Kurt Bi [Partecipante] 910 Inviato 1 Dicembre 2018 Condividi Inviato 1 Dicembre 2018 Premessa: Ho iniziato a fare Game tre mesi fa. Vergine e senza aver mai avuto confidenza con le ragazze. Ho vent'anni. Ora sono messo benino a livello di outer game, ma a livello di inner sono incasinatissimo. Nelle prossime righe butteró di getto quello che mi è successo negli ultimi due mesi con quattro delle dieci ragazze con sono uscito (non sentito per messaggio o "rimorchiato" in disco ma proprio uscito). Non vi chiedo consigli riguardanti le singole situazioni perchè so dove ho sbagliato. Vi chiedo di aiutarmi a capire il motivo dei miei atteggiamenti e di raccontarmi le vostre storie se vi siete trovati nella stessa situazione. Grazie Ottobre - Novembre 2018: Sono uscito con F. La piú figa fino ad ora. Non so come, ma le piaccio. Non avrebbe mai accettato l'invito altrimenti. Giusto? Ma lei piace a me? O ci sto uscendo solo per dimostrare qualcosa a qualcuno. Per dimostrare ai miei amici e a mio padre che non sono un gay. Io so di non esserlo. Ma ho paura che gli altri lo pensino perché non sono mai stato fidanzato. E sono fottutamente terrorizzato dal loro giudizio. Comunque… Lei è quella giusta, quella con cui mi dovrei fidanzare. Quella per la quale vale la pena chiuderla qui con ste cazzate. Arriva all'appuntamento e io non sono minimamente agitato. Eppure dovrei esserlo: “lei è quella giusta”. Invece non ho paura del suo giudizio e sono tranquillo, troppo tranquillo. Lì per lì non capivo ma adesso è tutto chiaro: inconsciamente avevo già deciso che anche questa volta avrei rovinato tutto. E con S. ? Lei cosa aveva che non andava? Era un po’ piccola ma sticazzi, soprattutto se consideri che rispetto ad alcune mie amiche era pure piú matura. Mi piaceva! Adoravo i suoi baci e i suoi audio e i suoi messaggi. Ma allora perchè lei no? L'ho trattata di merda. Si meritava il meglio e le ho dato il peggio. Non mi perdoneró mai. Le ho pure comprato un cd che non potró mai darle perchè non mi vuole piú vedere. M. era un po’ bruttina. Questo è vero. Peró due tette e un culo così non li rivedró mai piú. Erano semplicemente perfetti… Inoltre sarebbe stata la scopata piú facile della mia vita. Faceva tutto quello che le dicevo. Avevo già comprato i preservativi e organizzato l'uscita per Sabato pomeriggio. Prima giretto al parco e poi invito a casa per “ascoltare buona musica". Tutto perfetto insomma. Poi all'ultimo rovino tutto. Smetto di baciarla. Smetto di ridere. Le faccio vivere un appuntamento di merda e quando lei mi riscrive io manco le rispondo. Ma allora sono davvero gay. Mi sono detto che non l'ho scopata perchè non volevo ferire i suoi sentimenti, ma sono tutte cazzate. a) Lei voleva scopare b) I suoi sentimenti li ho feriti comunque non cagando i suoi messaggi. La verità è che sono gay, non si spiega altrimenti. A? Lei non mi è mai piaciuta. Simpatica sì, ma viaggiavamo proprio su due binari diversi. Ma allora perché ci sono uscito? Le ho pure offerto una fottuta birra da 7€. Cioè qua o mi sveglio o butto solo soldi e tempo. Ero arrapato quel giorno. Forse è per questo che le ho chiesto di uscire. Me la volevo trombare direttamente in auto. Volevo solo trombare, non mi interessava nulla di lei. Eppure, una volta arrivati sotto casa, lei palesemente nervosa e pronta a ricevere quanto meno un bacio, la saluto e me ne vado sgommando. Parcheggio poco piú avanti e piscio. E mentre sono lì, con la zip aperta e il cazzo di fuori, al freddo, al buio, in periferia, solo come un cane, sono tranquillo. Non penso alla cazzata che ho appena fatto. Non penso che, non rispondendo più suoi messaggi, soffrirà. Non penso alla