Questo è un messaggio popolare. Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 20 Novembre 2018 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 20 Novembre 2018 “Tu senti le cose in maniera diversa. Non sarò mai in grado di vivere i rapporti come fai tu”. E' risaputo che non mi sono mai piaciute le definizioni. Definire equivale a limitare, a partecipare ad un perverso gioco al massacro dove non si riescono ad individuare chi siano la vittima ed il carnefice. Alla fine non rimangono che le carcasse di morti viventi. Questi sono stati i miei pensieri per trentanni della mia vita ed ho tentato di cercare quale fosse la Verità. Per tutto questo tempo ho vissuto un conflitto fra chi ero e chi mi dicevano di essere. Sentivo e vivevo diversamente. Eppure, fuori dal recinto, immancabilmente non sembrava essere così che andavano le cose; che funzionassero in un altro modo e dovessi adattarmi ad esso. Dentro di me qualcosa gridava di non farlo e di proseguire nella ricerca dell'interezza. Così perseverai, finché due settimane fa non arrivai a capo del conflitto e scoprii chi sono. Dunque alla fatidica domanda, che almeno una volta nella vita ci viene rivolta, ho da dare finalmente una risposta autentica. Fatemela, ora che sicuramente avrò stimolato la vostra curiosità. Chi sei? Sono il frutto di una definizione. Ad oggi continuo a ritenere che definire sia limitare, a cui ora, però, aggiungo una variante importante: significa ridurre il numero di possibilità in cui gli altri non ci vedono per chi siamo veramente. In poche parole farlo è un diritto etico per chiunque voglia migliorare se stesso. Ora sto ricontestualizzando la mia intera vita a partire dalla mia infanzia, quando comparirono i primi segni della mia personalità. Mia madre era costretta a restarsene seduta sulle panchine dell'asilo perché mi abituassi a quella nuova situazione, con quei bambini che non avevo mai visto. Temevo persino di chiedere alla maestra di andare al bagno e me la facevo addosso. “Si, l'avevo capito che c'era qualcosa di diverso in te”, confessò lei l'altro giorno. Appartengo ad un ristretto 20% della popolazione che viene più fraintesa, che compresa. Agli altri piace definirci come persone timide o inibite. Forse non sanno che questi sono stati transitori dell'essere: possono scomparire. Invece la personalità è tua, per sempre. Chi sono è dovuto alla variazione di due neurotrasmettitori rispetto all'80% della popolazione. Questa minoranza adotta una strategia di sopravvivenza che consiste nel prendersi del tempo per controllare, osservare, riflettere ed elaborare più profondamente le informazioni prima di decidere cosa fare. Di fronte ad una situazione che rievoca il passato è in grado di reagire al pericolo o di individuare un'opportunità più velocemente degli altri. La lentezza nell'azione è dovuta alla profondità di elaborazione - dote basilare - che origina infine una lungimiranza profetica. La definizione meno accademica delle mie caratteristiche è questa: DOES: • Deph: profondità di elaborazione; • Overstimulation: situazione complicata/intensa (rumorosa)/protratta a lungo comporta una istantanea stanchezza; • Empathy o reattività emotiva: l'accresciuta attività dell'insula - area del cervello che integra la conoscenza delle emozioni, degli stati interiori, della posizione del corpo e degli eventi esterni - e una maggior attivazione dei neuroni specchio – responsabili dell'apprendimento per imitazione e dell'empatia - permettono di sentire proprio le altre persone; • Sensibilità ai dettagli. Io sono una di loro. Aggiungo di più: sono anche introversa. Introverso significa proiettato verso la conoscenza della vita interiore di sé e degli altri. Egli è coscienzioso ed ama un clima più tranquillo. È in grado