Vai al contenuto

Se mi lasci...ti cancello


Messaggi raccomandati

StefNu_75

Bellissimo post, analisi a parer mio corretta e giusta.. Mi rivedo molto nelle righe scritte soprattutto nell'ultima frase che riporto "E' chi ha lasciato (salvo che in caso di nostre reali colpe) che deve tornare e deve, nel farlo, dimostrare di esserne davvero convinto"... Questo pensiero mi appartiene visto la mia storia. Son tornato dopo tre mesi e mezzo, dopo aver assimilato le mie reali colpe... Permettimi di aggiungere, alcune volte non ti accorgi di ciò che fai, finché non lo vedi con i tuoi "occhi" dentro di te, quando ti lascia ti sembra tutto ingiusto, politicamente non corretto.... Solo il silenzio successivo ti può chiarire le vere motivazioni facendo in modo di essere il più sincero possibile con se stessi... Un saluto

 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Crescendo63
1 hour ago, F-Knight said:

Se mi lasci ti cancello è l'(orrendo) adattamento italiano del titolo del libro e poi film Eternal Sunshine of the spotless mind.

Vado OT ma volevo spezzare una lancia a favore del titolo italiano, banale e bruttino, però in fondo informativo.

 

La traduzione migliore che sono riuscito a fare dell'originale è "L'eterno splendore della mente immacolata": ora, quante person sarebbero andate a vedere un film così titolato?!? 😄

Sembra più la pubblicità di un detersivo... 😎

 

PS: Ai criticoni che odiano il titolo italiano... provate voi a proporne uno migliore! 😛

Modificato da Crescendo63
Link al commento
Condividi su altri siti

È interessante leggere le considerazioni e le riflessioni di un viaggio introspettivo, vuol dire crescita, studio di sè, studio delle dinamiche, esperienza.

Difficile per qualcuno che è lasciato non avere una reazione e lasciare subito andare, siamo umani, è maledettamente romantico l'inseguimento, la rabbia, la frustrazione, i sensi di colpa.

Reputo necessario, al contrario di quello che si dice, arrivare in fondo se è questo che si vuole, farsi carne da macello, zerbino da pestare sotto i piedi, perchè chi sente di farlo deve passarlo in quel momento, il prezzo della crescita, un tratto di quel percorso che porta alla consapevolezza, all'amore di sè, ad un equilibrio meno precario possibile.

La volta successiva quella stessa persona lascerà o verrà lasciato e non avrà quell'esigenza, non starà qui a chiederci e a chiedersi cosa fare, andrà avanti, farà meno errori, coglierà quell'occasione come crescita, non come fallimento.

E cosi via.

Quindi che si sbagli, che si cada sotto terra, per poi rialzarsi sporchi, motivati, con voglia di fare, di mettersi in discussione, di ripartire.

Questa sezione è inutile se non fosse per spunti riflessivi come in parte il tuo o altri, ma è piena zeppa di consigli che non vengono mai ascoltati...per fortuna.

Piano piano si capirà la differenza tra orgoglio e dignità, tra negazione di sè e compromesso, tra amore di sè e dell'altro, tra ricerca di approvazione e autenticità, tra controllo del rapporto e naturalezza etc.

Si capirà che la relazione è un gigantesco paradosso, basato su una benedetta attrazione così effimera o come dici giustamente te dinamica, su un filo mutabile che pende da una parte e dall'altra pronto ad essere spezzato, che basta una debolezza propria o dell'altro, un momento di stress, una perdita di quel precario equilibrio perchè si perda ciò di costruito in un anno, in due anni, in cinque o a volte anche di più.

Sembra non avere senso, un momento che cancella anni. Ma un senso ce l ha.

La relazione è un checkpoint di un percorso piú lungo che dura da tutta la vita, è un interfacciarsi con sè stessi, con le proprie insicurezze, è fare il punto sul proprio cammino e non un focus sull'altro, come si potrebbe farlo se con un calo dell'attrazione ci lascia inevitabilmente da soli per ricercare una luce più intensa?

Quando si arriva ad amare sè stessi, a capire il proprio valore, a godere di tutto questo polverone con gli occhi di un bambino, con giocosità, leggerezza, si capisce o almeno in parte tutto questo processo.

Se ho considerazione di me nemmeno do peso a lui/lei che se ne è andato quando ha trovato l occasione per farlo, anzi nemmeno ci arrivo a quel punto.

Non esiste relazione, one-itis, trombamici, frequentanti, esistono persone, esistiamo noi ed il nostro rapportarci ad esse, ciò che viene a galla non è altro che il prodotto approssimativo di quello che c è in fondo.

