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Donne finanziariamente indipendenti


marionmarion

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gelsomino
10 ore fa, dave87 ha scritto:

Ma infatti non mi condanno 

È la vita 

io parlavo degli alti, che non  avrebbero dovuto condannarti, lo so che tu non ti condanni.

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gelsomino
19 ore fa, ^'V'^ ha scritto:

e gente che ha fatto un busso in moto ne conosciamo tutti.

Stanotte ho sognato per due volte di fila che ero coinvolto in incidenti e non mi son fatto niente

non era un sogno lucido, in quanto non potevo gestirlo piu' o meno a piacimento,

la sensazione era quella che mentre salivo sull'autobus, ero intorpidito,

come sotto anestesia, vigile, ma senza paura,senza adrenalina,

sensazione molto reale, credo di essermi anche svegliato per qualche istante.

La causa credo fosse la troppa velocità e la inopportuna 

sicurezza dell'autista che non conosceva la strada e poi

in quella strada non passano autobus ,quindi non c'e' una "bibliografia" che avrebbe potuto servire da "monito"

a qualche autista "spericolato".

Percepivo intorno a me il "disastro" tra lamiere e corpi squarciati,

ma non ho prestato aiuto a nessuno, non ho girato lo sguardo,

uscito in maniera alquanto agevole da quello che una volta erano le porte del mezzo,

son tornato a casa, un senso di colpa, se ripensavo all'accaduto ,mi aleggiava attorno,

credo una qualche mania di protagonismo, sempre presente,

quando non mi fa essere alla mercè di guai e problemi gratuiti,

in quel caso era tutto passato, ero al sicuro,

come se fosse successo a causa mia,

perchè ero salito sull'autobus.

Latmosfera era quella del corvo, ma io non ero brandon lee, 

gli altri erano tutti ratti d fogna, mascherati da facce di brave persone,

maschere di ipocrisia e borghesia senza fascino.

Non avevo provato mai quell'emozione, quell'emozione pre schianto,

pensavo che avrei avuto piu' paura invece, 

aspettavo solo la fine del caos che si sarebbe verificato al botto.

 

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Gainsbourg

Nel posto in cui sono cresciuto guardare negli occhi qualcuno per piu di tre secondi equivaleva ad una "imbruttita" che richiedeva in ogni caso una conoscenza fisica e meno amichevole possibile tra le parti.

La variante più in voga era il contatto prolungato delle reciproche fronti al posto degli occhi, variante che si esplicava specialmente in occasioni ludiche tipo partite a pallone. Questa variante poteva prendere delle forme anche molto piacevoli, tipo passi di danza.

 

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Il 13/1/2019 alle 21:45 , Human ha scritto:

Se imparassimo a cooperare, punto.

La figa non è qualcosa che si esaurisce, non è qualcosa che si consuma che se me ne cibo io poi un altro se ne deva stare a bocca asciutta.

La competizione ci ha fottuto anima e testa e ci ha portato a combattere anche dove non ce n'è bisogno. Capisco competere quando c'è scarsità di risorse, se siamo in cento su un'isola e c'è un solo albero da frutto, allora va bene, ammaziamoci a vicenda e vediamo chi mangia.

Ma qua stiamo parlando di figa, che una volta fatta non gli succede nulla, esattamente come nulla succede al nostro cazzo. Siamo entrambi pronti per farci un altro giro con un altro essere vivente.

È un po come avere una fottuta isola piena di alberi da frutto che fanno frutti in continuazione e invece di cooperare e coinvogliare tutte le energie a cogliere quei frutti, farne insieme e cibarsi tutti a sazietà, utilizzassimo le energie per farci la guerra e il vincitore mangia pure meno.

Che capisco benissimo il senso di possesso maschile verso una femmina, a causa del suo utero, ma penso che, collaborando ogni uomo sarebbe appagato sessualmente e non avrebbe queste menate da dover bilanciare a soppesare se si scopa dieci fighe, anche se le dieci fighe se le fanno altri. La sua illusione di paternità resterà presente, dato che le probabilità di figliare facendone due o tre al giorno, assieme ad altri maschi, sarebbe similare ad averne una che si protegge con rabbia e gelosia per poter avere la certezza di esserne il padre.

Non ho mai visto un uomo geloso di una donna che si fa, se ne aveva in quantità e varietà. Viene da sè che la monogamia come stato morale perderebbe di valore e tutti avrebbero accesso a benessere.

