Vai al contenuto

La gestione dei conflitti e dell'aggressività (propria e degli altri)


Gainsbourg

Messaggi raccomandati

Gainsbourg

Da sempre, questo è un tema con cui mi ritrovo a fare i conti.

Molti anni fa, quando ero adolescente, soffrivo tantissimo le situazioni di conflitto.

Oggi, da adulto, le vedo con occhio più distaccato, con un bagaglio di serenità e centratura anche e soprattutto grazie al "lavoro su me stesso" fatto negli anni.

Ciononostante, la gestione del conflitto rimane un aspetto cruciale. Che coinvolga familiari, amici e ambito lavorativo.

Perchè chiama in causa emozioni potenti come la rabbia.

Sono convinto che anche la persona più zen del mondo abbia difficoltà a vivere il dolore e la frustrazione di litigi, scazzi, allontamenti e separazioni.

Per me gli approcci dipendono molto da contesto. Ma in ogni caso, salvo delle eccezioni che poi farà presente, la mia tendenza è "descalare".

L'ambito lavorativo è quello che mette più alla prova nel quotidiano : il modo con cui molti clienti, colleghi, fortitori si rivolgono spesso è volutamente (a volte no) aggressivo. In questi casi provo sempre a cambiare il contesto della discussione, cambiare parole e contorno, al fine di riprendere il filo dell'oggetto della discussione e raggiungere il mio obbiettivo. In questo contesto provo ad essere sempre freddo.

Con gli amici si litiga meno spesso, ma quando succede è molto più frustrante. E ci rimango sempre molto male. Mi è capitato più volte di arrivare quasi alla violenza fisica (anzi da giovane una volta si). Ad ogni modo il sentimento di rabbia e frustrazione nel vedere un amico rivolgersi contro di te è una cosa lacerante, e credo abbia a che fare con l'investimento che da sempre faccio sulle persone a cui voglio bene. Oggi, che sono adulto, penso che per avere più distacco con queste situazioni bisogna per forza passare attraverso un minore coinvolgimento emotivo : prendere la parzialità di quello che gli amici ti sanno dare. E' un lavoro duro.

Coi partner manco ne parliamo. Con le persone con cui ho avuto storie importanti non litigo/litigavo spesso. E per fortuna, la mia razionalità faceva sempre in modo di portare il litigio su un piano di crescita. Ammetto però che quando questa non era la situazione...beh allora sono dolori. Quando dietro al litigio c'è infatti una profonda incompatibilità o un profondo senso di frustrazione, magari derivante dal fatto che lo scambio relazionale non è alla pari..beh allora c'è poco da "crescere insieme". E infatti queste sono state le volte in cui i toni sono stati più accesi. E credo che sia molto giusto, in questi casi, litigare. Senza risparmiarsi, diciamo così.

Mi farebbe molto piacere sentire i vostri pareri, le vostre esperienze. Gli insegnamenti che avete ne avete tratto.

 

Modificato da Gainsbourg
  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Giraluna

Ne parlavo giusto in questi giorni. 

Uno degli aspetti che mi portava un sacco di scompenso era il mio scattare a certe frasi o atteggiamenti altrui e spesso anche in modo piuttosto esagerato. Con il lavoro di terapia che sto facendo ho avuto i progressi. Ho visualizzato la rabbia. Le ho dato un volto ed un nome. Quando mi scattava l impeto, questa rabbia ovviamente prendeva le sue sembianze. Quando accadeva ripetevo a questo individuo delle frasi neutralizzanti. 

Feci una prova  all indomani del colloquio col mio psicoterapeuta. Lo aggiornai, riportandogli ogni dettaglio: il contesto, il mittente, l argomento, la frase che mi fece scattare la rabbia e la mia reazione dopo aver applicato questo schema. L obbiettivo era di portare il livello di rabbia dal livello 10 a 5, ossia insufficiente a farmi reagire incautamente. Primo esame superato. Ci furono altre occasioni in cui potevo scattare e la vecchia me sarebbe effettivamente scattata, ma non accadde più. Al massimo qualche storta al naso. Nulla più. 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

gelsomino
27 minuti fa, Gainsbourg ha scritto:

Con gli amici si litiga meno spesso, ma quando succede è molto più frustrante. E ci rimango sempre molto male. Mi è capitato più volte di arrivare quasi alla violenza fisica (anzi da giovane una volta si). Ad ogni modo il sentimento di rabbia e frustrazione nel vedere un amico rivolgersi contro di te è una cosa lacerante, e credo abbia a che fare con l'investimento che da sempre faccio sulle persone a cui voglio bene. Oggi, che sono adulto, penso che per avere più distacco con queste situazioni bisogna per forza passare attraverso un minore coinvolgimento emotivo : prendere la parzialità di quello che gli amici ti sanno dare. E' un lavoro duro.

