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Ragazzi, vi racconto la mia Debolezza...


MPhoenix

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Aiamacai
2 ore fa, gold86 ha scritto:

Ora sono (credo) nella situazione in cui ho al mio fianco una persona che mi ama e me lo dimostra ogni giorno.

Lo vedo chiaramente.

Nonostante questo, in certi frangenti, mi sento paradossalmente soffocare e mi verrebbe da scappare.

La vivo quasi come un'intrusione.

La verità è che non sono abituato ad essere amato in un modo funzionale, non mi è stato trasmesso e insegnato... Mi è stato insegnato altro, che poi è quello che attiva il mio subconscio e le annesse "farfalle nello stomaco" e che, dopo un periodo bellissimo, si rivela disfunzionale e mi fa soffrire.

La "botta ormonale", mio malgrado, ce l'ho con persone che mi ripropongono ciò che ho appreso, e che (essendo a loro volta non equilibrate) vengono a loro volta attratte da me.

Mi capita la stessa identica cosa!! Un patimento! 

 

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gold86
11 minuti fa, Aiamacai ha scritto:

Mi capita la stessa identica cosa!! Un patimento! 

La cosa che mi mette più in difficoltà è che, in qualche modo, ho in testa la domanda:

"non è che ti stai accontentando?"

Non idealizzo la mia ragazza, seppure le sue qualità siano davvero notevoli. 

Mi attrae certo ma non ho "quell'impeto" sebbene sia molto carina.

Sono abbastanza empatico e connesso nei suoi confronti, ma non "a quel livello" neppure impegnandomi quando in altri casi veniva tutto così naturale...

E in qualche modo ne soffro perché, più di qualche volta, lo sento che "mi sto sforzando".   

Modificato da gold86
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capelli bagnati
17 minuti fa, gold86 ha scritto:

La cosa che mi mette più in difficoltà è che, in qualche modo, ho in testa la domanda:

"non è che ti stai accontentando?"

Non idealizzo la mia ragazza, seppure le sue qualità siano davvero notevoli. 

Mi attrae certo ma non ho "quell'impeto" sebbene sia molto carina.

Sono abbastanza empatico e connesso nei suoi confronti, ma non "a quel livello" neppure impegnandomi quando in altri casi veniva tutto così naturale...

E in qualche modo ne soffro perché, più di qualche volta, lo sento che "mi sto sforzando".   

Guarda il lato positivo...

...potresti trovare una ragazza che si sforza lei di stare con te.

Il che vorrebbe dire che saresti alla sua mercé.

Ci sono i pro e i contro del caso.

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leavingmyheart
Il 25/9/2018 alle 11:31 , MPhoenix ha scritto:

Ciao a tutti, 

voglio aprirvi il mio cuore,completamente, per ricevere consigli e lo ammetto, supporto,

per quella che è la mia più grande debolezza.

 

Che non è attrarre, creare comfort, sedurre, comprendere dinamiche sottese...

bensì

 

Soffro di DIPENDENZA EMOTIVA.

E questo devasta la mia Vita.

Il pattern è lo sempre lo stesso:

 

1) Esco da una relazione o inseguimento (che può anche aver condotto al sesso) fallimentare

2) Impiego mesi a riprendermi

3) Mi riprendo, sto bene, sono brillante, piacente per molti aspetti

4) Attraggo una ragazza, di solito con un carattere evitante (di quelle che dicono 'Io non mi innamoro', e spesso, non lo fanno davvero)

5) Ci vado sotto emotivamente

6) Non riesco ovviamente ad attrarre altre, dato che sono centrato su di lei e non sto al 100%

7) Lei inizia a distanziarsi da me, spesso dopo il primo sesso (e fidatevi, non è questione di Prestazione o Misure, già prima di farlo mi dicono che quel sesso non significa niente e non mi devo attaccare)

8 ) Alla loro prima freddezza, spesso post sesso, vado in escandescenza e faccio qualche cazzata, tipo allontanarmi con tanto di messaggio plateale perché non sento investimento da parte loro

9) Loro non mi cercano e anzi quando le cerco io (succede almeno 1 o 2 volte dopo il messaggio di chiusura) mi criticano di pesantezza e di voler un fidanzamento a tutti i costi

10) Vado in una pseudo-depressione / fase di  ristabilimento

11) Torna al Punto 1)

 

  • Può esserci o non esserci sesso con sta ragazza, ma bene o male l'excursus è lo stesso
  • Lo possiamo fare anche più volte, ma prima o poi termina allo steso modo
  • Alternativamente, mi fidanzo con una che è più dipendente di me (casi patologici, direi) e che si mostra gelosissima, o con una alla quale non tengo minimamente, lasciandola io

 

So bene che se riuscissi a non legarmi tanto, a essere più Uomo di loro, a gestire con freddezza gli allontanamenti sarebbero state tutte mie (con buona probabilità)

O perlomeno non mi rovinerei la Vita in continuazione pensando ogni secondo una persona che non mi mette al centro.

Odiandomi per questo, perché conosco benissimo queste dinamiche, gli errori che sto facendo e cosa dovrei fare, ma il mio è come un disturbo ossessivo con pensieri intrusivi di chi è in crisi di astinenza

 

Taggo alcuni di voi, ma confido nel supporto e nel consiglio di tutti, mi sto davvero rovinando la Vita per questo

@alex5511 @EdoardoG@capelli bagnati@Percival@Human @Giraluna

 

1) con quante donne sei stato ?

2) la qualita' di queste donne ?

3) vivi davvero a Salerno ?

