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L'assurda mentalità da poveraccio dell'imprenditore medio italiano...


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Dopo aver visto la realtà lavorativa da dipendente in varie aziende italiane, e poi (come collaboratore esterno) essermi girato una miriade di aziende estere e abitandoci anche all'estero; sono ogni giorno più schifato dal modo di lavorare italiano.

Ciò che secondo me è un problema di base, è la mentalità da perdenti...

La mentalità del guadagno e del risparmio nel breve periodo....nell'immediato...senza pensare alle conseguenze

 

 

Un esempio...c'è bisogno di una figura professionale importante?

L'imprenditore normale prende la persona più qualificata/più competente, gli paga uno stipendio proporzionato a qualifiche e abilità, e se lavorando nota che quella persona va bene, la tiene facendogli un contratto duraturo con bonus/scatti di carriera.

L'imprenditore italiano invece intanto mette sul tavolo la sua proposta da 400€ al mese come stage....a questo punto o trova l'incompetente, che però terrà lo stesso perché vede che gli costa pressoché zero....oppure per disperazione qualcuno di competente accetta la sua proposta....ma quello competente poi, mica passerà ad un contratto normale...no...rimarrà a 400€ al mese finché capito l'andazzo troverà altro e l'imprenditore in questione avrà perso una persona di valore...

Ah, e ovviamente tra le figure professionali ci sarà anche l'incompetente raccomandato....che verrà tenuto come l'incompetente che non troverebbe altro, ma al tempo stesso guadagna lo stipendio che in realtà spetterebbe alla persona competente...

 

Altri esempi sono: il risparmiare sulla sicurezza, il far quadrare i conti evadendo le tasse invece di pensare ad altre strategie, il trattare di merda i dipendenti convinti così di farsi rispettare, il risparmiare sulla manutenzione dei macchinari anche se poi producono più scarto o ripararli una volta rotti costerà di più...

 

Insomma, lavorare a queste condizioni, e soprattutto con questa mentalità imprenditoriale fa schifo...

Non è produttivo né per il dipendente e né per l'azienda in generale...

Zero meritocrazia, si viene presi tutti per il culo indipendentemente dai meriti o dalle colpe

 

Conoscendo il modo di lavorare italiano mi meraviglio che ancora così tante aziende riescano ad essere competitive o, a produrre prodotti con un minimo di qualità.

 

Ditemi la vostra, casomai raccontando anche qualche esperienza.

 

p.s. io posso capire che lo stato italiano non ti agevoli in nulla, e che tanti dipendenti facciano il minimo indispensabile per portare a casa un banale stipendio sicuro a fine mese....però qui si parla di mentalità imprenditoriale....di scelte che comunque di base sono sbagliate e portano a danni immensi nel medio-lungo periodo...

Modificato da newcome
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capelli bagnati

Solo nell'ultimo anno ho aumentato del 200% la mia RAL (gli incrementi medi sono del 10-15% annuali). Ed è circa un anno che prendo parte ad assunzioni e a decisioni importanti a livello aziendale. Oltre ad avere un progetto mio che seguo totalmente da solo. Quindi ho molto ben chiare queste dinamiche.

E... Con questa mentalità non farai mai carriera.

Lavorare male è semplicemente una necessità. Arrivare a dover mettere le pezze cercando di risparmiare anche se nel lungo periodo è deleterio è, a volte, una necessità. E' una necessità se devi far quadrare il bilancio e passare al mese successivo. Poi si, ci sono delle realtà che non hanno alcun piano di crescita organico e non hanno neanche idea di come impostare il proprio brand e come calibrare ciò che vendono come servizi o prodotti.

Tuttavia... ho lavorato per varie realtà che, da fuori, erano realtà solide e "rinomate" per la qualità del loro lavoro. Ho tenuto anche colloqui di recente con manager di aziende che se ti nominassi conosceresti per certo. Aziende che addirittura fanno consulenza e hanno interi team a supporto di aziende di importanza nazionale. Eppure, all'interno della loro stessa azienda, non seguivano i loro dipendenti lasciandoli quasi allo sbando.

