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Ragazzi, vi racconto la mia Debolezza...


MPhoenix

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capelli bagnati
7 minuti fa, MPhoenix ha scritto:

Sai, mi spingi a condividere 2 ricordi d'infanzia, che pur non rivivendo praticamente mai, non riesco a cancellare:

1) Ero piccolo, forse 6 anni o anche meno, ero a scuola, durante un incontro scuola famiglia.

Litigo con due bambini e uno dei 2 mi spinge a terra.

Sono inerme davanti alla sua forza.

Successivamente mi guardo allo specchio, e divento auto-consapevole di essere piccolo, fragile... debole.

In seguito ci saranno altri episodi simili, non le ho mai prese davvero, ma davanti alla forza... sono rimasto sempre atterrito

2) In famiglia, non ho mai avuto tanto affetto.

Alle elementari, avendo 0 competenze sociali ed essendo figlio di una madre separata in una classe di media-alta borghesia, sono sempre stato soggetto all'esclusione.

Alle medie, mi attacco ad un bambino, "S", molto indipendente, e che tra l'altro aveva un odio indomabile per la madre.

Ma non stringiamo mai, lui è freddo con me, anche perché tra l'altro, per questioni familiari i suoi genitori sparlavano della mia famiglia, e, presumibilmente, di me.

Alla fine del terzo anno di medie, dopo essersi comportato male con me in un modo che non ricordo, un terzo ragazzo "F" (a sua volta devastato dalla madre, indipendente ed emancipata, una fredda avvocatessa di successo) che oggi è schizofrenico disse: 'ma perché lo tratti così, visto che lui è tuo amico?'

Ed "S" rispose: NON E' MIO AMICO

Mamma mia ricordo ancora i pianti, in un angolo della casa, con mia madre che diceva: 'Non lo so perché ci succedono queste cose, sarà la maledizione che ci ha lanciato tuo padre, sai lui mi aveva maledetto che sarei rimasta sola, e la cosa probabilmente si è estesa a te"

Brividi, davvero

Intanto devo dirti grazie, MPhoenix. Sia di fidarti di me, che di condividere questi ricordi con un forum. Stai aprendo le tue vulnerabilità davanti a davvero tante persone. Consapevole che la maggior parte ti giudicherà. Sputerà merda su tua madre o sulla tua infanzia. Facendoti sentire ancora più... sbagliato. Cosa che tuttavia non sei.

Quello che devi ricordarti è che è assolutamente normale essere degli psicopatici. E' assolutamente normale avere problemi psicologici. Tutti abbiamo problemi psicologici, un passato da risolvere, drammi da superare. Solo che c'è chi, come te, prende il proprio cuore in mano e cerca aiuto. E chi invece si nasconde e si chiude. Cercando di non soffrire. Entrambi meritano affetto e pari dignità, ma solo aprendosi riesci a tornare a vivere la tua vita pienamente.

Detto questo, andiamo ancora più giù.

Scendiamo ancora.

Un altro livello.

Accediamo ai lati più oscuri della tua infanzia.

Della tua personalità.

Vai ancora più dentro.... negli anfratti più nascosti.

Quelli che hai negato anche a te stesso.

Quei lati di cui ti sei proibito di parlare con chiunque.

Quei lati che ti fanno sentire terribilmente... rotto... sbagliato... spezzato...

Essere debole e fragile è una condizione situazionale. Di fronte a una formica, che distruggi con un dito, tu sei forte e invincibile. Di fronte a una squadra di rubgy, anche dovessi allenarti e fare forza, probabilmente saresti inerbe e debole. Il tuo errore in questo frangente è credere che l'essere debole e fragile sia una condizione permanente. Non lo è, è temporanea. E come tale devi essere felice che il tuo corpo abbia avuto quella reazione. Una reazione di impotenza, chiusura, protezione. Non sei... sbagliato. Non sei neanche diverso dagli altri o più debole. Se lo sei, ripeto, è una condizione temporanea e situazionale. Compri una pistola, impari a usarla, e sei più letale di chiunque sia disarmato e nel giro di un paio di mesi.

