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Può un disoccupato andare in LTR?


Innovation

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21 minuti fa, Karls ha scritto:

Io non sono propriamente NEET perche' in teoria sono iscritto all'universita' e ho un "lavoro", chiamiamolo cosi', che pero' non mi permette di certo di essere indipendente.
Ti dico che a volte sono le difficolta' della vita che fanno di un uomo/ragazzo un NEET. 
Nei primi anni di universita' andavo come il vento. Poi ho avuto problemi di salute ... (si puo' dire? Di depressione e problemi familiari) e per anni sono rimasto in un limbo, bloccato. Non riuscivo a fare niente. 
Non e' facile, credimi. Perche' le ambizioni le hai e non hai la forza di fare nulla e gli anni passano, intanto. 
Ora ho 33 anni, sto riprendendo gli studi. Ho questo piccolo lavoretto (che quando mi va bene mi porta 600/700 euro al mese, quando va bene!) e purtroppo vivo con i miei.
Sai, e' brutto. La mia e' una storia complessa e non mi va di raccontarla. Ma ci sono tanti ragazzi in giro cosi'. 

 

E la cosa brutta sai qual e'? Che sai di avere ambizioni, valore, ma arriva il figlio di papa' con la vita tutta in discesa e fa inevitabilmente piu' figura di te, che hai dovuto condurre mille battaglie. E l'ha vinta con le donne e tu passi inevitabilmente per buono a nulla. 

Comunque il consiglio all'autore del topic: e' meglio non pensare a questo dettaglio, piuttosto costruisciti e migliora te stesso e non far caso alle donne che ti declinano per tali motivi.

Ah ok grazie per la spiegazione, io per es non ti considererei un NEET, per me un NEET è sostanzialmente uno sfaticato schizzinoso che rifiuta i lavori stagionali per principio (per es nella mia regione mancano più di 5000 laboratori stagionali in agricoltura)

Ok tu hai avuto delle difficoltà e ti senti scoraggiato ma da come dici non ti stai adagiando, ecco

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leavingmyheart
1 ora fa, Karls ha scritto:

Io non sono propriamente NEET perche' in teoria sono iscritto all'universita' e ho un "lavoro", chiamiamolo cosi', che pero' non mi permette di certo di essere indipendente.
Ti dico che a volte sono le difficolta' della vita che fanno di un uomo/ragazzo un NEET. 
Nei primi anni di universita' andavo come il vento. Poi ho avuto problemi di salute ... (si puo' dire? Di depressione e problemi familiari) e per anni sono rimasto in un limbo, bloccato. Non riuscivo a fare niente. 
Non e' facile, credimi. Perche' le ambizioni le hai e non hai la forza di fare nulla e gli anni passano, intanto. 
Ora ho 33 anni, sto riprendendo gli studi. Ho questo piccolo lavoretto (che quando mi va bene mi porta 600/700 euro al mese, quando va bene!) e purtroppo vivo con i miei.
Sai, e' brutto. La mia e' una storia complessa e non mi va di raccontarla. Ma ci sono tanti ragazzi in giro cosi'. 

 

E la cosa brutta sai qual e'? Che sai di avere ambizioni, valore, ma arriva il figlio di papa' con la vita tutta in discesa e fa inevitabilmente piu' figura di te, che hai dovuto condurre mille battaglie. E l'ha vinta con le donne e tu passi inevitabilmente per buono a nulla. 

Comunque il consiglio all'autore del topic: e' meglio non pensare a questo dettaglio, piuttosto costruisciti e migliora te stesso e non far caso alle donne che ti declinano per tali motivi.

 

Cercati magari anche uno spiraglio per andartene all'estero un domani...

