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Non so cosa voglio e questo mi blocca


Kurt Bi

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leavingmyheart
8 ore fa, Kurt Bi ha scritto:

Capisco le tue intenzioni ma non i toni così drastici. Ho vent'anni. Questo weekend ne ho già rimorchiate altre due. Con una ci esco presto e con l'altra organizzeró.

Davvero non capisco questa pressione eccessiva. Se vuoi aiutarmi scrivendomi quello che ritieni sia piú corretto fare allora te ne saró grato. Ma così ti giuro che non capisco cosa intendi con "decisioni drastiche". 

Grazie comunque dell'interessamento. Perchè lo apprezzo in ogni caso.

K. B.

 

lo so che non e' facile da capire, ma non e' del parmigiano che devi aggiungere sulla pasta, e' proprio un piatto che ancora non c'e' ed e' facile suggestionarsi che il tempo lo portera', in fondo "hai solo 20 anni"...

 

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3 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Considerando che distruggi le possibilità riproduttive e di potenziale di felicità di quell'uomo, per rubargli i soldi, per capire come vediamo quei film (dove il protagonista maschio non è mai povero a parte in Aladdin, in cui per avere attenzioni deve essere il più ricco d'Arabia ma poi lei gli dice che non servivano i soldi e gli piaceva lui pure barbone, a parte il fatto che da barbone lo ha conosciuto e non ci è uscito nemmeno un hj close) devi immaginarli al contrario. 

Cosa dovrei fare ad una donna per distruggerle il potenziale di felicità e le potenzialità riproduttive? 

Isterectomia e clitoridectomia. 

Ossia, il tipico finale di quei film, se visto al contrario, mostrerebbe un uomo che per ottenere denaro o riempirsi di una vuota sensazione di essere potente, avesse fatto togliere utero e clitoride ad una donna ricevendone un pagamento sperato in denaro. 

Per noi è impensabile, dato che amiamo le donne. 

Ma anche ammesso che qualcuno fosse così stremato e ormai misogino da prendere in considerazione il tristo finale di un film sentimentale, questo finale sarebbe un mix fra il vecchio e il mare, la vittoria di pirro e la gallina dalle uova d'oro. 

Torniamo a quel "vissero per sempre felici e contenti" che stende un velo pietoso sul tracollo successivo. 

La protagonista vede un uomo, e come per Santiago nel vecchio e il mare, quest'uomo è il pesce più grande che abbia mai pescato. 

E i pesci, si sa, sono pesci in acqua, sulla sabbia sono carne morta. 

Così la donna usa il suo push and pull sentimentale (mulinello) per manipolarlo e stremarlo, abbassargli il testosterone e renderlo una facile preda per ogni altro maschio. 

Quello che la donna si ritrova fra le mani con la sua "vittoria", avendo tirato in secca un uomo, è una lisca. 

Una lisca ovvero ciò che rimane di quel pesce che, attaccato all'amo e ormai incapace di difendersi, viene divorato dagli squali. 

Lei vince, lo tira in secca... ma cosa ha vinto? 

Aveva desiderato un uomo, si è trovata in mano un cappone. 

E allora passiamo alla vittoria di Pirro: egli sconfisse un battaglione romano subendo così tante perdite tra i suoi uomini da scappare subito dopo a rifugiarsi terrorizzato all'idea di poter vincere di nuovo, perché un'altra battaglia vittoriosa come quella e sarebbero stati sterminati lui e i suoi uomini. 

Ora, forse l'idea di avere vinto ad una donna può bastare a livello emotivo per ignorare completamente il rapporto costi/benefici. 

Ma se hai conosciuto un uomo, ossia uno che ha potenziale per farti stare bene, e vincendo lo rendi un cappone, uno che renderà la tua vita piatta, noiosa e angosciante... è una vittoria? 

Se vinci ancora contro di lui te lo ritrovi in pantofole e alcolizzato. 

Era questo ciò che ti aveva attratta di lui e delle sensazioni che poteva darti? 

Infine, la gallina dalle uova d'oro. 

In passato girò la voce che i gay fossero più intelligenti degli etero perché i gay in media continuavano a produrre e a creare contenuti intelligenti e funzionali per tutta la vita, mentre in media gli etero pareva che a 35 anni finissero i neuroni, e fossero al massimo capaci di ripetere e ripetere in mille salse quello che avevano scoperto e prodotto prima di quell'età. 

Si pensi a John Grey che ci ripropone sempre e solo marte e venere in mille salse diverse, a Daniel Golemann che non fa altro nella vita che riproporci l'intelligenza emotiva sotto ogni possibile punto di vista divulgativo e commerciale... ognuno nei campi che conosce può trovare la corrispondenza. 

