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Può un disoccupato andare in LTR?


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Crescendo63
5 hours ago, Karls said:

Essere al livello 0 non significa valere 0. 
Ed essere al livello 10 non significa valere 10.

Probabilmente non ho capito cosa intendevi dire con "livello 0".

 

Cmq bisogna chiarire che il "valore" di qualcuno può essere definito in diversi modi: non ce n'è uno universale.

P.es. si può definire il suo "valore professionale": le sue competenze, la sua capacità di svolgere un determinato compito. Oppure quello che chiamo "valore di mercato relazionale": cioè quanto puoi mediamente piacere al sesso opposto. O ancora il "valore come persona", come essere umano (forse quello che tu chiami "valore intrinseco"): che però, IMHO, non è definibile oggettivamente, perché ciascuno lo interpreta in modo soggettivo.

Quello che è chiaro è che ognuno dei "valori" sopra citati è indipendente dagli altri: io posso avere un elevato valore professionale, un buon valore relazionale, ed avere un valore come persona pessimo (testa di cazzo) oppure straordinario (santo subito :-).

 

L'errore di molti (forse anche il tuo), è pensare che il valore di qualcuno debba essere il medesimo per qualsiasi livello: p.es. se sono una brava persona, devo anche avere un buon valore relazionale, e magari professionale.

Questo è un errore madornale, basato sul presupposto che la vita funzioni in modo etico: quindi che i buoni vincano e i cattivi perdano. Che le brave persone vegano "premiate".

Ma la vita non funziona in modo etico, ma in modo darwiniano: il più adatto (fittest) prospera, il meno adatto arranca o soccombe.

P.es. posso essere una bravissima persona, ma se il mio "valore relazionale" è zero nessuna mi vorrà. E' amaro ma è la realtà dei fatti.

 

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In sostanza, non e' vero che partiamo tutti dalla stessa linea di partenza. 

Certo che no. Per ragioni ambientali, sociali e genetiche, ognuno parte con vantaggi diversi.

 

Quote

nelle relazioni cio' che conta maggiormente e' cosa si puo' dare all'altro rapportato alla capacita' di comunicare e di capire l'altro. 

Questa può essere una discreta definizione... ma ricorda che quello che conta per l'altro è sempre l'altro che lo decide. Non tu.

Cioè, non puoi dire ad una ragazza quello che deve contare per lei: è lei che lo decide per sé (anche inconsapevolmente). Non puoi dettare regole. O meglio, le tue regole valgono solo e soltanto per te. Se tu pensi di valere 1000 (secondo i tuoi criteri), ma per Maria vali 2, la realtà dei fatti è che per lei vali 2. Punto e basta.

Invece vedo molti (uomini e donne) che, frustrati dalle relazioni, dettano regole che - secondo loro - il mondo dovrebbe seguire. In pratica si lamentano che il mondo non funziona a modo loro...! 😄

 

Nel tuo mondo decidi tu cosa vale per te. Ma nel mondo esterno, quello che vale lo decide il mondo (o l'entità con cui ti relazioni).

Se voglio lavorare alla Apple, devo avere il valore che Apple apprezza. Se voglio essere voluto da Maria, devo avere il valore che lei ricerca. Quanto valga io come persona non è di loro interesse - loro non sono San Pietro che mi giudica ai cancelli del Cielo :-)

 

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D'altra parte, non e' forse vero che ci sono tante donne bellissime che attirerebbero tanti uomini le quali, pero', sono totalmente incapaci di offrire altro che non sia del sesso? E quante volte e' capitato che questi uomini si stancassero di queste donne? 

Certo, e allora?

Il caso che citi conferma la mia tesi "darwiniana". Quelle donne sono "fit" (adatte) per essere desiderate, ma non per una relazione di lungo corso (unfit). E quindi ottengono esattamente ciò che corrisponde alla loro "fitness darwiniana", né più né meno.

 

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Il successo non corrisponde quasi mai al valore di una persona.

Sì e no, dipende. In certe situazioni il valore come persona è importante: vedi il caso citato di Pertini. O Gandhi, M.L. King, Giovanni Paolo II...

Ma in altre situazioni conta poco o nulla: Steve Jobs era una brutta persona, ma altre sue qualità hanno determinato il suo enorme successo. Ashton Kutcher credo sia un'ottima persona, ma anche se fosse il peggiore degli stronzi avrebbe cmq successo con le donne, essendo fichissimo.