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Gattone
1 ora fa, EdoardoG ha scritto:

Ah ok grazie per la spiegazione, io per es non ti considererei un NEET, per me un NEET è sostanzialmente uno sfaticato schizzinoso che rifiuta i lavori stagionali per principio (per es nella mia regione mancano più di 5000 laboratori stagionali in agricoltura)

Ok tu hai avuto delle difficoltà e ti senti scoraggiato ma da come dici non ti stai adagiando, ecco

Sì a 2 euro l'ora in nero 12-14 ore al giorno, ma per piacere....tutti sanno quali sono le condizioni di chi lavora nei campi, schiavitù del 3 millennio 

Leggi qui http://www.repubblica.it/economia/2016/02/23/news/caporalato_in_400mila_lavorano_nei_campi_per_meno_di_2_5_euro_l_ora-134042758/ 

Oppure qui https://www.corriere.it/cronache/17_maggio_05/migranti-pagati-2-euro-l-ora-campi-caporali-centro-accoglienza-63209916-3153-11e7-8ba7-335b307d9aaa.shtml  

O qui http://www.today.it/cronaca/morte-paola-clemente-andria.html 

Modificato da Gattone
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1 ora fa, leavingmyheart ha scritto:

 

Cercati magari anche uno spiraglio per andartene all'estero un domani...

Si', e' l'obiettivo numero uno questo. L'esperienza all'estero la bramo da tempo. Ho intenzione di completare gli studi, non mi arrendo facilmente 😊

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2 ore fa, EdoardoG ha scritto:

Ah ok grazie per la spiegazione, io per es non ti considererei un NEET, per me un NEET è sostanzialmente uno sfaticato schizzinoso che rifiuta i lavori stagionali per principio (per es nella mia regione mancano più di 5000 laboratori stagionali in agricoltura)

Ok tu hai avuto delle difficoltà e ti senti scoraggiato ma da come dici non ti stai adagiando, ecco

Lo scoraggiamento a volte viene, ma lo tengo a bada perche' comunque so di potercela ancora fare e, anche se qualche obiettivo ora sara' meno facilmente raggiungibile di 10 anni fa, posso comunque fare qualcosa di buono e ho sempre diversi assi nella manica da giocarmi. Ma intanto gli studi voglio farli tutti perche' non ho rinunciato a quel tipo di carriera. Ma ho mille progetti in testa. 
Attualmente faccio lezioni private e quindi ho una piccola autonomia economica, ma come detto e' un lavoro che in periferia, dove sto io, rende meno che in centro ma tutto sommato e' sempre meglio di niente. 

Tu ad esempio magari hai una mentalita' piu' elastica e sei piu' empatica, ma ti garantisco che ci sono ragazze, magari non giovanissime ma intorno ai 30, che non mi si filerebbero per motivi di natura economica che non mi dilungo nell'elencare. 

E' brutta questa cosa, magari tutte riuscissero a vedere oltre come te ma sappi che e' dura (anche se del giudizio altrui me ne sono sempre fottuto alla grande, ma in questo caso il giudizio e' selettivo e quindi mi penalizza).

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Crescendo63
On 6/30/2018 at 2:20 AM, Karls said:

Lo scoraggiamento a volte viene, ma lo tengo a bada perche' comunque so di potercela ancora fare e, anche se qualche obiettivo ora sara' meno facilmente raggiungibile di 10 anni fa, posso comunque fare qualcosa di buono e ho sempre diversi assi nella manica da giocarmi. Ma intanto gli studi voglio farli tutti perche' non ho rinunciato a quel tipo di carriera. Ma ho mille progetti in testa. 

Ecco, bravo. Si fà così: non ci si arrende, si perseguono degli obiettivi, ci si impegna per evolversi sempre, se va male si prova in altri modi.

Si lotta prima per sopravvivere e poi per vivere a modo proprio. E' l'unica via, perché il mondo non è fatto per renderci felici. Se vogliamo essere felici (o qualsiasi altra cosa), sta a noi stessi realizzarlo.

 

(NB: Parlo con te ma mi rivolgo anche agli "sfigatoni" che si piangono addosso invece di darsi da fare)

 

Per esempio, sento molti dire che "In Italia non c'è lavoro". E' un'idiozia: è pieno di annunci di ricerca di personale. Però cercano persone qualificate, capaci, brillanti, competenti. Non "uno qualunque".