di estrarre lo spessore del mondo e portarlo a conoscenza degli altri e nello specifico di chi fa parte del cerchio in cui si identifica. Il suo ruolo potrebbe essere quello del consigliere reale, che sconsiglia i Re o i principi guerrieri dal prendere decisioni impulsive, mettendoli al corrente delle reali dinamiche sotterranee del regno. Sono personalità rivoluzionarie, eccezioni alle regole del sistema, leader, visionari, creativi, pensatori intraprendenti ed innovativi. Sono persone che fanno. Conducono le rivoluzioni al benessere e ai nuovi paradigmi del pensiero. Possono vedere ciò che non funziona e hanno il coraggio e la cura di cambiarlo. Ecco dunque chi sono veramente. Ma non è tutto qui. Lo fosse, non starei qui a tesserne la trama. Ognuno di noi eccelle in una di queste funzioni: percezione, intuizione, pensiero e sentimento. E scarseggia in una di queste. Questa scarsità è dovuta all'attaccamento con il mio primo caretaker, l'adulto che si è preso cura di noi dall'infanzia, che ha creato un conflitto fra i due sistemi del cervello: quello dell'attivazione comportamentale, ossia dell'approccio e della facilitazione (il Re guerriero) e quello dell'inibizione comportamentale, ossia di pause to check, fermarsi e controllare la nuova situazione (il consigliere). Indovinate in quale eccello ed in quale scarseggio. Erano trent'anni che cercavo risposte ed ora le ho trovate. Qualcuno le ottiene in là con gli anni, qualcun altro non le ottiene proprio. Io le ho, e alla neonata età di trent'anni. Ora sto progettando concretamente di andarmene di casa. Convivo più pacificamente con le sensazioni degli uomini che frequento e di cui ne sento i bisogni o quando di me hanno qualche fugace pensiero. Diciamo che adesso ho una sorta di surivivor game più marcato rispetto a tempo fa. Non è facile essere me: complessa, ricca e vasta di peculiarità che solo in pochi hanno e che possono rivelarsi potenti, se ben gestite. Tuttavia posta nelle giuste condizioni sono una persona estremamente dotata. Si, ho queste doti sin dalla nascita. Mi piace definirmi una persona con una certa sensibilità. Quindi ora, rispetto a prima, concederò ancora meno la possibilità agli altri di farlo senza il mio permesso. E pensare che ad una prima lettura potrebbe pure sembrare che sono alquanto fragile. Rido. giannicarlo, Kaihō-sha, Crescendo63 e 7 altri ha reagito a questo 4 5 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 27 Novembre 2018 Autore Condividi Inviato 27 Novembre 2018 Scivolo nel dolce tepore della solitudine. È un abbraccio silenzioso, umile e trasparente. In questo periodo sto cercando sempre più spesso il suo conforto, soprattutto nei posti più affollati. Dopotutto siamo soli anche in mezzo alla folla. Sovente mi sono ritrovata in luoghi angusti, carichi di una energia negativa. C'è molta infelicità intorno a noi. È diventata la compagna fedele di molti devoti discepoli. Quale afflizione ti coglie giovane donna al banco del bar? Quale preoccupazione piega le tue fragili cartilagini, anziano signore? Cosa la turba, riccioluta signora, tanto da parlare così concitata? So che qualcosa li angustia. Mi basterebbe poco per capire di cosa si tratti esattamente. Eppure non voglio saperlo. Scelgo di rimanere sulla superficie delle loro debolezze e farmi cingere dal braccio possente della conoscenza: inverto la rotta e punto il timone verso me stessa. Così, in un posto ricolmo di odori e umori scissi fra loro, inizio a dilettarmi in qualcosa che ormai ho imparato a fare bene: rinsaldare il mio scudo. Immagino la tempesta che si scatena nel mare dei Mostri. Sono al timone, preoccupata. Le onde alte e gli scrosci di pioggia mi rendono difficile rimanere concentrata sulla rotta. Ascolto il rombo squarciante dei tuoni