Questo post è molto bello, molto ben scritto ,il pezzo che ho citato è da sceneggiatura , l'uomo che alla fine del film si siede sul banco degli imputati e giura di dire la verità...

"allora SIGNOR Gainsbourg, mi dica, dove ha sbagliato? Perchè ha sbagliato con gli "amici"? Come avrebbe dovuto comportarsi?"

Investimento, coinvolgimento emotivo , poi tutto alla fine si risolve se uno si pone la fatidica domanda..."ma perchè poi siamo diventati amici?!?"

La mia situazione ,vista dall'esterno , è quella di uno pieno di amicizie, ma dentro di me, non mi fido di nessuno, se dovessi

lasciare scritte le mie ultime  volontà ,penso che le lascerei a qualcuno del forum.

Ma il mio ambiente è duro, non è per  colombe, ma piuttosto per i falchi e gli scarafaggi di fogna.

Non tradirei mai un amico, ma la maggior parte degli altri non gliene frega nulla e ne sono consapevole.

Non prendo fregature da anni, sembra il discorso tipo degli alcolisti anonimi ahhahahah, una mia amica dice che è perchè 

non lascio avvicinare gli altri piu' del necessario, credo sia vero, poi penso che questa "amica", per esempio,

per i suoi interessi se ne fregherebbe di me ed io del resto, non vedo l'ora che capiti un occasione profittevole

per metterla a pecora e sborrarle nel buco del  culo.

I miei genitori da bambino mi dicevano che ero strano ed avevo un brutto carattere e non avrei mai avuto amici, behhhh,

anche se ho decine di quelli che la gente chiama amici, penso che avessero ragione, mi sento 

di non averne e se andassi nella merda , nessuno mi aiuterebbe, tutti pronti con le loro scuse del cazzo.

Ogni tanto per emozionarmi, immagino che qualche mio buon amico muoia ,anche tragicamente,

ed io sia chiamato a fare il discorso finale, e che faccio commuovere quasi tutti. 

Non litigo quasi mai, perchè ho una vita piena e piena di cose a cui pensare, e se lo faccio

e solo perchè costretto o per risolvere qualcosa, vabbeh sul lavoro, si fanno anche liti "finte" ,

ma quella è tutta scena , serve a portare a casa la pagnotta,non vale ai fini di questa statistica.

Non lo so, molti conflitti che mi riguardano si fermano prima di andare in escandescenza, forse perchè

la gente percepisce qualcosa di me,  a volte mi piace immaginare

che mi fanno un torto  grave ed io vado con la pistola ed uno ad uno li ammazzo tutti .

Non posso dire di no credere nell'amicizia, perchè io vorrei avere un amico come me,

anche se so di essere un essere umano e magari anche io potrei sbagliare e rovinare tutto.

Ecco ....NON VOGLIO CHE GLI AMICI ROVININO TUTTO.

 

 

 

 

 

 

 

  • Mi piace! 1
  • Grazie! 1
  • Haha 1
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 mesi dopo...
gelsomino
Il 5/8/2018 alle 15:43 , gelsomino ha scritto:

Ecco ....NON VOGLIO CHE GLI AMICI ROVININO TUTTO.

 

non voglio mettermi in condizione che gli amici possano rovinare tutto

...è sottile... 

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 settimane dopo...
Don Don

Spesso quando una persona è arrabbiata e ti vede tranquilla si arrabbia ancora di più.

 

Vedere la gente chiusa, che si rifiuta almeno di vedere qualcosa che sia estranea al loro castello interno, mi mette tanta tristezza.

Ho sempre parlato bene di come una relazione tra persone molto diverse possa dare una forte crescita per entrambi, innescando una grandiosa reazione chimica, ma se ad anche una sola delle parti viene a mancare l'apertura mentale per accettare un punto di vista nuovo allora diventa tutto privo di positività. La gente ha davvero così paura di crescere un pochino?

Link al commento
Condividi su altri siti

Telefono
Il 5/8/2018 alle 14:38 , Gainsbourg ha scritto:

Da sempre, questo è un tema con cui mi ritrovo a fare i conti.

Molti anni fa, quando ero adolescente, soffrivo tantissimo le situazioni di conflitto.

Oggi, da adulto, le vedo con occhio più distaccato, con un bagaglio di serenità e centratura anche e soprattutto grazie al "lavoro su me stesso" fatto negli anni.

Ciononostante, la gestione del conflitto rimane un aspetto cruciale. Che coinvolga familiari, amici e ambito lavorativo.

Perchè chiama in causa emozioni potenti come la rabbia.

Sono convinto che anche la persona più zen del mondo abbia difficoltà a vivere il dolore e la frustrazione di litigi, scazzi, allontamenti e separazioni.

