Questo è un messaggio popolare. Percival [Élite] 5208 Inviato 28 Agosto 2018 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 28 Agosto 2018 (modificato) A Remedy for Agony - Evocarla, per superarla ONE- ITIS: la sezione che, forse, più amo del forum. La sezione degli estremi. Dove si sentono la puzza del sangue, la disperazione, i lamenti. Dove si sentono le urla coraggiose di chi, ancora in preda al tremore, riprende in mano la propria vita e si rialza - o comunque ci prova -, per ripartire più forte di prima. La sezione che... Puzza più di vita, di "sporco", di umano. Quella in cui, prima o poi, se si decide di vivere a pieni polmoni, si finisce di nuovo, metaforicamente o effettivamente. Non c'è scampo. Quando per dare un consiglio ad altri con cui, in fondo, dar coraggio anche a sé stessi. Quando perché si è in fondo al burrone, e c'è bisogno di aiuto. Quando perché (mentre, magari, segretamente si passano quei momenti da cani) si vuole fissare qualcosa che si è capito, che potrebbe essere vitale per altri nelle stesse situazioni. Non c'è scampo. Vuoi vivere a pieni polmoni una relazione protratta nel tempo con una donna? Presto o tardi ti ritroverai ad aver perso il timone, mazziato, e a dover lottare per riprenderlo. Non c'è scampo dal ritrovarcisi, possiamo solo ridurre la durata del dolore. Gestirlo, trovare i propri modi per accorciarlo. Non possiamo impedire di prenderci le coltellate in pancia, se si scende in prima linea. Possiamo solo imparare a resistere ai colpi, e anzi, meglio, a sfruttarli per potenziarci. Evolverci. Una delle caratteristiche peggiori della ONE-ITIS è l'agonia. Chi c'è passato sa perfettamente di cosa parlo. Quella sensazione di struggimento provocata dal protrarsi della sofferenza, dal protrarsi di situazioni ambigue (in realtà, quando hai dubbi non ci sono dubbi), dal protrarsi di illusioni, speranze immotivate spinte soltanto dal nostro desiderio per l'altra persona, che potrebbe non essere corrisposto. Ora, dato che sappiamo che questo tipo di coltellate, di cannonate, pur essendo inevitabile non può ucciderci...Ma anzi, può fortificarci... Qual è il modo migliore per ridurre l'agonia, qualora la musata non si possa più evitare? Lanciarcisi contro a petto nudo. Prenderla in pancia a tutta forza e scontrarsi con la realtà, senza mezzi termini. Se necessario, afferrare quella lama, quella palla di cannone e spingerla verso la nostra pancia. Per uscire dalla metafora: si tratta di forzare la realtà a manifestarsi, qualora ve ne sia una che ci risulta opaca o davanti alla quale ci tappiamo gli occhi. Non confondiamo questo comportamento con le profezie autoavveranti, le lamentele, manipolazioni o le commiserazioni. Qui stiamo parlando di agire in modo tale che l'altra persona si ritrovi forzata ad agire a sua volta, ad esprimersi coi fatti, prendere una direzione in un senso o nell'altro. Se si affrontano queste situazioni di merda con le parole (considerando, in primis, che il nostro interlocutore vaginomunito spesso dice cose incoerenti e frutto dell'emozione del momento) si rischia di prendere delle cantonate immense, di illudersi, di lasciarsi risucchiare dal gorgo nero e mutevole delle emozioni della nostra amata. Si rischia di restare intrappolati nell'agonia e di NON CAPIRE UN CAZZO di cosa dannazione sta succedendo, mentre la propria stabilità psicologica va al diavolo. Prendere la lama, o la palla di cannone tra le mani (azione, non parola o minaccia) e spingerla verso l'addome. Forzarla a manifestarsi, qualora presente. Forzarla ad agire il suo eventuale danno o a scongiurarne la presenza, rapidamente. Un danno acuto, e non cronico, diversamente dall'agonia. Un danno che esaurisca in fretta il suo potenziale, liberandolo con foga sulla propria pancia e lasciando spazio ai meccanismi di autoriparazione. Lasciando che la magia della natura ti renda ancora più forte, resistente, abile, resiliente e antifragile davanti al successivo colpo. No. Non si tratta di