Se sei uno qualunque, allora sì sei messo male. Ma se ti sbatti e sviluppi qualità significative, qualcuno interessate alle tue qualità lo trovi.

 

Quote

ci sono ragazze, magari non giovanissime ma intorno ai 30, che non mi si filerebbero per motivi di natura economica che non mi dilungo nell'elencare. 

E' vero. Specialmente quelle di 30 anni e oltre, sono spesso preda dell'orologio biologico e/o in modalità "provider hunter": quindi se non hai un lavoro sicuro per loro non esisti.

Ma non sono tutte così: ripeto, se hai delle qualità notevoli, e ti dai da fare per proporti, qualcuna interessata alle tue qualità la trovi.

 

E' una questione di qualità che si offrono*: la maggior parte di quelli che si lamentano, mi appaiono come "persone senza qualità", che vorrebbero essere apprezzati per il solo fatto di esistere.

 

* Quando parlo di qualità intendo "qualità che hanno valore per gli altri", non cose banali come "Sono una brava persona", "Ho un animo sensibile", "Ho tanta buona volontà"... che sono parte dello standard di qualsiasi essere umano decente.

Se si vuole qualcosa dagli altri, bisogna essere in grado di offrire loro qualcosa che gli interessa: tutte le relazioni sono basate sullo scambio.

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Il 3/7/2018 alle 15:39 , Crescendo63 ha scritto:

Ecco, bravo. Si fà così: non ci si arrende, si perseguono degli obiettivi, ci si impegna per evolversi sempre, se va male si prova in altri modi.

Si lotta prima per sopravvivere e poi per vivere a modo proprio. E' l'unica via, perché il mondo non è fatto per renderci felici. Se vogliamo essere felici (o qualsiasi altra cosa), sta a noi stessi realizzarlo.

 

(NB: Parlo con te ma mi rivolgo anche agli "sfigatoni" che si piangono addosso invece di darsi da fare)

 

Per esempio, sento molti dire che "In Italia non c'è lavoro". E' un'idiozia: è pieno di annunci di ricerca di personale. Però cercano persone qualificate, capaci, brillanti, competenti. Non "uno qualunque".

Se sei uno qualunque, allora sì sei messo male. Ma se ti sbatti e sviluppi qualità significative, qualcuno interessate alle tue qualità lo trovi.

 

E' vero. Specialmente quelle di 30 anni e oltre, sono spesso preda dell'orologio biologico e/o in modalità "provider hunter": quindi se non hai un lavoro sicuro per loro non esisti.

Ma non sono tutte così: ripeto, se hai delle qualità notevoli, e ti dai da fare per proporti, qualcuna interessata alle tue qualità la trovi.

 

E' una questione di qualità che si offrono*: la maggior parte di quelli che si lamentano, mi appaiono come "persone senza qualità", che vorrebbero essere apprezzati per il solo fatto di esistere.

 

* Quando parlo di qualità intendo "qualità che hanno valore per gli altri", non cose banali come "Sono una brava persona", "Ho un animo sensibile", "Ho tanta buona volontà"... che sono parte dello standard di qualsiasi essere umano decente.

Se si vuole qualcosa dagli altri, bisogna essere in grado di offrire loro qualcosa che gli interessa: tutte le relazioni sono basate sullo scambio.

 

 

Ti ringrazio per il bel post. 

 

Molte donne intorno ai 30 sono proprio come le descrivi tu. Ci sono anche quelle che, avendo realizzato qualcosa, vogliono un partner di livello come il loro o superiore al loro. 
Nel mio caso, sono ancora al livello 0, ma ride bene chi ride ultimo 😄 
Non provo delusione ad essere scartato da questo tipo di donne: la loro scelta non la patisco. Nella vita e' facile fare le cose quando sono in discesa. Ma vivere, affrontare la realta' da soli, crescere sin da  bambini ... Queste cose a mio avviso creano davvero il futuro e queste donne nella gran  parte dei casi capiranno troppo tardi di avere scelto male. E non le compatisco, assolutamente.
Molte donne dovrebbero capire che non si e' buoni partner e buoni padri solo perche' si ha il bel lavoretto 😄 

Ad essere onesti preferirei donne piu' giovani perche' appunto pensano in maniera diversa, danno valore in maniera diversa e, perche' no, sognano di piu', certamente piu' di 30enni siffatte. Non punto alla 18enne ... 

