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Le ho dato troppe sicurezze


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Ciao a tutti, dopo ormai diversi anni sul forum e parecchia acqua passata sotto i ponti, mi ritrovo ad avere l’esigenza di ricevere una mano da persone consapevoli e centrate.

Perché io, in questo momento, non lo sono. Un giorno sono sulle stelle, e quello successivo nel fondo marcio di una botola. Sento di aver smarrito la via, ho paura di perderla e avverto i flebili segnali che precedono la Fine, forse con parecchio anticipo rispetto ai tanti, là fuori, che non conoscono la cruda verità nascosta dietro le quinte dei rapporti tra uomo e donna.

Ho bisogno di voi insomma per capire se sto iperanalizzando la situazione, se sto inventando problemi, cosa ho sbagliato, cosa posso fare per ritrovare la giusta direzione.

Giusto per farvi capire come la penso, sono dell’idea che una relazione, dopo una fase iniziale di assestamento, debba poggiare su basi solide e promanare vibrazioni positive, essere orientata a una costruttività che arricchisca le parti, diventare fonte di serenità. Il che di certo non comporta allentare la tensione e cessare il lavoro che tiene insieme due persone, ma perlomeno poter mostrare il fianco senza il terrore di ricevere una coltellata.

Se questo non avviene, preferisco chiudere. Nonostante sia innamorato.

Bene.

Lei 24, io 28, stesso posto di lavoro. Poiché le donne non sono matite, non mi spreco in nomenclature HB, ma fidatevi che lei è veramente bella. Non sono mai riuscito a vederla senza provare un desiderio incontenibile di farla mia. Per questo motivo, durante il suo primo anno di permanenza in azienda, non l’ho degnata di uno sguardo. Zero. Perché mi attraeva troppo e all’epoca ero impegnato.

Mentre gli altri le ronzavano intorno, la invitavano fuori per aperitivi e caffè freddi (?), io restavo in disparte. Li ho visti capitolare tutti. Boom, friendzoned.

Dal canto mio, godo di una certa popolarità in ufficio. So per certo che questo, sommato alla mia elusività, l’ha fatta impazzire… tant’è che poi, a carte scoperte, mi ha rivelato di aver sempre avuto una cotta per me.

Ci siamo avvicinati durante una festa, alla quale ha fatto tutto lei. Mi è stata appiccicata tutto il tempo, ci siamo ubriacati, e siamo finiti in bagno. Non ho resistito.

Nei mesi successivi, mi sono occupato con enorme difficoltà di chiudere la mia relazione, continuando a sentire la collega. Ne è venuto fuori un triangolo che mi ha messo a dura prova: da una parte drammi, sensi di colpa, autolesionismi vari, e dall’altra drammi, sensi di colpa, e sesso indimenticabile. Durante questa fase, è sempre stata la collega a spingere per farmi risolvere la questione. Quasi da subito ha scaricato scopamicizie varie e si è dedicata a me, nonostante le dicessi di continuare la sua vita.

Avevo bisogno di stare da solo, di riprendermi dall’accaduto, e di certo l’ultima cosa che volevo era una nuova relazione.

Ma con lei era tutto perfetto. Lei si dimostra molto razionale, è intelligente, divertente, mi piace un sacco. A letto, ragazzi, non ve lo spiego. Se non mi fossi sentito così tanto desiderato e attratto, avrei gestito la situazione diversamente.

Io sono abbastanza rigido nell’impostare una relazione che rispetti gli spazi di entrambi: non ci scriviamo spesso, non siamo amici sui social, ognuno continua a dedicarsi alle proprie amicizie e ai propri impegni. Decidiamo di non dire nulla sul posto di lavoro, dove di fatto ci comportiamo quasi da sconosciuti.

Fuori dall’ufficio tutto fila liscio: ci vediamo comunque di frequente, quando ci va, senza scadere nella routine… gradualmente entra nella mia cerchia di amicizie, facciamo viaggi insieme. Casa mia diventa un po’ la sua seconda casa, avverto proprio che da me si sente coccolata e protetta. Lei non si apre facilmente, dice raramente qualcosa di carino, i gesti di affetto sono centellinati, ma fa tante altre cose per me, e me le faccio bastare.

Ora sono sei mesi che stiamo insieme.

Passiamo al nocciolo: lei è insicura e gelosa da morire, non sopporta che io sia espansivo con le altre, e che le altre possano desiderarmi. Lavorando otto ore al giorno nello stesso posto, inevitabilmente, si odono commenti, circolano gossip, partono occhiate, ci sono abbozzi di flirt. E lei la vive malissimo. Mi ha confidato che teme di essere abbandonata per una migliore di lei.