Anche perchè alla natura frega cazzi dei geni buoni, alla natura frega che si sopravviva come specie, punto. Difatti guardadosi intorno si può benissimo notare come anche grazie all'accumulo di risorse a scopare maggiormente siano ragazzi che hanno anche la genetica paccata, ma hanno potere, status e soldi, accumulati magari dalla famiglia. Questo porta a generare figli che magari avranno un patrimonio genetico sub-ottimale ma un alto valore di sopravvivenza per via delle risorse. Non vedo nessuna natura ribellarsi a questo andamento.

Allo stesso modo cooperare porta magari a far riprodurre uomini dalla gentica sub-ottimale, oltre a far riprodurre chi ha la genetica buona, ma che comunque avrebbero il sostegno del gruppo, e comunque si riprodurrebbero perchè cooperando daranno il loro contributo accedendo alla figa. Morale, si riproducono ugualmente.

Questa sarebbe evoluzione, ma continuiamo a mangiarci a sbranarci a vicenda per un bene reperibile e infinito quale la figa con il desiderio di primeggiare, non di stare bene, perchè se si volesse stare bene davvero si coopererebbe.

 

 

 

 

 

 

Ciao Human, scrivi molto bene e ti leggo quasi sempre con piacere ma questo è puro delirio.

Questo sarebbe comunismo della figa, e non c'è niente che funziona peggio del comunismo, lo abbiamo visto tante volte... La competizione è il motore dell'evoluzione, fondamento della vita, rifiutare la competizione significa negare la vita e desiderare la morte. Alla natura non frega un cazzo degli individui come non frega un cazzo della specie, perché la natura non è una persona ma un processo, causa e conseguenza di se stessa. Ma se vogliamo essere precisi non esiste il concetto di specie, è una nostra semplificazione, ogni individuo è una specie a se.   Inoltre se vogliamo essere precisi gli uomini hanno già collaborato una volta, e il frutto di questa collaborazione è stato un regime di monogamia, un mondo dove bene o male tutti hanno una figa con cui filiare. Un mondo dove per secoli miliardi di miserabili si son spezzati la schiena nei campi o in miniera per costruire castelli e cattedrali, con la consolazione quanto meno di avere una famiglia e la speranza di essere utili. Se non avessero avuto almeno questa minima speranza col cazzo che oggi avremmo strade e città.

Un sistema, un ordine sociale, come ogni cosa in natura, non si giudica in base a quanto son felici quelli che ci stanno dentro, cosa assolutamente irrilevante dal punto di vista della natura. Un sistema va valutato solo in base a quanto è stabile e quanto è accessibile (raggiungibile dato il punto di partenza). E il comunismo, anche della figa, non è stabile per niente. A questo punto molto più stabile la monogamia, una sorta di redistribuzione di ricchezza, un reddito di cittadinanza dove il migliore sceglie per primo e lascia il resto agli altri.

Inoltre sbagli nel giudicare l'utilità delle persone, tu pensi al calciatore che prende milioni nonostante non abbia qualità particolarmente utili di questi tempi e pensi che sia tutto random. Ma non è vero, sai qual è l'unico motivo per cui un calciatore prende milioni? Perché è utile a chi sta sopra di lui, i proprietari e i dirigenti di media e di aziende come Nike, che incassano miliardi e che hanno qualità perfettamente al passo coi tempi. Per ogni calciatore ritardato che fa un milione ci son mille signori cazzuti e intelligenti che fanno un miliardo. Il migliore vince, il mondo continua a girare, tutto bene quel che finisce bene (per la natura).

Modificato da Farang
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Il 13/1/2019 alle 23:17 , gelsomino ha scritto:

hanno mappato il patrimonio genetico umano, possono aggiunger,eliminare con discreta precisione.

lo sperma lo controllano prima in laboratorio.

Non hanno questo livello di precisione, nessuno è in grado di prevedere esattamente le conseguenze di un editing genetico arbitrario. Al massimo sono in grado di rilevare la presenza delle principali malattie genetiche o qualche dettaglio codificato da singoli geni o da un piccolo gruppetto. Per quanto ne sappiamo un 3% di handicappati (forse un po' meno togliendo alcune tipologie) è inevitabile, è proprio un prezzo dell'evoluzione. Se vuoi la possibilità di poter migliorare devi accettare il rischio di poter peggiorare.