Per cui costruiamo quel fondo e facciamolo tutti, solo allora cancelleremo da questo forum e dalla nostra vita tutte queste sezioni, queste sottocategorie, che rendono specifico qualcosa di assolutamente generalizzato.

 

 

 

  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

gold86

@F-Knight,

ne abbiamo parlato molto, specie di recente per le vicende che ci hanno coinvolto.

Sono orgoglioso di aver contribuito in qualche modo a tutto questo.

Così come sono orgoglioso di poterti chiamare "amico".

  • Mi piace! 1
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Federico97

La mia ex mi suggerì quel film poco prima di lasciarmi 😂. Il film non l'ho visto, ma l'ho comunque cancellata . 

A certe conclusioni sfortunatamente ci arrivi soltanto a partita chiusa.

Io ad esempio, subito dopo la rottura mi sono bruciato una ragazza perché ero un totale idiota, un afc e ci sono andato sotto.

Ad oggi sarei molto curioso di giocare la partita ad armi pari perché ho capito dai miei errori, ma a mio avviso, i cadaveri è meglio lasciarli al loro posto. Questo vale per ex e/o conoscenze 

Tuttavia, questa one-itis per me è stata la più grande benedizione che potessi avere in fatto di donne perché mi ha spinto a rivalutare me stesso; e se oggi mi chiedessero se voglio o meno tornare indietro per evitare gli stessi errori, risponderei di NO. Spesso leggo ottimi interventi da parte di alcuni utenti, che sono riusciti a fare un grande lavoro su se stessi e sono in grado di dispensare consigli.  Non posso fare a meno di notare che altrettanto spesso chi chiede consiglio, nonostante sia stato avvertito di come evolverà la situazione, comunque ragiona di testa sua e puntualmente dopo mesi, se torna dopo aver elaborato il '' lutto '', dice : avevate perfettamente ragione, sono stato un idiota

Io penso che questo processo sia una fase di crescita quasi, obbligata, salvo rari casi di persone che hanno un comportamento '' giusto '' con le donne intrinseco nella propria indole. Questo momento di crescita personale può avvenire a 20/30/40 anni ma il canovaccio è sempre lo stesso. Spesso, se non sbatti la testa personalmente non sarai mai in grado di capire e rimandare l'inevitabile è solo un inutile e futile procrastinare 

Perché quando poi, diventi padrone di te stesso, le cose vengono da sé. Nel mio caso la ex è tornata piangendo, la one-itis mi onora facendo blocca/sblocca con le storie di cui a me non frega un cazzo. 

Modificato da Federico97
  • Mi piace! 2
  • Haha 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Gainsbourg
29 minutes ago, Crescendo63 said:

Vado OT ma volevo spezzare una lancia a favore del titolo italiano, banale e bruttino, però in fondo informativo.

 

La traduzione migliore che sono riuscito a fare dell'originale è "L'eterno splendore della mente immacolata": ora, quante person sarebbero andate a vedere un film così titolato?!? 😄

Sembra più la pubblicità di un detersivo... 😎

Beh in compenso il titolo italiano è così orrido che neanche il pubblico di una pubblicità di un detersivo se lo meritava.

 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Gainsbourg

Seriamente : per me non c'è niente da cancellare, perchè la vita non si può cancellare (che poi forse è il senso del film).

Di sicuro c'è tanto da elaborare, quando qualcosa finisce. 

Ma poi, magari a distanza di mesi o di anni, ti rendi conto che le cose passano e tu rimani (come dice l'autore stesso del thread : niente è per sempre, ed è una gran bella cosa). Tu rimani, e auspicabilmente cambi e la vita insieme a te. 

Ma per quanto mi senta parte di questo mutare continuo e a tratti vorticoso, so di portarmi appresso tutto il mio vissuto, e con esso l'immagine indelebile dei volti delle persone che hanno fatto un pezzo di strada insieme a me

Link al commento
Condividi su altri siti

F-Knight
3 hours ago, sasa4 said:

È interessante leggere le considerazioni e le riflessioni di un viaggio introspettivo, vuol dire crescita, studio di sè, studio delle dinamiche, esperienza.

Difficile per qualcuno che è lasciato non avere una reazione e lasciare subito andare, siamo umani, è maledettamente romantico l'inseguimento, la rabbia, la frustrazione, i sensi di colpa.

Reputo necessario, al contrario di quello che si dice, arrivare in fondo se è questo che si vuole, farsi carne da macello, zerbino da pestare sotto i piedi, perchè chi sente di farlo deve passarlo in quel momento, il prezzo della crescita, un tratto di quel percorso che porta alla consapevolezza, all'amore di sè, ad un equilibrio meno precario possibile.