scopata mancata. Penso solo che sono le 23:30 e dovrei essere a letto. Perchè Lunedì mi sveglio alle 5:30. Ma quindi a me delle ragazze non frega nulla. Io voglio solo andare bene a scuola e fare soldi. Peró mio padre? Voglio impressionarlo arrivando a casa con una super figa! I miei amici? Voglio che rosichino fino a stare male, sapendo che me ne trombo una diversa a settimana. Ok ma io dovrei fare quello che voglio io. Perchè ho sempre bisogno di dimostrare qualcosa a qualcuno. Quale trauma ho subito da piccolo che mi impedisce di inseguire la MIA felicità? Nel frattempo chiedo a F. un secondo appuntamento. Mi pacca. Aspetto quattro giorni e richiedo. Pacca ancora. Ero sicuro di piacerle cazzo. Ma allora perché è venuta al primo appuntamento? Perché quei sorrisi? Perché era tesa se di me non gliene fregava un cazzo? Non ne ho idea! Non lo so proprio e non so nemmeno cosa voglio io. E credo che sia questo il problema peggiore. MichelaDevi, filo, Waitforit e 2 altri ha reagito a questo 4 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
SSSSSSSSSSS [Lurker] 1 Inviato 1 Dicembre 2018 Condividi Inviato 1 Dicembre 2018 Ma se eri arrapato non sei gay . Forse è semplicemente ansia da prestazione ? Ascolta ci sta che uno non se la sente , ci mancherebbe , mica siamo delle macchine. Purtroppo l’unica soluzione in questi casi è affrontare di petto la situazione , anche se spesso è un processo molto doloroso. È come stappare un cerotto , fa male e hai paura di farti male ma dopo sai che starai meglio . Non c’è una ricetta in questi casi , devi trovare da solo e a modo tuo il coraggio di affrontare la situazione e sbagliare se necessario , quindi anziché scappare la prossima volta conviene rimanere e vedere come a finire , anche se per assurdo nel peggiore dei casi dovessi fare cilecca . Più ritardi e più volte rinvii e più sarà doloroso , quindi conviene sbloccare la situazione prima possibile . Per facilitare il processo e trovare il coraggio investi su te stesso e realizza delle cose che ti diano vera soddisfazione personale , così sarà più facile affrontare il tutto . Intendo delle cose che magari avresti voluto realizzare ma che non hai mai fatto. Non mollare mi raccomando Kurt Bi ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160806 Inviato 1 Dicembre 2018 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 1 Dicembre 2018 Se i tuoi amici fossero gay e vedendoti con un gran manzo ti stimassero e invidiassero, l'unico problema rimarrebbe tuo padre? Chiedo perché se si è sposato e tua madre gli può dire dove, con chi e quando scopare, potrebbe non essere il gran problema che credi. Il problema è che, per esperienza, quelli che vivono il disagio che ti stai trovando ad affrontare finiscono o sposati in monogamia gonfiando il mito femminile su cosa sia un etero, o a creare scuole di seduzione a base di cazzate per sembrare in qualche modo agli amici etero. In ultima analisi, se non ti piace la figa non significa per forza che ti piaccia il cazzo. Quando qualcosa ti piace, lo sai. E non è certo qualcosa che senti di dover dimostrare agli altri che ti piaccia per sembrargli in qualche modo. Anzi, è qualcosa che ti fa andare controcorrente come un salmone perseguendo quello che ti piace anche se a tutti gli altri fai paura e schifo. Fare paura e schifo agli altri è esattamente la situazione di quelli a cui la figa piace davvero, o a cui piace davvero il cazzo. Tu sei disposto a fare paura e schifo a tuo padre, agli amici, perdere chi ami, per seguire ciò che piace a te, che sia la figa o il cazzo? Se nessuna di queste due cose ti fa dire sì, se per nessuna delle due sei disposto a passare per mostro