 

Insomma, in termini pratici, quello che sai fare e dare conta molto di più di quello che sei come persona - nella maggior parte dei casi.

 

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In sintesi una donna che sceglie un partner per il suo status sociale e' e rimane una persona superficiale.

Può darsi, ma è lo stesso per un uomo che sceglie in base alle tette, al volto o al culo. O alla sua capacità di fare sesso. O di cucinare. O di fare figli. Ognuno sceglie in base ai suoi bisogni, e ne ha tutti i diritti.

E cmq la realtà funziona così, e le lamentele a riguardo con cambieranno assolutamente nulla.

Lamentarsi della realtà è utile quanto imprecare contro la pioggia: molto meglio aprire l'ombrello, e consultare il meteo (= imparare come funziona la realtà che non possiamo cambiare) 😎

 

Quote

in un rapporto non e' tanto il ricevere e il dare, ma e' la capacita' di condividere delle idee, interessi, bisogni, sogni a giocare il vero ruolo di collante.

Questo è quello che vale per te. Ok, fine by me.

Ma pretendere che debba valere per tutti, è alquanto arrogante ed egocentrico ("Vi dico io come dovreste vivere"...) 😛

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Crescendo63

Comunque, il pippone che ho scritto sopra può essere riassunto in: reality is a (darwinian) bitch, deal with it and get used to it😎

(and whining about it is for babies)

Modificato da Crescendo63
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@Crescendo63 sono molto d'accordo con molte cose che dici,  specie il discorso sul capire come funziona il mondo. 

 

Però vorrei discutere con te riguardo la mia considerazione riguardo la condivisione. 

L'essere attratti dalle persone in base a quello che ti possono dare è un conto,  ma le relazioni non credi che possano durare solo se c'è condivisione di intenti? 

Ovvero che si condividono idee sul come vivere,  sul cosa fare ecc. 

Non mi sembra tanto un mia opinione soggettiva ma direi che c'è una ragione evidente: se non condividiamo un minimo di idee finiremo per scontrarci, inevitabilmente. 

 

Per questo mi piacerebbe avere un tuo parere più approfondito. 

 

Riguardo la superficialità. 

Io direi che se scelgo una donna per le tette e basta sarei sicuro superficiale. Ma non lo sarei se ne fossi semplicemente attratto. Perché le tette sono o non sono una caratteristica di quella donna?

Al contrario,  lo status non è una caratteristica di un uomo, né il suo conto in banca,  perché sono tutti fattori relativi all'ambiente sociale. 

Attenzione,  non sto negando che il mondo va così,  sto solo dicendo che i criteri di scelta di un uomo non sono affatto superficiali come quelli di una donna perché l'uomo, in sostanza,  vuole la donna. La donna invece è attratta da ciò che sta attorno all uomo. Cambiando soggetto/uomo e lasciando inalterato il contorno la donna non nota cambiamento (basti pensare a quante donne lasciano mariti disoccupati per mettersi con uomini con lavoro).

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Crescendo63
20 hours ago, Karls said:

le relazioni non credi che possano durare solo se c'è condivisione di intenti?

Non necessariamente. Stai proiettando le TUE regole a tutto il mondo.

Esempio banale: certi uomini stanno in relazione solo per fare sesso. Certe donne solo per essere mantenute. Della condivisione non gliene frega nulla.

Siamo tutti diversi 😎

 

Quote

se non condividiamo un minimo di idee finiremo per scontrarci, inevitabilmente. 

Non è detto.

Altro esempio: matrimonio tradizionale basato sui ruoli. FInché ciascuno segue il suo ruolo, la relazione funziona e non ci sono scontri. Anche se i due non si parlano mai.

 

 

Quote

Io direi che se scelgo una donna per le tette e basta sarei sicuro superficiale. Ma non lo sarei se ne fossi semplicemente attratto.

E' la stessa cosa. Definiamo superficiale una scelta basata su caratteristiche esterne della persona (che stanno appunto alla superficie, come l'aspetto, o i soldi), in contrasto a tratti interni, profondi, che riguardano la personalità.

Ti stai giustificando 😄

"Non sono superficiale se voglio una modella alta 1.80 con gambe lunghissime, occhi azzurri, capelli biondi e culo sodo. No no!" 😛

 

Quote

Al contrario,  lo status non è una caratteristica di un uomo, né il suo conto in banca,  perché sono tutti fattori relativi all'ambiente sociale. 

No, sono attributi della persona. Proprio come gli attributi fisici.

