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One itis post LTR ma non solo...


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Salve a tutti, vi racconto la mia storia, e credo che molti di voi si faranno 4 risate, ma tanto meglio, almeno avrò contribuito a rendere migliore la giornata di qualcuno.

4 anni fa conosco una ragazza, cominciamo a uscire e lei sembra molto presa, abbiamo molti gusti in comune, stessi gusti musicali, stessi libri, stessa passione per la poesia. Dopo mesi di frequentazione mi sblocco anche io e, diciamo, me ne innamoro e comincio a essere attratto anche da quelli che consideravo suoi difetti, come l'essere abbastanza apatica e poco passionale. Segue un anno stupendo, lei viene a vivere nella città dove studio (siamo entrambi originari dello stesso paesino) e tutto sembra andare alla grande: a metà 2016 mi laureo, facciamo un sacco di viaggi insieme e tutto sembra andare alla grande. A fine anno però iniziano i problemi. Dopo la laurea (in Lingue) entro in crisi e non ho praticamente idea di cosa fare nella vita, mi blocco, inizio a fare lavoretti ma perdo la voglia di muovermi troppo. Lei, amante del viaggio molto più di me, comincia a propormi altri viaggi (anche lei non sapeva/sa cosa fare nella vita) per "passare l'inverno" in attesa della seguente stagione lavorativa (abitiamo in una località balneare quindi 6 mesi l'anno il lavoro c'è sempre). Io rifiuto, invento scuse, non so bene perché, scoprirò in seguito tramite psicoterapia che il mio era forse l'inizio di uno stato depressivo.a un certo punto, verso aprile 2017, mi "sblocco". Ricomincio a lavorare, a volermi muovere, facciamo anche un viaggio. Ma era troppo tardi. Lei comincia a mandarmi segnali che conoscevo molto bene (era la mia terza LTR, ma la prima dove vengo lasciato io) e cerco a forza di tirarle fuori di bocca cosa c'è che non va. per tutta l'estate, entrambi presi dal lavoro, cerchiamo di parlarne ogni tanto e viene fuori che lei (ero la sua prima LTR) non sa più cosa vuole, vuole "crescere da sola" e capire cosa fare nella vita. Da qui il baratro. A settembre 2017 mi viene proposto un lavoro a Berlino, che io rifiuto per vari motivi (ancora uno strascico di quel mio stato d'ansia e depressione, e la paura di allontarmi da lei). A ottobre mi chiede una pausa, dicendomi di nuovo che vuole capire se ha bisogno di stare un po' da sola. Tempo 2 giorni e torniamo insieme, ma le cose non fanno che andare peggio. Lei inizia a fare viaggetti con le amiche e io, senza starle troppo addosso, continuo a confidarle della situazione di sconforto in cui mi trovo in quanto non riesco a trovare un lavoro "annuale". Lei è sempre più distante, ci vediamo sempre meno e io (come da copione, sigh) sono sempre più bisognoso... Finchè, a febbraio di quest'anno, al mio ennesimo "dillo, che mi vuoi lasciare" (la situazione era diventata oggettivamente insostenibile pure per me), mi molla. Ma la parte che ho gestito peggio è quella post-rottura.

