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Penso di non essere in One-Itis, ma non ne sono convinto


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mesmer984

La frequentazione si è conclusa ormai più di un mese fa. 

Al suo ennesimo "oddio, oddio, non sei la persona per me; è evidente che il mio lutto non è stato minimamente superato e che tu non sia la persona giusta con cui superarlo", "ho paura di farti del male e anche se abbiamo detto di provarci, sono convinta che non funzionerà. Ci sono alcune cose di te che mi gelano, mi bloccano, non ci vedo nella quotidianità", "non posso più uscire con te, se non troppo remotamente voglio stare con il sessantenne","devo quindi stare da sola","spero che rimarremo amici, ma so che non potremo più sentirci, sparirò dalla compagnia è meglio per te" e ho chiuso la telefonata. 

In cuor mio sapevo che era tutto sbagliato, che il capriccio del sesso era stato raggiunto e che non capivo come mi fossi cacciato in una situazione del genere, che sembrava un loop eterno di paranoie e ansie. Quindi, non ho avuto il coraggio, l'orgoglio (lo ammetto), di litigare, di dirle tutto quello che avrei voluto dirle, perché infondo infondo non erano problemi miei e ho lasciato perdere completamente.

Dopo neanche una settimana è tornata con i classici "come stai? tutto bene?" a cui ho dovuto rispondere in quanto aveva trovato delle cose mie in casa sua. Ho risposto in modo asciutto e niente di più, senza accennare a come riaverle (non mi interessava, ero ancora troppo preso dal creare distacco). Dopo altre due settimane se ne è uscita dal nulla chiedendomi consigli sportivi. Sbagliando le ho risposto, in modo sempre asciutto, ma abbastanza canzonatorio, finchè il dialogo è morto lì. Preso dallo scazzo l'ho bloccata da tutto (non ha FB, ne instagram ne altro, perché è una malata del controllo e di non essere controllata) ma ha il vizio di pubblicare quasi quotidianamente stati di WA e di cambiare la foto profilo solo quando deve "condividere" posti dove la porta il sessantenne. Settiamana scorsa a mente fredda, l'ho sbloccata perché in fondo le cose che ha mi servono. Le scrivo gentile, ma senza giri di parole, lei risponde all'istante con "ciao, ti stavo pensando poco fa, come stai?". Rispondo anche qui in modo breve dicendole che vorrei in qualche modo riavere le mie cose. Ma e qui non so che farci, malauguratamente noto che ha cambiato immagine, in cui è presa con un vestito da sera a cena fuori e può essere solo con il sessantenne (anche perchè sia con me che in compagnia ha sempre cercato posti alla mano e nei pochi eventi mondani si è vestita cmq sempre comoda), e niente mi è venuta una rabbia assurda e le ho risposto bruscamente di tenerseli o di darli ad un amico in comune e non ho più risposto. 

Ecco tutto questo mi ha buttato giù. Perché era un mese che dormivo sereno, che uscivo tranquillo, ripreso a rifare attività fisica, leggere e viaggiare. E mi sono inoltre reso conto che ho un rigetto nel vederla dal vivo e che quindi non so come reagire alle prossime feste in compagnia se lei verrà. Non so neanche cosa chiedere con qeusto post, ho solo il terrore di ingannare me stesso, di sentirmi fuori dal tunnel, per mille e più buoni motivi per essere. Ed invece infondo al cuore ho paura che non sia finita. Non speranza ma paura.

 

Modificato da mesmer984
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gold86
13 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

Quindi, non ho avuto il coraggio, l'orgoglio (lo ammetto), di litigare, di dirle tutto quello che avrei voluto dirle, perché infondo infondo non erano problemi miei e ho lasciato perdere completamente.

Secondo me l'errore è qui... 

Le potevi parlare, non perché le cose sarebbero cambiate, ma per te, per dirle quello che pensavi con onestà.

Io l'ho fatto e mi sono sentito molto più leggero.

