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La famiglia del Mulino Bianco


Daphne

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Ciao a tutti, scrivo per esporvi il mio pensiero e capire le opinioni altrui o se esiste una soluzione ai miei dilemmi. Dall’adolescenza ho sempre scelto e amato il rischio di vivere a emozioni non a costrizioni. Certo è stato difficile e le emozioni come ti nutrono poi ti distruggono. Parlo a livello sentimentale e non solo. Verso i 25/27 anni mi sono data una calmata, non stavo bene a causa di un problema di salute, continuavo a fare un lavoro che non mi piaceva in un ambiente di terrorismo psicologico perché avevo paura di cambiare. Ero diventata l’opposto di quello che ero sempre stata. Stavo con un ragazzo da molti anni e avevo iniziato a desiderare di sposarmi e farci pure un figlio, col senno di poi, però mi sono resa conto che non lo desideravo veramente ma che sarebbe stata una specie di “scappatoia” dalla vita che stavo vivendo, che non mi piaceva, pensavo avrebbe potuto essere una sorta di soluzione ai miei problemi, un’uscita dalla quotidianità quasi. Io prima dei 26 anni non ho mai desiderato un figlio perché mi interessava fare carriera, ma, provando per anni a farlo e non raggiungendo quello che volevo a causa di vari problemi probabilmente volevo ripiegare e sentirmi realizzata in un altro campo. Comunque nonostante il desiderio mai avrei fatto un figlio a cuor leggero. Dopo ho scoperto che questo uomo, che vedevo come il padre dei miei figli, mi aveva tradita per immaturità e infantilismo...e li mi è crollato il mondo. Ho iniziato ad avere ansia e attacchi di panico spesso, più legati al lavoro che alla rottura con lui. Ho passato l’inferno. Il vero inferno che credo sia nella terra e non certo dopo la morte. Ansia da non reggermi in piedi. Ho lavorato su me stessa, ho capito che per non avere il coraggio di fare delle scelte mi stavo per imprigionare in una gabbia che avevo costruito da sola. Ho capito che in passato non avevo mai desiderato una famiglia e non la desidero nemmeno ora, perché temo una responsabilità simile, perché ti cambia la vita, perché non sarei più libera di vivere le mie emozioni come voglio. Ogni giorno, quasi, sento amiche sposate che cornificano il loro uomo perché stanche, insoddisfatte e viceversa gli uomini. Nei ieri desideri, la mi visione utopica la famiglia è quella del Mulino Bianco che però non esiste!!!!!

allore perché dovrei sacrificare la mia vita per un’istituzione che vuole le donne madri? Perché dovrei sopportare cose che normalmente non sopporterei? Magari un giorno cambierò idea, ma tutta questa storia mi ha svegliata per farmi capire cosa non voglio nella mia vita.

come si può per anni e anni soccombere alla quotidianità e ai bisogni degli altri? Sono io negativa per caso? 

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Dexter78
12 minuti fa, Daphne ha scritto:

Ciao a tutti, scrivo per esporvi il mio pensiero e capire le opinioni altrui o se esiste una soluzione ai miei dilemmi. Dall’adolescenza ho sempre scelto e amato il rischio di vivere a emozioni non a costrizioni. Certo è stato difficile e le emozioni come ti nutrono poi ti distruggono. Parlo a livello sentimentale e non solo. Verso i 25/27 anni mi sono data una calmata, non stavo bene a causa di un problema di salute, continuavo a fare un lavoro che non mi piaceva in un ambiente di terrorismo psicologico perché avevo paura di cambiare. Ero diventata l’opposto di quello che ero sempre stata. Stavo con un ragazzo da molti anni e avevo iniziato a desiderare di sposarmi e farci pure un figlio, col senno di poi, però mi sono resa conto che non lo desideravo veramente ma che sarebbe stata una specie di “scappatoia” dalla vita che stavo vivendo, che non mi piaceva, pensavo avrebbe potuto essere una sorta di soluzione ai miei problemi, un’uscita dalla quotidianità quasi. Io prima dei 26 anni non ho mai desiderato un figlio perché mi interessava fare carriera, ma, provando per anni a farlo e non raggiungendo quello che volevo a causa di vari problemi probabilmente volevo ripiegare e sentirmi realizzata in un altro campo. Comunque nonostante il desiderio mai avrei fatto un figlio a cuor leggero. Dopo ho scoperto che questo uomo, che vedevo come il padre dei miei figli, mi aveva tradita per immaturità e infantilismo...e li mi è crollato il mondo. Ho iniziato ad avere ansia e attacchi di panico spesso, più legati al lavoro che alla rottura con lui. Ho passato l’inferno. Il vero inferno che credo sia nella terra e non certo dopo la morte. Ansia da non reggermi in piedi. Ho lavorato su me stessa, ho capito che per non avere il coraggio di fare delle scelte mi stavo per imprigionare in una gabbia che avevo costruito da sola. Ho capito che in passato non avevo mai desiderato una famiglia e non la desidero nemmeno ora, perché temo una responsabilità simile, perché ti cambia la vita, perché non sarei più libera di vivere le mie emozioni come voglio. Ogni giorno, quasi, sento amiche sposate che cornificano il loro uomo perché stanche, insoddisfatte e viceversa gli uomini. Nei ieri desideri, la mi visione utopica la famiglia è quella del Mulino Bianco che però non esiste!!!!!

allore perché dovrei sacrificare la mia vita per un’istituzione che vuole le donne madri? Perché dovrei sopportare cose che normalmente non sopporterei? Magari un giorno cambierò idea, ma tutta questa storia mi ha svegliata per farmi capire cosa non voglio nella mia vita.

come si può per anni e anni soccombere alla quotidianità e ai bisogni degli altri? Sono io negativa per caso? 

Se è quello che vuoi non è segno di immaturita'. Lo è invece costruire una famiglia e fare figli senza volerlo, senza fondamenta e solo sulla base delle esigenze biologiche e della pressione sociale. 

 

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Gainsbourg

Ciao Daphne,

non so se riuscirai a costruirti una famiglia serena oppure no. Forse oggi nessuno può saperlo.

Ma si capisce che stai facendo il tuo percorso. Che sei in grado di vivere con gli occhi e le orecchie aperte, e i sensi connessi con la testa.

A volte per le persone come te, risulta facile pensare che non ci sia la possibilità di una vita felice. 

Ti posso assicurare che non è così. 

Siamo in tanti, specialmente qui dentro,  maschi e femmine, a non accontentarci della strada già segnata. Delle frustrazioni che diventano malattie. Del freddo dentro.

Devi ringraziare te stessa per come sei. Perchè non è per tutti.

A molti piace quel Mulino Bianco,  fatto di sorrisi di cartapesta. Di finzione.

Se tu cerchi finzione, sei sulla cattiva strada. E visto che probabilmente sei irrecuperabile, ti consiglierei una bella lobotomia come ultima spiaggia.

Se non cerchi finzione, ma felicità, allora mi sento di rassicurarti.

Chieditela, conceditela.

Cercala ovunque : nelle relazioni, nelle passioni, nelle cose materiali e nelle cose spirituali, nello stare bene con te stessa.

Cercala nei posti più disparati e disperati. Cercala nelle persone improbabili.

Cercala fino a quando non ti andrà più di cercarla.

E non la cercherai più.

La troverai. 

 

 

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gelsomino
1 ora fa, Daphne ha scritto:

Sono io negativa per caso? 

Si,SEI TU!

