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Desiderio di sputtanarla...


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Federico97
47 minuti fa, Lupin27 ha scritto:

... 

Non hai capito un cazzo, su tutto eh, nonostante le mie parole e i miei costrutti siano così banali dinanzi alla tua ars scribendi

(Dal momento che il miglior spunto di riflessione può partire anche dall'ultimo degli analfabeti, evita di vantare le tue doti dietro quelle tue false righe di pseudo-umiltà. Piuttosto chiediti perché almeno 4 persone hanno avuto difficoltà nel leggerti e fai in modo di renderti comprensibile a tutti in questo contesto) 

Ancora una volta, nella mia banalità e tendenza alla semplificazione ti porgo ulteriori spunti riflessivi

Il voler ancora vendicarti = NON HAI ANCORA ELABORATO IN TOTO IL LUTTO 

 

Ne hai di strada da fare

 

Tutto il resto è fuffa 😘

 

 

Ah, mi sono dimenticato una cosetta: la tua situazione è tale e quale(segue lo stesso pattern) a quella di tanti altri utenti che hanno scritto in questa sezione.

 

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Sottone

Del fatto che lei è stata incoerente non te ne frega nulla, non prenderti per il culo!!!! 

Noi restiamo feriti quindi l'atteggiamento altrui va ad intaccare le nostre fragili sicurezze su noi stesse. 

Il desiderio di vendetta va ricercato solo ed esclusivamente nell'emozione del sentirsi scaricato. Tu lo avevi già capito che ti aveva scaricato ma sei voluto andare a sbatterci la testa. Questo ti ha fatto arrabbiare verso te stesso, non verso di lei. 

Lavorare su te stesso è molto più difficile del vendicarsi. 

Per questo il tuo cervello ti fa credere che per uscire da questi pensieri tu ti voglia vendicare, nulla di più illusorio. Ti sentirai ancora peggio. 

L'unica cosa da fare è cercare cosa non ti stai perdonando, trovarla e perdonarti. 

Vedrai che della vendetta non te ne fregherà più nulla. 

 

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vol-à-voile

@Lupin27 io non voglio né aiutarti né commiserarti e né voglio curare i tuoi mali perché non faccio parte di alcun albo scientifico-sociologico, il mio era soltanto un consiglio disinteressato.
Tanto la tua decisione l'hai presa e - credimi - ritengo sia quella più giusta dal punto di vista prettamente personale (riferendomi a te): nessuno ci conosce meglio di noi stessi e se valuti l'ipotesi di una vendetta, chi sono io per dirti cosa sia meglio fare o no?

Se ho perso (e credimi che non trovo miglior verbo di questo visto il tuo post iniziale) due minuti per te è perché leggendoti e rileggendoti ho capito che il tuo problema a monte è quello sottolineato nel mio secondo post, ovvero l'autocontrollo, te invece parli di "malattia" (e dove saresti malato, perdonami? Te lo ha diagnosticato qualche luminare o scienziato?) legata a ciò che ti è stato indottrinato dalla società. 
Mh non so, non ci siamo.
Ossia, non vedo un ragazzo "malato".
Vedo un ragazzo che ha difficoltà nel controllarsi e nel controllare le proprie emozioni.
Però, come detto ad inizio post, chi sono io per dire cosa sia meglio o peggio per te? 
Nessuno, appunto.

Per cui in bocca al lupo.
 

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Lupin27
6 ore fa, Federico97 ha scritto:

Non hai capito un cazzo, su tutto eh, nonostante le mie parole e i miei costrutti siano così banali dinanzi alla tua ars scribendi

(Dal momento che il miglior spunto di riflessione può partire anche dall'ultimo degli analfabeti, evita di vantare le tue doti dietro quelle tue false righe di pseudo-umiltà. Piuttosto chiediti perché almeno 4 persone hanno avuto difficoltà nel leggerti e fai in modo di renderti comprensibile a tutti in questo contesto) 

Ancora una volta, nella mia banalità e tendenza alla semplificazione ti porgo ulteriori spunti riflessivi

Il voler ancora vendicarti = NON HAI ANCORA ELABORATO IN TOTO IL LUTTO 

 

Ne hai di strada da fare

 

Tutto il resto è fuffa 😘

 

 

Ah, mi sono dimenticato una cosetta: la tua situazione è tale e quale(segue lo stesso pattern) a quella di tanti altri utenti che hanno scritto in questa sezione.