 

Quote

sto solo dicendo che i criteri di scelta di un uomo non sono affatto superficiali come quelli di una donna perché l'uomo, in sostanza,  vuole la donna.

Ti stai giustificando. Ti stai raccontando una favola per colpevolizzare le scelte femminili, e giustificare quelle maschili. Sono tutte balle.

 

L'uomo che vuole la donna bella o sexy è esattamente come la donna che vuole l'uomo figo o ricco o famoso.

Sono tutti attributi esterni che non c'entrano nulla con la persona e la personalità. In tutti quei casi lui o lei potrebbe essere santo o psicopatico, geniale o deficiente, ma non conta: non è per quello che viene cercato/a.

 

Quote

La donna invece è attratta da ciò che sta attorno all uomo.

Come ho spiegato chiaramente nell'articolo sull'attrazione, gli uomini cercano buoni geni (shopping for genes), cioè bellezza, le donne buoni geni ED ANCHE risorse (shopping for resources).

Entrambe le strategie sono funzionali, opportunistiche. Non c'è alcuna virtù o morale, per nessuno dei generi. Di base, usiamo i partner per i nostri scopi.

 

Quindi non cercare di vendermi fumo. Non credo alle favole degli uomini "buoni" e femmine "cattive",  così come non credo al viceversa delle favole femministe.

Sono tutte balle per giustificare le proprie scelte egoistiche, e colpevolizzare chi fa scelte diverse (o contrarie alle nostre).

Io credo che tu ti attacchi a queste fandonie per attenuare il dolore di sentirti non voluto, e colpevolizzare le donne che non ti vogliono. Ma mentire a te stesso non ti aiuterà.

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6 minuti fa, Crescendo63 ha scritto:

Non necessariamente. Stai proiettando le TUE regole a tutto il mondo.

Esempio banale: certi uomini stanno in relazione solo per fare sesso. Certe donne solo per essere mantenute. Della condivisione non gliene frega nulla.

Siamo tutti diversi

 

Io ho detto una relazione. Intendo una relazione vera, proiettata per essere a lungo termine. Tu ti stai riferendo ad una relazione sterile che sia io sia te sappiamo non ha un futuro. 
Finira' inevitabilmente col tradimento di lui o di lei, i due non si guarderanno manco in casa. 

Non nascondiamoci dietro agli "stati ufficiali", io parlavo di una relazione nel senso di relazione viva. Non una relazione morta.

 

Cita

Non è detto.

Altro esempio: matrimonio tradizionale basato sui ruoli. FInché ciascuno segue il suo ruolo, la relazione funziona e non ci sono scontri. Anche se i due non si parlano mai.

Eh, no. 
Se i due partner condividono i loro ruoli stanno gia' condividendo qualcosa di piuttosto grande. Non ti pare? Se X e Y non condividono la scelta dei ruoli, sia in coppia sia in casa o dove vuoi, come pensi che finisca la relazione? (vedi punto precedente)

 

Cita

E' la stessa cosa. Definiamo superficiale una scelta basata su caratteristiche esterne della persona (che stanno appunto alla superficie, come l'aspetto, o i soldi), in contrasto a tratti interni, profondi, che riguardano la personalità.

Ti stai giustificando 😄

"Non sono superficiale se voglio una modella alta 1.80 con gambe lunghissime, occhi azzurri, capelli biondi e culo sodo. No no!" 😛

 

No, sono attributi della persona. Proprio come gli attributi fisici.

 

Ti stai giustificando. Ti stai raccontando una favola per colpevolizzare le scelte femminili, e giustificare quelle maschili. Sono tutte balle.

 

L'uomo che vuole la donna bella o sexy è esattamente come la donna che vuole l'uomo figo o ricco o famoso.

Non mi sto affatto giustificando, sei tu che che secondo me per giustificare la tua teoria ti sforzi di negare una cosa ovvia: se sono alto 1.80 e peso 78kg, queste caratteristiche fanno parte della mia persona. 
Se ho un conto in banca di 300 milioni di euro, questo dato non fa parte della mia persona ma dei miei averi materiali. 

Mente e corpo sono tutto uno. O pensi che esista lo spirito e il corpo come entita' separate? Ergo, la donna con le tette o col bel viso ha una parte di se' che e' proprio quelle tette e quel viso. 
Non puoi negare questa cosa. Ne' ha senso girarci intorno definendo "caratteristiche esterne e interne". E perche' l'aspetto fisico sarebbe una caratteristica esterna? 