con tutti, allora forse ti piacciono i soldi e stop. Intesi come la possibilità di avere il controllo sugli altri e sulle loro reazioni a te. La possibilità di comprare e controllare la loro approvazione, supporto, invidia, comportamento nei tuoi confronti. Beh, lascia che ti dica una cosa: anche se davvero ti piacciono i soldi come mezzo per controllare gli altri, perderai la stima di molti e tuo padre non ti vedrà come un figo. Ma se sei disposto a perdere chi ami e a calpestare tutti per essere chi vuoi essere, allora vai sereno. Tanto la vita farà schifo sia che non ti piaccia niente, che ti piaccia la figa, il cazzo o i soldi. A meno che tu non sia nato con le tette, la figa, il cervello di un uomo e dei soldi in banca. Trilly, psiche, Liam Miller e 15 altri ha reagito a questo 11 7 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Kurt Bi [Partecipante] 910 Inviato 2 Dicembre 2018 Autore Condividi Inviato 2 Dicembre 2018 Il 1/12/2018 alle 15:37 , SSSSSSSSSSS ha scritto: Ascolta ci sta che uno non se la sente , ci mancherebbe , mica siamo delle macchine. Purtroppo l’unica soluzione in questi casi è affrontare di petto la situazione , anche se spesso è un processo molto doloroso. È come stappare un cerotto , fa male e hai paura di farti male ma dopo sai che starai meglio . Grazie per questa metafora del cerotto. Ho sempre saputo di dover affrontare il problema di petto. Soffrendo per poi stare meglio. Il sentirselo però è quello che mi mancava. E mi spinge ad andare fino in fondo. Grazie davvero 😉 Il 1/12/2018 alle 15:47 , ^'V'^ ha scritto: Fare paura e schifo agli altri è esattamente la situazione di quelli a cui la figa piace davvero, o a cui piace davvero il cazzo. Tu sei disposto a fare paura e schifo a tuo padre, agli amici, perdere chi ami, per seguire ciò che piace a te, che sia la figa o il cazzo? Se nessuna di queste due cose ti fa dire sì, se per nessuna delle due sei disposto a passare per mostro con tutti, allora forse ti piacciono i soldi e stop. Intesi come la possibilità di avere il controllo sugli altri e sulle loro reazioni a te. La possibilità di comprare e controllare la loro approvazione, supporto, invidia, comportamento nei tuoi confronti. Beh, lascia che ti dica una cosa: anche se davvero ti piacciono i soldi come mezzo per controllare gli altri, perderai la stima di molti e tuo padre non ti vedrà come un figo. Ma se sei disposto a perdere chi ami e a calpestare tutti per essere chi vuoi essere, allora vai sereno. Tanto la vita farà schifo sia che non ti piaccia niente, che ti piaccia la figa, il cazzo o i soldi. A meno che tu non sia nato con le tette, la figa, il cervello di un uomo e dei soldi in banca. Non avevo mai analizzato la mia situazione separando come fai tu nero da bianco. Cioè o faccio schifo a me stesso o agli altri o a mio padre. Non posso dire di essere d'accordo. Soprattutto sul fatto che la vita faccia schifo. Ho vent'anni cazzo e le speranze ci sono tutte. Di certo non mi rassegno così. Tuttavia non sono un illuso e so che tutti contenti non li farò mai. Quindi grazie per questa tua risposta. Che non riesco ancora a cogliere a pieno ma sicuramente mi dà un'ulteriore spinta. Stare nelle sfumature di grigio non è quello che voglio. Quindi adesso mi metto sotto. Nella certezza di emergere da questo grigiume e nella speranza di approdare nel bianco... piuttosto che nel nero. K. B. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