 

Ancora una volta contesti ciò che non ho messo in discussione e ho accettato (sottolineato)

ancora un volta dimostri che è quello il tuo argomento più forte.

È inutile stare a dare giudizi sui comportamenti: ció che non ci piace ascoltare diventa addirittura "false righe di pseudo-umiltà". Un po' semplicistico? Oltre che tutto da dimostrare. Ma è anche inutile ribattere, va così di moda l'approccio del vivi e lascia vivere, la libertà, sì di fare il cazzo che ci pare.

ma ti dico questo:

mi sta bene la tua parte in maiuscolo. L'equivalenza è corretta. Ma c'è una differenza di prospettiva sul lutto. Non ne condivido il presupposto logico: dare sepoltura prima del tempo. C'è un valore minimo che non può essere disconosciuto. (E questo a prescinde anche da chi ha "ragione" e chi ha "torto").

E proprio il "punire" lo riconosce, perché non solo retribuisce, ma affligge e può rieducare.

Questo aspetto non l'ha preso in considerazione nessuno, eppure in altri contesti è stato largamente condiviso.

Infine, ancora una volta, anzi di più, ti sei mostrato aggressivo.

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Lupin27
2 ore fa, Sottone ha scritto:

Il desiderio di vendetta va ricercato solo ed esclusivamente nell'emozione del sentirsi scaricato.

Sì, ma come persona, da chi si è preso la briga di mostrare valori (guarda caso opposti) proprio per caricarti. Sembra un po' un giochino no?

Professate una (non) reazione nobile. Ma non è che a furia di reprimere i sentimenti negativi si finisce col reprimere anche quelli positivi? O c'è qualcuno che magicamente riesce a scindere?

Comunque sia ho riposto l'ascia di guerra. Sono riuscito a farlo fin'ora e non lo farò, ne sono pressochè certo. Ma ancora non mi sento una persona migliore.

 

 

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senza nome
5 minuti fa, Lupin27 ha scritto:

Sì, ma come persona, da chi si è preso la briga di mostrare valori (guarda caso opposti) proprio per caricarti. Sembra un po' un giochino no?

Professate una (non) reazione nobile. Ma non è che a furia di reprimere i sentimenti negativi si finisce col reprimere anche quelli positivi? O c'è qualcuno che magicamente riesce a scindere?

Comunque sia ho riposto l'ascia di guerra. Sono riuscito a farlo fin'ora e non lo farò, ne sono pressochè certo. Ma ancora non mi sento una persona migliore.

 

 

Perché non lo sei: la vendetta serve per ristabilire lo status quo, sia interno che esterno, la tua immagine ed auto-immagine.

I problemi sono due: esternamente, non avendo, più, tutti noi un codice etico o anche solo morale condiviso è abbastanza inutile, perché la tua azione è facile che venga fraintesa o che innesci, a cascata, altre vendette. È la questione, spicciolamente raccontata, delle mafie italiane di 40 anni fa e le baby gang di ora:le prime avevano un codice morale, chi sgarrava doveva essere punito, questo evitava agli altri di farsi balenare l'idea di pisciare in testa ad una famiglia, ma faceva parte del gioco, ognuno, ad una certa azione , sapeva cosa sarebbe conseguito, aveva senso; mentre ora, non esistendo più così nitidamente, questo codice d'onore, soprattutto fra baby gang, è diventato solo un gioco a chi riesce a pisciare in testa a più persone per dimostrare un potere personale, gioco che vede un continuo di vendetta, abbastanza causale, rendendo lo scopo iniziale abbastanza inutile e confusi. Ora, con le dovute accortezze del caso e differenze, rischi di impantanarti proprio nel secondo caso.