Quindi cosa succede? Il tuo corpo vede il pericolo, vede che è debole e ti si gelano le vene. E' una reazione spontanea normalissima quella di sentirsi inermi e indifesi. Perché lo sei. Il tuo corpo ti sta aiutando a sopravvivere. E così potrebbe sentirsi anche Terminator dovesse trovarsi di fronte qualcuno di enorme pronto a spezzarlo in due.

In sostanza, togliti l'idea di essere fragile o inerme di fronte alla forza. Lo sei, lo sei come tutti gli altri, quando accadono quelle situazioni. Ma puoi benissimo aumentare la tua forza e la tua cattiveria per essere nel 90% dalla parte di quello che la faccia gliela spacca in due. Non quello che le prende.

Sul rimanere da solo....

...andiamo ancora più giù...

...e vediamo lati ancora più divertenti della tua anima...

...ancora più a fondo...

...nasciamo e moriamo da soli. Abbiamo l'illusione che quando gli altri ci cerchino è perché in realtà ci vogliano dare affetto e amore. Ma nel 99% dei casi non è così. Nessuno ti cerca per darti amore gratuitamente. Nel 99% dei casi ti cercano perché hanno bisogno del nostro amore. Io ho tanti amici perché è ben chiaro cosa possono ottenere da me e spesso lo ottengono gratis. Se io ottengo qualcosa da loro, è solo perché hanno ottenuto così tanto da me che si sentirebbero in colpa a non ricambiare. Anche per la paura di non ottenere più vantaggi strategici.

Pertanto, quello che ha detto quel ragazzo, è stato semplicemente: MPhoenix ha un valore troppo basso per dovergli fedeltà. E anche l'avere un valore basso è qualcosa di temporaneo e situazionale. Essendo nato da una situazione tragica, è ovvio che il tuo valore quantomeno di partenza fosse molto basso. Quindi è anche ovvio che facessi fatica a stringere patti di mutuo scambio (anche chiamati "amicizia") dato che avevi gran poco da scambiare.

Ma sappi che anche in quel caso, non hai nulla da perdere. Restare soli ti permette di studiare e investire su te stesso tantissimo. Studiando, leggendo, guardando video, andando a corsi, ecc. Il rimanere da solo ha innumerevoli lati positivi.

Tuttavia, se passi la tua vita nella ricerca di qualcuno che ti ami. Peggio ancora, che ti ami per... come sei. Non ne verrà mai fuori. Stai cercando delle persone che sono disposte a frequentarti con l'obiettivo di darti amore gratuitamente. Non lo faranno. Saranno disposte a darti amore dovessero scambiarlo con altro amore. O con valore, come lo vuoi chiamare.

Chi si fissa di dover trovare qualcuno che li ami a prescindere, anche se danno solo merda o niente... è solo chi ha un valore bassissimo o l'ha avuto in passato. E pensa che solo chi gli ha aiutati gratis fosse qualcuno che li abbia mai amati. Ovviamente, persone che hanno perso rapidamente non essendoci un corrispettivo da parte loro. Persone che, nonostante le abbiano perse, vengono nella loro mente idolatrate come speciali, come "persone straordinarie".

E qui veniamo anche al fatto che perdi costantemente quelle evitanti. Magari pensi di aver fatto il colpaccio. "Madonna, questa mi ama anche senza una relazione! Madonna, questa mi dà sesso anche senza una relazione!". In altri termini: "WOW! Questa mi sta dando valore gratis"... e se vedi, come ti ho spiegato, è una mentalità che hai solo perché sei partito dall'avere poco valore. E quindi pensi per l'ennesima volta di aver fatto jackpot con questi tipo di persona. Invece... puntualmente le perdi. Perché? Perché cerchi di non pareggiare lo scambio e di non dare valore ma solo di prenderle con questo tipo di ragazze.