E se anche ipoteticamente fossimo in grado di selezionare tutto con precisione, allora si che sarebbe la fine, vuol dire che abbiamo fermato l'evoluzione, che il mondo ha smesso di girare. Vuol dire che abbiamo rinunciato ad ogni nostra speranza e desiderio in cambio di un mondo statico che aspetta solo la morte. Quello si che sarebbe un mondo dove non voglio vivere.

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Il 13/1/2019 alle 23:18 , Edo ha scritto:

Quelli adottati? Ahahah

Comunque dal momento che siamo sempre di più al mondo, io sono favorevole al fatto che occorra fare di tutto per generare figli il più possibile utili e autosufficienti, niente rupe ma se con la tecnologia riusciremo a sistemare il DNA in modo ok per il benessere del figlio perché non farlo? Se nasce un figlio down non è la fine del mondo e come dici tu può anche nascerti un figlio sanissimo e poi a 18 anni rimanere tetraplegico con la bava alla bocca per uno stupido incidente domestico, quindi comunque a carico del genitore per tutta la vita. Ma se scopro prima che è down non vedo perché dovrei metterlo deliberatamente al mondo, ancor di più per altre malattie genetiche

Io sarei dovuta nascere così perché avevano fatto male i calcoli e le proporzioni, mia mamma dice sempre che non avrebbe escluso l'aborto a priori e la prima volta me l'ha detto quasi sentendosi in colpa al che l'ho guardata come se fosse impazzita ma io e lei la pensiamo uguale in questo: di mamma ce n'è una sola ma può fare molti figli, se il figlio nasce ma è gravemente problematico hai rovinato l'intera esistenza al figlio e pure alla madre, se lo sapevi prima e non hai fatto nulla, secondo me, sei un delinquente perché hai messo al mondo, che è già difficile di suo, uno che parte svantaggiato e l'hai fatto con dolo solo per un tuo capriccio di avere un figlio

 

Con Pit mi sa che ho sbagliato esempio...

Fare progetti sui figli lo considero il massimo atto di superbia, oltre a pretendere di controllare il proprio destino ci si spinge addirittura a pensare di poter controllare quello di un'altra persona. E' ipocrisia pensare che abortendo si possa fare un piacere al nascituro, che ne sai tu di quali saranno i suoi sogni e le sue speranze? Che ne sai tu in cosa lui potrebbe trovare la felicità oppure il senso della propria vita? Sarebbe molto più onesto intellettualmente ammettere che si abortisce egoisticamente per evitarci un problema, o almeno quello che percepiamo come un problema.

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gelsomino
21 minuti fa, Farang ha scritto:

Non hanno questo livello di precisione, nessuno è in grado di prevedere esattamente le conseguenze di un editing genetico arbitrario. Al massimo sono in grado di rilevare la presenza delle principali malattie genetiche o qualche dettaglio codificato da singoli geni o da un piccolo gruppetto. Per quanto ne sappiamo un 3% di handicappati (forse un po' meno togliendo alcune tipologie) è inevitabile, è proprio un prezzo dell'evoluzione. Se vuoi la possibilità di poter migliorare devi accettare il rischio di poter peggiorare.

E se anche ipoteticamente fossimo in grado di selezionare tutto con precisione, allora si che sarebbe la fine, vuol dire che abbiamo fermato l'evoluzione, che il mondo ha smesso di girare. Vuol dire che abbiamo rinunciato ad ogni nostra speranza e desiderio in cambio di un mondo statico che aspetta solo la morte. Quello si che sarebbe un mondo dove non voglio vivere.

Io parlavo di cose come eliminare il gene di quello e di quell'altro,

non sono genetista, e non posso esprimermi con termini tecnici 

adeguati, e su quello che possono fare o non fare,

però possono eliminare i geni difettosi o che porterebbero danni, secondo gli studi.

Non ricordo bene,forse, si chiama ricombinazione dna,

e come dire che non ci piace il gusto fragola,

eliminiamo la fragola dalla ricetta,

non sappiamo che gusto avrà il risultato senza la fragola,

di sicuro non saprà di fragola che  a noi non ci piace.

Poi d quello che succede nei laboratori governative di shenzen ,

o nei laboratori privati ,nei genetich lab,

al riparo da riflettori ,non ti so dire.

Per quanto riguarda la seconda parte della tua affermazione, il tuo non voler vivere in un mondo X,

posso dirti, che solo "LORO", che non vogliono che tu non viva nel mondo,

a meno che non soddisfi determinati requisiti,

la programmazione genetica, la selezione genetica,

la stanno gia' facendo, tramite, la programmazione sociale ,

tramite abbassare o alzare determinate asticelle ,in modo arbitrario, il LORO,

siamo come le mosche di MENDEL.