Sono su questo forum perche' voglio imparare anche a relazionarmi bene con l'altro sesso. Sono qui per imparare, per migliorare. Non mi sono ancora arreso. 
In passato e' capitato di piegarmi, di ''arrendermi'' anche se in realta' non mi sono mai davvero arreso ma mi sono fermato quando avevo finito la benzina, semplicemente. 
Non tutti viviamo in un ambiente che ti consente di fare cio' che vuoi nei tuoi pieni poteri. Ho delle colpe, e so quali, ma conta l'adesso: qui e ora. 

Curiosita'. Il blog e' tuo?

 

Modificato da Karls
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Crescendo63
16 hours ago, Karls said:

Molte donne intorno ai 30 sono proprio come le descrivi tu.

Certo, ma non ha senso prendersela (e tu giustamente non lo fai).

 

Perché ognuno cerca quello che lo rende felice o di cui ha bisogno: vale per tutti, quindi se lo fai tu perché non dovrebbero farlo gli altri?

Chi se ne lamenta si comporta come un bambino, che si aspetta di essere amato senza dare nulla in cambio (o senza considerare i bisogni altrui).

 

Quote

Ci sono anche quelle che, avendo realizzato qualcosa, vogliono un partner di livello come il loro o superiore al loro. 

Certo. Conosci qualcuno che dica "Oh sì, mi vai bene anche se vali la metà di me?" :-)

Tutti vorremmo il meglio, e a mala pena ci accontentiamo di quelli al nostro stesso livello.

 

Quote

Nel mio caso, sono ancora al livello 0

E' importante riconoscerlo (non si risolve un problema che non si vede).

Ovvio che al livello zero non puoi aspettarti molto dal mondo (perché non hai nulla da offrire). Ma man mano che sali di livello, le opportunità aumentano.

 

16 hours ago, Karls said:

Molte donne dovrebbero capire che non si e' buoni partner e buoni padri solo perche' si ha il bel lavoretto 😄

Vero, ma devi capire che in molti casi la loro non è una scelta consapevole. E' un istinto evoluzionistico. E gli istinti non li decidiamo noi.

E' come quello che è attratto solo da donne fuori dalla sua portata: non è che lo decide, sono i suoi istinti che lo manovrano.

Spesso siamo superficiali perché condizionati dagli istinti (specialmente nella scelta dei partner).

 

Quote

Non tutti viviamo in un ambiente che ti consente di fare cio' che vuoi nei tuoi pieni poteri.

Non esiste un ambiente del genere - se non alcune, rare, famiglie equilibrate e felici. Il mondo in generale è governato dalle leggi naturali di competizione darwiniana (survival/prosperity of the fittest).

Ci sono però ambienti che offrono più opportunità, o meno. Parte di un percorso evolutivo è quello di valutare il proprio ambiente e, se del caso, trasferirsi in altro più favorevole.

 

Quote

Curiosita'. Il blog e' tuo?

Certo. E' la mia creatura prediletta :-)

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nucleo
Il 19/6/2018 alle 13:18 , Innovation ha scritto:

Ancora con questa cazzo di red pill?

Basta.

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Il 5/7/2018 alle 15:45 , Crescendo63 ha scritto:

Certo, ma non ha senso prendersela (e tu giustamente non lo fai).

 

Perché ognuno cerca quello che lo rende felice o di cui ha bisogno: vale per tutti, quindi se lo fai tu perché non dovrebbero farlo gli altri?

Chi se ne lamenta si comporta come un bambino, che si aspetta di essere amato senza dare nulla in cambio (o senza considerare i bisogni altrui).