senza nome [Élite] 4903 Inviato 2 Dicembre 2018 Condividi Inviato 2 Dicembre 2018 (modificato) 23 minuti fa, Kurt Bi ha scritto: Grazie per questa metafora del cerotto. Ho sempre saputo di dover affrontare il problema di petto. Soffrendo per poi stare meglio. Il sentirselo però è quello che mi mancava. E mi spinge ad andare fino in fondo. Grazie davvero 😉 Non avevo mai analizzato la mia situazione separando come fai tu nero da bianco. Cioè o faccio schifo a me stesso o agli altri o a mio padre. Non posso dire di essere d'accordo. Soprattutto sul fatto che la vita faccia schifo. Ho vent'anni cazzo e le speranze ci sono tutte. Di certo non mi rassegno così. Tuttavia non sono un illuso e so che tutti contenti non li farò mai. Quindi grazie per questa tua risposta. Che non riesco ancora a cogliere a pieno ma sicuramente mi dà un'ulteriore spinta. Stare nelle sfumature di grigio non è quello che voglio. Quindi adesso mi metto sotto. Nella certezza di emergere da questo grigiume e nella speranza di approdare nel bianco... piuttosto che nel nero. K. B. A segue B, spesso: tu vuoi fare contento tuo babbo, gli amici, allora esci con una, magari ci stai anche bene, ma vicino al momento del sesso, quello in cui gli altri sarebbero "fieri" di te, tu accanni tutto, perché capisci che dando retta a loro, stai sacrificando te stesso. Pura ribellione, auto-sabotaggio, che in realtà è solo sabotaggio degli obblighi imposti da altri, non riuscendoli a rigettare, fai dispetto a loro, facendo dispetto a te. O accetti, con buona pace di tutti, che gli altri avranno sempre aspettative folli su di te e le combatti, quando è il caso, o continuerai a sabotarti la vita vicino a qualche risultato importante per te(e per loro), perché vuoi fargliela pagare in qualche modo. O anche finirai ad avere la casa piene di modelle e starai male, perché volevi (anche o solo)altro. Non è che sia cosciente, anzi, ma funziona lo stesso. My2cents ps odiare i genitori è così poco elegante nella nostra cultura, così come genitori che odiano in qualche modo i figli, ma è pieno di casi, di entrambi i casi, non è che negando la cosa, cambia l'odio che gli uni provano verso gli altri, anzi solo accentando la cosa, forse, la si può migliorare. (ora mi dirai che non lo odi, che è bravo, si certo, sicuramente tutto vero e bello, ma dentro, nel profondo, non senti di trovarti in quella situazione anche per colpa sua? ) Modificato 2 Dicembre 2018 da senza nome MichelaDevi e mourinho92 ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160806 Inviato 2 Dicembre 2018 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 2 Dicembre 2018 1 ora fa, senza nome ha scritto: odiare i genitori è così poco elegante nella nostra cultura, così come genitori che odiano in qualche modo i figli, ma è pieno di casi, di entrambi i casi, non è che negando la cosa, cambia l'odio che gli uni provano verso gli altri, anzi solo accentando la cosa, forse, la si può migliorare. Il rispetto verso i genitori non deve essere tanto spontaneo e naturale, se il diritto romano doveva imporlo come obbligo morale civile e se nella religione ci hanno dovuto spendere l'intera voce di una tavola dei comandamenti. Cose tipo "non desiderare la roba, lo schiavo e la donna d'altri", (comandamento originale che poi è stato modificato e scorporato in due) sono buffe, dato che non è volontario il nostro desiderare queste cose. E se non è volontario siamo sempre colpevoli. E se siamo sempre colpevoli siamo sempre in posizione sub in cerca di assoluzione, espiazione, pagamento. Ora, se escludiamo una donna nata strafiga e destinata a rimanere 17 enne a vita e un maschio nato ricco sfondato. Esiste qualcuno che retorica a parte si senta debitore verso i propri genitori per averlo condannato a vivere per i loro istinti identici a quelli d'un coniglio, o che addirittura li ami e li stimi per quello che gli hanno fatto? Poi