Siamo la maggioranza delle persone, pero' non comandiamo un cazzo, lo stesso,

è la democrazia baby!!!

 

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1 ora fa, Farang ha scritto:

La competizione è il motore dell'evoluzione, fondamento della vita, rifiutare la competizione significa negare la vita e desiderare la morte. 

La competizione è il motore della natura: esatto. Lo è in quanto ogni forma di vita sul pianeta è tenuta a competere con l'ambiente circostante per poter sopravvivere accaparradosi risorse, utilizzandole e riproducendosi.

Ottimo.

Il problema è che la competizione è verso l'ambiente non verso le altre forme di vita. La competizione verso altre forme di vita è necessaria solo ed unicamente se le risorse accumulabili cooperando non sono sufficienti rispetto a quelle che si hanno scannandoci a vicenda.

Se difatti io e un mio amico fossimo le uniche forme di vita su di un'isola deserta ove c'è cibo e acqua sufficienti solo per uno, prenderei e morirei felicemente con lui, guardando il cielo stellato, ma a parte quello che farei io, istinto vuole che ci scanniamo a vicenda, massacriamo, pur di sopravvivere. E ci sta, va benissimo, è umano, è naturale.

Ora, se però siamo sempre io e lui su quella fottuta isola e c'è cibo a sufficienza per me e lui a patto che collaboriamo assieme con le nostre capacità sommate per poterlo ottenere, cooperiamo e viviamo nettamente meglio che a morire scannandoci.

Ora, nel mondo, a tuo avviso, di figa ce n'è molta o poca?

A quale tra le due situazioni esposte nell'esempio, accumuneresti la situazione odierna nella caccia maschile verso il genere femminile?

Non so te ma da quello che io vedo con i miei occhi la situazione è la seguente:

Di figa ce n'è una quantità spropositata.

Gli uomini che le scopano senza problemi sono nettamente pochi e incorrono continuamente nelle problematiche relative alla rivalsa dei loro simili che vorrebbero figa anche loro ma non possono accedervi: vedi monogamia (mi spiace ma la monogamia è nata proprio dalla competizione, altro che collaborazione), leggi del cazzo, moralità varie e qualsiasi cosa che un maschio fa o dice contro un altro suo simile al fine di rovinargli la piazza.

Risultato: anche i maschi con fitness genetica alta hanno rotture del cazzo non date dalle fighe che scopano ma dalla cazzate che si inventano gli altri loro simili, meno performanti, per rovinargli la piazza.

Poi c'è una larga maggioranza di uomini che scopano, sì, ma che devono rompersi le palle agendo in una realtà operativa completamente sfalsata da tutta quella categoria di uomini che non ha accesso alla figa, a cui si somma le problematiche in cui incorrono nella caccia alle prede.

Risultato: i maschi con una fitness genetica nella media o leggermente sopra hanno malesseri e malumori vari dati dalla parte dei loro simili con minor fitness genetica e anche dalle fighe che comunque li possono scartare per "n" motivi.

Infine c'è una parte di uomini che non scopa affatto o scopa poco e male, e che butta tutte le sue risorse e energie nel cercare di ostacolare l'accesso alla figa di coloro che hanno più fitness genetica di loro.

Risultato: i maschi con bassa fitness genetica scopano poco o nulla e impiegano le loro forze e risorse per far scopare poco e meno anche i loro simili, nella speranza vana di accaparrarsi qualcosa, vedi: monogamia (sì, lo ripeto, la monogamia è figlia della competizione!).

Questa è la realtà di oggi.

La natura ci ha detto si sopravvivere e di riprodurci, di competere sì, ma con l'ambiente. Che poi noi abbiamo scelto di competere anche tra di noi quando cooperando potevamo fare più figa ed evitarci rogne varie, questo è un problema insito nella nostra testa.

Poi non ci lamentiamo se nasce la monogamia, se le donne hanno miliardi di freni e problematiche dettate da secoli e secoli di menzogne e se i migliori tra di noi devono fare i conti con le bimbe che gli chiedono di castrarsi e che poi si ritrovano scopate e incinte di qualche coglione che non aveva altro mezzo per raggiungere quella figa.