Per la cronaca, ho anche capito cosa dire alla ragazza di cui parlavo nell'altro post. Ovvero, o lavoriamo per avere una relazione assieme o ciao è stato bello. Paradossalmente le devo dire "o pago per avere il tuo amore, o fottiti che non voglio roba gratis". Ed è paradossale, perché anche con un fornitore che mi fa un servizio si è sentito in colpa perché ci sta mettendo di più del previsto e si è offerto di darmelo gratuitamente. Sapendo tuttavia che aveva dato sempre il massimo e che il suo errore è stato dovuto solo al fatto che sperava di metterci meno, gli ho ribadito che pretendo di pagare.

E' davvero difficile, ma se smetti di pagare... all'improvviso la gente sparisce. Si hanno ritardi, si hanno problemi. La gente non è più concentrata su di te. E finisci per perdere quello che fino a ieri era un fornitore fantastico. Lo stesso vale per le... zoccole evitanti.

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26 minuti fa, capelli bagnati ha scritto:

E qui veniamo anche al fatto che perdi costantemente quelle evitanti. Magari pensi di aver fatto il colpaccio. "Madonna, questa mi ama anche senza una relazione! Madonna, questa mi dà sesso anche senza una relazione!". In altri termini: "WOW! Questa mi sta dando valore gratis"... e se vedi, come ti ho spiegato, è una mentalità che hai solo perché sei partito dall'avere poco valore. E quindi pensi per l'ennesima volta di aver fatto jackpot con questi tipo di persona. Invece... puntualmente le perdi. Perché? Perché cerchi di non pareggiare lo scambio e di non dare valore ma solo di prenderle con questo tipo di ragazze.

Più che altro finisce che io mi lego e voglio una relazione (che lo ammetta o no, leggendomi dentro mi rendo conto che è quello che voglio).

Pagando anche (in termini di tempo, energia, attenzioni, buona estetica da parte mia, soldi il giusto).

Ma ottenendo un allontanamento del tipo:

'Non pensare mai che in futuro potremo stare assieme, è solo una costruzione della tua mente!"

"Non siamo neanche trombamici, solo amici, anzi la tua amicizia non voglio perderla..."

 

E farle notare che abbiamo flirtato, ci siamo aperti, mi ha detto o scritto con tanto di screen-shot che erano attratte, abbiamo fatto sesso è inutile.

 

Mah, alla fine quello che percepiscono e che le allontana è la NEEDINESS, che, seppure ingiustificata, trasudo certamente.

Non che io non fornisca valore di alcun tipo.

 

Modificato da MPhoenix
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capelli bagnati
3 minuti fa, MPhoenix ha scritto:

Più che altro finisce che io mi lego e voglio una relazione (che lo ammetta o no, leggendomi dentro mi rendo conto che è quello che voglio).

Pagando anche (in termini di tempo, energia, attenzioni, buona estetica da parte mia, soldi il giusto).

Ma ottenendo un allontanamento del tipo:

'Non pensare mai che in futuro potremo stare assieme, è solo una costruzione della tua mente!"

"Non siamo neanche trombamici, solo amici, anzi la tua amicizia non voglio perderla..."

E farle notare che abbiamo flirtato, ci siamo aperti, mi ha detto o scritto con tanto di screen-shot che erano attratte, abbiamo fatto sesso è inutile.

Mah, alla fine quello che percepiscono e che le allontana è la NEEDINESS, che, seppure ingiustificata, trasudo certamente.

Non che io non fornisca valore di alcun tipo.

Se lei non è convinta di volere te e non è sicura che sia la scelta migliore per lei, basta che le dici "Io vorrei avere una relazione con te. Il che non vuol dire domani, ne dopodomani. Vuol dire che ci stiamo conoscendo con quell'intento. Se tu avevi solo voglia di fare sesso e mi vedi come un amico, ne prendo atto. Ma il nostro rapporto finisce qui".