Questo la porta a reagire in maniera spropositata molto spesso, per cose davvero stupide. Ogni pretesto è buono per tenermi il muso, chiudersi nei silenzi, diventare acida e scontrosa. Nove volte su dieci gestisco la cosa nella maniera giusta: indifferenza ai suoi drammi, finché non si ripiglia. Credo che lei si senta attratta perché riconosce in me una persona autorevole, che non cede ai suoi capricci e la mette al suo posto quando serve. Quando mi comporto così, nel giro di pochissimo passa dalla chiusura più totale al saltarmi addosso.

Ma io non sono suo padre (quello vero da ciò che ho capito è stato sempre succube della madre) e quindi, una volta su dieci, inevitabilmente cedo. L’ultima volta ieri, per un’occhiata alla scollatura di una collega in ascensore.

Si è chiusa in bagno piangendo, mi ha scritto che si è sentita umiliata. Io non c’ho più visto e l’ho attaccata verbalmente. Le ho detto che ero stufo di essere messo sulla graticola per cazzate del genere, che le sue insicurezze avrebbe dovuto risolverle da sé e che forse era il caso di restarsene un po’ per cazzi suoi, ovviamente svuotando casa mia dalla sua roba. Abbiamo poi parlato a lungo e ci siamo un minimo riavvicinati.

E’ stata una reazione spontanea, quella di allontanarla. Ed è accaduto in altre due occasioni in passato. Lei non ha mai paventato l’idea di lasciarci, è sempre stato un errore mio. Non sono in grado di trovare altri modi per farle capire che tutte le sicurezze che le sto dando non sono scontate e che anche io ho una qualche forma di potere in questa relazione. Temo che però non sia servito ad altro che a darle un’ulteriore conferma del fatto che ha molta influenza sulle mie emozioni.

Infatti ultimamente ha preso ad avere dei comportamenti sbagliati. Piccoli ordini, toni sgarbati, battute offensive al mio aspetto. Contatto fisico ai minimi storici. Negli ultimi giorni svogliata a letto. So bene che questi segnali indicano un calo dell’attrazione. Lei è nel periodo più florido della sua vita, ha migliaia di opzioni e sceglie di stare con me nonostante sia bombardata ogni giorno di approcci e avance. Se non siamo in grado di vivercela appieno, è giusto che ognuno si goda la propria vita in libertà.

Diciamo che non mi sento desiderato come prima, la tensione si sta abbassando, dà per scontate troppe cose. E in soldoni non voglio fare cazzate o prenderla nel culo e finire in One-Itis. Verbalmente mi ha sempre rassicurato sul fatto che ci tiene moltissimo e non farà cazzate, ma so che le parole lasciano il tempo che trovano.

Ci sono cascato con tutti i piedi: mi ha chiesto sicurezze, io gliene ho date troppe, e ora sta perdendo attrazione… e mi sono accorto che per me sta diventando più una preoccupazione che un piacere.

Ho capito di starci sotto… ma voi, come la vedete? Come posso riportare questa storia sul binario giusto? Come evitare che dia per scontata la mia presenza, che si esponga un po’ di più anche lei? Come toglierle sicurezze, farle capire che sta relazione se la deve sudare anche lei, se no la siluro?

Temo che parlarne con lei purtroppo in questo caso non serva, e fidatevi che parliamo molto.

Spero di non aver scritto in maniera troppo confusionaria.

Chiamo all’appello alcuni utenti che sento molto affini (magari non interagiamo molto ma vi leggo spesso: @MPhoenix, @Agro, @TADsince1995, @Percival, @Nuovo_utente, @Actarus75, @gold86, @F-Knight, @vol-à-voile, @alexg80) ma ovviamente è gradito il parere di tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere tutto.

Massacratemi con stile. Grazie.

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TADsince1995

Che dire.

Hai autoanalizzato la situazione in modo praticamente perfetto e già questo ti risolve metà del problema. Il pattern è quello classico, in cui sono cascato in pieno pure io con la mia ex. La relazione inizia con te al comando, al comando ma molto coinvolto emotivamente. Poi iniziano le sue lagne e insicurezze che non sono altro che tentativi, spesso inconsci, ti toglierti il potere. La community la chiama "betificazione", ma non mi piace usare termini troppo generici perché ogni storia è caso a se.