orgoglio, non si tratta di sentirsi qualcuno mentre gli altri sono dei coglioni. Non si tratta neanche di spavalderia. Si tratta di puro egoismo (parola che solitamente, e stupidamente, viene associata a qualcosa di necessariamente negativo). Si tratta di voler affrontare occhi negli occhi la realtà nuda e cruda, in primis per capirla (dato che si potrebbe star prendendo un abbaglio), e in secundis per apprendere o ricordare che non può ucciderti. Si tratta di mettere un muro contro le parole, e al contempo di togliere ogni protezione davanti agli occhi, così che il tuo cuore, attraverso gli occhi, possa parlare col suo. Questa è la liberazione. Questo è coraggio. Coraggio di andare a scoprire se veramente c'è un uomo nero sotto al letto, con umiltà. Con la consapevolezza che quei passi verso il letto saranno terribili, le fitte allo stomaco ti divoreranno, il cuore sarà a mille, ma almeno non passerai altre notti col dubbio lancinante di cosa cazzo alberghi là sotto. Coraggio è alzare quel culo flaccido e portarlo davanti a chi ti ha macellato (BASTA con questi vittimismi di merda, siamo uomini adulti e dobbiamo prenderci la responsabilità delle nostre azioni, senza addossarla sugli altri) a chi hai lasciato che ti macellasse il cuore. Offrire quel cuore su un piatto, davanti ai suoi occhi, con un sorriso. Andare a parlare col suo, e sentire, eventualmente, sulla propria pelle il freddo che emana. ...O il caldo che è pronto a sprigionare (sì, a volte capita). Sentire il puzzo di morte, per liberarsi da essa. Perché, fintanto che di una cosa non hai fatto esperienza, la sua proiezione mentale, solitamente ingigantita rispetto a quella reale, ti darà la caccia. La speranza si anniderà tra le crepe del tuo cuore e gli impedirà di incenerirsi, e dunque di rinascere. Devi portare il culo davanti al suo, gli occhi davanti ai suoi e togliere ogni barriera dal cuore. Quando sei finito troppo in basso non c'è modo per risalire senza prima lasciarsi sbriciolare a terra. Assaporare il freddo e lasciarlo purgarti l'anima. Il freeze? Può funzionare, in certi casi, ma ti lascia in agonia finché non hai fatto esperienza del freddo (o lo hai accettato). Finché non hai toccato con mano che il suo cuore è freddo, verso di te. ...O magari finché non hai sentito che le sue tante parole sono solo fragili farfalle che le danzano attorno al cuore, cuore che è incatenato o rapito da altri, cuore che per qualsiasi ragione non brucia (o non brucia abbastanza) per te. Andare avanti, a petto nudo, col coraggio tremolante di un umano, con le proprie cicatrici in bella vista. Incedere egoisticamente contro il pericolo, evocarne la manifestazione, chiamarlo per nome. Come si fa coi demòni, che perdono potere e sono spacciati appena ti rivelano il loro nome. Evocarlo, forzarlo, affrontarlo e sconfiggerlo. Conscio che ti fiaccherà l'animo, ti righerà indelebilmente il cuore, ma che non potrà mai ucciderti. Mai mostrare la schiena. Fanculo l'orgoglio e ste cazzate: è per sé stessi, che non si deve mostrarla. Istinto di autoconservazione, ed evoluzione. Per impedire che ciò che non vedi, alle tue spalle, possa spaventarti e danneggiarti molto più di quanto farebbe faccia a faccia. Abbraccia la ONE-ITIS, valla a prendere quando sussurra il tuo nome. Ma prima lascia che il venom ti fluisca nelle vene. Lascia che ti renda gli occhi completamente neri, per potenziarti e resistere all'esplosione imminente. Sparati al massimo volume quella canzone, se ne hai una, che ti dà Potere, che ti connette con la tua forza interiore. - In questi giorni mi sto iniettando "A little piece of heaven", degli Avenged Sevenfold. Inutile precisare perché sia perfetta, in questi casi. La sento spingere nelle mie vene, a tutto volume, mentre affondo l'acceleratore o contemplo l'orizzonte dal mio posto, sul colle - (Grazie a chi me l'ha fatta scoprire: RedEyes, e indirettamente OsWeald). Lascia che gli occhi ti si riempiano di oscurità, abbraccia dolcemente la palla di