Questo ti capita non perché sei needy. Ti capita solo perché stai accedendo a delle ragazze che hanno un valore alto e che quindi sono indecise se darlo a te o uno migliore di te che potenzialmente potrebbe arrivare fra uno o due mesi. Tutto qui.

Ripeto, farsi trattare come dei trombamici o come delle pezze da piedi, ci farà solo etichettare come tali. Quindi non ha senso.

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ganimede
Il 25/9/2018 alle 11:31 , MPhoenix ha scritto:

Ciao a tutti, 

voglio aprirvi il mio cuore,completamente, per ricevere consigli e lo ammetto, supporto,

per quella che è la mia più grande debolezza.

 

Che non è attrarre, creare comfort, sedurre, comprendere dinamiche sottese...

bensì

 

Soffro di DIPENDENZA EMOTIVA.

E questo devasta la mia Vita.

Il pattern è lo sempre lo stesso:

 

1) Esco da una relazione o inseguimento (che può anche aver condotto al sesso) fallimentare

2) Impiego mesi a riprendermi

3) Mi riprendo, sto bene, sono brillante, piacente per molti aspetti

4) Attraggo una ragazza, di solito con un carattere evitante (di quelle che dicono 'Io non mi innamoro', e spesso, non lo fanno davvero)

5) Ci vado sotto emotivamente

6) Non riesco ovviamente ad attrarre altre, dato che sono centrato su di lei e non sto al 100%

7) Lei inizia a distanziarsi da me, spesso dopo il primo sesso (e fidatevi, non è questione di Prestazione o Misure, già prima di farlo mi dicono che quel sesso non significa niente e non mi devo attaccare)

8 ) Alla loro prima freddezza, spesso post sesso, vado in escandescenza e faccio qualche cazzata, tipo allontanarmi con tanto di messaggio plateale perché non sento investimento da parte loro

9) Loro non mi cercano e anzi quando le cerco io (succede almeno 1 o 2 volte dopo il messaggio di chiusura) mi criticano di pesantezza e di voler un fidanzamento a tutti i costi

10) Vado in una pseudo-depressione / fase di  ristabilimento

11) Torna al Punto 1)

 

  • Può esserci o non esserci sesso con sta ragazza, ma bene o male l'excursus è lo stesso
  • Lo possiamo fare anche più volte, ma prima o poi termina allo steso modo
  • Alternativamente, mi fidanzo con una che è più dipendente di me (casi patologici, direi) e che si mostra gelosissima, o con una alla quale non tengo minimamente, lasciandola io

 

So bene che se riuscissi a non legarmi tanto, a essere più Uomo di loro, a gestire con freddezza gli allontanamenti sarebbero state tutte mie (con buona probabilità)

O perlomeno non mi rovinerei la Vita in continuazione pensando ogni secondo una persona che non mi mette al centro.

Odiandomi per questo, perché conosco benissimo queste dinamiche, gli errori che sto facendo e cosa dovrei fare, ma il mio è come un disturbo ossessivo con pensieri intrusivi di chi è in crisi di astinenza

 

Taggo alcuni di voi, ma confido nel supporto e nel consiglio di tutti, mi sto davvero rovinando la Vita per questo

@alex5511 @EdoardoG@capelli bagnati@Percival@Human @Giraluna

Hai individuato bene il tuo problema e questo ti pone sulla strada della risoluzione...la tua parte razionale e conscia ora ha davanti agli occhi il mostro da combattere...ma non basta...quelle che ci muovono sono le forze nascoste sotto la superficie o l inconsciomo Chiamalo come vuoi...bisogna che la presa di coscienza razionale e quindi superficiale a cui sei pervenuto sedimenti in profondità arrivando ad essere percepita dalla inconscio..a questo punto scatteranno naturalmente i provvedimenti atti ad eliminare o almeno contrastare conforza la tua tara...il problema e che ci può voler anche molto tempo affinché avvenga questa sedimentazione nel tuo profondo a meno dpche non accadano eventi scatenanti atti a velocizzare sensibilmente questo processo di presa di coscienza profonda

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F-Knight

Ciao @MPhoenix,

devo premettere anzitutto che ho letto parecchie assurdità in alcuni dei post finora scritti. Non dirò quali perché non mi interessa polemizzare, ma ti invito a prendere ogni cosa detta da chi non abbia una laurea in psicologia e tanta ma tanta esperienza nella psicoterapia, con le pinze.