In seguito si notò che non fosse un problema di intelligenza, ma del fatto che questi etero avevano studiato e si erano messi in mostra più possibile con i loro lavori per poter scopare, e poi però scopando erano in media finiti sposati e a quel punto fine della capacità di autodeterminarsi, di rischiare, di mettersi in gioco, fine del testosterone

E nella favola della gallina dalle uova d'oro si parla proprio di questo. 

Un contadino ha una gallina che produce un uovo d'oro al giorno. 

Se lui la nutrisse e proteggesse, ci sarebbero sempre soldi, quelli che lui vuole. 

Però lui vuole tutto e lo vuole subito. 

Così la apre in due per prendersi tutte le uova. 

E invece c'è solo un uovo e gli altri non li potrà mai più produrre, perché è finita, morta, come gallina. 

Ora, questa favola si cuce bene attorno al caso di uno che abbia del potenziale di guadagno. 

Se alla dona interessano i suoi soldi, il modo per averne è quello di fornire a lui una serena e varia vita sessuale, ossia testo. 

Anche perché per quanto un uomo sia intelligente e capace, le cose che fa bene le fa bene dopo aver mangiato, dormito, scopato in varietà. 

Se non mangia, non dorme, non scopa o scopa solo una, starà sempre a pensare a dormire, mangiare, riuscire a scopare altro. 

Il modo per averne un pochino subito e poi condannarlo a non essere più competitivo, è invece tirarlo in secca con la manipolazione sentimentale. 

Questa favola invece non si cuce addosso a quell'uomo che non sa fare un cazzo, non è lui a guadagnare i soldi, ma ha un capitale ereditato che può solo andare terminando. 

In quel caso una donna può anche trovare bello castrarlo, fargli del male, umiliarlo come uomo e privarlo della sua felicità e potenziale riproduttivo. 

Però... i soldi e basta con accanto un cappone non fanno felici le donne. 

E in questo senso abbiamo da imparare da molte donne dell'est, ma anche sudamericane e thai, che puntano un tonno simile italiano per portargli via soldi, dignità e onore, ma lo fanno per fare a mezzo dei suoi soldi con il connazionale non monogamo che le guida e le scopa. 

In quel caso, esse hanno sia il senso di vittoria, sia il denaro, che anche la sensazione di avere un uomo e del vero sesso

Tuttavia, sebbene il quadro semantico di un film sentimentale sia esattamente questo ultimo esempio, se facessero un film direttamente ed esplicitamente di questo tipo, le donne non lo troverebbero sentimentale e direbbero che lei è una ladra e bla bla bla. 

E allora c'è qualcosa che tocca. 

Nelle storie che ci raccontiamo per tenere in piedi la nostra autoimmagine. 

Nei porno l'happy ending c'è sempre, ed è reale e win win. 

In quei film l'happy ending è lasciato intendere che ci sarà... eppure l'osservazione empirica delle coppie monogamiche ci rende un quadro molto diverso dal per sempre felici e contenti..

Porca troia capolavoro di lucidità!

mi sento fortunato ad avere sempre avuto dentro di me quella sensazione di freddo alla schiena davanti a tutte le ipotesi di convivenza/matrimonio, i miei allarmi interni sono più forti anche a 39 anni di fronte a social circle che irrimediabilmente cade preda di matrimoni convivenze figli, li vedo con quello sguardo sorridente ma in uno strano modo come un sorriso appiccicato ma gli occhi ragazzi gli occhi non mentono, sanno di creature in gabbia, di dolore e disperazione.

Fanculo.

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Iperbole
Il 3/12/2018 alle 19:15 , ^'V'^ ha scritto:

Però se uno esce da situazioni traumatiche e si sta costruendo la stima di sé un mattoncino alla volta, allora sono un frullatore e servono ragazze che altri otterranno con difficoltà. 

Per vivere l'illusione che altri non la stiano scopando perché tu sei speciale. 

In realtà gli altri non la stanno scopando perché lei è così. 

Ma ogni cosa a suo tempo. 

“Per vivere l'illusione che altri non la stiano scopando perché tu sei speciale.”

Ma vivere consapevolmente quest’illusione ti fa comunque crescere?

“Ma ogni cosa a suo tempo.”

Cioè, scegli di imparare a riconoscere le Emotional perché la Party Girl che desideri è fuori portata, non avresti le risorse interiori necessarie a gestirla senza vivere col cuore in gola. Quindi guardi in faccia alla realtà e intraprendi questo “Emotional training” con l’obiettivo di farti le ossa. MA consapevole dell’illusione che stai vivendo, la tua mente razionale sa, perché hai letto Aivia. Viverla in questo modo porta comunque ad un’evoluzione emotiva? Pur essendo tu consapevole che quella che stai attraversando è una transizione, un allenamento di crescita per poter accedere ad una categoria di femmine che al momento è off limits? Non so se mi sono riuscito a spiegare. 