cannone e lasciala esploderti tra le braccia, se deve esplodere. Clicca il pulsante di detonazione su quel maledetto timer, se ce n'è davvero uno. Puoi scoprirlo solo forzando, agendo affinché si manifesti. E stringi i denti mentre ti dilania le carni: non può ucciderti, ma solo fortificarti. Guardala negli occhi, forza la realtà a prendere la forma delle azioni, chiamala per nome e sconfiggila. ...E ricorda che hai soltanto vinto una battaglia, non puoi vincere la guerra. "Anche nella morte, il suo corpo non cede. La sua possente figura, che sbaragliava i nemici, è decisamente quella di un mostro. Nel corso di questa battaglia, di colpi di spada... ...Ne ha subiti 267. I colpi di proiettile ricevuti... sono 152. Ed ha resistito... ...A 46 cannonate. Eppure, sulla schiena di quest'uomo leggendario, o meglio, sulla sua vita da pirata, non c'è nemmeno una ferita dovuta alla fuga..." Per egoismo. Fallo per egoismo, autoconservazione, evoluzione. Dimentica l'orgoglio. Dimentica l'orgoglio. Modificato 28 Agosto 2018 da Percival Red Eyes, Dexter78, Nuovo_utente e 8 altri ha reagito a questo 3 8 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
xyz- [Partecipante] 708 Inviato 28 Agosto 2018 Condividi Inviato 28 Agosto 2018 (modificato) mi piace la tua analisi: quando hai dubbi non ci sono dubbi ecco io negli ultimi 7 mesi avevo dei dubbi, è ancora single o no? ma quella foto con quello che significa? e non capivo...o non volevo capire... finchè pochi giorni fa senza volerlo ho avuto tutte le risposte, era così ovvio. Un anno è passato , la mia agonia è durata da un anno e 3 mesi. C'è tuttora , ma credo che quella pugnalata in pancia l'ho avuta adesso. Le sono bastati 3 mesi dalla rottura per trovare altro, un suo vecchio amico di un'altro stato, e nemmeno un bel ragazzo, anzi inguardabile. Yuppi! Modificato 28 Agosto 2018 da xyz- Nuovo_utente e Percival ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Red Eyes [Élite] 824 Inviato 29 Agosto 2018 Condividi Inviato 29 Agosto 2018 Grazie @Percival Restando in tema video anime: Naruto Jiraiya.mp4 Percival e PaoloG ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
PaoloG [Partecipante] 1842 Inviato 29 Agosto 2018 Condividi Inviato 29 Agosto 2018 18 ore fa, Percival ha scritto: Quando per dare un consiglio ad altri con cui, in fondo, dar coraggio anche a sé stessi. Vero! Qui non ci si sente mai soli.... Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
KurtAngle [Lurker] 7 Inviato 8 Settembre 2018 Condividi Inviato 8 Settembre 2018 Il 28/8/2018 alle 21:10 , Percival ha scritto: Prendere la lama, o la palla di cannone tra le mani (azione, non parola o minaccia) e spingerla verso l'addome. Condivido a pieno il tuo discorso, ma non riesco a mettere in pratica questa parte! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Percival [Élite] 5208 Inviato 8 Settembre 2018 Autore Condividi Inviato 8 Settembre 2018 (modificato) 40 minuti fa, KurtAngle ha scritto: Condivido a pieno il tuo discorso, ma non riesco a mettere in pratica questa parte! Ti faccio un esempio di situazione che ho vissuto in prima persona. Circa due anni fa. Sei agli sgoccioli di una relazione di un anno con una bella ragazza che ti ha dato tanto, a cui hai dato tanto. Avete condiviso momenti stupendi.. E' la tua quarta ragazza, dopo due relazioni di tre anni ed una di qualche mese. E' vero, durante l'anno insieme ti sei concesso qualche scappatella (7 o 8 ) di cui lei non sa nulla, ma la amavi, la amavi da morire e la ami ancora... Nonostante tu abbia già intuito che la fine è vicina. E' cambiata. Nei suoi occhi l'amore è sparito, sono rimaste soltanto tristezza, nostalgia, rabbia, sogno di un futuro diverso. Nei suoi occhi vedi la voglia di andare, e la tristezza nel voltarti le spalle. A parole lo nega, ma coi fatti lo senti. Hai già un po' di esperienza, quel poco che basta a farti avvertire le avvisaglie dell'impatto per tempo, in questo caso un paio di mesi prima. Tira e molla, in quei