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Domanda alle forummine. Compagno ufficiale vs amante


gold86

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gold86

Ho una domanda banale o forse no, e mi avvalgo della vostra esperienza.

Qualora il rapporto ufficiale, di lunga data, sia tutto sommato soddisfacente, con un compagno (fidanzato, convivente, marito) presente, stabile, ecc., ma non così tanto da impedire alla lei di turno di cercare fuori qualcun'altro che, ovviamente le da ciò che manca alla relazione ufficiale.

Cosa spinge la lei di turno a restare nella propria relazione ufficiale nonostante l'estrema attrazione per l'altro?

Cosa spinge la lei di turno a non farsi domande profonde sul proprio rapporto principale?

Mancanza di coraggio?

Negazione?

Modificato da gold86
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Nuovo_utente

Paura di restare sola. Di cadere nel tranello "chi troppo vuole nulla ottiene".

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Giraluna

Ti sta cercando ancora eh, gold?

Appagamento di un bisogno temporaneo. Nulla di più. 

Chiunque in quel momento rappresenti l appagamento viene rincorso e ricercato fino allo sfinimento. 

Stop. 

Chi vuole solo essere amato ricerchera all infinito. 

Ci puoi essere tu o uno nuovo al tuo posto che poco cambia. 

Non sei tu in quanto gold che cerca ma il problem solving, qualcuno che gli risolva i problemi principali. 

Siamo tutti sostituibili. Non farti ingannare dal fatto che ti cerca da tanto tempo.

Il concetto di temporaneo, come di relazione ufficiale lasciano il tempo che trovano. 

Non è mai ciò che sembra. Mai. Neanche chi te lo vuol far credere o ci costruisce su illusioni degne del più sapiente gioco di manipolazioni. 

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Nuovo_utente
1 ora fa, Giraluna ha scritto:

Non sei tu in quanto gold che cerca ma il problem solving, qualcuno che gli risolva i problemi principali.

Ci sono ragazze così indecise che cercano "colui che le fa perdere la testa". Tradotto: cercano quello che, appunto, le risolva i problemi. Le prenda per mano, le tiri fuori da una relazione infelice o poco appagante e le conduca in una nuova relazione che, per il semplice fatto di essere "nuova", sarà inizialmente migliore. E poi? Nuova indecisione e nuova voglia di perdere la testa?

 

Esistono poi persone (uomini o donne che siano) che per sbrogliare la matassa di situazioni lavorative o di vita in generale poco soddisfacenti...aspettano l'evento esterno per cambiare le cose (la classica botta di culo). Cercano un "qualcosa" che decida al posto loro. Che indirizzi la loro vita verso una direzione nuova.

La verità però è che qualsiasi cambiamento parte da dentro, non da fuori. 

Ecco, ultimamente, nel mio caos più assurdo ero diventato proprio così. 

E in passato quando vedevo da lontano gente così, mi faceva proprio schifo.

L'importante è accorgersi dei tranelli che il nostro cervello ci prepara...e tirarsene fuori...con le unghie e i denti.

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crociato

Il problema è la quotidianità

La noia è sempre meno tollerata (ed apprezzata inquanto a colmabile con le più disparate attività)

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Camouflage
3 ore fa, gold86 ha scritto:

Ho una domanda banale o forse no, e mi avvalgo della vostra esperienza.

Qualora il rapporto ufficiale, di lunga data, sia tutto sommato soddisfacente, con un compagno (fidanzato, convivente, marito) presente, stabile, ecc., ma non così tanto da impedire alla lei di turno di cercare fuori qualcun'altro che, ovviamente le da ciò che manca alla relazione ufficiale.

Cosa spinge la lei di turno a restare nella propria relazione ufficiale nonostante l'estrema attrazione per l'altro?

Io penso che tu ti ponga le domande in modo sbagliato.

Ritengo, probabilmente controcorrente, che legarsi anche ad un terzo non significhi necessariamente cercare qualcosa che manca nella relazione ufficiale. Questo presupporrebbe un funzionare a compartimenti stagni, mentre io credo che il meccanismo degli affetti sia molto più complesso e fluido. 

Cita

Cosa spinge la lei di turno a non farsi domande profonde sul proprio rapporto principale?

Chi ti dice che non se le faccia?

2 ore fa, Giraluna ha scritto:

Non è mai ciò che sembra. Mai.

L'assolutismo che si legge in gran parte di questo forum è molto curioso: persino la scienza modifica le proprie credenze nel tempo, per esempio quando nuove scoperte la inducono a rivedere le sue teorie. Qui, invece, è spesso identificato tutto come definito ed immutabile con una convinzione cieca ed assoluta che stona incredibilmente col tanto decantato "aver aperto gli occhi" di cui si fa sfoggio.

Io ci rifletterei.

Modificato da Camouflage
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gold86
27 minuti fa, Camouflage ha scritto:

Io penso che tu ti ponga le domande in modo sbagliato.