Ora, per quanto riguarda l'auto-immagine, lo status quo interno, vendicarsi ha senso perché ristabilisce questo. Ora, puoi anche farlo, se ti va.

La domanda, da slegare dal caso specifico, è quale è la soglia che ti va ad intaccare la tua immagine del tuo io: perché se è troppo bassa, finisce che è più l'energia che sprechi per ri-equlibrarti che quella per creare qualcosa di costruttivo, per te. Non è questione di morale, ma questione di utilità, di utilizzo profittevole di tempo ed energie.

Non ho letto, né capito tutto, ma è ininfluente, però, per dirti, l'aumento di solida interna, a me, ha portato, questa asticella di vendetta più in alto:non è che è una repressione, proprio non ne sento la necessità.

Reprimere non ha molto senso, dipende comunque dal caso, perché è necessario, a volte, perseguire obiettivi più lontani con sacrifici odierni, ma ha senso non provare più questa necessità o provarla in pochi casi.

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Lupin27
1 ora fa, senza nome ha scritto:

Perché non lo sei: la vendetta serve per ristabilire lo status quo, sia interno che esterno, la tua immagine ed auto-immagine.

I problemi sono due: esternamente, non avendo, più, tutti noi un codice etico o anche solo morale condiviso è abbastanza inutile, perché la tua azione è facile che venga fraintesa o che innesci, a cascata, altre vendette. È la questione, spicciolamente raccontata, delle mafie italiane di 40 anni fa e le baby gang di ora:le prime avevano un codice morale, chi sgarrava doveva essere punito, questo evitava agli altri di farsi balenare l'idea di pisciare in testa ad una famiglia, ma faceva parte del gioco, ognuno, ad una certa azione , sapeva cosa sarebbe conseguito, aveva senso; mentre ora, non esistendo più così nitidamente, questo codice d'onore, soprattutto fra baby gang, è diventato solo un gioco a chi riesce a pisciare in testa a più persone per dimostrare un potere personale, gioco che vede un continuo di vendetta, abbastanza causale, rendendo lo scopo iniziale abbastanza inutile e confusi. Ora, con le dovute accortezze del caso e differenze, rischi di impantanarti proprio nel secondo caso.

Ora, per quanto riguarda l'auto-immagine, lo status quo interno, vendicarsi ha senso perché ristabilisce questo. Ora, puoi anche farlo, se ti va.

La domanda, da slegare dal caso specifico, è quale è la soglia che ti va ad intaccare la tua immagine del tuo io: perché se è troppo bassa, finisce che è più l'energia che sprechi per ri-equlibrarti che quella per creare qualcosa di costruttivo, per te. Non è questione di morale, ma questione di utilità, di utilizzo profittevole di tempo ed energie.

Non ho letto, né capito tutto, ma è ininfluente, però, per dirti, l'aumento di solida interna, a me, ha portato, questa asticella di vendetta più in alto:non è che è una repressione, proprio non ne sento la necessità.

Reprimere non ha molto senso, dipende comunque dal caso, perché è necessario, a volte, perseguire obiettivi più lontani con sacrifici odierni, ma ha senso non provare più questa necessità o provarla in pochi casi.

Sì va bene, tutto sommato.

ma su dai, non esageriamo, ne viene meno la credibilità.

"proprio non ne sento la necessità"... Di reprimere la negatività che dà un comportamento deliberatamente di merda?

O è una citazione del Vangelo, o in qualche modo si è consapevoli che ci si comporta nello stesso modo. (Riferito in astratto al singolo comportamento che si ha di fronte; sennò qualcuno la prende sul personale)

E il tuo riferimento all'assenza di regole etico/morali fa propendere per la seconda.

la piena, totale accettazione, si ha solo con la condivisione.