Avviene sempre in questi casi un "break even point" in cui i suoi tentativi sempre crescenti di toglierti il potere non diventano altro che la ricerca di una scusa per lasciarvi.

Inutile fare discussioni razionali con una donna in questo stato. L'unica cosa che puoi fare è tentare di farle provare qualche emozione nuova, fatevi un viaggio insieme, una vacanza, un week end in una spa, falle una sorpresa. E, soprattutto, MAI fare vedere che non puoi avere altre, falla sempre un po' ingelosire, ma non facendo il ragazzino che le dice "ah sai oggi mi ha guardato tizia", queste cose al massimo si dicono per scherzare e stuzzicare giocosamente tra il serio e il faceto, ma semplicemente facendo in modo di essere sempre attraente con le altre.

Se però ve ne andate in vacanza e lei continua a lagnarsi, comincia a fare scorta di scatoloni e scotch da imballaggio.

Quando mi sono messo con la mia ex, all'inizio, le bastava solo che nominassi altre donne e scoppiava a piangere disperata. E' finita con noi che non scopavamo più e ci siamo lasciati come fossimo due perfetti sconosciuti.

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Non ho nulla per cui massacrarti e credo che tu sia stato un bravissimo "medico" nel fare la diagnosi. Sei un essere umano, e se anche hai ceduto a momenti di debolezza (e francamente ne vedo pochissimi nel tuo racconto) non hai nulla di cui rimproverarti. Credo che il pattern sia il solito, lei pretende sicurezze e certezze (sui manuali sta scritto che cerca di inzerbinarti), e una volta avute si stanca.   Penso inoltre che la sua possessività e gelosia forse non siano del tutto "equilibrate" (la litigata per l'occhiata alla scollatura è abbastanza infantile), e te lo dice uno che ha avuto a che fare con qualche ragazza del genere, ma questo non toglie che tu la ami e che non puoi forzare il tuo cervello a disinvestire da lei dall'oggi al domani. Se avete litigato ieri forse devi solo far aspettare un pò di tempo.    

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Ciao @OuterSpace,

so che molti utenti sapranno darti una risposta molto precisa, io come mio solito preferisco dartela da una più ampia e generale.

 

Sinceramente, non credo che tu abbia sbagliato tanto, anzi molto poco e forse non hai sbagliato nulla.

Semplicemente tieni a questa ragazza e hai chiaramente paura di perderla.

E' evidente quando sottolinei che ha molte opzioni a sua disposizione.

 

Il fatto è che oggi è davvero difficile tenersi una donna che abbia molte opzioni.

Perché per quanto puoi darle o non darle, per quanto puoi giocartela bene, ci sarà sempre qualche cosa che non troverà perfetto in te o qualche stimolo che ti superi in qualche aspetto.

 

Stiamo ritornando, con lo scioglimento della morale, ad uno stato primordiale: si suppone che le Donne primitive (come le scimpanzé) potessero anche stare un certo periodo con un maschio, vivere una storia speciale, ma poi andavano via.

Oggi non siamo (sono) tanto diverse, ma meno radicati nella profondità degli stimoli atavici usiamo razionalizzazioni, scuse, capri espiatori per giustificare quello che ci viene istintivo fare.

Cioè andare avanti 

 

Non è quello che avverrà necessariamente, ma potrebbe.

E allora ci viene in aiuto una sola considerazione.

 

Non si può possedere una Donna, ma solo viverla finché c'è.

Se se ne va la vita va avanti, stare male è normale, se stiamo troppo male è colpa nostra, vuol dire che avevamo centrato troppo della nostra Vita attorno a Lei.

E nell'epoca dell'Amore libero (nota che non ho scritto sesso, ma proprio Amore) è un errore non da poco.

 

L'unico centro della nostra Vita dobbiamo essere Noi, e per chi ci crede, Dio.

Tutto il resto è effimero e incontrollabile.

 

 

 

 

 

 

Modificato da MPhoenix
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Nonlosoproprio
6 minuti fa, MPhoenix ha scritto:

L'unico centro della nostra Vita dobbiamo essere Noi, e per chi ci crede, Dio.

Tutto il resto è effimero e incontrollabile.

Bellissime parole...

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gold86

Ti ringrazio per l'attestato di stima, reciproco tra l'altro.

Comprendo la frustrazione e la sensazione di impotenza che ti provoca questa situazione.

Quando cerchi, dando fondo a tutto ciò che sai, di far andare bene le cose e queste non vanno come ti aspetti.

Forse dovresti arrenderti.

Arrenderti al fatto che le cose si fanno in due, nella fattispecie.