Iniziamo da subito a sentirci e vederci come amici (sì certo... amici...) un paio di volte al mese, mantengo un atteggiamento abbastanza sobrio e nel frattempo mi frequento pure con un altro paio di ragazze (ERRORE GRAVISSIMO, dato che essendo esteticamente peggio di lei me l'hanno solo fatta rimpiangere di più). Continuiamo a vederci fino all'inizio dell'estate, parliamo del più e del meno e di progetti per il futuro (mi ero deciso a tornare a studiare e fare la magistrale). L'avevo presa troppo bene però, dovevo capirlo che qualcosa non andava, avevo pianto pochissimo in quei primi mesi, niente pensieri brutti o altro. Ma all'inizio dell'estate la incontro per strada, era la prima volta che la vedevo in giro "casualmente" e non perché ci eravamo dati appuntamento, e lì succede l'inaspettato: ci salutiamo, due minuti di convenevoli e ognuno va per la sua strada. Ma a me viene un attacco di panico fortissimo, la sera non dormo. Il giorno dopo a lavoro scoppio a piangere senza un reale motivo (ero al telefono con un cliente e mi ha semplicemente chiesto un preventivo). Continua così per 10 giorni, durante i quali incontro per strada alcune sue amiche, suo padre, una serie di mazzate insomma, e io continuo a non dormire e le crisi si fanno sempre più invalidanti. Decido di curarmi perché non ero più in grado di lavorare: inizio psicoterapia + terapia farmacologica. Le cose iniziano a migliorare, e io (quanti schiaffi che mi darei se potessi tornare indietro), dopo un paio di mesi che non la sento, le riscrivo per chiederle come le sta andando l'estate. Continuiamo a sentirci per qualche settimana ma la cosa degenera quando, ad agosto, mi dice che è andata a letto con un altro. La fanculizzo come un demente e bona. Un mese dopo, ormai a metà settembre, la incontro, da sola. Iniziamo a parlare, le dico che mi dispiace per come mi sono comporato quando ho saputo dell'altro ma avevo altri problemi (le dico degli antidepressivi ma le spiego che non sono legati alla rottura della nostra storia ma piuttosto al mio latente stato depressivo) e lei mi dice che esce sempre con questo tipo, che il sesso va alla grande (che colpo al cuore...) ma che non potrà mai innamorarsi di uno così, dice che lo trova un po' banale... Io mi invento che esco con una tipa e che comunque quando vorrà ci potremo continuare a sentire in amicizia (doppiamente demente... sigh). Finisce l'estate, parto per Pisa deciso a completare gli studi, ma le cose precipitano sempre di più. Pensieri ossessivi che diventano invalidanti (lei che tromba con questo, io che ho sbagliato tutto, che se non avessi avuto problemi nella mia vita sicuramente non sarebbe finita così. che se avessi fatto quei viaggi che mi proponeva... eccetera) e che letteralmente mi impediscono di fare qualsiasi cosa. In più, lei mi scrive per sapere come sto e dopo un po' di "giochetti" scoppio, le dico che è tutta una finta, che non posso esserle amico perché provo ancora qualcosa per lei. litighiamo e finisce tutto. Dopo un mese di università mollo, non ce la faccio. Cambio psichiatra e terapia, torno al paese. 

I pensieri ossessivi pesanti e le crisi finalmente si placano, ora somiglia più a un "normale" mal d'amore. Ma sono doppiamente incasinato perché davanti ho tutto l'inverno e non ho un lavoro, il paese è piccolo quindi fare nuove conoscenze e difficile, il rischio di incontrarla in giro con il suo nuovo lui è alto. Un cane che si morde la coda: se avessi saputo cosa fare della mia vita, se non fossi scivolato in depressione, lei forse starebbe ancora con me, e questo pensiero non fa altro che alimentare i miei sensi di colpa e di conseguenza la mia impotenza e malinconia mi impediscono ancora di più di pensare a che strada intraprendere (viaggio "spirituale" in qualche angolo del mondo? provo a cercare lavoro fuori? Non cerco risposte da voi ovviamente ma è per farvi capire la mia situazione). Da una parte mi dispiace abbandonare il paese senza un motivo concreto (come poteva essere l'università che però non è andata) perché qui ho tante amicizie e soprattutto ho la possibilità di suonare spesso nei locali (faccio il musicista come secondo lavoro) avendo vari gruppi. Dall'altro lato c'è il peso dei ricordi legato a ogni luogo o quasi di questo paese e il terrore di incontrarla (paese di 30000 anime). 

Uscirne sarà dura e lunghissima, anche perché ormai sono già 9 mesi che ci siamo lasciati anche se solo da 1 mese non ci sentiamo più, e il mio stato mentale che era già debilitato prima della rottura ora è a pezzi. Ho perso gli stimoli a fare qualsiasi cosa che mi piaccia, Mi sforzo di uscire, di suonare, di andare a pesca, in palestra, ma niente. Mi sembra davvero tutto inutile. E soprattutto ho paura che quando (perché spero succeda) troverò finalmente la forza di prendere una decisione su cosa fare nella vita, e le cose inizieranno ad andare bene, vivrò col rimpianto di non esserci riuscito prima, di non aver trovato prima la forza per affrontare la depressione e tenermi la mia ragazza accanto.