Attenzione, inoltre: io ho parlato di attrazione. 

Siamo onesti con noi stessi: prima di conoscere una donna, quali informazioni puoi avere su di lei?

Risposta onesta: il suo aspetto. 

Cosa ci trovi di superficiale in tutto questo?

Invece, come fai a comparare questa cosa col fatto che una donna e' intenzionata a conoscere un uomo per sapere che lavoro fa, quanti soldi ha, che macchina possiede? 
Andiamo, non neghiamo l'evidenza. Questa non e' una mia visione ma e' una analisi piuttosto nuda e cruda della situazione. 

La donna e' interessata a beni materiali (non tutte, molte) ma i beni materiali non sono una caratteristica ne' della persona ne' della personalita'. 

E ho parlato di attrazione, cosa ben diversa dal volere una relazione.

 

Cita

Entrambe le strategie sono funzionali, opportunistiche. Non c'è alcuna virtù o morale, per nessuno dei generi. Di base, usiamo i partner per i nostri scopi.

Torno a ripetere che su questo hai ragione. 
E non solo: anche chi fa dell'altruismo e' egoista in realta'. E' un modo per farsi accettare dal mondo, per farsi vedere speciali. Tutti assumiamo comportamenti atti a volere essere ben visti. Cambiamo solo modalita'. Usiamo il mondo circostante per i nostri scopi, hai detto bene.

Il punto pero' e' che, torno a ripetere, questi scopi devono essere condivisi, come ho ben spiegato sopra. Mi risulta sorprendente che tu non abbia mai preso in considerazione l'importanza della condivisione. Nel Dhammapada c'e' dedicato un intero capitolo sopra. 

 

Cita

Quindi non cercare di vendermi fumo. Non credo alle favole degli uomini "buoni" e femmine "cattive",  così come non credo al viceversa delle favole femministe.

Sono tutte balle per giustificare le proprie scelte egoistiche, e colpevolizzare chi fa scelte diverse (o contrarie alle nostre).

Io credo che tu ti attacchi a queste fandonie per attenuare il dolore di sentirti non voluto, e colpevolizzare le donne che non ti vogliono. Ma mentire a te stesso non ti aiuterà.

Le donne che non mi hanno voluto (ci sono state anche donne che mi hanno voluto) erano, credimi, oggettivamente parlando mediocri. Tutte quante. 

Anche se nessuna donna al mondo mi volesse, ho capito da anni che la felicita' e' una condizione interiore. 
Nessuna donna, nessun uomo puo' renderti felice. 

Non credo di mentire a me stesso, perche' non ho negato da nessuna parte che il mondo gira cosi'. Ma ho fatto una osservazione che ti consiglio di prendere sul serio: la legge dell'attrazione puo' ben riassumersi con le cose che hai ben spiegato nel tuo blog. 
La creazione di una relazione con un futuro, stabile, soddisfacente, NO.

Le leggi dell'attrazione non sono fatte per le relazioni perche', come hai ben riassunto, risalgono ad epoche ancestrali dove il concetto di relazione stabile e a lungo termine non esisteva ne' aveva senso.

Quindi ci andrei cauto nell'affermare che una persona che attrae e' di valore e uno che non attrae e' di poco valore. E' tutto molto piu' sensibile di quanto tu creda, tutto molto dipendente da condizioni di contorno, dalla societa'. 

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  • 2 settimane dopo...
ganimede
Il 19/6/2018 alle 12:04 , LODOVICA ha scritto:

Tu sei quello che in un altro post "COME GONFIARE IL CURRICULUM VITAE"

chiedevi consigli sul CV e su come prepararlo e poi, dopo che ti abbiamo risposto in cinquanta, hai detto che in un posto brutto come l' Italia si trova lavoro solo con Raccomandazioni e Mazzette, giusto?

Allora, per quanto mi riguarda, non ti  meriti un cazzo.  Per me, potresti anche avere il portafoglio gonfio da scoppiare. E ' il modo di ragionare che è marcio.

Stattene a girarti i pollici lamentandoti di essere nato in un posto di merda.

Nessuna pietà per chi insulta il suo paese.

Lodovica

il tuo paese se ne strafottente di te...l Italia e un paese ormai inevitabilmente avviato verso una china discendente e questo e bene riconoscerlo nord muoversi di conseguenza...abbandonarsi a sterili nazionalismi facendosi beaate illusioni e non guardando in faccia la realtà non può certo aiuta re il nostro amico a migliorare la sua situazione

 

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