pochi mesi a venire. Te la giochi sulla psicologia: violenti te stesso per non scoprire il fianco, per mostrare forza e distacco mentre silenziosamente, nel buio della tua stanza, piangi contro il cuscino. Le provi tutte: provi ad uscire con altre, a chiavartene altre ma nulla, nella tua testa, nel tuo cuore, nella tua pancia, c'è lei, solo e soltanto lei. E arriva. Arriva il fatidico giorno, dopo una serie di peripezie (sparse tra i mie post) e sofferenza da cui ho imparato tanto. Quella sera arriva il messaggio... Già, ti lascia con un messaggio. Indirettamente, con parole che aggirano, con quel modo di fare remissivo che la caratterizza. Sei a pezzi, distrutto, una maschera di lacrime. Vuoi lanciare il telefono contro il muro per quell'ultima bastonata tra capo e collo.. Ti propone addirittura di vedervi, per un ultimo saluto... Vedervi?? Come fai ad affrontarla, a vedere per l'ultima volta quegli occhioni dolci, a stringere per l'ultima volta quelle manine morbide... Sarebbe come una cannonata in pancia, una palla di cannone a tutta forza contro l'addome... Ti distruggerebbe... ..O forse no? E' davvero il caso di lasciare che quel fantasma ti tormenti? Vuoi veramente lasciarle quel potere su di te? E se invece andassi, la incontrassi, la guardassi in quegli occhi vuoti e affrontassi la "morte" del suo cuore faccia a faccia? Non può ucciderti, lo sai. Lo sai perché ci sei già passato. Puoi farlo... PER TE. Per egoismo. Per disarmare quell'ordigno, vaccinarti dal suo sguardo, diventare ancora più forte al prezzo del sacrificio di un altro pezzettino di cuore. Sì, devi andare. Accetti, con decisione. Lei è spiazzata. Forse ti aveva proposto di vedervi aspettandosi di trovarti in preda alla disperazione, a incessanti richieste di tornare... No. Ti presenti, all'ora prestabilita. Lei ti sente, lo sente. Sente che qualcosa dentro di te è cambiato. Sente che sei andato a muso duro contro quella che ritenevi la morte, conscio che in realtà non può e non potrà mai ucciderti. Sente che sì, la ami, ma sei lì per te stesso. Sei lì per affrontare i tuoi mostri, accendere la luce su di essi, e salutarla assieme alle tue paure, tristezze. Sei andato incontro alla palla di cannone, l'hai afferrata tra le mani e te la sei spinta in pancia, per sentire che non può ucciderti. Non per riprenderla. Non per manipolarla. Non perché te l'ha detto un manuale o un guru. Per te stesso, solo per amor proprio. E la saluti, con una lacrima ma sereno. Sereno, perché non ti ha ucciso, e tu l'hai affrontata. Riesci addirittura a salutarla con un bacio rubato sulle labbra, sulle sillabe di "Addio piccoletta". E te ne vai. A pezzi, ma vivo, vittorioso, più forte che mai nel bagno di sangue. Sorridi, perché non ci sono più fantasmi, mostri, e nient'altro che possa più tormentarti dal passato. ...E paradossalmente, due settimane dopo, torna da te. Ma questa è un'altra storia. Non era assolutamente il fine del comportamento attuato e neanche te la presento come tecnica, trucco, magia o diavolerie simili. Solo un'esperienza. Per te stesso. Spero di averti chiarito mediante questo breve racconto cosa intendevo con quell'immagine. Modificato 8 Settembre 2018 da Percival Edo, OsWeald, Distilled890 e 3 altri ha reagito a questo 3 2 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Nuovo_utente [Partecipante] 1424 Inviato 8 Settembre 2018 Condividi Inviato 8 Settembre 2018 @Percival Tutte le volte che sono caduto in one itis inconsciamente e inconsapevolmente le ho risolte così! Prendendomi la coltellata al centro del petto! Ricordo ancora la prima volta! Quella è speciale. Lei la conoscevo da tanto tempo. Poi un giorno la incontro per caso...scambiamo due parole e all’improvviso una illuminazione: “cazzo è lei! Ho cercato così tanto...e ce l’ho sempre avuta sotto gli occhi!”