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mesmer984
1 minuto fa, gold86 ha scritto:

Secondo me l'errore è qui... 

Le potevi parlare, non perché le cose sarebbero cambiate, ma per te, per dirle quello che pensavi con onestà.

Io l'ho fatto e mi sono sentito molto più leggero.

Avremmo litigato pesantemente.

E conoscendola anche malamente. Forse sarebbe stato meglio così.

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Dexter78
29 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

La frequentazione si è conclusa ormai più di un mese fa. 

Al suo ennesimo "oddio, oddio, non sei la persona per me; è evidente che il mio lutto non è stato minimamente superato e che tu non sia la persona giusta con cui superarlo", "ho paura di farti del male e anche se abbiamo detto di provarci, sono convinta che non funzionerà. Ci sono alcune cose di te che mi gelano, mi bloccano, non ci vedo nella quotidianità", "non posso più uscire con te, se non troppo remotamente voglio stare con il sessantenne","devo quindi stare da sola","spero che rimarremo amici, ma so che non potremo più sentirci, sparirò dalla compagnia è meglio per te" e ho chiuso la telefonata. 

In cuor mio sapevo che era tutto sbagliato, che il capriccio del sesso era stato raggiunto e che non capivo come mi fossi cacciato in una situazione del genere, che sembrava un loop eterno di paranoie e ansie. Quindi, non ho avuto il coraggio, l'orgoglio (lo ammetto), di litigare, di dirle tutto quello che avrei voluto dirle, perché infondo infondo non erano problemi miei e ho lasciato perdere completamente.

Dopo neanche una settimana è tornata con i classici "come stai? tutto bene?" a cui ho dovuto rispondere in quanto aveva trovato delle cose mie in casa sua. Ho risposto in modo asciutto e niente di più, senza accennare a come riaverle (non mi interessava, ero ancora troppo preso dal creare distacco). Dopo altre due settimane se ne è uscita dal nulla chiedendomi consigli sportivi. Sbagliando le ho risposto, in modo sempre asciutto, ma abbastanza canzonatorio, finchè il dialogo è morto lì. Preso dallo scazzo l'ho bloccata da tutto (non ha FB, ne instagram ne altro, perché è una malata del controllo e di non essere controllata) ma ha il vizio di pubblicare quasi quotidianamente stati di WA e di cambiare la foto profilo solo quando deve "condividere" posti dove la porta il sessantenne. Settiamana scorsa a mente fredda, l'ho sbloccata perché in fondo le cose che ha mi servono. Le scrivo gentile, ma senza giri di parole, lei risponde all'istante con "ciao, ti stavo pensando poco fa, come stai?". Rispondo anche qui in modo breve dicendole che vorrei in qualche modo riavere le mie cose. Ma e qui non so che farci, malauguratamente noto che ha cambiato immagine, in cui è presa con un vestito da sera a cena fuori e può essere solo con il sessantenne (anche perchè sia con me che in compagnia ha sempre cercato posti alla mano e nei pochi eventi mondani si è vestita cmq sempre comoda), e niente mi è venuta una rabbia assurda e le ho risposto bruscamente di tenerseli o di darli ad un amico in comune e non ho più risposto. 

Ecco tutto questo mi ha buttato giù. Perché era un mese che dormivo sereno, che uscivo tranquillo, ripreso a rifare attività fisica, leggere e viaggiare. E mi sono inoltre reso conto che ho un rigetto nel vederla dal vivo e che quindi non so come reagire alle prossime feste in compagnia se lei verrà. Non so neanche cosa chiedere con qeusto post, ho solo il terrore di ingannare me stesso, di sentirmi fuori dal tunnel, per mille e più buoni motivi per essere. Ed invece infondo al cuore ho paura che non sia finita. Non speranza ma paura.