E te  lo dico perché tu hai avuto, purtroppo, un'infanzia fortemente disfunzionale ed il tuo "problema" è un problema serio che richiede necessariamente un approccio serio e professionale che solo chi ha dedicato la sua vita alla terapia psicologica può darti. Il resto, di chi ha scritto sopra e quanto io scrivo ora sono solo punti di vista e suggerimenti che come tali vanno presi.

Ciò premesso come essenziale disclaimer, ti dico quanto ti sarà già stato detto se hai avuto modo di provare a frequentare delle sedute da uno psicoterapeuta: la personalità (ma non l'indole) si sviluppa in un periodo compreso fra il primo ed il terzo anno di vita. Viene poi definitivamente fissata nella primissima età adolescenziale.

Alla base della personalità ci sono le inclinazioni individuali innate (indole), la genetica (i figli di persone affette da ansia generalizzata manifestano spesso una sintomatologia simile, i figli di persone bipolari possono esserne affetti o essere anche solo ciclotimici) e, appunto, i rapporti con i genitori.

Nel tuo caso tu NON hai avuto la figura paterna e hai avuto una figura materna da una parte accentratrice e soffocante che ha ricreato con te il rapporto mancato con la figura maschile (sin da bambino eri il suo ometto maturo.... spesso questo può dar vista ad un disturbo narcisistico della personalità nell'uomo, specie se la madre riversa sul figlio le proprie frustrazioni verso il padre abbandonante) sia una figura evitante tendente a mettere se stessa prima di te (lo si desume, a posteriori, dalla sua preferenza a non vederti affatto piuttosto che a vederti sapendo che stavi con una persona che A LEI non piaceva) e a dare poco affetto.

In sostanza quindi tu - MI PARE DI CAPIRE MA CORREGGIMI SE SBAGLIO - hai avuto un'infanzia vissuta come in un campo di battaglia dove in guerra c'era tua madre contro tuo padre e tu eri ostaggio di lei.

Ora, durante i primi anni di vita il bambino, in una famiglia non disfunzionale, sviluppa in sé il concetto di "base di sicura" che è il fondamento di un attaccamento sano: il bambino che piccolissimo sta attaccato alla madre, pian piano inizia a gattonare e poi a camminare sempre più lontano da lei, MA NELLA CONSAPEVOLEZZA che la mamma è lì a proteggerlo, a vegliare su di lui (tanto è vero che se il bambino girandosi non dovesse trovarla inizierebbe a frignare). Il bambino quindi ha fatto suo il principio esperenziale che c'è qualcuno lì per lui, e si sente amato e voluto.

In una famiglia disfunzionale PUO' invece succedere che il bambino, in assenza della "base sicura", possa alternativamente (o cumulativamente ma è più raro; io sono in questo caso sfigato): (i) sviluppare una forma di rifiuto verso l'altro, chiudendosi e cessando di avere fiducia verso l'altro onde non sperimentare più la sofferenza del rifiuto e/o dell'abbandono; si tratta dell'attaccamento c.d. "evitante"; (ii) sviluppare una forma di dipendenza dall'altro per colmare il vuoto che la figura genitoriale cardine (la madre) ha lasciato; si ha in questo caso l'attaccamento c.d. invischiante/ansioso. Quest'ultima forma di attaccamento può poi essere pura (si dipende e basta, indipendentemente dalle caratteristiche del partner a cui ci si "attacca") o ulteriormente disfunzionale: la persona invischiante si attacca, sì, ma solo o soprattutto a persone evitanti, ama inseguire, soffrire per amore, vivere nell'incertezza; questo caso, che MI PARE sia il tuo, è un po' più complesso in quanto la persona da una parte si attacca indubbiamente e lo fa per colmare un vuoto, ma dall'altra sceglie il partner (o la situazione) che possa dargli in modo costante la conferma che inconsciamente cerca: il non essere meritevole di affetto o amore, il non essere abbastanza per meritare che qualcuno sia lì per lui in modo continuativo; una persona, insomma, che somministri al suo inconscio quel senso di abbandono che ha provato per la prima volta con la mamma assente (materialmente o anche solo spiritualmente).