. Iniziamo a sentirci spesso... SMS (all’epoca whatsapp non esisteva), serate su messenger, email chilometriche. Dopo qualche mese ero cotto a puntino. Ad un certo punto lancio qualche segnale in più...lei capisce e non corrispondendomi nei sentimenti...inizia a sviare. Inizia un inconsapevole push & pull che mi devasta. Finché quella sera la affronto. Le mando un sms e le dico che avevo piacere di parlarle... Parto sul leggero... Lei cerca di sminuire quei mesi di complicità, di chiacchierate fino a tardi, di elettricità pura ad ogni squillo di quel cazzo il cellulare...per lei erano niente di che. Le ribadisco di chiamare le cose con il loro nome. Quei mesi erano stati un flirt e io mi ero innamorato di lei. Lei..ci rimane. Si blocca. Glielo avevo detto come se fosse stata la risposta “a che ore sono?”. Naturalezza, sincerità, schiettezza, palle salde...guardandola negli occhi. Lei si rifugia nel classico dei classici “non è il momento. È un periodo particolare, ho la testa a problemi più grossi di me”. Scatta un immediato freeze (all’epoca non conoscevo nemmeno questa parola...). Seguirono diversi tentativi suoi di non spezzare quel filo che avevamo creato. Insieme. Ma io l’ho tagliato, più e più volte. È diventata una rincorsa al contrario. Tempo dopo scoprii che la madre aveva avuto un serio problema di salute. Ma ormai io ero proiettato in un’altra relazione. Oggi la vedo e non mi suscita quasi nulla. Ogni stupidata che posto sui social c’è un suo mi piace. La mia attuale ragazza e le due ultime ex la odiavano a prescindere...”ma cosa vuole questa?”. Dal vivo facciamo quasi finta di non vederci...chissà cosa succederebbe a riparlarle. Ho sempre evitato. Basterebbe un attimo, un messaggio, un commento ad una foto...e sono sicuro che si risveglierebbero vecchie alchimie. Ma a quale scopo? Per riscoprire che certe linee sono parallele e non si incontreranno mai? Ormai è un dolce ricordo...ed è stata la mia iniziazione. La casella da cui si parte in un gran premio. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
KurtAngle [Lurker] 7 Inviato 8 Settembre 2018 Condividi Inviato 8 Settembre 2018 @Percival grazie per avermi risposto. Ci sono molte similitudini fra quello che hai vissuto tu e sto vivendo io, come ad esempio l’esser lasciato via messaggio, purtroppo io ho “sprecato” l’occasione di fare esplodere questa palla di cannone fra le mie mani. Logico che dopo che mi ha mollato via messaggio ci siamo visti ben 4 volte per parlare, ma sfortunatamente non avendo la freddezza necessaria mi sono lasciato andare ad atti di zerbinismo e ora nonostante lei ha già un altro ci sono ancora rimasto sotto, certo ho fatto progressi, ma il suo fantasma si aggira sempre dentro me! Non so come crearmi un’occasione per dimostrarle che sono cambiato; ma nel senso che sto migliorando per me e non per lei, facendole capire che posso e sto reagendo, così da non piangere più sul mio cuscino ma facendo esplodere questa palla di cannone fra le mie mani! Grazie ancora comunque! Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Noncisofare [Partecipante] 157 Inviato 10 Settembre 2018 Condividi Inviato 10 Settembre 2018 Il 8/9/2018 alle 19:21 , KurtAngle ha scritto: un’occasione per dimostrarle che sono cambiato; ma nel senso che sto migliorando per me e non per lei, Se stai migliorando per te, non c'è da dimostrare nulla a nessuno. Sei nel suo frame, cambi in modo tale che lei se ne accorga. A mio parere la questione del lanciarsi contro a petto nudo, può essere utile solo nel caso si è già creato un minimo frame proprio, ancora meglio con un frame più maturo e consapevole, altrimenti ci si fa del male e la situazione può peggiorare ancora di più. KurtAngle ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
dragonhammer [Partecipante] 125 Inviato 14 Novembre 2018 Condividi Inviato 14 Novembre 2018 Il 8/9/2018 alle 19:17 , Nuovo_utente ha scritto: Per riscoprire che certe linee sono parallele e non si incontreranno mai? Perdonami, ma che ne sai? Non vuoi o ti precludi la possibilità da solo? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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