 

Questo è il mio sfogo, grazie per avermi permesso di scriverlo.

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Sten

Non c'è molto da dire

Hai provato di tutto.

Ti consiglio vivamente di eliminarla (numero e social)

Poi solo tempo ti aiuterà a guarire.

Good luck.

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Grazie Sten, già eliminata ovviamente ma non posso neanche bararmi in casa per la paura di incontrarla, in più conosco praticamente tutti, come faccio a fare nuove amicizie? Mi sa che sarò costretto ad andarmene per davvero... Maledetto a me che mi sono infilato in questa situazione...

Spero che il tempo guarisca davvero, perché ho letto di persone che stanno ancora male dopo 3,4,5 anni e io NON VOGLIO assolutamente che mi succeda questo.

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Gainsbourg

Ciao Ste91,

la tua storia mi colpisce per molti motivi.

Ti vorrei dire anzitutto che la vita, quella vera, quella vissuta spesso con dolore... non è fatta di prove da superare. Nè di strade sbagliate.

Fondamentalmente, la vita non è nè giusta nè sbagliata. E' quello che è, a volte frutto di ciò che vogliamo, a volte invece trascinata e subita, come acqua che sia torrente o piggia.

La depressione è una parte della tua vita, te la porterai dietro, probabilmente ancora oggi hai a che fare con lei. Non utilizzarla come paravento. Non darti scuse. Non puoi utilizzare te stesso come scusa. Al contrario, devi nutrire un amore viscerale per te stesso. Quasi edonistico. E quando ti sembra che i riferimenti  manchino (ho perso il gusto a fare tutto) prova a ripartire dalle cose piccole ma profondamente significative : la cura per il tuo corpo, prendersi cura di come si dorme e si mangia. Pensa unicamente a te, anche a costo di sembrare egoista.

Lei : lei è una persona, come te, come me e come tutti. Non è di nessuno. Non è molto giusto che tu la chiami "la mia ragazza" perchè di fatto non è tua. E' chiaro che lei sia andata via. Beh tu lasciala andare, lasciala libera. Scoprirai che non hai bisogno di lei per vivere. Ti meraviglierai, tra un po' di tempo,  che non avrai avuto bisogno di lei per vivere bene. Scoprirai che lasciandola andare, hai liberato te stesso.

Siamo persone, Sten, e le persone hanno relazioni : si incontrano, si innamorano, si lasciano, fanno i figli, si lasciano, muoiono. E' così, è la vita.

E' bella la vita, Sten. E' piena di cose.

Piena di persone, piena di sensazioni ed emozioni, piena di momenti inaspettati da cogliere in giro per il mondo, ovunque, come frutti che in abbondanza crescono rigogliosi in un frutteto. Stropicciati gli occhi, rischiarateli perchè il tuo unico problema è aprirli, questi occhi, per vedere quanta bellezza c'è. C'è per coglierla.

Quando ti sentirai più saldo, più in salute, più forte... beh sai già che te ne dovrai andare dal tuo paesino.

Ma tempo al tempo.

Con cura, con pazienza, con inarrestabile decisione.

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Hai ragionissima Gainsbourg, una persona non "è" di nessuno, il mio era più un classico modo di dire per intendere che magari, fossi stato meglio con me stesso, oggi saremmo ancora insieme. 

Per tutto il resto ti ringrazio molto, le tue parole mi hanno davvero tirato su.

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  • 4 settimane dopo...
revolver

@Ste91 NON incolparti per come stavi. Se lei fosse stata una persona a cui importava veramente di te non sarebbe finita cosi. Ti parlo da persona che ha intrapreso la psicoterapia da mesi mentre stava ancora con la sua EX a cui aveva confidato tutto e da cui mi sono sentito dire "Non voglio accollarmi i tuoi problemi, voglio di meglio per me".
La odio? Beh ancora si, ma so che e` un odio egoista, che vedendo da esterno non avrei.
Ha ragione @Gainsbourg a dire che dobbiamo imparare ad amarci: le nostre ONE-ITIS non ci arrivano addosso perche` abbiamo perso un bel culetto o un bel faccino: credo che ci riportino a dei dolori vissuti durante l`infanzia, come il dolore e la paura che un bambino piccolo ha per un presunto abbandono da parte dei suoi genitori.

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