 

mi spiace mesmer,

finchè davvero l'indifferenza non prenderà il sopravvento ci sarai dentro. in misura magari più sporadica i momenti di rabbia come quello descritto compariranno.

anche secondo me parlarle apertamente avrebbe contribuirto a disfarti di un pò di veleno, passami il termine, che ti porti addosso.

se la trovassi in compagnia a una festa io non la guarderei nemmeno di striscio.

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gold86
25 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

Avremmo litigato pesantemente.

E conoscendola anche malamente. Forse sarebbe stato meglio così.

Non è detto... 

Cioè, alla fine, se senti qualcosa o provi qualcosa non c'è motivo per vergognarsene.

Anzi... Vanne fiero.

Che lei condivida è altra questione, e solo lei lo sa.

Ma non vedo il motivo per litigare, mica la stai accusando o giudicando... Stai semplicemente parlando di te...

Essere in pace e coerenti con se stessi ritengo voglia dire anche parlare con serenità di ciò che si sente.

Modificato da gold86
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mesmer984

Ma in realtà io non devo parlarle dei miei sentimenti. Quelli li ho sempre esposti, senza mai vergognarmi ne niente. Non siamo finiti a letto per caso. Quello che mi ha mandato in tilt è stato prima il:"non voglio fare sesso con te, perché non so ancora cosa provo" e dopo due giorni mi salta addosso. E dopo due settimane mi taglia così, per telefono. "Abbiamo provato? NOn ha funzionato visto? te l'avevo detto".

Avremmo litigato perchè le avrei rovesciato tutta la bile in corpo per questi comportamenti.

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gold86
3 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

Ma in realtà io non devo parlarle dei miei sentimenti. Quelli li ho sempre esposti, senza mai vergognarmi ne niente. Non siamo finiti a letto per caso. Quello che mi ha mandato in tilt è stato prima il:"non voglio fare sesso con te, perché non so ancora cosa provo" e dopo due giorni mi salta addosso. E dopo due settimane mi taglia così, per telefono. "Abbiamo provato? NOn ha funzionato visto? te l'avevo detto".

Avremmo litigato perchè le avrei rovesciato tutta la bile in corpo per questi comportamenti.

Ok allora comprendo... Boh... Forse ti avrebbe fatto bene uguale...

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mesmer984

Si la rabbia resta e mi rendo conto per due motivi: "avergliela data vinta, non cercando neanche lo scontro" e che in qualche modo si sia presa il lusso di non chiudere come sarebbe stato giusto. Mi sento sconfitto da ogni punto. E non sul mio ego o altro proprio su come tutta la vicenda si è svolta.

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Giraluna
4 minuti fa, mesmer984 ha scritto:

Mi sento sconfitto da ogni punto. E non sul mio ego o altro proprio su come tutta la vicenda si è svolta.

Pensa che lei è un caos in continuo divenire. 

Lotteresti contro il vento?

No. 

Puoi farle capire le cose solo in un modo: coi fatti. Dal tuo post è chiaro che i fatti hanno trasmesso una crisi su cui poi lei si è adagiata. Tuttavia parlare di sconfitta è un assolutismo dannoso. 

Sconfiggere il vento? 

Impossibile. Puoi gestirlo affinché la tua nave non affondi. Quindi non sentirti sconfitto. Sentiti ... stanco. Stanco di certi atteggiamenti che la prossima volta, in ricordo di questa esperienza, non incoraggerai più. 

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mesmer984
14 minuti fa, Giraluna ha scritto:

 

Puoi farle capire le cose solo in un modo: coi fatti. Dal tuo post è chiaro che i fatti hanno trasmesso una crisi su cui poi lei si è adagiata. Tuttavia parlare di sconfitta è un assolutismo dannoso. 

Non mi è chiaro. Intendi che il mio fare l’ha portata alle conclusioni che poi mi ha esposto. Conclusioni su cui si è adagiata sicura del risultato?

Perché io ho trovato così tanta ambiguità tra il suo fare in mia presenza al suo scrivere via telefono che mi sono detto che poteva essere solo bipolare...Ma non sono un esperto e non voglio giudicarla.

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