Il mio consiglio, dato di cuore, è quello di  approfondire questi e tutti gli altri temi che ti possano venire in mente con un valido psicologo, meglio se donna, e iniziare un viaggio (lungo, non basta un mese) dentro di te. DOPO potrai vivere la solitudine e ricostruire te stesso; prima però devi fare i conti con i tuoi mostri altrimenti non ne esci.

Ultima cosa: il combattimento. A me personalmente aver praticato uno sport violento ad altissimo contatto ed in forma agonistica ha salvato letteralmente il cervello. Ma perché scorre molta rabbia dentro di me, da sempre, e combattere è stata a lungo la mia valvola di sfogo mentale. Ho smesso a 21 anni con l'agonismo e da allora  i miei livelli di rabbia sono saliti, ma ho in qualche modo imparato a controllarli, nei limiti del possibile, praticando sport meno invalidante e suonando.

 Se anche tu provi rabbia - quella tempesta che si scatena in un secondo quando viene toccato il tuo io più intimo - allora combattere ti farà benissimo.

Se invece non covi rabbia, ma sentimenti diversi, potrebbe non servire a nulla se non ad allenare corpo e fiato.

Ti abbraccio

F

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capelli bagnati

F-Knight, se la roba che scrivo ti urta, non mi offendo eh ahahah. E comunque concordo, è la prima cosa che ho detto che è meglio che vai da uno psicologo. Preferibilmente non donna #femminismo. 

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gold86

Caro @MPhoenix,

oltre a consigliarti anche io un percorso serio di psicoterapia come già fatto presente, mi permetto anche di dirti questo.

Pure io avevo/ho questo problema che si rifletteva nella mia vita privata perché, inseguendo le farfalle nello stomaco, mi cacciavo in relazioni disfunzionali per la mia persona e che mi facevano soffrire.

Ora sono (credo) nella situazione in cui ho al mio fianco una persona che mi ama e me lo dimostra ogni giorno.

Lo vedo chiaramente.

Nonostante questo, in certi frangenti, mi sento paradossalmente soffocare e mi verrebbe da scappare.

La vivo quasi come un'intrusione.

La verità è che non sono abituato ad essere amato in un modo funzionale, non mi è stato trasmesso e insegnato... Mi è stato insegnato altro, che poi è quello che attiva il mio subconscio e le annesse "farfalle nello stomaco" e che, dopo un periodo bellissimo, si rivela disfunzionale e mi fa soffrire.

La "botta ormonale", mio malgrado, ce l'ho con persone che mi ripropongono ciò che ho appreso, e che (essendo a loro volta non equilibrate) vengono a loro volta attratte da me.

Il che è una condanna, ma ho una via d'uscita: la consapevolezza (acquisita a seguito del percorso di terapia) del fatto che funziono sì così, ma che - se voglio - posso scegliere di condurre una vita differente e circondarmi di persone che, sebbene non alimentano il mio subconscio, mi fanno bene...

Sto provando, in qualche modo, a rieducarmi cercando di impegnarmi più che posso con questa ragazza che - per la prima volta nella mia vita - mi sta davvero donando tutta se stessa pur a fronte di miei atteggiamenti che - davvero - l'hanno fatta piombare all'inferno e che sono dovuti a questa mia "condanna".