incombere sopra di me. La natura non chiede il permesso di esistere, non porge le sue scuse, non considera le conseguenze. Quando vuole scatenare la sua forza agisce senza troppi complimenti. In mezzo a questo disordine il mio autocontrollo vacilla. Sono questi alcuni dei momenti in cui penso più intensamente: quando sto per raggiungere un altro traguardo. Sento esplodere dentro di me un indomito coraggio ed una forza quasi aliena. Il timone trema sotto l'impetuoso moto ondoso. Si, per me è stata davvero brutta sino a poco tempo fa: cercai di contrastare la forza dei sentimenti, che sentivo tremare dentro di me come se fossi tutti loro ed uno solo, provando a combattere la natura stessa della loro esistenza. Il mio sguardo si assottiglia. È giunta una presenza familiare alle mie spalle. Sento i suoi passi avvicinarsi. D'improvviso mi sposta i capelli dietro alla nuca mentre si accosta al mio orecchio per sussurrarmi questo: osservati come osserveresti la natura in questi momenti. Le sue parole solleticano il desiderio e la curiosità dell'Altra Parte di Me. Come la osserverei in questi momenti di ineluttabile dominanza? Vedo l'Altra Parte di Me osservarmi da lontano, senza proferire alcuna parola. Dall'esterno, la sua presenza immobile e concentrata, può certamente sembrare che stia guardando un film dalla travolgente trama. Invece dentro di Lei sta ammirando con muta consapevolezza la grandiosità di questo istante. È al suo posto, senza ch'ella sconfini oltre questa tragedia in corso. Ed è proprio così che vorrei affrontarla: rispettando gli spazi che mi concede. Nel frattempo la presenza è sparita. Ne sento già la mancanza, anche se per me c è sempre. Ora non esisto più io che tento di vincere la tempesta, ma Me che ne segue il flusso. Abbandono ogni conflitto e perdono questa natura che fa solo ciò per cui esiste. In questo istante ella sta provando le stesse emozioni di un umano in preda alle sue frustrazioni. La sua rabbia è identica a quella di un uomo solo. A che serve dunque combattere una natura simile alla mia? La tempesta inizia a placarsi. Comprendo che quella familiare presenza è venuta di nuovo in mio soccorso senza che le abbia chiesto nulla. Solo perché desidera vedermi libera da quelle catene, che conosce forse meglio di me, mentre raggiungo l'integrazione. E realizzo l unica risposta alla mia marcata sensibilità ai moti interiori altrui. È una questione davvero interessante, i cui risultati ed osservazioni mi hanno fatto capire una cosa importante: di me non vi sarà alcuna traccia o segno pesante nel cuore degli altri poiché nel mio mi sono finalmente riconosciuta. Infine ognuno di noi, ogni tanto, vuole essere visto per quello che prova e farlo significa dargli lo spazio che gli spetta di natura. Una natura di cui è più vantaggioso seguirne il flusso ondoso poiché potrebbe anche rivelare inediti nascondigli dove attraccare la propria nave. Noi che per primi percepiamo le sfumature altrui forse dovremmo perdonare chi non riesce a farlo dato che siamo condannati dal gravoso fardello della conoscenza. Io sono stata già vista. E so che se desidero conversare spoglia di tutto, il porto di quella presenza è l'unico in cui approdare, certa di trovarmi in buona compagnia appena la raggiungo con i miei teschi. Non tutti sono così fortunati e neanche così desiderosi di esserlo. Quindi eccole, di nuovo, la consapevolezza e la quiete dopo la tempesta. Back Door Man, giannicarlo, TADsince1995 e 1 altro ha reagito a questo 2 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 15 Gennaio 2020 Autore Condividi Inviato 15 Gennaio 2020 Il richiamo, ormai inconfondibile, che mi attira con lo stesso trasporto di un naufrago che tocca lo scoglio nella tempesta, si è fatto più insistente. Legata