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Sottone
3 ore fa, Lupin27 ha scritto:

Sì, ma come persona, da chi si è preso la briga di mostrare valori (guarda caso opposti) proprio per caricarti. Sembra un po' un giochino no?

Professate una (non) reazione nobile. Ma non è che a furia di reprimere i sentimenti negativi si finisce col reprimere anche quelli positivi? O c'è qualcuno che magicamente riesce a scindere?

Comunque sia ho riposto l'ascia di guerra. Sono riuscito a farlo fin'ora e non lo farò, ne sono pressochè certo. Ma ancora non mi sento una persona migliore.

 

 

Infatti non ho detto che non devi vendicarti perché non sarebbe corretto. Ho detto che vuoi vendicarti ma non per i motivi che credi. 

Ti sentirai una persona migliore quando capirai, senza reprimerti, che la vendetta che cerchi non è per lei ma per te. 

Chi ha parlato di repressione? Chi di nobilità? 

Noi parliamo di mettere noi stessi al centro del nostro mondo. Dove sta la repressione? 

Una volta ho scritto qui sul forum che volevo mandare un messaggio d'amore alla mia ex. Tutti mi hanno detto che non sarebbe servito ad un cazzo e che dopo sarei stato peggio. 

Io ho risposto che reprimere non sarebbe servito ad un cazzo e quindi ho fatto le cose di testa mia. 

Risultato? Non è servito ad UN cazzo e dopo sono stato peggio. 

Perché? Perché io ero convinto di essere disinteressato, invece il messaggio volevo mandarlo per farle cambiare la sua opinione su di me. Se a me sta a cuore far cambiare L'opinione altrui su di me, non significa che tengo all'opinione altrui, significa che permetto all'opinione altrui di toccare la mia opinione su me stesso. 

Qui nessuno parla di reprimere, si parla di capire cosa ci spinge ad avere alcuni desideri. È proprio il vendicarsi il reprimere. Perché non ti permette di crescere. 

La strada facile è sempre quella che paga meno

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Federico97
6 ore fa, Lupin27 ha scritto:

L'equivalenza è corretta. Ma c'è una differenza di prospettiva sul lutto. Non ne condivido il presupposto logico: dare sepoltura prima del tempo. C'è un valore minimo che non può essere disconosciuto. (E questo a prescinde anche da chi ha "ragione" e chi ha "torto").

Nessuno ha mai affermato ciò, anzi ti è stato detto che hai bisogno di TEMPO

E proprio il "punire" lo riconosce, perché non solo retribuisce, ma affligge e può rieducare.

SOLO alla fine del percorso ti renderai conto di quanto punire sia assolutamente futile 

Questo aspetto non l'ha preso in considerazione nessuno, eppure in altri contesti è stato largamente condiviso.

 

 

Nella tua testa permane l' idea che ACCETTARE = SUBIRE PASSIVAMENTE , non è così

In questo momento non puoi scorgere il fine ultimo delle parole di molti , sarà conoscenza acquisita a processo ultimato

 

Fasi-Elaborazione-del-Lutto.jpg

Modificato da Federico97
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Lupin27

Il mio dare sepoltura prima del tempo era in altro senso figurato...

È il considerare una persona defunta... Perché ha sbagliato, o per qualsiasi ragione non ci vada più bene (qui ora capirete meglio alcune mie precedenti digressioni)

Ma l'indifferenza non è il peggiore dei mali?

Ecco che molti di voi hanno biasimato ciò che ho prospettato con l'argomento del male contro male, (pur!) consigliando l'indifferenza.

solo qualcuno ha consigliato l'indifferenza, dicendo "sottovoce" è il peggior male che puoi dare.

(il per te/per lei è trasversale ad entrambi)

allora lo vedete il circolo? La verità è che la mia prospettazione ha richiamato in molti di voi (pre)giudizi morali, che però sono stati celati dietro altri (in parte anche validi) argomenti.

 

 

 

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