all'interno di un'angolazione ristretta che tu stesso ti sei costruito. L'ossessività nei confronti di questa donna, vista dall'esterno della tua indomabile emotività, denota una sconfortante ricerca di rassicurazione amplificata in maniera negativa da quella che è la tua naturale indole. Vedi, credo non esistano qualità o difetti di per sé assoluti; è il modo in cui decliniamo le nostre caratteristiche caratteriali, per natura neutrali, a donare ad esse un'accezione positiva o negativa. 

Desideri speranze con lei per poter avere un alibi alle tue debolezze. Con questo non intendo negare la spontaneità dei sentimenti che provi: ti invito semplicemente a riflettere sulla radice profonda su cui affondano. Non a caso tu stesso affermi: "A sapere di avere una briciola di speranza mi farebbe tornare il sorriso". Certo, colmerebbe le mancanze su cui ti saresti dovuto applicare tu. E, al contempo, dici: "Sapere chiaramente di non averne forse mi aiuterebbe ad uscire dalla fogna". Certo, ti aiuterebbe a liberarti da responsabilità che ricadono unicamente su te stesso.

In entrambi i casi sorge il cavillo fondamentale.

Ora, sono una donna. Ed ho anche una certa presunzione personale. Potrei indicarti svariate strategie comportamentali per sedurla e 'renderla tua' (qualunque cosa significhi, ma, leggendo i tuoi post, pare abbastanza chiaro). Non sarebbe difficile in senso assoluto. Sicuramente in questo forum vi sono pene-dotati in grado di farlo meglio di me. Ma non cambierebbe di una virgola. Perché, come tu stesso hai detto, "Il problema sono io." Non perché non sei in grado di vincere la battaglia, ma perché una volta vinta quest'ultima, ti accorgeresti che la guerra è ancora in corso, ed è solo con te stesso.

Farsi travolgere nel vortice non è di per sé un male. Lo diventa quando dimentichi te stesso. Hai detto bene: scivola, ma non lasciarti sopraffare.

"Decine di milioni di chilometri più in là, anche il pianeta Terra ha dimensioni di una lucciola."

Il problema in questi casi è capire perché stiamo combattendo una guerra contro noi stessi, cosa arde dentro di noi, quali solo le insicurezze ed i sensi di colpa che ci travolgono. Sono d’accordo che l’ossessione verso qualcuno sia solo un sintomo di qualcos’altro di molto più profondo. 

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Nyne
Il 21/4/2018 alle 20:00 , Gainsbourg ha scritto:

La battaglia : varrà sempre la pena combatterla ma stavolta niente alibi. Sono adulto e il fatto che lo sono si misura nel non concedersi scuse, come ho fatto nel post che tu - spietata - hai evidenziato. Non c'è alcuna speranza, nè briciolo nè niente. Lei non mi cerca, sono io che la cerco, quindi basta proiezioni o illusioni. La speranza è una costruzione mentale mia di cui ormai posso fare a meno. Specialmente ora,  qualche giorno dopo averla vista, riprendo lucidità. Vivrò quello che arriverà, che sia disperato o esaltante fa parte di quella cosa chiamata amore.

Farsi travolgere, ma con la consapevolezza che permette di non affondare.

In entrambi i casi sai di essere vivo, ed è ciò che più conta in mezzo ad un mare di morti.

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