Più che altro m’incuriosisce la dinamica di base, non l’esempio in sé per sé sulle femmine. E’ proficuo “prendersi gioco” della propria emotività per crescere?

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Zugzwang
7 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

Considerando che distruggi le possibilità riproduttive e di potenziale di felicità di quell'uomo, per rubargli i soldi, per capire come vediamo quei film (dove il protagonista maschio non è mai povero a parte in Aladdin, in cui per avere attenzioni deve essere il più ricco d'Arabia ma poi lei gli dice che non servivano i soldi e gli piaceva lui pure barbone, a parte il fatto che da barbone lo ha conosciuto e non ci è uscito nemmeno un hj close) devi immaginarli al contrario. 

Cosa dovrei fare ad una donna per distruggerle il potenziale di felicità e le potenzialità riproduttive? 

Isterectomia e clitoridectomia. 

Ossia, il tipico finale di quei film, se visto al contrario, mostrerebbe un uomo che per ottenere denaro o riempirsi di una vuota sensazione di essere potente, avesse fatto togliere utero e clitoride ad una donna ricevendone un pagamento sperato in denaro. 

Per noi è impensabile, dato che amiamo le donne. 

Ma anche ammesso che qualcuno fosse così stremato e ormai misogino da prendere in considerazione il tristo finale di un film sentimentale, questo finale sarebbe un mix fra il vecchio e il mare, la vittoria di pirro e la gallina dalle uova d'oro. 

Torniamo a quel "vissero per sempre felici e contenti" che stende un velo pietoso sul tracollo successivo. 

La protagonista vede un uomo, e come per Santiago nel vecchio e il mare, quest'uomo è il pesce più grande che abbia mai pescato. 

E i pesci, si sa, sono pesci in acqua, sulla sabbia sono carne morta. 

Così la donna usa il suo push and pull sentimentale (mulinello) per manipolarlo e stremarlo, abbassargli il testosterone e renderlo una facile preda per ogni altro maschio. 

Quello che la donna si ritrova fra le mani con la sua "vittoria", avendo tirato in secca un uomo, è una lisca. 

Una lisca ovvero ciò che rimane di quel pesce che, attaccato all'amo e ormai incapace di difendersi, viene divorato dagli squali. 

Lei vince, lo tira in secca... ma cosa ha vinto? 

Aveva desiderato un uomo, si è trovata in mano un cappone. 

E allora passiamo alla vittoria di Pirro: egli sconfisse un battaglione romano subendo così tante perdite tra i suoi uomini da scappare subito dopo a rifugiarsi terrorizzato all'idea di poter vincere di nuovo, perché un'altra battaglia vittoriosa come quella e sarebbero stati sterminati lui e i suoi uomini. 

Ora, forse l'idea di avere vinto ad una donna può bastare a livello emotivo per ignorare completamente il rapporto costi/benefici. 

Ma se hai conosciuto un uomo, ossia uno che ha potenziale per farti stare bene, e vincendo lo rendi un cappone, uno che renderà la tua vita piatta, noiosa e angosciante... è una vittoria? 

Se vinci ancora contro di lui te lo ritrovi in pantofole e alcolizzato. 

Era questo ciò che ti aveva attratta di lui e delle sensazioni che poteva darti? 

Infine, la gallina dalle uova d'oro. 

In passato girò la voce che i gay fossero più intelligenti degli etero perché i gay in media continuavano a produrre e a creare contenuti intelligenti e funzionali per tutta la vita, mentre in media gli etero pareva che a 35 anni finissero i neuroni, e fossero al massimo capaci di ripetere e ripetere in mille salse quello che avevano scoperto e prodotto prima di quell'età. 

Si pensi a John Grey che ci ripropone sempre e solo marte e venere in mille salse diverse, a Daniel Golemann che non fa altro nella vita che riproporci l'intelligenza emotiva sotto ogni possibile punto di vista divulgativo e commerciale... ognuno nei campi che conosce può trovare la corrispondenza. 

In seguito si notò che non fosse un problema di intelligenza, ma del fatto che questi etero avevano studiato e si erano messi in mostra più possibile con i loro lavori per poter scopare, e poi però scopando erano in media finiti sposati e a quel punto fine della capacità di autodeterminarsi, di rischiare, di mettersi in gioco, fine del testosterone

E nella favola della gallina dalle uova d'oro si parla proprio di questo. 

Un contadino ha una gallina che produce un uovo d'oro al giorno. 

Se lui la nutrisse e proteggesse, ci sarebbero sempre soldi, quelli che lui vuole. 

Però lui vuole tutto e lo vuole subito. 

Così la apre in due per prendersi tutte le uova. 

E invece c'è solo un uovo e gli altri non li potrà mai più produrre, perché è finita, morta, come gallina. 