 

Certo. Conosci qualcuno che dica "Oh sì, mi vai bene anche se vali la metà di me?" :-)

Tutti vorremmo il meglio, e a mala pena ci accontentiamo di quelli al nostro stesso livello.

 

E' importante riconoscerlo (non si risolve un problema che non si vede).

Ovvio che al livello zero non puoi aspettarti molto dal mondo (perché non hai nulla da offrire). Ma man mano che sali di livello, le opportunità aumentano.

 

Vero, ma devi capire che in molti casi la loro non è una scelta consapevole. E' un istinto evoluzionistico. E gli istinti non li decidiamo noi.

E' come quello che è attratto solo da donne fuori dalla sua portata: non è che lo decide, sono i suoi istinti che lo manovrano.

Spesso siamo superficiali perché condizionati dagli istinti (specialmente nella scelta dei partner).

 

Non esiste un ambiente del genere - se non alcune, rare, famiglie equilibrate e felici. Il mondo in generale è governato dalle leggi naturali di competizione darwiniana (survival/prosperity of the fittest).

Ci sono però ambienti che offrono più opportunità, o meno. Parte di un percorso evolutivo è quello di valutare il proprio ambiente e, se del caso, trasferirsi in altro più favorevole.

 

Certo. E' la mia creatura prediletta :-)

In generale sono d'accordo con quanto affermi, ma il discorso che fai e' molto piu' complesso a mio avviso. 
Essere al livello 0 non significa valere 0. 

Ed essere al livello 10 non significa valere 10. 

 

L'ambiente perfetto per crescere e svilupparsi nel pieno delle sue potenzialita' non esiste, ovviamente, come affermi. Ma esistono ambienti piu' funzionali di altri. 

In sostanza, non e' vero che partiamo tutti dalla stessa linea di partenza. 

Esistono persone dal valore intrinseco molto basso partire molto piu' avanti di persone dal valore intrinseco piu' alto. 
Non e' quindi una laurea, un bel posto di lavoro, la cultura in se' a darti un valore. 

Non sto ovviamente dicendo che bisognerebbe pretendere di essere amati solo per il fatto d'esistere - come ovviamente hai spiegato tu non funziona ne' ha senso - ma nelle relazioni cio' che conta maggiormente e' cosa si puo' dare all'altro rapportato alla capacita' di comunicare e di capire l'altro. 
Il fatto che il partner possa essere il portatore dei bisogni ancestrali che istintivamente si cercano non comporta ne' che questo partner sia funzionale ne' che questi sia in grado di fornire questi bisogni nella maniera che ci si aspetta. 

D'altra parte, non e' forse vero che ci sono tante donne bellissime che attirerebbero tanti uomini le quali, pero', sono totalmente incapaci di offrire altro che non sia del sesso? E quante volte e' capitato che questi uomini si stancassero di queste donne? 

Non e' forse capitato a tutti di vedere persone con ottimi lavori le quali, messe sotto prova, dimostravano scarso valore? O di chi ha raggiunto certi traguardi solo grazie alle conoscenze parentali?

Non e' forse un fatto assodato, per esempio, che Pertini sia stato il miglior presidente della Repubblica Italiana? Eppure non aveva studiato come tutti i suoi successori. 

Il successo non corrisponde quasi mai al valore di una persona. Perche' il successo dipende da troppi fattori, molti dei quali esterni funzionali solo in specifici ambienti e in altri no. 

Basti pensare a quante persone furono screditate in vita, ma solo dopo la loro morte ne fu riconosciuto l'assoluto valore (Esempio: Leonardo Da Vinci). 

In sintesi una donna che sceglie un partner per il suo status sociale e' e rimane una persona superficiale. Trovare una spiegazione della scelta non giustifica la scelta stessa. 
Il perche' e' ovvio e lo ripeto: in un rapporto non e' tanto il ricevere e il dare, ma e' la capacita' di condividere delle idee, interessi, bisogni, sogni a giocare il vero ruolo di collante. 

 

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