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Noncisofare

 

48 minuti fa, gold86 ha scritto:

E in qualche modo ne soffro perché, più di qualche volta, lo sento che "mi sto sforzando".

E questa è un dubbio esistenziale che mi porto dietro da tempo: vale la pena scambiare la tranquillità dell' essere amato ma sentirsi anestetizzati, in confronto alle forze che entrano in gioco quando ci confrontiamo con donne che attivano massicciamente il nostro corpo, che ci fanno soffrire, gioire, e che ci permettono di scandire secondo dopo secondo la nostra vita?

E davvero possibile stabilire che una visione sia più giusta dell' altra?

Qual'è il percorso di vita che ci farà morire più serenamente?

Ovviamente beato chi ha introiettato la base sicura... perchè in questo caso, comunque vada, sarà un successo

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gold86
5 minuti fa, Noncisofare ha scritto:

E questa è un dubbio esistenziale che mi porto dietro da tempo: vale la pena scambiare la tranquillità dell' essere amato ma sentirsi anestetizzati, in confronto alle forze che entrano in gioco quando ci confrontiamo con donne che attivano massicciamente il nostro corpo, che ci fanno soffrire, gioire, e che ci permettono di scandire secondo dopo secondo la nostra vita?

E davvero possibile stabilire che una visione sia più giusta dell' altra?

Qual'è il percorso di vita che ci farà morire più serenamente?

Ovviamente beato chi ha introiettato la base sicura... perchè in questo caso, comunque vada, sarà un successo

Mi fa piacere sapere di non essere l'unico a porsi queste domande...

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F-Knight
8 minutes ago, Noncisofare said:

vale la pena scambiare la tranquillità dell' essere amato ma sentirsi anestetizzati, in confronto alle forze che entrano in gioco quando ci confrontiamo con donne che attivano massicciamente il nostro corpo, che ci fanno soffrire, gioire, e che ci permettono di scandire secondo dopo secondo la nostra vita

La mia risposta, ora è sì.

Un amico, ex forummino, durante un aperitivo mi chiese: "ma non ti annoi ora che va tutto bene?" risposta: "no, sono finalmente sereno".

Certo ho meno storie da raccontare ma anche molte più energie da usare per far fruttare i miei sogni e le mie potenzialità.

Però bisogna stare  attenti a distinguere lo stare bene e l'accontentarsi. Se stai bene non ti senti anestetizzato, ma solo "tranquillo", quindi con un'accezione positiva che è essenziale.

Se invece pensi di poter avere di più o meglio (ovviamente secondo i tuoi gusti) e questo è vero (ossia non è che il tuo fottuto cervello sta solo cercando di sabotarti per farti ripetere sempre gli stessi pattern... come capire la differenza... ? sensazioni di pancia) allora è tutta un'altra musica.

Avevo provato ad affrontare il tema un annetto fa, qui

 

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Gainsbourg
30 minutes ago, Noncisofare said:

 

E questa è un dubbio esistenziale che mi porto dietro da tempo: vale la pena scambiare la tranquillità dell' essere amato ma sentirsi anestetizzati, in confronto alle forze che entrano in gioco quando ci confrontiamo con donne che attivano massicciamente il nostro corpo, che ci fanno soffrire, gioire, e che ci permettono di scandire secondo dopo secondo la nostra vita?

E davvero possibile stabilire che una visione sia più giusta dell' altra?

Qual'è il percorso di vita che ci farà morire più serenamente?

Ovviamente beato chi ha introiettato la base sicura... perchè in questo caso, comunque vada, sarà un successo

Si.

E non ci sarebbe da aggiungere molto altro.

Mi viene però in mente una strofa di una canzone famosa per chi ha la mia età : 

Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
Il mio modo di morire sano e salvo dove m'attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
Quello che non c'è

Ecco, spesso morire sani e salvi non è la scelta migliore.

 

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1 ora fa, leavingmyheart ha scritto:

 

1) con quante donne sei stato ?

2) la qualita' di queste donne ?

3) vivi davvero a Salerno ?

1) A letto con 6

2) Se intendi fisicamente... dal 6 al 7,5

3) Si

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OuterSpace
1 ora fa, Noncisofare ha scritto:

 

E questa è un dubbio esistenziale che mi porto dietro da tempo: vale la pena scambiare la tranquillità dell' essere amato ma sentirsi anestetizzati, in confronto alle forze che entrano in gioco quando ci confrontiamo con donne che attivano massicciamente il nostro corpo, che ci fanno soffrire, gioire, e che ci permettono di scandire secondo dopo secondo la nostra vita?

E davvero possibile stabilire che una visione sia più giusta dell' altra?

Qual'è il percorso di vita che ci farà morire più serenamente?

Ovviamente beato chi ha introiettato la base sicura... perchè in questo caso, comunque vada, sarà un successo

Sono domande grosse.

Secondo me... dipende.

Innanzitutto perché tutto cambia. Cambiano le opinioni, i contesti, i gusti, i bisogni, le ambizioni e i desideri.

Cambiamo noi. Quindi una base universale, che funzioni sempre, non esiste.

Per quanto mi riguarda so soltanto che, da qualche tempo, ricerco complicità.

Quel tipo di rapporto in cui magari ci si ficca nei guai, ma lo si fa in due.

In cui non ci si fida completamente dell'altro, ma tutto funziona.

In cui sai che l'altro potrebbe fotterti ma non vuole. Perché vuole fare un altro colpo insieme.

Per chissà quanto, non si sa.

Quella luce lì, in fondo allo loro sguardo.

E forse morirò serenamente, come Bill, dopo aver subito il colpo dell'esplosione del cuore con cinque colpi delle dita.

 

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