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Il talento dell'essere felici


Balinese

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Percival
27 minuti fa, Balinese2016 ha scritto:

Non hanno mai conosciuto il mr hide di cui parlo tanto e ad un certo punto mi è mancato, mi sono mancata. Mi alzavo una mattina e mi rendevo conto di non essere più io, un piccolo compromesso per essere accettata, per non sentirmi una mosca bianca, eliminare una parte di me stessa, ma in realtà non eliminavo proprio niente, era sempre lì e quando meno me l’aspettavo usciva fuori.

Dr. Jekyll e Mr Hyde, Biancaneve e La Strega, Santa e Puttana..

Sono solo alcune delle tante dicotomie con cui si è cercato di descrivere gli antipodi della nostra natura.

Sono solo due estremi, che in nessun modo possono descrivere appieno l'infinità delle nostre sfumature.

Con la maggior parte delle persone che incontri puoi essere O Santa, O Puttana.

E' raro, davvero raro trovare qualcuno che accetti la compresenza dei due lati, la loro maledetta compenetrazione.

Che accetti la Puttana, non rinnegando la Santa.

Oscillate costantemente nell'insoddisfazione del mancato riconoscimento di uno dei due estremi, perché coloro con cui interagite non hanno il senso della sfumatura.

Non sentono l'armonia degli opposti.

Non accettano il piacere dell'indistinto, rifugiandosi dietro impalpabili estremi.

27 minuti fa, Balinese2016 ha scritto:

mi manca solo una cosa, smettere di avere paura, anzi smettere che questa paura mi blocchi, nella relazioni si ma soprattutto nella vita.

Non smetterai mai.

...Per fortuna.

Mentre ho letto questa tua frase, l'occhio mi è andato subito ad uno dei fogli che ho appiccicato alla parete di camera.

Risale a tre anni fa.

Pensa, ero ancora così ingenuo da aver scritto "La paura è inutile, porta solo guai. La rifiuto."

Non capivo che stavo rifiutando una parte di me stesso.

Una parte istintiva che si è evoluta nei millenni per salvarmi la pellaccia dai pericoli, quelli veri.

Un amico, che ha solo bisogno di essere educato, preso per mano, senza che scatti immotivatamente.

 

Avrai sempre la paura, al tuo fianco. Starà a te darle una carezza e dirle di riposare quando non c'è bisogno di lei.

 

27 minuti fa, Balinese2016 ha scritto:

Sento il bisogno di partire, di andare lontano da sola, senza l’aiuto di nessuno, di affrontare le difficoltà, di pensare e di conoscere gente nuova, sono convinta che mi darebbe una prospettiva diversa dalla quale osservare L mondo e gli stupidi problemi che mi faccio.

Da chi vuoi scappare? Da te stessa, forse?

Vuoi forse scappare dove neanche i tuoi demoni possano trovarti? (semicit.)

 

Viaggiare fa bene, benissimo.

Personalmente lo trovo essenziale, nella mia vita. E' parte di me e della mia essenza. La mia vita, è un viaggio.

Ma è sempre importante capire qual è la spinta che ci fa muovere il culo.

Stiamo andando a respirare, o stiamo cercando di fuggire?

Da chi?

Da qualcuno?

Dai problemi?

Da noi stessi?

 

Non serve a nulla scappare, se non produce uno sviluppo.

Spostare un ammasso di rifiuti tossici non li renderà meno tossici. Li nasconderà soltanto alla vista, ma saranno ancora lì ad appestare il mondo (no honey, non ti sto paragonando ad un ammasso di rifiuti tossici 😘 ).

Parti, ma datti sempre la manina.

Sei l'unica stronza che c'è e ci sarà sempre per te (oltre a me, è chiaro), dal primo vagito all'ultimo respiro sul letto di morte.

 

The Witch is Snow White.

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Modificato da Percival
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Giraluna
18 minuti fa, Balinese2016 ha scritto:

Sento il bisogno di partire, di andare lontano da sola, senza l’aiuto di nessuno, di affrontare le difficoltà, di pensare e di conoscere gente nuova, sono convinta che mi darebbe una prospettiva diversa dalla quale osservare L mondo e gli stupidi problemi che mi faccio.