In un'altra azienda, quello che allora era il mio capo, mi disse: "ho avuto ordine di pagarvi il meno possibile e farvi lavorare il più possibile. Ho le mani legate". Al di là dell'uscita infelice, è per farti capire che spesso le necessità di business impongono certi ragionamenti. Inoltre, molte persone non hanno la consapevolezza di quanto costi perdere un professionista che conosce l'ambiente in cui sta lavorando. Perdere qualcuno che ha un know how maturato in 2-3 anni in quell'azienda, è una perdita gravissima. Eppure pensano di poterlo sostituire rapidamente con qualcuno che magari ha un profilo junior.

Sono stupidi? No, seguono delle dinamiche ben precise. Ovvero, quello dell'abbattere i costi. E trattare i dipendenti come se fossero massa non specializzata interscambiabile. Non vanno a valorizzare il singolo. Perché nel 90% dei casi non ha senso. Vanno a ottimizzare per la massa. Questo perché riescono a livellare sia la gente con un profilo basso e quella con un profilo medio-alto, mettendole in scatole. Scatole che sanno esattamente quanto sono mediamente produttive. E possono avere metriche, risultati precisi e sapere cosa aspettarsi. Nel momento in cui sei una grande azienda ti fa danno sia quello improduttivo quanto quello super produttivo. Perché non riesci a incasellarlo e crea squilibri a livello produttivo.

Più diventi una realtà grossa, più devi cominciare a strutturarti. E nella strutturazione stessa devi cominciare a mettere in atto dei processi e delle metriche uguali per tutti. L'eccellenza se sei bravo riesci a trovare dei processi per premiarla, ma è comunque cosa complessa. Persino in aziende di fama internazionale, l'eccellenza è un problema da gestire, più che un qualcosa di auspicabile. Purtroppo il 90% delle persone fa lavori che odiano e che non è brava fare. E' semplicemente la realtà. E bisogna fare conto su questo tipo di realtà.

L'imprenditore dunque, specialmente quello che non ha alcuna esperienza in campo economico, di marketing o di vendita, si trova a dover far fronte a mille problemi. Se ha un'azienda grande deve tenerla sempre aggiornata e stare al passo coi tempi. Diventando capace di delegare e far seguire intere aree produttive a dei suoi sottoposti. Se invece ha un'azienda piccola ha mille problemi dovuti al fatto che ha budget piccoli e pochi soldi per investire sulla crescita dell'azienda stessa.

Quindi non c'è posto per il merito? Non c'è posto per quelli che fanno la differenza? Si... c'è il posto. Ma te lo devi prendere. Se aspetti che siano gli altri a riconoscerti alcunché... stai fresco. Le aziende che hanno questo tipo di logica sono in modalità riduzione dei costi. E il 90% degli imprenditori italiani ragiona in questo modo. Il mio capo attuale invece ha il bilancio in positivo facendo un sacco di soldi, senza neanche avere debiti con banche.... come? Semplicemente perché la pensa all'opposto. Ovvero investe sulle persone e si circonda di collaboratori affidabili e di qualità. E' una qualità rara e la trovi solo se cominci a scalare in imprese di livello davvero alto. Proprio perché sono quelle che fanno girare un monte di soldi in poche persone.

Finché rimani in aziende di 4 persone con fatturati ridicoli è ovvio che avrai una realtà da brividi. E ti serve, per fare pratica, imparare e riuscire ad avere le competenze per farti prendere in aziende sempre migliori. Scalando la china, un po' alla volta.

E come fai a scalare? Ti differenzi dalla massa. Tramite specializzazioni, esperienze all'estero magari, oppure con titoli di vario genere. Partecipi a conferenze, conosci persone, stringi accordi. E' ovvio che in un mare di mediocrità e senza specializzazioni, quello che viene scelto per avanzare di carriera è quello con contatti. Semplicemente perché siete percepiti come tutti uguali. Quando invece ti crei una tua notorietà, un tuo brand personale. Nel momento in cui sei richiesto. E anzi la difficoltà diventa lavorare per un anno di fila nella stessa azienda perché ricevi continuamente offerte di lavoro con stipendi assurdi... fidati che le cose cambiano.