da intricati intrecci, si sono risvegliati antichi idiomi dentro di me. Quella che mi sta chiamando è un'anima errante. Suoni la chitarra come se volessi sparire mentre le parole soverchiano il silenzio della tua stanza. Ti vedo. Continuerai a vivere, senza di lei. Si ripete il lamento: nulla ferisce come una donna sa fare. Con il raggio di sole che trafigge la nube, la tua ombra si allunga, abbandonando il suolo per librarsi accanto a me. Quelle catene, che non temo più come prima, si sono strette ai miei polsi appena ti ho sentito. Pensavo che con il passare del tempo questo legame si sarebbe affievolito, ma non è così. Sono trascorsi anni e la sincronia di questi eventi non ha diminuito la sua intensità. Non divieni ancora un intruso, che si insinua di punto in bianco. Ti senti sempre a casa tua. E' come se, infondo, percepissi la tua volontà, ancorata in un porto a me sconosciuto. Sei un uomo spezzato, che non può vivere senza le donne, che sa quanto non le potrà mai stringere veramente. All'apparenza sei tranquillo, ma sprigioni queste onde vibranti, cariche di inteso dolore, che mi giungono nitide come la prima volta. Una parte di te, chissà quale, è rimasta qui, a mostrarsi. Ho dimenticato i volti di tanti, i suoni di altri; le parole, i momenti degli ultimi. Non ho più alcuna traccia di loro in me. Tu invece pretendi l'usucapione del mio Tempio, senza comunicarmene ancora la cessazione. Quanto ancora ti serve per dimenticare? Pizzichi le corde con i tuoi polpastrelli secchi mentre fischi il ritornello. Hai quello sguardo: l'incrocio fra la certezza della pena e l'immortalità. Il sorriso acquiescente graffia le pareti bianche. Non demordi, così non ho altra scelta che continuare a sentirti. Più combatto ed ignoro il tuo battito interiore, più egli vuole essere ascoltato. Acconsentirò a farlo. Non appena la tua ombra verrà inghiottita dalla notte, a quel punto la Luna aprirà uno squarcio e potrai scivolare via, verso quella stella che ora si nasconde ai tuoi occhi stanchi. Talvolta ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 20 Gennaio 2020 Autore Condividi Inviato 20 Gennaio 2020 (modificato) D'improvviso il silenzio ripiombò nel Tempio. Vestita da un mantello rosso ed un abito di sottile stoffa nera, la Sacerdotessa camminò con passo sicuro lungo la navata scura, intenta a raggiungere la sua balconata. La Luna nel frattempo si fece culla per gli avventori più audaci. Si alzò una leggera brezza, che solleticò le foglie sui rami sottili. Chiuse gli occhi per farsene trastullare quando un blando sorriso le spuntò sulle labbra carnose. Non udì più alcun pianto; solo il familiare calpestio delle bestie che tornavano alla loro foresta. Se solo avesse avuto un nome l'emozione che la colse nell'udire la loro rincorsa, l'avrebbe di certo inciso nel cornicione dove tutto ebbe inizio. Una lieta calma si era di nuovo impadronita delle sue fedeli creature mentre anche lei, nel suo più intimo riserbo, volse un ultimo, placido sguardo alla Notte, prima di coricarsi fra lenzuola immacolate. Niente avrebbe potuto descrivere la sospensione di quell'istante nel suo moto glorioso come fonte da cui proseguire. Sdraiata sopra il letto, da cui ammirava spesso le liane aggrappate avidamente alle colonne d'alabastro, era nuda. I suoni si tramutarono in echi appena giacque nella veglia del sonno. Le ombre dietro i suoi nascondigli erano pacifiche. Realizzò, non senza prima lo scambio di uno sguardo fugace ed impudico, che una di loro uscì allo scoperto appena le infilò le dita fra i capelli setosi. Si può morire per la troppa felicità pur non avendo consumato alcun peccato mortale? Modificato 20 Gennaio 2020 da Giraluna Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 26 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 