Saluti

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1 ora fa, Daphne ha scritto:

Ciao a tutti, scrivo per esporvi il mio pensiero e capire le opinioni altrui o se esiste una soluzione ai miei dilemmi. Dall’adolescenza ho sempre scelto e amato il rischio di vivere a emozioni non a costrizioni. Certo è stato difficile e le emozioni come ti nutrono poi ti distruggono. Parlo a livello sentimentale e non solo. Verso i 25/27 anni mi sono data una calmata, non stavo bene a causa di un problema di salute, continuavo a fare un lavoro che non mi piaceva in un ambiente di terrorismo psicologico perché avevo paura di cambiare. Ero diventata l’opposto di quello che ero sempre stata. Stavo con un ragazzo da molti anni e avevo iniziato a desiderare di sposarmi e farci pure un figlio, col senno di poi, però mi sono resa conto che non lo desideravo veramente ma che sarebbe stata una specie di “scappatoia” dalla vita che stavo vivendo, che non mi piaceva, pensavo avrebbe potuto essere una sorta di soluzione ai miei problemi, un’uscita dalla quotidianità quasi. Io prima dei 26 anni non ho mai desiderato un figlio perché mi interessava fare carriera, ma, provando per anni a farlo e non raggiungendo quello che volevo a causa di vari problemi probabilmente volevo ripiegare e sentirmi realizzata in un altro campo. Comunque nonostante il desiderio mai avrei fatto un figlio a cuor leggero. Dopo ho scoperto che questo uomo, che vedevo come il padre dei miei figli, mi aveva tradita per immaturità e infantilismo...e li mi è crollato il mondo. Ho iniziato ad avere ansia e attacchi di panico spesso, più legati al lavoro che alla rottura con lui. Ho passato l’inferno. Il vero inferno che credo sia nella terra e non certo dopo la morte. Ansia da non reggermi in piedi. Ho lavorato su me stessa, ho capito che per non avere il coraggio di fare delle scelte mi stavo per imprigionare in una gabbia che avevo costruito da sola. Ho capito che in passato non avevo mai desiderato una famiglia e non la desidero nemmeno ora, perché temo una responsabilità simile, perché ti cambia la vita, perché non sarei più libera di vivere le mie emozioni come voglio. Ogni giorno, quasi, sento amiche sposate che cornificano il loro uomo perché stanche, insoddisfatte e viceversa gli uomini. Nei ieri desideri, la mi visione utopica la famiglia è quella del Mulino Bianco che però non esiste!!!!!

allore perché dovrei sacrificare la mia vita per un’istituzione che vuole le donne madri? Perché dovrei sopportare cose che normalmente non sopporterei? Magari un giorno cambierò idea, ma tutta questa storia mi ha svegliata per farmi capire cosa non voglio nella mia vita.

come si può per anni e anni soccombere alla quotidianità e ai bisogni degli altri? Sono io negativa per caso? 

Credo che siamo tutti d'accordo con l'asserire che fare un figlio per tappare i buchi della propria esistenza non è MAI una buona idea, soprattutto se lo si fa per cercare di rinsaldare la coppia, se non si funziona in 2 figuriamoci in 3!

Chiarito questo punto mi sembra che il tuo dirottamento di pensiero sia quasi esclusivamente da imputare al tradimento del tuo ex, è da li che ti si è aperta la visuale, che è crollato il tuo castello di carte, era la tua unica sicurezza, sei andata nel pallone è normale, hai rimesso in discussione te stessa e quelle che fino ad allora erano state le tue convinzioni. Bene ma fino ad un certo punto. Le azioni di un singolo individuo e la rabbia che ne scaturisce non devono essere portatrici infette di cambiamenti. Siediti, ormai quel tempo è andato puoi solo lavorare sul presente, nemmeno sul futuro, sul presente e su te stessa. 

Sei ancorata ancora alla visione canonica di famiglia,  e se volessi creare la TUA versione, dove non ci sono regole, dove nessuno ti impone niente, dove non c'è bisogno di rinunciare a se stessi, dove anzi l'unica cosa che ti si chiede è essere te stessa. 