ovvio che in certi momenti in cui stai baciando una nuova le endorfine ti fanno momentaneamente pensare che vivere è valso la pena per quell'istante. Ma almeno personalmente nemmeno in quei momenti ho rivolto un pensiero di gratitudine ai genitori. Se sei in carcere e una volta in un anno fanno entrare una puttana, puoi pure sentire che quel momento sei felice, ma da qui a ringraziare il giudice che ti ci ha ficcato, anche no. A questa sensazione che confligge attivamente con i comandamenti e le leggi imposte dalle varie società, si aggiunge anche un piccolo dettaglio: La velocità di cambiamento del mondo. Se cinquecento anni fa una persona poteva avere qualcosa da imparare dai suoi genitori, e per questo provare una sorta di riconoscenza operativa se questi gli passavano strumenti e abitudini efficaci... oggi il mondo cambia con rapidità in aumento e ogni cinque anni è diverso. L'attitudine stessa dei genitori di voler passare ad ogni costo la loro conoscenza, dispensare opinioni, consigli, diventa un vero bastone tra le ruote ed espone chi ascolta i suoi genitori a sbagliare tutto. Perché il mondo in cui hanno operato loro è diversissimo. Si pensi al taglio di capelli voluto dalla madre di un maschio o ai vestiti da lei comprati e portati a casa, se egli aveva una chance su cento di scopare, ora se la può dimenticare. Essendo però tutto questo rinnegato, sottaciuto, nascosto e proibito... forse le persone arrivano proprio ad odiare, quantomeno a provare una forte acredine. Allora voglio parlare dell'archetipo solare, del suo viaggio fra gli equinozi partendo dalla costellazione della vergine, della sua morte dei tre giorni più bui e risalita al cielo con il nuovo anno solare, e di uno dei tanti miti che ci hanno costruito sopra. Allora abbiamo questi soldati romani che lo hanno crocifisso (la croce è il simbolo della processione fra gli equinozi) e ci sono le autorità giudaiche che ne hanno decretato la messa a morte. In realtà non sono pazzi né gli uni né gli altri, infatti i romani sono ben consapevoli che si stesse facendo re dei giudei, e questo è reato, e i giudei considerano reato mortale la sua bestemmia di essersi equiparato a Dio. Per cui paradossalmente sanno benissimo cosa stanno facendo, da un punto di vista prettamente legale e umano. Ci sarebbe poco da perdonare."perché non sanno quello che fanno". Azione-reazione. Hai fatto il re, hai bestemmiato? Qui funziona così. Eppure costoro invece di eseguire la legge e basta si prendono la libertà di deriderlo e oltraggiarlo. E questo, sia il fatto di avere leggi stupide e funzionalmente analfabete, sia soprattutto il fatto di essere così conformi, meschini e uniformati da deridere e oltraggiare chi è abbastanza superiore da non riconoscerle, è ciò che Egli chiede sia perdonato, "perché non sanno quello che fanno". Tutta l'umanità, non romani e giudei, che dal punto di vista loro sapevano benissimo cosa stessero facendo. Ecco, coi nostri genitori è uguale. Loro ti rovinano la vita per prima cosa mettendoti al mondo. E credono di sapere benissimo di starti facendo un dono, o credono che sia una cosa che vogliono. Poi te la rovinano indottrinandoti con le loro idee e leggi che sono il contrario perfetto del senso e dell'efficacia. Ma sanno in cuor loro di stare facendo il tuo bene e di avere il diritto ed il dovere di farlo. Infine, ti deridono e oltraggiano quando dicono che sei grande e devi guadagnarti la vita, quando ti comprano una camicia orribile che a tua madre ricorda uno che le piaceva e che oggi ti farà scartare pure da quella che ci stava, quasi ogni loro gesto in buona fede o meno, assume i colori sfumati dell'oltraggio e della derisione. Ma