26 Marzo 2020 Questa immagine mi piace da morire. Ha tutto, per rappresentare un ciclo che si chiude, di nuovo. Sono trascorsi tre mesi, tempo con cui ormai ho imparato a familiarizzare; in cui ho come sempre ottenuto i miei risultati, fatto un paio di conti e tratto le mie conclusioni. Ci si saluta, ancora una volta. È tempo di sostare. Oltre i tre mesi per me è autolesionismo o masochismo stare in qualsiasi luogo. Questo posto va usato con cautela. Va maneggiato attentamente. E dato il livello di consapevolezza raggiunto, sempre più stabile e solido, posso starmene anche senza, tranquillamente. Inoltre, sta scarseggiando la qualità dell utenza ed il disagio aumenta incolmabilmente, soprattutto ora. Insomma, visto il teatro operativo in corso ed un po tutto quello generale, è scattato il clic che sapevo non sarebbe mancato di scattare ad un certo punto. Non ho per ora altro da aggiungere qui. Non posso sapere quando ritornerò, ma lo farò. Infondo, che se ne dica, ognuno di noi nel forum ci ha fatto le uova. Alcuni le schiudono, altri le lasciano sotto al sedere caldo, in attesa. Per raggiungermi ci sono solo i messaggi privati. E non è neanche detto che risponda: valuto se il mittente ne vale la pena. Questo non per supponenza quanto più per stanchezza. C è troppo disagio in giro. Non ne voglio oltre quello che ho disposto di accettare. Auguro che questa piattaforma, nel frattempo, aiuti chi deve aiutare e migliori sempre più. Intanto, come sempre, io proseguo. Con o senza la gente. Un bacione a quasi tutti. Back Door Man ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alexis2 [Donna] 4536 Inviato 27 Marzo 2020 Condividi Inviato 27 Marzo 2020 manchi 😘 Giraluna ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 31 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 31 Marzo 2020 @Alexis2 Non voglio entrare nel merito delle tue faccende personali di cui accennavi ieri. So che hanno originato un indebolimento che hai manifestato qui, data anche la circostanza quarantenale (non esiste come parola), perché ne è parallelamente collegato. Ho trovato una probabile chiave di lettura di che cosa potrebbe averti creato quel conflitto nato subito dopo la mia dipartita. Se sei interessata a farne due chiacchiere, basta che mi dai il via. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alexis2 [Donna] 4536 Inviato 31 Marzo 2020 Condividi Inviato 31 Marzo 2020 2 ore fa, Giraluna ha scritto: Ho trovato una probabile chiave di lettura di che cosa potrebbe averti creato quel conflitto nato subito dopo la mia dipartita. Qual é la tua chiave di lettura? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Giraluna [Partecipante] 9650 Inviato 31 Marzo 2020 Autore Condividi Inviato 31 Marzo 2020 17 minuti fa, Alexis2 ha scritto: Qual é la tua chiave di lettura? Una premessa: quanto segue è frutto di esperienza certa, che viene sbocconcellata nel forum qui e la dai Big. Per cui non è frutto di deliri notturni. Per esemplificazione si usano metafore in grado di far arrivare il messaggio più chiaro e meno cortorto. Dunque neanche i termini che leggerai sono inventati quanto più usati per rendere semplice un esperienza non ancora del tutto comprensibile. Scritto questo, ora inizio. Dal primo post in cui mi citasti avvertii una certa assonanza. Con il tempo ho individuato tutto quanto poi ci siamo scritte finché ieri, con le tue ultime esternazioni, ho collegato un altro paio di pezzi al puzzle. Quando hai scritto che hai bisogno di essere guidata e quando poi hai capito, riconosciuto e ricordato che significa essere anche bimba oltre che donna si è attivato l incastro di cui sopra. Da qui in poi il discorso si ricollega alla premessa. Siamo in assonanza perché entrambe siamo delle