Che potevamo tendere una mano, potevamo cooperare, che magari i migliori di noi ne facevano centinaia, i peggiori arrivavano a qualche decina, ma si sfamavano e non avevano bisogno di creare questi teatrini di merda.

Qua invece ci facciamo la guerra, vogliamo fottere la monogamia, ma che gli diamo in cambio a quegli uomini, perchè dovrebbero arretrare, perchè dovrebbero acconsentire a farsi sbranare le donne per nulla, a rinunciare a lottare?

Potevamo invece inglobarli, condividere con loro le prede, sfamarci e farli sfamare, senza rotture di cazzo, rendendoli liberi.

Invece abbiamo deciso di farci la guerra come soldatini, per farci scegliere come belle bamboline dal genere femminile.

Farci scegliere.

Quanta tristezza.

 

 

Modificato da Human
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Il 14/1/2019 alle 00:15 , giuseppe90 ha scritto:

Facevo poi riferimento al fatto che mancasse la visione delle cose dal punto di vista femminile proprio perché sono loro il nostro "oggetto" di desiderio e amore, per cui è per loro che lo faresti, sono loro che dovranno darti o meno sesso, coccole, amore, ecc.

Per questo  ti ponevo la questione del brutto che, bada bene, dobbiamo far scopare nel nostro gruppettino cooperativo messo su in questo mondo del cazzo in cui tutti si scannano.

Io lo voglio aiutare quello che sta peggio di me, su questo sono con te, in parte "sento" come te, ma non sono un utopista.

L'utopia risulta utile nella misura in cui stimola a vedere oltre, a trovare soluzioni, a criticare l'esistente cogliendone le contraddizioni, ma poi bisogna fare i conti con la realtà, con la durezza della storia, scendere dalle nuvole e mettere piede in terra.

Le donne sono bandiere al vento, giuseppe, puntano il muso e iniziano a bagnarsi a seconda di ciò a cui noi diamo valore, a seconda di chi osanniamo e concediamo potere. Assorbono la società in cui vivono, i gruppi in cui sono, assumendone la loro morale e i loro principi.

Se così non fosse, molto di quello che vedi oggi non sarebbe possibile.

Esclusi quindi i valori biologici palesi da cui una donna può essere attratta, come aspetto fisico, salute generale e comportamento, il resto viene generato in base al contesto in cui è immersa. 

Se difatti doni potere al tipo che sa tirare calci ad una palla rotonda, lei sarà attratta da questo, se lo dai al politico lei sarà attratta da quello, se dai valore sociale e stima a qualsiasi maschio o categoria "x", di li a poco lui genererà attrazione nel genere femminile.

Viene da sè che il contesto è essenziale per poter generare attrazione e far sfamare anche il tipo bruttino del gruppo che però contribuisce al benessere di tutti in altri modi.

Se il contesto è ostile, devi poter mettere in vita un gruppo cooperante che abbia potere e che possa scontrarsi con un contesto che compete contro lui. Una cooperazione con altri uomini che sentono come te e riescono ad apportare valore, nei loro modo, al gruppo, aumentando il potere di tutto il gruppo.

Se ad esempio siete in qualche decina, un gruppo grande che riesce, cooperando, ad avere più risorse, presenza e status nel posto dove agite, inizia ad essere profittevole per voi cooperare, rispetto che scannarvi. 

Pensa ad esempio ad un gruppo che unisca le proprie risorse, cindivida le proprie conoscenze ed influenze sul mondo esterno, le proprie proprietà e pensa alle agevolazioni che potrebbe avere oltre al potere che potrebbe generare, assieme all'ascendente sul genere femminile che questo comporterebbe.

Da lì il passo è breve a far diventare figo portarsi a letto uno di quel gruppo.

E così anche il tipo bruttino ha la sua parte di attrattività verso il genere femminile.

Semplicemente in un'utopia generale in cui il genere homo sapiens sapiens si evolve e capisce che cooperare conviene, competendo con l'ambiente, non c'è necessita di accumulare potere per nessuno.

Nel caso invece odierno e di questa realtà operativa, la cooperazione rimane sempre un vantaggio per chi la comprende, perchè permette di accumulare e sommare potere per influenzare la realtà in cui si opera, portando benessere ad ognuno dei suoi appartenenti, molto più che starsene solo contro tutto e tutti.

 

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Connor
Il 14/1/2019 alle 13:26 , gelsomino ha scritto:

lo hai visto sicuro, lui veste spesso in accappatoio.

Roba che solo i fratelli Coen... 😉 

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