Vai al contenuto

Human Sensibility


Giraluna

Messaggi raccomandati

Giraluna

Tempesta.png.6cec3802ac43bc43ba1b3d57d64b1e68.png

Scivolo nel dolce tepore della solitudine. È un abbraccio silenzioso, umile e trasparente. In questo periodo sto cercando sempre più spesso il suo conforto, soprattutto nei posti più affollati. Dopotutto siamo soli anche in mezzo alla folla. 

Sovente mi sono ritrovata in luoghi angusti, carichi di una energia negativa. C'è molta infelicità intorno a noi. È diventata la compagna fedele di molti devoti discepoli. 

Quale afflizione ti coglie giovane donna al banco del bar? Quale preoccupazione piega le tue fragili cartilagini, anziano signore? Cosa la turba, riccioluta signora, tanto da parlare così concitata?

So che qualcosa li angustia. Mi basterebbe poco per capire di cosa si tratti esattamente. Eppure non voglio saperlo. Scelgo di rimanere sulla superficie delle loro debolezze e farmi cingere dal braccio possente della conoscenza: inverto la rotta e punto il timone verso me stessa.
Così, in un posto ricolmo di odori e umori scissi fra loro, inizio a dilettarmi in qualcosa che ormai ho imparato a fare bene: rinsaldare il mio scudo.

Immagino la tempesta che si scatena nel mare dei Mostri. Sono al timone, preoccupata. Le onde alte e gli scrosci di pioggia mi rendono difficile rimanere concentrata sulla rotta. Ascolto il rombo squarciante dei tuoni incombere sopra di me. 

La natura non chiede il permesso di esistere, non porge le sue scuse, non considera le conseguenze. Quando vuole scatenare la sua forza agisce senza troppi complimenti. In mezzo a questo disordine il mio autocontrollo vacilla.

Sono questi alcuni dei momenti in cui penso più intensamente: quando sto per raggiungere un altro traguardo. Sento esplodere dentro di me un indomito coraggio ed una forza quasi aliena. 

Il timone trema sotto l'impetuoso moto ondoso. Si, per me è stata davvero brutta sino a poco tempo fa: cercai di contrastare la forza dei sentimenti, che sentivo tremare
dentro di me come se fossi tutti loro ed uno solo, provando a combattere la natura stessa della loro esistenza.

Il mio sguardo si assottiglia. È giunta una presenza familiare alle mie spalle. Sento i suoi passi avvicinarsi. D'improvviso mi sposta i capelli dietro alla nuca mentre si accosta al mio orecchio per sussurrarmi questo: osservati come osserveresti la natura in questi momenti. Le sue parole solleticano il desiderio e la curiosità dell'Altra Parte di Me. 

Come la osserverei in questi momenti di ineluttabile dominanza?

Vedo l'Altra Parte di Me osservarmi da lontano, senza proferire alcuna parola.
Dall'esterno, la sua presenza immobile e concentrata, può certamente sembrare che stia guardando un film dalla travolgente trama. Invece dentro di Lei sta ammirando con muta consapevolezza la grandiosità di questo istante. È al suo posto, senza ch'ella sconfini oltre questa tragedia in corso. Ed è proprio così che vorrei affrontarla: rispettando gli spazi che mi concede.

Nel frattempo la presenza è sparita. Ne sento già la mancanza, anche se per me c è sempre.

Ora non esisto più io che tento di vincere la tempesta, ma Me che ne segue il flusso. Abbandono ogni conflitto e perdono questa natura che fa solo ciò per cui esiste. In questo istante ella sta provando le
stesse emozioni di un umano in preda alle sue frustrazioni. La sua rabbia è identica a quella di un uomo solo.

A che serve dunque combattere una natura simile alla mia?

La tempesta inizia a placarsi. 
Comprendo che quella familiare presenza è venuta di nuovo in mio soccorso senza che le abbia chiesto nulla. Solo perché desidera vedermi libera da quelle catene, che conosce forse meglio di me, mentre raggiungo l'integrazione.

E realizzo l unica risposta alla mia marcata sensibilità ai moti interiori altrui.  È una questione davvero interessante, i cui risultati ed osservazioni mi hanno fatto capire una cosa importante: di me non vi sarà alcuna traccia o segno pesante nel cuore degli altri poiché nel mio mi sono finalmente riconosciuta.

Infine ognuno di noi, ogni tanto, vuole essere visto per quello che prova e farlo significa dargli lo spazio che gli spetta di natura. Una natura di cui è più vantaggioso seguirne il flusso ondoso poiché potrebbe anche rivelare inediti nascondigli dove attraccare la propria nave.

Noi che per primi percepiamo le sfumature altrui forse dovremmo perdonare chi non riesce a farlo dato che siamo condannati dal gravoso fardello della conoscenza.

Io sono stata già vista. E so che se desidero conversare spoglia di tutto, il porto di quella presenza è l'unico in cui approdare, certa di trovarmi in buona compagnia appena la raggiungo con i miei teschi. Non tutti sono così fortunati e neanche così desiderosi di esserlo. 

Quindi eccole, di nuovo, la consapevolezza e la quiete dopo la tempesta.

  • Mi piace! 2
  • Grazie! 2
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 1 anno dopo...
Giraluna

478235452_Noname.jpg.3ee2a925ed4f057578f333a54aaa0350.jpg

 

Il richiamo, ormai inconfondibile, che mi attira con lo stesso trasporto di un naufrago che tocca lo scoglio nella tempesta, si è fatto più insistente. Legata da intricati intrecci, si sono risvegliati antichi idiomi dentro di me. Quella che mi sta chiamando è un'anima errante.

Suoni la chitarra come se volessi sparire mentre le parole soverchiano il silenzio della tua stanza. Ti vedo. Continuerai a vivere, senza di lei. Si ripete il lamento: nulla ferisce come una donna sa fare. Con il raggio di sole che trafigge la nube, la tua ombra si allunga, abbandonando il suolo per librarsi accanto a me.

Quelle catene, che non temo più come prima, si sono strette ai miei polsi appena ti ho sentito. Pensavo che con il passare del tempo questo legame si sarebbe affievolito, ma non è così. Sono trascorsi anni e la sincronia di questi eventi non ha diminuito la sua intensità. Non divieni ancora un intruso, che si insinua di punto in bianco. Ti senti sempre a casa tua. E' come se, infondo, percepissi la tua volontà, ancorata in un porto a me sconosciuto. 

Sei un uomo spezzato, che non può vivere senza le donne, che sa quanto non le potrà mai stringere veramente. All'apparenza sei tranquillo, ma sprigioni queste onde vibranti, cariche di inteso dolore, che mi giungono nitide come la prima volta. Una parte di te, chissà quale, è rimasta qui, a mostrarsi. Ho dimenticato i volti di tanti, i suoni di altri; le parole, i momenti degli ultimi. Non ho più alcuna traccia di loro in me. Tu invece pretendi l'usucapione del mio Tempio, senza comunicarmene ancora la cessazione. 

Quanto ancora ti serve per dimenticare?

Pizzichi le corde con i tuoi polpastrelli secchi mentre fischi il ritornello. Hai quello sguardo: l'incrocio fra la certezza della pena e l'immortalità. Il sorriso acquiescente graffia le pareti bianche. Non demordi, così non ho altra scelta che continuare a sentirti. Più combatto ed ignoro il tuo battito interiore, più egli vuole essere ascoltato. Acconsentirò a farlo. Non appena la tua ombra verrà inghiottita dalla notte, a quel punto la Luna aprirà uno squarcio e potrai scivolare via, verso quella stella che ora si nasconde ai tuoi occhi stanchi.

  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Giraluna

D'improvviso il silenzio ripiombò nel Tempio. Vestita da un mantello rosso ed un abito di sottile stoffa nera, la Sacerdotessa camminò con passo sicuro lungo la navata scura, intenta a raggiungere la sua balconata.

La Luna nel frattempo si fece culla per gli avventori più audaci. Si alzò una leggera brezza, che solleticò le foglie sui rami sottili. Chiuse gli occhi per farsene trastullare quando un blando sorriso le spuntò sulle labbra carnose. 

Non udì più alcun pianto; solo il familiare calpestio delle bestie che tornavano alla loro foresta. Se solo avesse avuto un nome l'emozione che la colse nell'udire la loro rincorsa, l'avrebbe di certo inciso nel cornicione dove tutto ebbe inizio. 

Una lieta calma si era di nuovo impadronita delle sue fedeli creature mentre anche lei, nel suo più intimo riserbo, volse un ultimo, placido sguardo alla Notte, prima di coricarsi fra lenzuola immacolate. 

Niente avrebbe potuto descrivere la sospensione di quell'istante nel suo moto glorioso come fonte da cui proseguire. 

Sdraiata sopra il letto, da cui ammirava spesso le liane aggrappate avidamente alle colonne d'alabastro, era nuda. I suoni si tramutarono in echi appena giacque nella veglia del sonno. Le ombre dietro i suoi nascondigli erano pacifiche. Realizzò, non senza prima lo scambio di uno sguardo fugace ed impudico, che una di loro uscì allo scoperto appena le infilò le dita fra i capelli setosi. 

Si può morire per la troppa felicità pur non avendo consumato alcun peccato mortale?

Modificato da Giraluna
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 mesi dopo...
Giraluna

1.png.0fde55d0d03575219311ab7bda2f62e2.png

Questa immagine mi piace da morire. Ha tutto, per rappresentare un ciclo che si chiude, di nuovo. 

Sono trascorsi tre mesi, tempo con cui ormai ho imparato a familiarizzare; in cui ho come sempre ottenuto i miei risultati, fatto un paio di conti e tratto le mie conclusioni.

Ci si saluta, ancora una volta. È tempo di sostare. Oltre i tre mesi per me è autolesionismo o masochismo stare in qualsiasi luogo. 

Questo posto va usato con cautela. Va maneggiato attentamente. E dato il livello di consapevolezza raggiunto, sempre più stabile e solido, posso starmene anche senza, tranquillamente.

Inoltre, sta scarseggiando la qualità dell utenza ed il disagio aumenta incolmabilmente, soprattutto ora. Insomma, visto il teatro operativo in corso ed un po tutto quello generale, è scattato il clic che sapevo non sarebbe mancato di scattare ad un certo punto.

Non ho per ora altro da aggiungere qui. Non posso sapere quando ritornerò, ma lo farò. Infondo, che se ne dica, ognuno di noi nel forum ci ha fatto le uova. Alcuni le schiudono, altri le lasciano sotto al sedere caldo, in attesa. 

Per raggiungermi ci sono solo i messaggi privati. E non è neanche detto che risponda: valuto se il mittente ne vale la pena. Questo non per supponenza quanto più per stanchezza. C è troppo disagio in giro. Non ne voglio oltre quello che ho disposto di accettare. 

Auguro che questa piattaforma, nel frattempo, aiuti chi deve aiutare e migliori sempre più. Intanto, come sempre, io proseguo. Con o senza la gente. 

Un bacione a quasi tutti. 

  • Grazie! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Giraluna

@Alexis2 

Non voglio entrare nel merito delle tue faccende personali di cui accennavi ieri. So che hanno originato un indebolimento che hai manifestato qui, data anche la circostanza quarantenale (non esiste come parola), perché ne è parallelamente collegato.

Ho trovato una probabile chiave di lettura di che cosa potrebbe averti creato quel conflitto nato subito dopo la mia dipartita. 

Se sei interessata a farne due chiacchiere, basta che mi dai il via. 

Link al commento
Condividi su altri siti

2 ore fa, Giraluna ha scritto:

Ho trovato una probabile chiave di lettura di che cosa potrebbe averti creato quel conflitto nato subito dopo la mia dipartita. 

Qual é la tua chiave di lettura?

Link al commento
Condividi su altri siti

Giraluna
17 minuti fa, Alexis2 ha scritto:

Qual é la tua chiave di lettura?

Una premessa: quanto segue è frutto di esperienza certa, che viene sbocconcellata nel forum qui e la dai Big. Per cui non è frutto di deliri notturni. Per esemplificazione si usano metafore in grado di far arrivare il messaggio più chiaro e meno cortorto. Dunque neanche i termini che leggerai sono inventati quanto più usati per rendere semplice un esperienza non ancora del tutto comprensibile. 

Scritto questo, ora inizio. 

Dal primo post in cui mi citasti avvertii una certa assonanza. Con il tempo ho individuato tutto quanto poi ci siamo scritte finché ieri, con le tue ultime esternazioni, ho collegato un altro paio di pezzi al puzzle. 

Quando hai scritto che hai bisogno di essere guidata e quando poi hai capito, riconosciuto e ricordato che significa essere anche bimba oltre che donna si è attivato l incastro di cui sopra. 

Da qui in poi il discorso si ricollega alla premessa.  

Siamo in assonanza perché entrambe siamo delle Widow. Vedove di maschi (nel mio caso di un padrone).

Sappiamo già che significa il termine uomo/maschio e chi lo rappresenta. Per cui copuliamo meno e chi ci ispira un po più di maschilita accede al nostro piacere. 

Che succede nella fattispecie dell essere una vedova?

Che siamo senza padrone (a questo punto lo debbo utilizzare). Significa che il nostro corpo e la nostra mente/cuore riconosco un unico padrone (il famoso discorso degli ex).

Cosa comporta in termini reali e fattuali?

Questo te lo posso spiegare io perché ne ho già fatto esperienza mentre tu ancora no. 

Vuol dire che se incontri un maschio al pari del tuo padrone può accadere che questo sappia che sei una vedova e che ti voglia restituire al tuo padrone; che ti starà accanto in modo diverso da quello che ti aspetti.

Se invece il padrone in questione ha lasciato firmato che di te non ne vuole più sapere perché magari si è reso conto che non fa per lui quel ruolo, se incontri un altro maschio questo percepisce che può avere accesso a te e proseguire l opera di disciplina e di guida. 

Sei nel secondo caso come me. Io, però, sono in una fase avanzata rispetto a te. Per cui faccio un passo indietro per farti capire.

Ti ritrovi nella stessa situazuone in cui mi ritrovai fra il secondo maschio ed il padrone che ho avuto. Anche io avevo bisogno di essere guidata dopo il secondo maschio. Cercai da sola chi mi era affine e che potesse ricoprire quel ruolo proprio perché ne avevo avuto un assaggio con il maschio prima, scoprendo che non era adatto al ruolo. Quando lo trovai glielo proposi ed accettò. Il resto è storia. 

Ora faccio meno all amore di prima perché sostanzialmente nessuno si metterebbe a sporcare la sua firma. È molto potente. Ne ho scelto uno potente perché potente lo ero anche io. 

Dove sta la differenza rispetto a te e al tuo ex?

Che siete ancora poco potenti per cui non potevi avere che un maschio non del tutto adatto al ruolo di padrone. Dunque non hai ancora avuto un vero padrone tanto che appunto ora senti di avere bisogno di essere guidata (ti scrissi che ora avresti avuto bisogno di altri dato che hai una diversa esperienza). Capitò anche a me. È la ricerca che facciamo per incontrare quello che ci è più affine nel ruolo. 

Cosa c entra tutto questo con il tuo momento personale fuori da qui?

Presto scritto: ti manca essere parte di un rapporto win win in generale. Come già accennavamo ieri, siamo costrette (di certo non lo vogliamo) ad essere donne la maggior parte del tempo e questo crea situazioni in cui dobbiamo sempre cavarcela da sole. È pesante. Ci sono ragazzette e donne che credono ancora alle favole per più tempo di noi e non capiscono il grado e l intensità della nostra esigenza di sopravvivere senza padrone. Non la possono capire perché non l hanno voluto o non ne hanno avuto l esigenza. 

Dunque in questo periodo di astinenza, in mezzo al pollaio che spesso si crea qui quando donne senzienti e non si mescolano in thread demenziali, con la tua situazione quotidiana da affrontare sei più debole. Sei scoperta e più vulnerabile. Perciò più propensa a scrivere frasi che altrimenti non concepiresti.

Prova a capirci qualcosa e vedi se ci ho visto, almeno in parte, qualcosa di reale. 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Si qualcosa di reale c'é. Anche più di qualcosa. Avrei due domande. Cosa intendi con 'padrone' ? So già che lo sai, ma é un termine che mi stona, parecchio. E non ho capito bene questo 

17 minuti fa, Giraluna ha scritto:

Che siete ancora poco potenti per cui non potevi avere che un maschio non del tutto adatto al ruolo di padrone.

Cosa intendi con 'potenti'? 

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...