Widow. Vedove di maschi (nel mio caso di un padrone). Sappiamo già che significa il termine uomo/maschio e chi lo rappresenta. Per cui copuliamo meno e chi ci ispira un po più di maschilita accede al nostro piacere. Che succede nella fattispecie dell essere una vedova? Che siamo senza padrone (a questo punto lo debbo utilizzare). Significa che il nostro corpo e la nostra mente/cuore riconosco un unico padrone (il famoso discorso degli ex). Cosa comporta in termini reali e fattuali? Questo te lo posso spiegare io perché ne ho già fatto esperienza mentre tu ancora no. Vuol dire che se incontri un maschio al pari del tuo padrone può accadere che questo sappia che sei una vedova e che ti voglia restituire al tuo padrone; che ti starà accanto in modo diverso da quello che ti aspetti. Se invece il padrone in questione ha lasciato firmato che di te non ne vuole più sapere perché magari si è reso conto che non fa per lui quel ruolo, se incontri un altro maschio questo percepisce che può avere accesso a te e proseguire l opera di disciplina e di guida. Sei nel secondo caso come me. Io, però, sono in una fase avanzata rispetto a te. Per cui faccio un passo indietro per farti capire. Ti ritrovi nella stessa situazuone in cui mi ritrovai fra il secondo maschio ed il padrone che ho avuto. Anche io avevo bisogno di essere guidata dopo il secondo maschio. Cercai da sola chi mi era affine e che potesse ricoprire quel ruolo proprio perché ne avevo avuto un assaggio con il maschio prima, scoprendo che non era adatto al ruolo. Quando lo trovai glielo proposi ed accettò. Il resto è storia. Ora faccio meno all amore di prima perché sostanzialmente nessuno si metterebbe a sporcare la sua firma. È molto potente. Ne ho scelto uno potente perché potente lo ero anche io. Dove sta la differenza rispetto a te e al tuo ex? Che siete ancora poco potenti per cui non potevi avere che un maschio non del tutto adatto al ruolo di padrone. Dunque non hai ancora avuto un vero padrone tanto che appunto ora senti di avere bisogno di essere guidata (ti scrissi che ora avresti avuto bisogno di altri dato che hai una diversa esperienza). Capitò anche a me. È la ricerca che facciamo per incontrare quello che ci è più affine nel ruolo. Cosa c entra tutto questo con il tuo momento personale fuori da qui? Presto scritto: ti manca essere parte di un rapporto win win in generale. Come già accennavamo ieri, siamo costrette (di certo non lo vogliamo) ad essere donne la maggior parte del tempo e questo crea situazioni in cui dobbiamo sempre cavarcela da sole. È pesante. Ci sono ragazzette e donne che credono ancora alle favole per più tempo di noi e non capiscono il grado e l intensità della nostra esigenza di sopravvivere senza padrone. Non la possono capire perché non l hanno voluto o non ne hanno avuto l esigenza. Dunque in questo periodo di astinenza, in mezzo al pollaio che spesso si crea qui quando donne senzienti e non si mescolano in thread demenziali, con la tua situazione quotidiana da affrontare sei più debole. Sei scoperta e più vulnerabile. Perciò più propensa a scrivere frasi che altrimenti non concepiresti. Prova a capirci qualcosa e vedi se ci ho visto, almeno in parte, qualcosa di reale. Back Door Man ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Alexis2 [Donna] 4536 Inviato 31 Marzo 2020 Condividi Inviato 31 Marzo 2020 Si qualcosa di reale c'é. Anche più di qualcosa. Avrei due domande. Cosa intendi con 'padrone' ? So già che lo sai, ma é un termine che mi stona, parecchio. E non ho capito bene questo 17 minuti fa, Giraluna ha scritto: Che siete ancora poco potenti per cui non potevi avere che un maschio non del tutto adatto al ruolo di padrone. Cosa intendi con 'potenti'? Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora