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Che buono il whisky!


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Buongiorno a tutti amici di IS,

Avevo già aperto un topic, “Che bella la Storia” con l’intento di condividere con voi uno dei miei amori più vecchi e travolgenti, ma oggi vi voglio parlare di una passione recente che mi sta investendo come un fiume in piena: che buono il Whisky.

E scrivetelo whisky, non whiskey, perché il mio amore per questo distillato batte con cuore di Scozia, dove ho iniziato a conoscere, un po’ per curiosità, un po’ per gioco, questo mondo.

In sintesi, il whisky è un distillato di cereali reso unico, secondo me, da quel processo magico dell’invecchiamento. Dico secondo me perché non si è ancora sicuri di cosa dia al whisky il suo sapore distintivo, ma a me piace pensare che, all’interno di qualche vecchia botte in un magazzino sferzato dal vento gelido delle Ebridi, succeda qualcosa di mistico a livello molecolare per cui il luogo riesce ad imprimere il suo spirito nel distillato.

Trovo sia questo che avvicina molti curiosi a questo mondo. Dentro ogni sorso di whisky si può sentire il sapore della torba estratta dal terreno, le note saline del vento deli oceani, il sapore della frutta secca e via dicendo.

Ogni sorso di whisky è un viaggio nel suo luogo di produzione.

Come ho già accennato la mia passione è recente, navigo queste acque da appena un anno, ma sono un avido lettore e un assiduo frequentatore della Scozia. Ho visitato diverse distillerie più o meno conosciute, dalla remota Talisker, alla più nota Laphroaig, all’esuberate Springbank fino ad arrivare questa settimana a Bouze-les-beaune (Francia).

Fermo lì Telefono, da dove salta fuori la Francia?!

In questo paesino della Borgogna francese si trova la cantina del tardo Michel Couvreur, artista belga del whisky. Dovete sapere che Couvreur era soprannominato “l’ultimo dei Moicani” in quanto una delle poche persone al mondo a produrre il whisky seguendo il metodo tradizionale scozzese. Ne risulta un whisky decisamente atipico, morbido e colloquiale, con note dolci di burro e vinacce, da sorseggiare come un vero gentleman inglese, la sera, in vestaglia davanti al caminetto. La cantina è decisamente un posto fatato che potrebbe essere scenografia di un film: botti incastonate come gemme di miniera nel terreno, vecchie candele che permeano l’aria di fumo e cera, ceralacca, alcol e dolci appena sfornati. Un’esperienza memorabile.

Mi sono dilungato troppo temo, spero di essere riuscito a trasmettere a voi amici di IS, anche questa mia giovane passione. Vi prego, se avete altre esperienze simili, bottiglie o distillerie da consigliare, commentate pure che mi farebbe piacere.

Slàinte!

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Marcatone

Si, è molto buono.

Il talisker è il mio preferito in assoluto. Poi ho assaggiato varie robette giapponesi davvero notevoli.

E' una bella passione.

Però difficile se, come nel mio caso, sei povero e hai altre millemila cose per la testa.

 

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