Più che il non volere una famiglia o un figlio il tuo problema è più simile al mio, non voler perdere se stessi! comincia a contornarti solo di persone che ti accettano per quello che sei ed il resto verrà o non verrà da se.

UTOPIA?

forse

Un saluto!

 

 

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senza nome
7 minuti fa, Balinese2016 ha scritto:

Credo che siamo tutti d'accordo con l'asserire che fare un figlio per tappare i buchi della propria esistenza non è MAI una buona idea, soprattutto se lo si fa per cercare di rinsaldare la coppia, se non si funziona in 2 figuriamoci in 3!

 

Non hai visto the lobster a quanto pare.

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12 minuti fa, senza nome ha scritto:

Non hai visto the lobster a quanto pare.

No!

L'aragosta????

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Crescendo63
2 hours ago, Daphne said:

Ciao a tutti, scrivo per esporvi il mio pensiero e capire le opinioni altrui o se esiste una soluzione ai miei dilemmi.

Ciao, benvenuta e complimenti per il tuo percorso di consapevolezza. Non tutti ci riescono (o vogliono farlo) :-)

Delle soluzioni ci sono, ma non sono facili né comode. E' la vita stessa a non essere facile o comoda.

 

Quote

Stavo con un ragazzo da molti anni e avevo iniziato a desiderare di sposarmi e farci pure un figlio, col senno di poi, però mi sono resa conto che non lo desideravo veramente ma che sarebbe stata una specie di “scappatoia” dalla vita che stavo vivendo

Di nuovo, complimenti per averlo capito.

E' un errore che fanno in molti (non solo donne), sentirsi smarriti di fronte a una vita senza senso e inappagante, e credere che un certo cambiamento (sposarsi, una famiglia, fare figli...) ci darà quello che ci manca. Non funziona quasi mai, anzi di solito poi si sta anche peggio (il vuoto rimane e in più hai lo stress dei nuovi impegni).

Le scelte importanti andrebbero fatte seguendo un principio di "andare verso" (Faccio X perché voglio X), non di "fuggire da" (Faccio X perché non sopporto Y).

 

Quote

Dopo ho scoperto che questo uomo, che vedevo come il padre dei miei figli, mi aveva tradita per immaturità e infantilismo

Non per infierire sulle tue ferite... ma forse è il caso di rendersi conto che i tradimenti sono in un certo senso "naturali", perché non siamo fatti per la monogamia. Saperlo aiuta ad evitare di costruirsi illusioni irrealistiche (stile "Mulino Bianco", appunto).

 

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Ho iniziato ad avere ansia e attacchi di panico spesso

IMHO (ma credo che anche Raffaele Morelli sia d'accordo), glil attacchi di panico spesso sono legati al vivere una vita che non ci appartiene. E' come se l'anima volesse liberarsi da una situazione in cui si sente completamente aliena, e si dibattesse e strattonasse per uscirne.

Magari tutti dicono "Ma hai una bella vita"... però non è la tua.

 

Quote

Il vero inferno che credo sia nella terra e non certo dopo la morte.

Prova a leggere qualche scritto sull'esperienza della "buia notte dell'anima" (dark night of the soul). Forse ti ci ritroverai.

 

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Nei ieri desideri, la mi visione utopica la famiglia è quella del Mulino Bianco che però non esiste!!!!!

No. E' una illusione fabbricata per venderci qualcosa.

Proprio come Babbo Natale (lo sai che l'ha inventato la Coca cola? :-)

 

Quote

come si può per anni e anni soccombere alla quotidianità e ai bisogni degli altri? Sono io negativa per caso? 

Purtroppo è la norma.

Per almeno due ragioni: veniamo pesantemente condizionati dalla società, e abbiamo un disperato bisogno di approvazione e sentirci parte del gruppo (siamo animali sociali). Per cui il "branco" (almeno l'80% delle persone) vive come burattini, i cui "fili" vengono tirati da altri.