Avere una relazione vuol dire remare nella stessa direzione entrambi con sicurezza.

Da come l'hai descritta, seppur bellissima e piena di qualità, sembra che la tua lei non abbia questa sicurezza di sé e la cerchi (sbagliando) in te.

Il tuo errore, credo, sta nel fermarti a bollare le sue richieste di attenzioni e il suo bisogno di sicurezza come capricci che ignori.

Quando invece sono segnali del fatto che lei non crede abbastanza in se stessa e ne soffre.

Ovviamente non sei suo padre, e concettualmente hai ragione quando affermi che questi sono problemi suoi e che deve risolversi lei.

Lo sa anche lei, ma non sa come fare, si sente inadeguata e si sfoga su di te come un punching-ball. 

Non credo stia perdendo attrazione perché le stai dando troppe sicurezze né perché hai paura di perderla.

Io ho addirittura verbalizzato alla mia ragazza, in un momento nero per entrambi, "ho paura di perderti" e ci sono ancora insieme.

Il problema credo stia nella gestione del rapporto.

Quindi più che riportare questa storia nel binario di prima, devi cambiare binario.

Essere uomini, ritengo, sia riconoscere anche di essere in difficoltà.

E tu lo sei.

Io glielo direi.

E le direi precisamente questo: "Sai, tengo molto al nostro rapporto. So che ci sono dei problemi ultimamente e vorrei che provassimo a risolverli insieme. So che per te è difficile parlare ed aprirti, ma ti chiedo di farlo, altrimenti per me è tutto più difficile perché non riesco a comprenderti"

 

 

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OuterSpace

Grazie a tutti per essere accorsi in mio aiuto così rapidamente!

3 ore fa, TADsince1995 ha scritto:

Avviene sempre in questi casi un "break even point" in cui i suoi tentativi sempre crescenti di toglierti il potere non diventano altro che la ricerca di una scusa per lasciarvi.

Inutile fare discussioni razionali con una donna in questo stato. L'unica cosa che puoi fare è tentare di farle provare qualche emozione nuova, fatevi un viaggio insieme, una vacanza, un week end in una spa, falle una sorpresa. E, soprattutto, MAI fare vedere che non puoi avere altre, falla sempre un po' ingelosire, ma non facendo il ragazzino che le dice "ah sai oggi mi ha guardato tizia", queste cose al massimo si dicono per scherzare e stuzzicare giocosamente tra il serio e il faceto, ma semplicemente facendo in modo di essere sempre attraente con le altre.

Il fatto è che vivo con le antenne tese, nel tentativo di captarlo, questo punto di rottura. Sai, per evitare di cascare dal pero. 

Quindi interpreto già, erroneamente, ogni capriccio o lagna come pretesto per lasciarci. Quando però in passato le ho detto "lasciamoci", è sempre scoppiata in lacrime.

Non vuole lasciarmi, ma avverto in lei un cambiamento, un distacco rispetto a prima... come se volesse conferme del mio valore e non riuscisse a trovarle.

Perché mi sono intenerito. Perché non ho più voglia di trattarla SOLTANTO come una bambina.

Ogni volta che la rimetto al suo posto, ne esce fradicia, con una voglia assurda di me.

"Impazzisco quando mi dici di stare zitta". Me lo sono sentito dire più volte. Un pischelletto qualunque si sentirebbe Dio. Io sento gli zoccoli dei cavalli dell'Apocalisse in lontananza.

Solo che rimetterla al suo posto diventa sempre più dispendioso. Perché mi sfida in maniera sempre crescente.

E non è il mio concetto di relazione, Tad. Sento che sto iniziando proprio a perdere l'entusiasmo. Tendo a diventare pesante, a cercare a mia volta rassicurazioni.

Quello che sta accadendo quindi, è che non stiamo riuscendo a goderci appieno questa storia: io sommo le mie insicurezze alle sue.

Per quanto riguarda le "iniezioni" di emozioni nuove, sono sempre state la mia prima priorità, con lei. Per dire, siamo tornati due settimane fa da un viaggio meraviglioso (a quanto mi ha detto, non ha mai fatto un viaggio in due, nemmeno con un'amica o con i suoi ex), ne sto organizzando un altro per il suo compleanno.

Ora però non ho più nessuna intenzione di proseguire su questa linea. Finirei per drogarla. La voglio lucida (per quanto possibile).

E di luci ed ombre è fatta ogni mia interazione con lei. Mi bombarda di stimoli positivi e negativi in maniera nevrastenica (ok che è una donna, però che cazzo, è troppo).

A volte sembra innamorata persa, con dei blocchi emotivi enormi.

Altre volte sembra lontana anni luce.

 

3 ore fa, alexg80 ha scritto:

questo non toglie che tu la ami e che non puoi forzare il tuo cervello a disinvestire da lei dall'oggi al domani

Una parte di me vorrebbe poterlo fare. Mi sento un po' stronzo a pensarlo, ma se inizia a non valerne la pena, tutte le opportunità mancate iniziano a pesarmi.

 

3 ore fa, MPhoenix ha scritto:

Non si può possedere una Donna, ma solo viverla finché c'è.

Se se ne va la vita va avanti, stare male è normale, se stiamo troppo male è colpa nostra, vuol dire che avevamo centrato troppo della nostra Vita attorno a Lei.

E nell'epoca dell'Amore libero (nota che non ho scritto sesso, ma proprio Amore) è un errore non da poco.

 

L'unico centro della nostra Vita dobbiamo essere Noi, e per chi ci crede, Dio.

Tutto il resto è effimero e incontrollabile.

Parole sante, anche se non credo in Dio.

Io, di tutto questo, ne sono perfettamente consapevole. Finirà, certo... ma il modo in cui accadrà dipende da me e lei.

Ma come ci si comporta quando è lei a volerti possedere? Scalci? La abbandoni?

Lei non è il centro della mia vita... ed è proprio il motivo per cui mi ritrovo nella situazione attuale.

 

2 ore fa, gold86 ha scritto:

Il problema credo stia nella gestione del rapporto.

Quindi più che riportare questa storia nel binario di prima, devi cambiare binario.

Essere uomini, ritengo, sia riconoscere anche di essere in difficoltà.

E tu lo sei.

Io glielo direi.

E le direi precisamente questo: "Sai, tengo molto al nostro rapporto. So che ci sono dei problemi ultimamente e vorrei che provassimo a risolverli insieme. So che per te è difficile parlare ed aprirti, ma ti chiedo di farlo, altrimenti per me è tutto più difficile perché non riesco a comprenderti"

Siamo usciti soltanto ieri da un fiume di parole. Lei come ho detto è molto razionale, e questo la porta a farsi mille paranoie e a forzare la realtà dei fatti.

Queste parole gliele ho già dette. Lei lo sa già, che i suoi blocchi emotivi mi mettono in difficoltà.

Tempo fa mi ha scritto una frase che mi è rimasta molto impressa: "Ho paura che il gap tra quello che credo di darti e quello che ti arriva, ti porterà prima o poi a guardarti intorno".

A' fine d'o juorno sta tutta ccà.

Ma nonostante tutto... non mi ha mai nemmeno detto che mi vuole bene. Non ce la fa.

Mi lava i piatti, mi sveste quando sono ubriaco, mi prepara la valigia... ma non riesce a dirmi che mi ama.

Come se dirlo lo rendesse vero, esponendola al rischio di soffrire. Poi piange in bagno perché ho guardato un paio di tette. Assurdo.

Sono tentato di riaffrontare il discorso, ma so già che non porterà nulla, se non ad altre paranoie da parte sua.

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17 minuti fa, OuterSpace ha scritto:

Io, di tutto questo, ne sono perfettamente consapevole. Finirà, certo... ma il modo in cui accadrà dipende da me e lei.

 

Lei non è il centro della mia vita... ed è proprio il motivo per cui mi ritrovo nella situazione attuale.

 

Guarda che non immagini nemmeno quale potere hai tra le tue mani se hai metabolizzato questi assunti. Ti eviteranno un sacco di dolore dopo. Te lo dice uno che non ha ancora metabolizzato bene il concetto che non esiste la Donna della vita. Quello che hanno detto gli altri ragazzi per me è tutto condivisibile, sono semplicemente punti di vista diversi tarati sulle loro sensibilità . Io direi solo che lasciar sbollire un pò fa bene a te e a lei.  Se come mi pare di aver capito non abitate insieme è più facile. A mente fredda si ragiona meglio. E soprattutto eviti di esasperare la  situazione.

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Gainsbourg

@OuterSpace  a me sembra che non hai molto bisogno di consigli, però una cosa voglio dirtela : leggerezza.

Leggerezza, sempre... anche quando di fronte hai la cosa più importante in quel momento... leggerezza sempre anche quando sembra impossibile.

Tanto alcune cose non dipendono da te. Per cui, meglio farsi sto viaggio del cazzo che è la vita cercando di fottere la forza di gravità.

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