Ho capito. Questa è la settimana delle rivelazioni importanti. Il mio sentire non si sbaglia mai, caspiterina. Mi stupisco sempre di come, anche virtualmente quindi non con la certezza piena di essere nel sentire connesso, il mio istinto individui da subito certe presenze qui dentro. 

Io lo farò dopo l'estate, non da sola, ma lo avrei fatto in ogni caso. Chi mi accompagna è accomunato dai miei stessi ideali, pure per questa persona è la sua prima volta e niente ... Ti capisco molto bene, Balinese. Molto. 

8 minuti fa, Balinese2016 ha scritto:

è una curiosità verso ciò che non conosco, difficile che rifiuti a prescinde qualcosa, quando conosco qualcuno cerco di prendere tutto da lui, magari conosce qualcosa che io ignoro, ho scoperto dei miei lati interessanti grazie a tutte o quasi le persone che ho incontrato, che ci abbia avuto una reazione o meno. Anche in questo ho una doppia personalità, apprezzo sempre di più il dolce far niente.

Anche qui ti capisco molto. Rispetto a te son riuscita a incontrare chi quel lato lo ha visto. 

Fatti verificare. Qui forse puoi trovare chi e cosa cerchi. E' un consiglio 😉 

Anzi, un neanche tanto velato messaggio in bottiglia per te.

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2 minuti fa, Percival ha scritto:

Dr. Jekyll e Mr Hyde, Biancaneve e La Strega, Santa e Puttana..

Sono solo alcune delle tante dicotomie con cui si è cercato di descrivere gli antipodi della nostra natura.

Sono solo due estremi, che in nessun modo possono descrivere appieno l'infinità delle nostre sfumature.

Con la maggior parte delle persone che incontri puoi essere O Santa, O Puttana.

E' raro, davvero raro trovare qualcuno che accetti la compresenza dei due lati, la loro maledetta compenetrazione.

Che accetti la Puttana, non rinnegando la Santa.

Oscillate costantemente tra il mancato riconoscimento di uno dei due estremi, perché coloro con cui interagite non hanno il senso della sfumatura.

Non accettano il piacere dell'indistinto, rifugiandosi dietro impalpabili estremi.

Non smetterai mai.

...Per fortuna.

Mentre ho letto questa tua frase, l'occhio mi è andato subito ad uno dei fogli che ho appiccicato alla parete di camera.

Risale a tre anni fa.

Pensa, ero ancora così ingenuo da aver scritto "La paura è inutile, porta solo guai. La rifiuto."

Non capivo che stavo rifiutando una parte di me stesso.

Una parte istintiva che si è evoluta nei millenni per salvarmi la pellaccia dai pericoli, quelli veri.

Un amico, che ha solo bisogno di essere educato, preso per mano, senza che scatti immotivatamente.

 

Avrai sempre la paura, al tuo fianco. Starà a te darle una carezza e dirle di riposare quando non c'è bisogno di lei.

 

Da chi vuoi scappare? Da te stessa, forse?

Vuoi forse scappare dove neanche i tuoi demoni possano trovarti? (semicit.)

 

Viaggiare fa bene, benissimo.

Personalmente lo trovo essenziale, nella mia vita. E' parte di me e della mia essenza. La mia vita, è un viaggio.

Ma è sempre importante capire qual è la spinta che ci fa muovere il culo.

Stiamo andando a respirare, o stiamo cercando di fuggire?

Da chi?

Da qualcuno?

Dai problemi?

Da noi stessi?

 

Non serve a nulla scappare.

Spostare un ammasso di rifiuti tossici non li renderà meno tossici. Li nasconderà soltanto alla vista, ma saranno ancora lì ad appestare il mondo (no honey, non ti sto paragonando ad un ammasso di rifiuti tossici 😘 ).

Parti, ma datti sempre la manina.

Sei l'unica stronza che c'è e ci sarà sempre per te (oltre a me, è chiaro), dal primo vagito all'ultimo respiro sul letto di morte.

Innanzitutto buongiorno e no, non voglio scappare, voglio solo imparare a “vedere”. Vedere che esiste altro al di fuori dei miei piccoli problemi del cavolo. Mettermi in gioco e si non cancellare ma gestire questa paura che ho sempre avuto di trovarmi in difficoltà e di non farcela. Non è un fuggire, anche perché ovunque tu sia i tuoi demoni ti troveranno prima o poi, non serve a nulla scappare.

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Il talento dell'essere felici: non credo sia un talento innato ma una cosa che allenandoti acquisisci

I meglio informati dicono che in una vita abbiamo mediamente 48 minuti di felicità, in tutto: detta così può preoccupare ma se ci pensi i momenti in cui sei veramente felice sono pochissimi, per il resto si sta bene ma non è che si sprizza gioia da tutti i pori

Per quanto mi riguarda innanzitutto occorre imparare a essere felici da soli per un semplice motivo: se affidi alla coppia la tua felicità, se la coppia scoppia sei a piedi, invece da sola ci sarai sempre, non esiste che un giorno Balinese si guarda allo specchio e dice a Balinese stessa "ehi da oggi è finita", non esiste. E se pensi al suicidio comunque se non ci sei più tu non c'è più nemmeno quella che ti guarda allo specchio quindi tu sarai sempre inseparabile da te stessa

Ergo occorre imparare a stare bene più che a essere felici, ché tanto sono solo 48 minuti nella vita

Come imparare a stare bene? Massima concentrazione su sé stessi e mai incolparsi di qualcosa (ci pensano già gli altri a farlo senza contare che se ti incolpi di qualcosa è difficilissimo poi ottenere il perdono da sé stessi), quindi io non direi affatto che non sei portata alla felicità e che è colpa tua

Poi, essere più egoisti ché tanto non è affatto un crimine anzi: è la morale che ci mette in testa cazzate sull'altruismo e cose così ma tanto se ricerchi il tuo bene, visto che sei un animale sociale, farai sicuramente anche il bene altrui quindi non porti come primo obiettivo il bene altrui ché tanto è conseguenza diretta del tuo bene

Avere sempre un piano B, sempre e per ogni cosa, devi sempre avere un materasso che ti protegga se cadi, così non ti fai mai trovare impreparata

Come esercizio di stile pensa a cose catastrofiche che ti potrebbero accadere e pensa ai piani B nell'eventualità che questi accadano: se perdi lavoro, casa, prossimi congiunti ecc e pensa sempre all'exit strategy in caso di cose veramente brutte

In fine dei conti noi tendiamo a concentrarci su ciò che non abbiamo invece di concentrarci su ciò che abbiamo E CHE GLI ALTRI NON HANNO

Perché alla fine la felicità e il benessere sono cose relative all'ambiente in cui siamo inseriti mentre il senso di appagamento interiore dipende solo da noi stessi e ci sono persone tristi che se la vivono male anche se hanno e possiedono tutto, come esistono persone sinceramente appagate anche se non hanno ciò che noi abbiamo e che consideriamo il minimo per sopravvivere (non mi sto riferendo ai bambini in Africa ma realtà molto più vicine alle nostre, persone in mezzo a noi)

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crociato
7 minuti fa, EdoardoG ha scritto:

Il talento dell'essere felici: non credo sia un talento innato ma una cosa che allenandoti acquisisci

I meglio informati dicono che in una vita abbiamo mediamente 48 minuti di felicità, in tutto: detta così può preoccupare ma se ci pensi i momenti in cui sei veramente felice sono pochissimi, per il resto si sta bene ma non è che si sprizza gioia da tutti i pori

Per quanto mi riguarda innanzitutto occorre imparare a essere felici da soli per un semplice motivo: se affidi alla coppia la tua felicità, se la coppia scoppia sei a piedi, invece da sola ci sarai sempre, non esiste che un giorno Balinese si guarda allo specchio e dice a Balinese stessa "ehi da oggi è finita", non esiste. E se pensi al suicidio comunque se non ci sei più tu non c'è più nemmeno quella che ti guarda allo specchio quindi tu sarai sempre inseparabile da te stessa

Ergo occorre imparare a stare bene più che a essere felici, ché tanto sono solo 48 minuti nella vita

Come imparare a stare bene? Massima concentrazione su sé stessi e mai incolparsi di qualcosa (ci pensano già gli altri a farlo senza contare che se ti incolpi di qualcosa è difficilissimo poi ottenere il perdono da sé stessi), quindi io non direi affatto che non sei portata alla felicità e che è colpa tua

Poi, essere più egoisti ché tanto non è affatto un crimine anzi: è la morale che ci mette in testa cazzate sull'altruismo e cose così ma tanto se ricerchi il tuo bene, visto che sei un animale sociale, farai sicuramente anche il bene altrui quindi non porti come primo obiettivo il bene altrui ché tanto è conseguenza diretta del tuo bene

Avere sempre un piano B, sempre e per ogni cosa, devi sempre avere un materasso che ti protegga se cadi, così non ti fai mai trovare impreparata

Come esercizio di stile pensa a cose catastrofiche che ti potrebbero accadere e pensa ai piani B nell'eventualità che questi accadano: se perdi lavoro, casa, prossimi congiunti ecc e pensa sempre all'exit strategy in caso di cose veramente brutte

In fine dei conti noi tendiamo a concentrarci su ciò che non abbiamo invece di concentrarci su ciò che abbiamo E CHE GLI ALTRI NON HANNO

Perché alla fine la felicità e il benessere sono cose relative all'ambiente in cui siamo inseriti mentre il senso di appagamento interiore dipende solo da noi stessi e ci sono persone tristi che se la vivono male anche se hanno e possiedono tutto, come esistono persone sinceramente appagate anche se non hanno ciò che noi abbiamo e che consideriamo il minimo per sopravvivere (non mi sto riferendo ai bambini in Africa ma realtà molto più vicine alle nostre, persone in mezzo a noi)

Tutto impeccabile, non fosse che proprio questo "egoismo" e questa "deresponsabilizzazione" sta facendo grossi danni.

Ma come hai detto te, chi non si adatta muore.

Quel che è certo, è che in quest'epoca probabilmente non ci sarei mai dovuto nascere.

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crociato
2 minuti fa, EdoardoG ha scritto:

Tipo?

Bisognerebbe trovare la giusta via di mezzo, credo.

Invece ora non si è più disposti a perdere tempo, ad investire, a venirsi incontro etc etc. Secondo me ci si perde tanto. Ci si fida giustamente sempre di meno. Non si è più capaci di andare oltre.

Ma è un discorso molto lungo e complesso.

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Adesso, crociato ha scritto:

Tutto impeccabile, non fosse che proprio questo "egoismo" e questa "deresponsabilizzazione" sta facendo grossi danni.

Ma come hai detto te, chi non si adatta muore.

Quel che è certo, è che in quest'epoca probabilmente non ci sarei mai dovuto nascere.

Cito anche @EdoardoG la stessa cosa che mi rimproverano le mie amiche, il non essere egoista, o comunque non nel modo in cui comunemente lo si intende, visto che sono convinta che tutti, nessuno escluso lo è. Si magari sono stata ingenua in più di in occasione e la mia correttezza ed onestà in alcune situazioni è anche eccessiva ma sono fatta così. Non voglio che il mondo in cui viviamo mi cambi, almeno non questo mio aspetto. Anche questa è una contraddizione, spesso scelgo di non fare la cosa che normalmente sarebbe giusta, che so mi porterebbe lo faccio con consapevolezza perché non voglio apparire quello che non sono, non più ameno. 

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1 minuto fa, crociato ha scritto:

Bisognerebbe trovare la giusta via di mezzo, credo.

Invece ora non si è più disposti a perdere tempo, ad investire, a venirsi incontro etc etc. Secondo me ci si perde tanto. Ci si fida giustamente sempre di meno. Non si è più capaci di andare oltre.

Ma è un discorso molto lungo e complesso.

Sì ma concretamente che danni hai rilevato?

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Gainsbourg

Per me, se si parla di felicità, è imprescindibile accettare nel profondo che si tratta di uno stato umano e naturale, e come tutti gli stati umani e naturali inizia e finisce.

La felicità sa essere molto breve, prima lo si accetta, più si saprà godere dei momenti felici che nella vita capitano.

Fatta questa premessa, non credo ci sia una ricetta. 

Per qualcuno significa evolversi, per altri significa accettarsi.  Può significare capire come può significare lasciarsi andare. Sembrano cose contrapposte, in realtà si parla sempre della stessa cosa.

Io credo che sia uno stato dinamico, che cambia nel tempo perchè nel tempo cambiamo noi, i nostri desideri e chi vorremmo vicino.

Per me ad esempio tempo fa essere felice significava smettere di avere paura. Oggi mi sento felice se mi sento integro con me stesso, i miei valori, le mie origini. Si cambia, è umano.

Forse il senso della felicità si coglie quando smetti di cercarla.

 

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