Per me gli approcci dipendono molto da contesto. Ma in ogni caso, salvo delle eccezioni che poi farà presente, la mia tendenza è "descalare".

L'ambito lavorativo è quello che mette più alla prova nel quotidiano : il modo con cui molti clienti, colleghi, fortitori si rivolgono spesso è volutamente (a volte no) aggressivo. In questi casi provo sempre a cambiare il contesto della discussione, cambiare parole e contorno, al fine di riprendere il filo dell'oggetto della discussione e raggiungere il mio obbiettivo. In questo contesto provo ad essere sempre freddo.

Con gli amici si litiga meno spesso, ma quando succede è molto più frustrante. E ci rimango sempre molto male. Mi è capitato più volte di arrivare quasi alla violenza fisica (anzi da giovane una volta si). Ad ogni modo il sentimento di rabbia e frustrazione nel vedere un amico rivolgersi contro di te è una cosa lacerante, e credo abbia a che fare con l'investimento che da sempre faccio sulle persone a cui voglio bene. Oggi, che sono adulto, penso che per avere più distacco con queste situazioni bisogna per forza passare attraverso un minore coinvolgimento emotivo : prendere la parzialità di quello che gli amici ti sanno dare. E' un lavoro duro.

Coi partner manco ne parliamo. Con le persone con cui ho avuto storie importanti non litigo/litigavo spesso. E per fortuna, la mia razionalità faceva sempre in modo di portare il litigio su un piano di crescita. Ammetto però che quando questa non era la situazione...beh allora sono dolori. Quando dietro al litigio c'è infatti una profonda incompatibilità o un profondo senso di frustrazione, magari derivante dal fatto che lo scambio relazionale non è alla pari..beh allora c'è poco da "crescere insieme". E infatti queste sono state le volte in cui i toni sono stati più accesi. E credo che sia molto giusto, in questi casi, litigare. Senza risparmiarsi, diciamo così.

Mi farebbe molto piacere sentire i vostri pareri, le vostre esperienze. Gli insegnamenti che avete ne avete tratto.

 

Ciao, 

 

Io stesso soffrivo, soffro, di problemi legati al controllo emotivo.

Una persona che mi ha dato una grande mano nella gestione di questo nostro problema è stato il mio ex datore di lavoro. Lei mi ha insegnato una lezione tanto semplice quanto inconcepibile per me all'epoca. Mi ha spiegato come distaccarsi, in determinate situazioni "calde", e mettere le cose in prospettiva. Questo mi ha per messo non solo di vedere i miei errori in quegli scenari, aprendomi una prospettiva di crescita, ma anche di interiorizzare meno e, di conseguenza, evitare esplosioni di rabbia ogni due per tre.

Non è sempre facile, anzi, spesso nel farlo vengo colto in fallo, però provarci con costanza la trasforma in un'abitudine e questo genere di comportamenti ti migliora la vita.

 

Un saluto, 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

leavingmyheart

L'ultimo episodio è stato con una che mi è ostile da tempo. Il fatto, però, è che è lei a sbraitare, mai io. Non è che sia nata cattiva, il problema è che è un cesso e non se la scopa nessuno, per questo fa così. È una di quelle classiche situazioni in cui il primo che si muove perde. Se lamentassi la sua cafoneria con la sua manager diventerebbe un conflitto tra me e lei e ne andrebbe della mia immagine (pur non essendo un suo dipendente) mentre restando in trincea io resto solo lo stronzo di cui lei si lamenta, non un avversario, e la manager continuerà a proteggermi per il suo spirito materno. Alla fine perderà lei e se non la cacciano sarà costretta a levarsi dalle palle per sfinimento, è matematico. 

L'ultimo episodio, dicevo, è stato qualche giorno fa. Io avevo spostato una sedia per farmi spazio che lei aveva messo in una certa posizione. Mentre stavo in piedi a controllare la mia borsa percepivo che lei era rimasta lì in piedi a fissarmi, io fingevo di cercare qualcosa in borsa e lei "vuoi rimettere a posto la sedia come l'avevo messa ?". Dato che sto all'estero posso sempre fare lo gnorri che non capisce e le faccio "eeeh ? what ?? ". Lei ripete e io " uhm... what you say... wait..." e continuo a frugare nella borsa. Lei ancora in piedi, resta immobile per diverso tempo. Poi me lo ripete di nuovo stizzita e io ancora " chair ?! Is... i don't know... i'm looking for... " e rifrugo la borsa. Lei va fuori di testa e grida qualcosa che non ho proprio capito, e si allontana.