 

Non sei tu negativa, è che ti sei "risvegliata" dall'ipnosi sociale. Per usare la metafora di Matrix, hai scelto la "pillola rossa" e ora vedi la realtà per com'è. Complicata, scomoda e spesso desolante.

Però non disperare. Abbandonata l'utopia, il mondo reale non è poi così malaccio... soprattutto se hai altre persone (come qui) con cui condividere il viaggio 😄

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Crescendo63
56 minutes ago, Balinese2016 said:

Sei ancorata ancora alla visione canonica di famiglia,  e se volessi creare la TUA versione, dove non ci sono regole, dove nessuno ti impone niente, dove non c'è bisogno di rinunciare a se stessi, dove anzi l'unica cosa che ti si chiede è essere te stessa. 

Sono d'accordo sulla "diagnosi", meno sulla "soluzione". Che a me sembra cmq utopica.

 

- Come può esistere una famiglia senza regole? Nessuna società (e la famiglia è una micro-società) sopravvive senza regole.

- Una famiglia ti impone (o necessita) delle cose: perché ci si prende dei reciproci impegni, perché ciascuno ha i suoi bisogni (anche l'altro), perché la vita in due ha le sue complicazioni... Non parliamo poi di quando hai dei figli (in cui o fai certe cose, o tuo figlio muore).

- Una famiglia (sana) non ti impone di rinunciare a te stesso, però ti richiede dei compromessi. Quanto questo sia sopportabile e valga la pena, sta a ciascuno sceglierlo.

- IMHO l'idea che in una relazione l'altro ti chieda solo di essere te stesso è un'utopia romantica e new age. Ci relazioniamo principalmente per soddisfare i nostri bisogni (e tutti ne hanno): quindi ci aspettiamo che l'altro venga incontri ai nostri bisogni e li nutra, almeno in parte (e per l'ideale romantico, al 100%).

 

L'idea che il partner ci chieda solo di essere noi stessi, presuppone un partner che esiste solo in funzione nostra, un "clone" al nostro servizio - non un individuo con suoi bisogni e desideri indipendenti. Il fidanzato adorante e tutto dedito a te ritratto nelle rom-com.

Che ovviamente non esiste, a meno che te lo crei in laboratorio stile Frankenstein 😄

Modificato da Crescendo63
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3 minuti fa, Crescendo63 ha scritto:

Sono d'accordo sulla "diagnosi", meno sulla "soluzione". Che a me sembra cmq utopica.

 

- Come può esistere una famiglia senza regole? Nessuna società (e la famiglia è una micro-società) sopravvive senza regole.

- Una famiglia ti impone (o necessita) delle cose: perché ci si prende dei reciproci impegni, perché ciascuno ha i suoi bisogni (anche l'altro), perché la vita in due ha le sue complicazioni... Non parliamo poi di quando hai dei figli (in cui o fai certe cose, o tuo figlio muore).

- Una famiglia (sana) non ti impone di rinunciare a te stesso, però ti richiede dei compromessi. Quanto questo sia sopportabile e valga la pena, sta a ciascuno sceglierlo.

- IMHO l'idea che in una relazione l'altro ti chieda solo di essere te stesso è un'utopia romantica e new age. Ci relazioniamo principalmente per soddisfare i nostri bisogni (e tutti ne hanno): quindi ci aspettiamo che l'altro venga incontri ai nostri bisogni e li nutra, almeno in parte (e per l'ideale romantico, al 100%).

 

L'idea che il partner ci chieda solo di essere noi stessi, presuppone un partner che esiste solo in funzione nostra, un "clone" al nostro servizio - non un individuo con suoi bisogni e desideri indipendenti.

Che ovviamente non esiste, a meno che te lo crei in labroatorio stile Frankenstein 😄

Hai ragione pure tu in effetti...la famiglia alla fine è un’istituzione 

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