Non so dirti come andrà a finire, ma se voglio che qualcosa cambi nella mia vita, devo provare a fare qualcosa di diverso rispetto a quello che ho fatto finora.

Scappare non serve a nulla, e perseguire nella strada percorsa finora non mi renderà felice.

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1 ora fa, F-Knight ha scritto:

Il mio consiglio, dato di cuore, è quello di  approfondire questi e tutti gli altri temi che ti possano venire in mente con un valido psicologo, meglio se donna, e iniziare un viaggio (lungo, non basta un mese) dentro di te. DOPO potrai vivere la solitudine e ricostruire te stesso; prima però devi fare i conti con i tuoi mostri altrimenti non ne esci.

Ultima cosa: il combattimento. A me personalmente aver praticato uno sport violento ad altissimo contatto ed in forma agonistica ha salvato letteralmente il cervello. Ma perché scorre molta rabbia dentro di me, da sempre, e combattere è stata a lungo la mia valvola di sfogo mentale. Ho smesso a 21 anni con l'agonismo e da allora  i miei livelli di rabbia sono saliti, ma ho in qualche modo imparato a controllarli, nei limiti del possibile, praticando sport meno invalidante e suonando.

Grazie di cuore.

Vedo che anche tu mi consigli questi 2 punti: Terapia (ne ho già fatta una in precedenza) e Combattimento...

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39 minuti fa, gold86 ha scritto:

Caro @MPhoenix,

oltre a consigliarti anche io un percorso serio di psicoterapia come già fatto presente, mi permetto anche di dirti questo.

Pure io avevo/ho questo problema che si rifletteva nella mia vita privata perché, inseguendo le farfalle nello stomaco, mi cacciavo in relazioni disfunzionali per la mia persona e che mi facevano soffrire.

Ora sono (credo) nella situazione in cui ho al mio fianco una persona che mi ama e me lo dimostra ogni giorno.

Lo vedo chiaramente.

Nonostante questo, in certi frangenti, mi sento paradossalmente soffocare e mi verrebbe da scappare.

La vivo quasi come un'intrusione.

La verità è che non sono abituato ad essere amato in un modo funzionale, non mi è stato trasmesso e insegnato... Mi è stato insegnato altro, che poi è quello che attiva il mio subconscio e le annesse "farfalle nello stomaco" e che, dopo un periodo bellissimo, si rivela disfunzionale e mi fa soffrire.

La "botta ormonale", mio malgrado, ce l'ho con persone che mi ripropongono ciò che ho appreso, e che (essendo a loro volta non equilibrate) vengono a loro volta attratte da me.

Il che è una condanna, ma ho una via d'uscita: la consapevolezza (acquisita a seguito del percorso di terapia) del fatto che funziono sì così, ma che - se voglio - posso scegliere di condurre una vita differente e circondarmi di persone che, sebbene non alimentano il mio subconscio, mi fanno bene...

Sto provando, in qualche modo, a rieducarmi cercando di impegnarmi più che posso con questa ragazza che - per la prima volta nella mia vita - mi sta davvero donando tutta se stessa pur a fronte di miei atteggiamenti che - davvero - l'hanno fatta piombare all'inferno e che sono dovuti a questa mia "condanna".

Non so dirti come andrà a finire, ma se voglio che qualcosa cambi nella mia vita, devo provare a fare qualcosa di diverso rispetto a quello che ho fatto finora.

Scappare non serve a nulla, e perseguire nella strada percorsa finora non mi renderà felice.

Grazie,

purtroppo finiamo sempre con il riattivare gli stessi schemi...

ma sono fiducioso.

Almeno abbiamo la consapevolezza

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gold86
19 minuti fa, MPhoenix ha scritto:

Grazie,

purtroppo finiamo sempre con il riattivare gli stessi schemi...

ma sono fiducioso.

Almeno abbiamo la consapevolezza

Che non è poco... 

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