Ritengo, probabilmente controcorrente, che legarsi anche ad un terzo non significhi necessariamente cercare qualcosa che manca nella relazione ufficiale. Questo presupporrebbe un funzionare a compartimenti stagni, mentre io credo che il meccanismo degli affetti sia molto più complesso e fluido.

Ti va di esporre ciò che pensi?

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Camouflage
23 ore fa, gold86 ha scritto:

Ti va di esporre ciò che pensi?

L'argomento è complesso e spesso lo si stigmatizza frettolosamente. Io stessa ho ancora molto da capire ed imparare.

Cerco di esporti alcuni dei miei pensieri e mi sarà utile se vorrai fare lo stesso con i tuoi: apprezzo il dibattito argomentato e lo scambio produttivo, che possono aiutare a comprendere ed a comprendersi.

Provare affezione ed in alcuni casi anche amore verso una terza persona, non significa necessariamente perdere i sentimenti che si provano per il partner. Non li ritengo automaticamente intercambiabili, accendo uno e spengo l'altro.

Specifico che mi limiterò a parlare di sentimenti e non di attrazione/passione. Spesso, specie nelle fasi iniziali, le due cose si sovrappongono, ma una non sostituisce l'altra. L'attrazione e la passione possono scemare ed anche perdersi completamente: penso, invece, che l'Affetto ed anche l'amore possano durare molto più a lungo, teoricamente per sempre. Ma sui limiti temporali non mi azzardo: subentrano molteplici fattori, primi fra tutti la complessità e l'imprevedibilità della vita stessa; inoltre non ho ancora vissuto tutto l'arco di quello che – spero – sarà un tempo ancora lungo.

Può capitare di provare un trasporto profondo per un terzo senza che questo derivi da mancanze del partner o nella coppia. Chiaramente questo porta a porsi domande su se stessi e sull'eticità dei propri sentimenti, che naturalmente - non comportando una scelta seguita ad atto di volontà - non sono controllabili secondo i nostri propositi o determinazioni. Da qui può dipartirsi una riflessione potenzialmente infinita.

Di sicuro abbiamo la possibilità di controllare le nostre azioni e le nostre scelte ed ognuno fa le proprie assumendosene la responsabilità.

Modificato da Camouflage
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Nuovo_utente
2 ore fa, Camouflage ha scritto:

Può capitare di provare un trasporto profondo per un terzo senza che questo derivi da mancanze del partner o nella coppia. Chiaramente questo porta a porsi domande su se stessi e sull'eticità dei propri sentimenti, che naturalmente - non comportando una scelta seguita ad atto di volontà - non sono controllabili secondo i nostri propositi o determinazioni.

Sul primo punto ho qualche dubbio.

Se si prova qualcosa per una persona esterna alla coppia, qualcosa inevitabilmente manca. 

Quando sono stato bene in coppia, non essendo un santo, ho avuto piccole cose che posso paragonare ad una masturbazione. Anziché essere davanti ad uno schermo, c'era una persona. Coinvolgimento: zero. 

 

Se si prova infatuazione (fase precedente all'innamoramento vero e proprio, con pensiero fisso di quella persona, voglia di parlare, stare con lei e fare tutto quello che i comuni mortali di sesso opposto attratti reciprocamente...fanno...)...qualcosa da rivedere c'è! Il problema, per esperienza recente, purtroppo, è che dopo aver "provato" qualcosa per una terza persona, anche dopo essere rientrato nei ranghi a furia di bastonate autoinflitte dalla nostra parte razionale, tornare allo stato di partenza è veramente difficile, forse pressoché impossibile.

Come quando hai un foglio di carta e poi lo pieghi. Puoi stirarlo quanto vuoi...sarà sempre un foglio piegato ed in controluce la piega si vedrà...sempre...

 

Per cui la domanda che ti rimane è...presa la sbandata, che me ne faccio della mia relazione?? Resistere ed insistere serve davvero? Qui servirebbe il parere di chi ci è passato altrimenti stiamo a teorizzare sul nulla.

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MichelaDevi

Ho sempre notato che è la paura dello stare da soli. Dopo un po' ci si abitua ed uscire da una abitudine è davvero difficile. Cambiare, cominciare da zero, soprattutto se si ha condiviso anche dei soldi (casa, mutuo, mobili, ecc) è più facile tentare di risolvere e mandare giù bocconi amari perché è davvero difficile gestire quel tipo di cose burocratiche.

Ma lo star da soli è ciò che prevale. Lo notavo con una mia amica che mi disse che la gente che la circondava l'avrebbe giudicata male se si fosse trovata da sola.

Bho. Io sono sola e sto da dio, coltivo i miei interessi. Non ho nemmeno "rogne", non sono schiava dell'abitudine e nemmeno di giochetti psicologici che si attuano fra le coppie per tenersi vicini. Per ora lavoro su me stessa per trovare il meglio per me...

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