Ora, questa favola si cuce bene attorno al caso di uno che abbia del potenziale di guadagno. 

Se alla dona interessano i suoi soldi, il modo per averne è quello di fornire a lui una serena e varia vita sessuale, ossia testo. 

Anche perché per quanto un uomo sia intelligente e capace, le cose che fa bene le fa bene dopo aver mangiato, dormito, scopato in varietà. 

Se non mangia, non dorme, non scopa o scopa solo una, starà sempre a pensare a dormire, mangiare, riuscire a scopare altro. 

Il modo per averne un pochino subito e poi condannarlo a non essere più competitivo, è invece tirarlo in secca con la manipolazione sentimentale. 

Questa favola invece non si cuce addosso a quell'uomo che non sa fare un cazzo, non è lui a guadagnare i soldi, ma ha un capitale ereditato che può solo andare terminando. 

In quel caso una donna può anche trovare bello castrarlo, fargli del male, umiliarlo come uomo e privarlo della sua felicità e potenziale riproduttivo. 

Però... i soldi e basta con accanto un cappone non fanno felici le donne. 

E in questo senso abbiamo da imparare da molte donne dell'est, ma anche sudamericane e thai, che puntano un tonno simile italiano per portargli via soldi, dignità e onore, ma lo fanno per fare a mezzo dei suoi soldi con il connazionale non monogamo che le guida e le scopa. 

In quel caso, esse hanno sia il senso di vittoria, sia il denaro, che anche la sensazione di avere un uomo e del vero sesso

Tuttavia, sebbene il quadro semantico di un film sentimentale sia esattamente questo ultimo esempio, se facessero un film direttamente ed esplicitamente di questo tipo, le donne non lo troverebbero sentimentale e direbbero che lei è una ladra e bla bla bla. 

E allora c'è qualcosa che tocca. 

Nelle storie che ci raccontiamo per tenere in piedi la nostra autoimmagine. 

Nei porno l'happy ending c'è sempre, ed è reale e win win. 

In quei film l'happy ending è lasciato intendere che ci sarà... eppure l'osservazione empirica delle coppie monogamiche ci rende un quadro molto diverso dal per sempre felici e contenti... 

Ineccepibile...

Eppure più volte per dimostrare l assurdità della coppia monogoma ho invitato la donzella di turno a guardarsi attorno e ,in base alla sua esperienza, dedurre la conclusione...

La risposta che ho ottenuto con maggior frequenza è stata:

" Ma io ci voglio credere lo stesso"

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25 minuti fa, ottone ha scritto:

Ineccepibile...

Eppure più volte per dimostrare l assurdità della coppia monogoma ho invitato la donzella di turno a guardarsi attorno e ,in base alla sua esperienza, dedurre la conclusione...

La risposta che ho ottenuto con maggior frequenza è stata:

" Ma io ci voglio credere lo stesso"

Io conservo una intima convinzione in base alla quale le donzelle di turno vogliono far credere a voi di volerci credere ma in realtà è solo un modo per farvi abbassare la guardia

E colpire lì dove siete più vulnerabili

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senza nome
4 minuti fa, Edo ha scritto:

Io conservo una intima convinzione in base alla quale le donzelle di turno vogliono far credere a voi di volerci credere ma in realtà è solo un modo per farvi abbassare la guardia

E colpire lì dove siete più vulnerabili

Rasoio di hanlon: Never assume malice when stupidity will suffice.

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5 ore fa, Orph ha scritto:

Porca troia capolavoro di lucidità!

mi sento fortunato ad avere sempre avuto dentro di me quella sensazione di freddo alla schiena davanti a tutte le ipotesi di convivenza/matrimonio, i miei allarmi interni sono più forti anche a 39 anni di fronte a social circle che irrimediabilmente cade preda di matrimoni convivenze figli, li vedo con quello sguardo sorridente ma in uno strano modo come un sorriso appiccicato ma gli occhi ragazzi gli occhi non mentono, sanno di creature in gabbia, di dolore e disperazione.

Fanculo.

Cito te per citare anche quello che ha scritto aivia

La cosa più surreale di tutto questo è che nessuno si fa domande. 

Le persone vanno in giro vivendo questa realtà come data senza mai farsi delle cazzo di domande, non dico avere le risposte, ma solo farsi le domande e agire di conseguenza 

E costantemente siamo bombardati da film che propagandano questa disfunzionalità

Follia collettiva 

Non c'è bisogno di vedere un film di fantascienza che parla di un futuro distopico, basta guardarsi intorno

Quel futuro è presente 

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Zugzwang
4 ore fa, Edo ha scritto:

Io conservo una intima convinzione in base alla quale le donzelle di turno vogliono far credere a voi di volerci credere ma in realtà è solo un modo per farvi abbassare la guardia

E colpire lì dove siete più vulnerabili

Fuzzy logic...

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