 

È la tecnica del trolling applicata alla vita reale ed è imbattibile per seccare i virus, è l'arte di fare incazzare senza sporcarsi in insulti e urla: non tiri mai sberle ma pizzicotti un po' alla volta per logorare chi si mette contro di te. Sempre con uno stile assolutamente educato e impeccabile, non gli vai a dire che è un coglione ma una roba tipo "sei troppo complicato, guarda che la vita è più semplice" (cosa che fa incazzare qualsiasi maschio). Se invece è una femmina mentre ti sta parlando pigli lo smartphone e poi le dici "spetta" mentre stai concentrato a giocare a scacchi. E stai zitto fino a che lei non rompe il silenzio.

 

Un'altra volta una tipa mi prendeva per il culo per una cosa di cui mi occupavo dicendomi che stavo sprecando la mia vita in una cosa impossibile. Lo fece più volte. Io la guardavo e le dicevo solo "boh", "sarà", "forse"... oppure replicando cose tipo "com'è andata la tua giornata ? il colloquio di lavoro, tutto ok ?". Lei "sì, tutto ok" e io "bene, bene".

Mi faceva vomitare anche solo sentirla parlare, ma se l'avessi mandata a fanculo avrebbe vinto lei. Chiaramente se lei (o lui) vede che rispondi con un misto tra indifferenza, ingenuità e persino incoraggiamento per quello che fa, resta disarmata.

Ah, anche questa era un cesso, ma sarà sicuramente una coincidenza.

 

A me viene tutto naturale, so perfettamente come mandare in apoptosi la gente, non riesco più ad arrabbiarmi o urlare, da tanti anni ormai... Sublimo tutto in disprezzo personale e vendette meditate a freddo. Quando capisci che il driver principale delle persone è la loro sofferenza (da ascrivere di solito a problemi di soldi e/o sesso) devi fare così, discutere è quasi sempre una perdita di tempo e salute.

Quando stai bene non ti viene neppure in mente di rompere i coglioni.

Quindi non devi combattere attivamente i conflitti, ma fare guerra di trincea. Devi anche avere il carattere per poterlo fare, lo stomaco peloso devi avercelo un po' di natura...

 

  • Mi piace! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

Gainsbourg

beh, forse nel mio caso non sono adatto ad una "guerra di trincea", quantomeno nel senso che non sono di natura portato a dare pizzicotti senza essere diretto :

per l'appunto, o sono molto pacifico verso il prossimo oppure avverto la necessità di un confronto molto diretto, per così dire.

a Roma si direbbe "non mi faccio parlare dietro".

Questo però spesso deve fare i conti con un principio di realtà molto semplice, ovvero 

che non è possibile litigare con tutti quelli che non ci vanno a genio o che ci fanno un torto

e quindi visto che a volte la rabbia c'è 

penso che sia meglio teneresela, in quei casi

la rabbia per aver subito

senza reagire

senza aver menato malamente chi mi ha mancato di rispetto.

 

Di recente ho avuto una discussione, diciamo, alla fila in stazione per fare i biglietti

classica situazione da litigio tra sfigati

insomma arriva il mio turno, mi accingo a chiedere quello che mi serve, 

quando alle mie spalle arriva un tipo, con moglie e figlia in braccio al seguito

che lamenta il fatto che la signorina alla cassa aveva passato i numeri precedenti con molta velocità e non avevano fatto in tempo

poi se la prende con me rivendicando il suo diritto di fare prima lui

io ho avvertito un senso di sopraffazione

una cosa per cui solitamente sento il sangue che va più velocemente su per la gola fino dietro le orecchie

poi il mio cervello ha preso il comando della situazione e mi ha fatto pronunciare parole tipo 

"la faccio passare perchè le faccio un piacere, non perchè le sia dovuto" o qualche altra cazzata del genere

 

ad ogni modo questo episodio per quanto stupido

mi fece passare una serata di merda a ripensarci

e la notte seguente dormii male

 

qualche settimana dopo

riparlai con un amico dell'accaduto

forse perchè ancora provavo rabbia

e il mio amico mi disse una cosa molto saggia 

mi disse : beh, se fosse finita a botte molto probabilmente, in un modo o nell'altro, non avresti dormito per molto più di una notte

 

 

Link al commento
Condividi su altri siti

begood

la pazienza, vorrei tanto ordinarla su amazon o su ebay a volte...

Link al commento
Condividi su altri siti

leavingmyheart
10 minuti fa, Gainsbourg ha scritto:

io ho avvertito un senso di sopraffazione

 

 

Io al contrario lo avrei guardato come si guarda un povero sfigato, senza proferire parola. Se tu sei consapevole di essere superiore concedi perché provi pena per la gente che cerca con la prevaricazione di farsi strada. L'ansia, l'agitazione, la protervia, non sono le qualità di chi sa il fatto suo.

Però ci riesci solo se c'è davvero un motivo che ti fa stare al mondo, qualcosa che ti riempie, un sogno da difendere che ti fa apparire tutto il resto come futile, secondario.

 

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...