Ma siamo in Italia e quindi le persone sperano nel gratta e vinci o che qualcuno si accorga di quanto sono unici e speciali. Se aspetti gli altri stai fresco. Devi essere tu che ti fai il culo quadrato per farti conoscere e per importi nel mercato.

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PSY
Il 5/6/2018 alle 12:55 , newcome ha scritto:

rimarrà a 400€ al mese finché capito l'andazzo troverà altro e l'imprenditore in questione avrà perso una persona di valore...

uno verametne di valore non prende a €400, ma neanche a €600 o a  €1000 e se mai si verificasse questa situazione, sicuramente saprebbe che negoziare un salario + elevato è la chiave per non far perdere "la persona di valore" all'imprenditore.

per il resto, ci pensa il mercato a punire gli incompetenti.

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  • 4 settimane dopo...
robinbreak
On 6/5/2018 at 6:55 AM, newcome said:

Dopo aver visto la realtà lavorativa da dipendente in varie aziende italiane, e poi (come collaboratore esterno) essermi girato una miriade di aziende estere e abitandoci anche all'estero; sono ogni giorno più schifato dal modo di lavorare italiano.

Ciò che secondo me è un problema di base, è la mentalità da perdenti...

--- cut ---

 

In via di principio sono d'accordo, ma va detto che fare l'imprenditore in Italia e' come correre una maratona con le cavigliere appesantite.

Non mi va di sparare sulla Croce Rossa... se credi che sia semplice prendere certe decisioni perche' non parti tu con l'azienda e vediamo come gestisci il personale...

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Crescendo63
On 6/5/2018 at 12:55 PM, newcome said:

L'imprenditore normale prende la persona più qualificata/più competente, gli paga uno stipendio proporzionato a qualifiche e abilità, e se lavorando nota che quella persona va bene, la tiene facendogli un contratto duraturo con bonus/scatti di carriera.

L'imprenditore italiano invece intanto mette sul tavolo la sua proposta da 400€ al mese come stage....a questo punto o trova l'incompetente, che però terrà lo stesso perché vede che gli costa pressoché zero....oppure per disperazione qualcuno di competente accetta la sua proposta....ma quello competente poi, mica passerà ad un contratto normale...no...rimarrà a 400€ al mese finché capito l'andazzo troverà altro e l'imprenditore in questione avrà perso una persona di valore...

Racconto la mia esperienza a riguardo, così mi sfogo un po' 😄

20 anni fa faccio un colloquio presso una casa editrice: il capo mi dice che sta cercando una persona che gli risolva una serie di problemi. Io lo ascolto e gli dico che potrei essere quella persona, ma che la sua offerta è bassa. Lui mi dice "Dimostrami che sei quella persona, e poi lo stipendo si alzerà".

Vengo assunto, prendo in mano la situazione (sono abituato ad agire come professionista dagli anni '80), e in sei mesi tutti i problemi elencati sono stati risolti. Vado dal capo e gli dico "Ok, ora rivediamo lo stipendio". Lui replica che "Non posso alzarlo, perché sei l'ultimo arrivato e gli altri se la prenderebbero". Alla faccia della meritocrazia...!

Risultato: dopo un mese me ne sono andato, e ho continuato a fare il professionista (soldi altalenanti, ma quantomeno sono libero). Lui ha assunto due ragazzine al posto mio: gli saranno costate meno di me? Ne dubito. Avranno avuto la stessa efficienza? Dubito anche di questo. Ma lui ha avuto la soddisfazione di essere "Quello che comanda" 😄

 

Quote

Conoscendo il modo di lavorare italiano mi meraviglio che ancora così tante aziende riescano ad essere competitive

Infatti a quanto ne so, l'Italia è agli ultimi posti come competitività in Occidente.

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trout_man

Posso chiedere sommessamente che cosa intendete per "dipendente di valore" oppure "consulente di valore"? 

Qual è la reale differenziazione? 

Vorrei legarmi a chi (giustamente!) parlava di standardizzazione alla mediocrità dei dipendenti nelle realtà di "fama" 

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