La volta successiva quella stessa persona lascerà o verrà lasciato e non avrà quell'esigenza, non starà qui a chiederci e a chiedersi cosa fare, andrà avanti, farà meno errori, coglierà quell'occasione come crescita, non come fallimento.

E cosi via.

Quindi che si sbagli, che si cada sotto terra, per poi rialzarsi sporchi, motivati, con voglia di fare, di mettersi in discussione, di ripartire.

Questa sezione è inutile se non fosse per spunti riflessivi come in parte il tuo o altri, ma è piena zeppa di consigli che non vengono mai ascoltati...per fortuna.

Piano piano si capirà la differenza tra orgoglio e dignità, tra negazione di sè e compromesso, tra amore di sè e dell'altro, tra ricerca di approvazione e autenticità, tra controllo del rapporto e naturalezza etc.

Si capirà che la relazione è un gigantesco paradosso, basato su una benedetta attrazione così effimera o come dici giustamente te dinamica, su un filo mutabile che pende da una parte e dall'altra pronto ad essere spezzato, che basta una debolezza propria o dell'altro, un momento di stress, una perdita di quel precario equilibrio perchè si perda ciò di costruito in un anno, in due anni, in cinque o a volte anche di più.

Sembra non avere senso, un momento che cancella anni. Ma un senso ce l ha.

La relazione è un checkpoint di un percorso piú lungo che dura da tutta la vita, è un interfacciarsi con sè stessi, con le proprie insicurezze, è fare il punto sul proprio cammino e non un focus sull'altro, come si potrebbe farlo se con un calo dell'attrazione ci lascia inevitabilmente da soli per ricercare una luce più intensa?

Quando si arriva ad amare sè stessi, a capire il proprio valore, a godere di tutto questo polverone con gli occhi di un bambino, con giocosità, leggerezza, si capisce o almeno in parte tutto questo processo.

Se ho considerazione di me nemmeno do peso a lui/lei che se ne è andato quando ha trovato l occasione per farlo, anzi nemmeno ci arrivo a quel punto.

Non esiste relazione, one-itis, trombamici, frequentanti, esistono persone, esistiamo noi ed il nostro rapportarci ad esse, ciò che viene a galla non è altro che il prodotto approssimativo di quello che c è in fondo.

Per cui costruiamo quel fondo e facciamolo tutti, solo allora cancelleremo da questo forum e dalla nostra vita tutte queste sezioni, queste sottocategorie, che rendono specifico qualcosa di assolutamente generalizzato.

 

 

 

Non posso che darti ragione. Ad un'unica condizione però, che lo sbatterci la testa non diventi una coazione a ripetere Freudiana.

Nel senso: dipende dall'età e dalla maturità di ognuno; però, ok lo sbatterci la testa anche più volte con persone diverse ma divenendo man mano sempre più forte, consapevole e scafato. Se invece ogni santa volta che una persona entra in LTR finisce con la faccia sul pavimento incapace di rialzarsi, allor NON ci siamo.

Il dolore è fatto per lasciare cicatrici; le cicatrici sono fatte non per dissuaderci dal seguire il nostro istinto, ma per ricordarci di farlo con la dovuta attenzione.

Altrimenti sono solo segni inutili sulla pelle.

  • Mi piace! 3
Link al commento
Condividi su altri siti

Nuovo_utente

Bel post...

Pensavo di averne viste abbastanza. Schiaffoni e badilate sui denti e ogni volta mi ero rialzato. Poi la pace...mi sentivo arrivato...si parlava di convivenza, matrimonio.

Poi una distanza forzata...

E io che pensavo di sapere tutto, di saper gestire tante cose, perdo la testa per una collega, anche lei impegnata. Mesi di tira e molla senza combinare nulla. Il mio rapporto che va a scatafascio...un po per colpa della distanza, un po per colpa mia, un po per colpa dell'altra. 

 

E quando ti senti "scafato"...ecco che la vita ti rimette sui banchi, ti bacchetta, ti mostra i tuoi limiti e ti sbatte in faccia cose che forse non vuoi accettare (tipo che una relazione è alla frutta).

 

Adesso è tutto un casino; c'è voglia di recuperare la mia relazione ufficiale e di cancellare la parentesi per l'altra (fra l'altro tanto fumo...ma niente di che). Anche se a volte vorrei solo un bel tasto "reset" per azzerare tutto e ripartire da quel che mi è rimasto, nulla.

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...