davvero, non sanno quello che fanno. Non lo sanno quando sono innamorati e la grandine di neurotrasmettitori ed endorfine li fa ubriacare fino a considerare normale e desiderabile fare un bambino, magari non avendo nemmeno un ottimo lavoro e due case, non lo sanno quando ti trasmettono le cose che gli hanno trasmesso i loro genitori e non si rendono conto che se le segui nel mondo attuale finisci senza tetto e vergine a vita. Come puoi odiarli? Trilly, marionmarion, mismpa7 e 16 altri ha reagito a questo 11 8 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
marionmarion [Élite] 355 Inviato 2 Dicembre 2018 Condividi Inviato 2 Dicembre 2018 Anche per la sempiterna diciassettenne o il rampollo ricco sfondato, la vita è equamente travagliata... 😛 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
vegeta [Élite] 477 Inviato 2 Dicembre 2018 Condividi Inviato 2 Dicembre 2018 (modificato) Il 1/12/2018 alle 15:18 , Kurt Bi ha scritto: Premessa: Ho iniziato a fare Game tre mesi fa. Vergine e senza aver mai avuto confidenza con le ragazze. Ho vent'anni. Ora sono messo benino a livello di outer game, ma a livello di inner sono incasinatissimo. Nelle prossime righe butteró di getto quello che mi è successo negli ultimi due mesi con quattro delle dieci ragazze con sono uscito (non sentito per messaggio o "rimorchiato" in disco ma proprio uscito). Io non ho capito una cosa.... Sei uscito con 10 ragazze in tre mesi. Complimenti. Ma qualcuna l'hai scopata? Così....curiosità Comunque se ti può aiutare ti racconto una storia Ero un piccolo stronzo di 7 forse 8 anni...nelle vacanze estive c'era una ragazzina di tre anni più grande di me che veniva spesso a trovare sua nonna che abitava davanti a casa mia. Quindi ci conosciamo. Giochiamo insieme, la facevo ridere come una pazza sparando cazzate. Andammo anche in piscina con la Mercedes di mio padre (guidava mio padre non io 😂) che lei era figlia di proletari poveri. Vabbè tutto molto bello... Poi un giorno, forse spronata dalla sua amica che era invidiosa, mi fece una domanda che non doveva fare... "Ti vuoi fidanzare con me?" I miei istinti anti fregature mi dissero che qualcosa non stava andando. Cazzo voleva dire "fidanzarsi"? Che cazzo voleva ancora dalla mia vita quell' essere a cui davo attenzioni e benessere psico fisico? Non potevo accettare senza prima far visionare la richiesta dal mio avvocato. Gli risposi un NO secco. Si mise a piangere e sparì dalla mia vita. Mia madre da quel giorno pensò che fossi gay. Mio padre non lo so, forse lui no. Anche perchè non mi sono mai fidanzato nella mia vita. Poi cambiò idea...forse 😂. Ma non me ne frega un cazzo di quello che può pensare. Modificato 2 Dicembre 2018 da vegeta D&J, Dodecahedron e sprint ha reagito a questo 1 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Edo [Donna] 15305 Inviato 2 Dicembre 2018 Condividi Inviato 2 Dicembre 2018 9 minuti fa, marionmarion ha scritto: Anche per la sempiterna diciassettenne o il rampollo ricco sfondato, la vita è equamente travagliata... 😛 Mancavi 😘 marionmarion ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
^'V'^ [Aivia Demon] 160806 Inviato 2 Dicembre 2018 Condividi Inviato 2 Dicembre 2018 11 minuti fa, marionmarion ha scritto: Anche per la sempiterna diciassettenne o il rampollo ricco sfondato, la vita è equamente travagliata... 😛 Non lo metto in dubbio e per dimostrare solidarietà sono disposto a prendermi i problemi del secondo e a dare i problemi della prima alle donne che conosco. Red Eyes, Ozymandias, Boulevard e 2 altri ha reagito a questo 4 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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