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MYTHBUSTERS ep.6 - IL FALSO MITO DELLA POSITIVITA'


Gerard

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La crudezza delle relazioni e l'esserne sistematicamente esclusi, porta molti ragazzi ad interrogarsi su sè stessi e sul proprio passato, a voler fare qualcosa di concreto per cambiare e non lasciarsi sfuggire di mano il treno della gioventù.

Chi, una volta rimodellata la propria forma mentis e preso atto del proprio potenziale, inizia finalmente a vivere come aveva sempre voluto, finisce per guardare alle occasioni perdute con un mix di amarezza e nostalgia:

Se ci fosse stato qualcuno che mi avesse spiegato questo...

Se i miei genitori mi avessero detto che...

Se a 20 anni avessi capito che...

Se tornassi indietro...

Se avessi saputo...

 

Sono frasi, che su queste pagine, ho sentito da svariati normies e normo-carini che hanno vissuto la loro età d'oro affossati da una serie di tare mentali e pensieri disfunzionali ereditati da famiglia, amici, religione, morale, senso comune, che una volta eliminati hanno permesso loro di sbocciare.

Come disse Oscar Wilde, "L’esperienza è l’insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame poi ti spiega la lezione".

Tutti vorremmo riavvolgere il nastro della nostra vita e riviverla alla luce delle esperienze acquisite, tornare a 20 anni con la maturità di un 35 enne, ma non è possibile.

Anche io, se tornassi indietro, avrei molte cose da dire al Gerard di inizio anni 2000 che si ridicolizzava oltre il lecito con le sue compaesane, ma ormai è tardi...

 

Sul filone dei sensi di colpa, dei bilanci di vita, dei 30enni in crisi di mezza età, dei Se avessi..., dei giovani che non vivono e delle rinascite sognate ma mai avvenute, da un ventennio a questa parte si è innestato un folto stuolo di psicoterapeuti, life-coach, guru, motivatori, esperti di vita, il cui pensiero può essere riassunto grosso modo così:

"Sorridi alla vita, poniti traguardi importanti, fai piazza pulita del tuo passato, liberati dall'ansia del giudizio altrui, non aver paura di non essere accettato, non lasciarti condizionare da niente e da nessuno, vai a prenderti ciò che desideri, non porti alcun limite, pensa in grande, e i risultati arriveranno."

 

I libri che troverete sull'argomento sono centinaia, ma si tratta di un rimescolamento fatto ad arte dei concetti riassunti qui sopra. Se ne avete letto uno, è come se le aveste letti tutti.

 

Follia. Pura follia.

Retorica importata dagli Stati Uniti e che trova la sua radice ideologica nel mito del self-made man americano, ovvero l'uomo di successo a cui nessuno ha regalato una virgola, e che partendo dal zero ha raggiunto fama, soldi, celebrità, successo, soltanto grazie al proprio impegno e determinazione.

Qualcuno obietterà: ma io conosco gente che voleva migliorarsi, avere più donne/cambiare lavoro/smettere di fumare/tornare in forma, e grazie a quel materiale e alla propria forza di volontà ce l'ha fatta.

Certo, anche io da bambino ero cicciottello, ma per questo andai dal dietologo, non comprai un libro. Nel giro di 1 anno persi 15Kg senza neanche sapere cosa fossero l'inner-game e il pensiero positivo.

 

Il punto è è che il fruitore medio di questo materiale non è il bambino di 10 anni in sovrappeso come ero io all'epoca, nè l'uomo col vizietto del fumo, nè il disoccupato che è appena stato licenziato, nè lo skinnyfat 22enne che vuole farsi il fisico in vista del mese di agosto.

Chi si rivolge a queste letture non è chi ha un problema singolo ed isolato da risolvere.

Chi si rivolge a queste letture è il 25enne-30enne frustrato che per la prima volta si interroga su sè stesso, e che ha vagonate di problemi da risolvere.

Il beta-medio che ha pianto sangue e sputato lacrime, e ha ricevuto in cambio le briciole. Spesso nemmeno quelle. E non sono certo pochi.

Vedendo il flusso di nuovi utenti iscritti al forum, mi rendo conto che il problema della verginità in età adulta e delle gioventù mai vissute, è molto più ampio di quanto si creda. Molto più del caso isolato di un Gerard qualunque che a 20 anni veniva rifiutato pure dalle pietre, ed era costretto a rivolgersi a una escort spagnola per vivere la sua sessualità.

 

La prima volta che presi contatto con certe letture, fu grazie ad un mio collega di lavoro che un bel giorno portò in ufficio un libro a riguardo, suscitando l'ilarità generale visto il titolo roboante che prometteva cambiamenti miracolosi in breve tempo, e che cozzava apertamente con la sua situazione contingente che non lasciava chissà che margini di manovra...

Libro che a distanza di 1 anno comprai pure io, che se ci ripenso mi prenderei a schiaffi....:38_worried:

Ma come dissi qualche settimana fa riguardo la seduzione, ed è un discorso che si può estendere tranquillamente anche all'ambito crescita personale-obiettivi-PNL-pensiero positivo, la lettura di questo materiale può solo cambiare le condizioni inner, non le condizioni oggettive outer.

Vi potrete sentire speranzosi e carichi di fiducia, ma se per le donne siete degli zero assoluti, continuerete ad essere degli zero assoluti anche dopo aver divorato 15 testi sull'argomento.

 

Non solo...

Se ho problemi di peso, vado da un dietologo o da un nutrizionista. Non compro un libro di pensiero positivo/self-help, perchè non sarà quello a farmi dimagrire.

Se sono disoccupato, ma ho un CV da fare invidia e una discreta liquidità in banca, mando CV nella mia zona e mal che vada, cerco fortuna in UK o in Francia o in Svezia. Non spendo ore preziose della mia vita leggendo uno sconosciuto che promette mari e monti.

Se sono depresso perchè la mia ragazza mi ha lasciato, ma sono esteticamente gradevole, non compro un libro. Faccio un giro in centro, vado in discoteca, metto 2 like su FB/IG e il problema è presto risolto...persa una, ne arriva subito un'altra.

 

Insomma, se ho un generico problema ed ho anche i mezzi per risolverlo, non mi rivolgo alla psico(b)analisi, ai guru, agli esperti di relazioni, non compro libri, non vado a un seminario dal vivo, non compro un videocorso. Sfrutto le mie potenzialità per risolverlo rapidamente, e la mia vita continua come se non fosse successo nulla.

 

Chi resta incantato da questi specchietti per allodole fino a rimanervi invischiato per anni, quasi sempre non possiede nulla di tutto questo: ha il problema ma non ho i mezzi per risolverlo.

Ha completato il suo percorso da bravo omino omologato e integrato nel sistema che punta ad avere alto LMS, ha terminato gli studi, ha fatto amicizie, ha provato ad essere accettato dalle donne, ha mandato curriculum, ha provato a trovare un lavoro decente, ha fatto tutto ciò che andava fatto per scalare la montagna LMS-C, ma è rimasto alle pendici.

Il mio collega che leggeva questo libro era un 4.5 estetico, pelato, col nasone a patata, 32anni, senza uno straccio di donna ed un diploma preso in un istituto tecnico-professionale che gli garantiva una paga misera (800-900€ mensili).

Una persona del genere, in quale miracoloso cambiamento può sperare? Che giovamento gli può portare l'illuminante lettura di un libro di self-help? Non ha forse ottenuto tutto ciò che, compatibilmente con le condizioni genetiche, ambientali, economiche dentro le quali era costretto a muoversi, poteva ottenere?

Per svoltare in meglio avrebbe avuto bisogno di 3 cose tanto semplici quanto impossibili: rinascere con un patrimonio genetico migliore, intraprendere per tempo delle scelte di vita più ambiziose, nascere in una famiglia agiata, piuttosto che in una famiglia povera in uno dei quartieri più poveri e malfamati della mia città.

Altro che leader di te stesso...altro che zone erronee...altro che paura e seghe mentali...altro che vivi la vita che desideri...

 

 

Quindi perchè tutta questa aria fritta ha successo tra i beta frustrati?

Perchè è molto più piacevole lasciarsi cullare da un falso senso di autodeterminazione sulla propria vita, di cambiamento imminente ed a portata di mano che dipende solo dalla nostra volontà (homo faber fortunae suae), piuttosto che sentirsi dire a chiare lettere che il 90% di ciò che siamo oggi e saremo in futuro è determinato all'atto del concepimento quando ovulo e spermatozoo si sono incontrati, ovvero da una serie di condizioni al contorno (genetiche, ambientali, economiche) su cui noi non abbiamo alcun controllo. Un mix di fattori che abbiamo ricevuto in eredità dalla nostra famiglia e con cui ci troveremo quotidianamente a fare i conti per il resto della nostra esistenza, e non c'è positività, determinazione o ambizione che tengano....

Che se nasci alto, bello come il Sole, supermascellare, pieno di capelli e in una famiglia economicamente benestante, avrai una vita gradevole e dolcemente in discesa.

Se invece (come lui) ti ritrovi per le mani una genetica di quarta categoria, e per di più provieni da una famiglia di basso profilo e da uno dei quartieri più poveri e degradati della città...beh, sai già che vita ti aspetta...:12_slight_smile:

 

Leggere certi consigli che non stanno nè in cielo nè in terra disseminati in centinaia di libri, ebook, seminari, corsi, mi lascia esterrefatto. Che senso ha andare a dire ad un ragazzo brutto, vergine, con 4 amici contati, senza un soldo in tasca e una adolescenza disastrosa alle spalle, frasi come "Sveglia, tira fuori il carattere, sii artefice del tuo destino, sorridi alla vita e va a prenderti ciò che vuoi"?

Sono concetti tanto inutili quanto dannosi perchè significa scaricare tutte le colpe su quel povero ragazzo che finirà per colpevolizzarsi. Per pensare che la causa dei suoi fallimenti sia imputabile esclusivamente a lui, e che avrebbe dovuto fare qualcosa che non si sa bene di preciso cosa sia. Come se la sua vita oggi fa schifo per una serie di terribili errori che ha commesso in passato, e che agendo diversamente avrebbero potuto evitare.

Perchè a forza di pensare pure io che dovessi apportare chissà quali folli cambiamenti alla mia persona, di aver vissuto la mia esistenza dentro una gabbia che mi aveva impedito di liberare tutto il mio potenziale nascosto (?? quale potenziale di preciso...?! :34_rolling_eyes:), finii per non capire nulla e a precipitare nel baratro dell'ansia cronica e degli attacchi di panico.

 

Quindi, che fare se si giunge al fatidico giro di boa con un pugno di mosche in mano?

Chiudersi in casa e non uscire mai più? Piangersi addosso h24?

1)  girare alla larga da chi vende soluzioni facili.

Il vostro valore di uomini non è determinato dalla grandezza della vostra libreria, dal vostro inner-game, o da cosa pensate di voi stessi e del mondo, ma solo da quell'insieme di caratteristiche oggettive (aspetto esteriore, esperienze di vita, lavoro, denaro, amicizie, competenze sociali, capacità artistiche) riassumibili nel consueto quartetto LMS-C, a cui potete attribuire un valore numerico che va da 0 a 10, o da 0 a 100. Decidete voi dove fissare il fondo scala. Ed è con queste caratteristiche che dovete fare i conti, piaccia o no.

2)  fare un bel respiro profondo, rilassarsi e lasciar andare via qualunque film mentale di stampo positivista/autodeterministico sulle donne e sulla vita in senso lato

3) iniziare un percorso di analisi e consapevolezza per scovare la radice profonda del proprio malessere interiore (educazione familiare fallimentare, amicizie disfunzionali, condizionamenti sociali, primo approccio traumatico all'amore, rifiuti femminili ripetuti nel tempo, altro...)

4) misurare in modo analitico il proprio valore di uomo (LMS-C) e soltanto allora, in assenza di forti lacune genetiche ed in presenza di soli gap psicologico-comportamentali, iniziare un qualsivoglia percorso di miglioramento, a patto che sia tenuto da personale serio e preparato, e non da quaquaraqua improvvisati che adescano clienti sui social a cui pennare 900€ nel giro di un weekend

Insomma, capire se si appartiene al gruppo dei betagenetici o al gruppo dei betacomportamentali, perchè se la tachipirina è fantastica per curare febbre e influenza, lo è meno quando ci si ritrova a lottare col Parkinson...

5) in assenza dei requisiti di cui sopra, mettere una pietra tombale sulle donne e trasferire il focus su altro (lavoro, hobby, finanze, teatro, musica), anche se il mordente dell'amore e del sesso continuerà inevitabilmente a farsi sentire

6) fare un lookmaxing moderato, senza esagerare, senza crearsi false aspettative, senza spender follie in outfit costosi e accessori all'ultima moda. I bilanceri da 200Kg lasciateli ai professionisti, il pericolo gymcel è sempre dietro l'angolo...piuttosto andate a correre fuori, al freddo, da soli, alle prime luci dell'alba, quando la morsa del gelo si fa sentire più forte che mai. Stringete i denti. Il vostro corpo e la vostra mente vi ringrazieranno.

7) in generale, vivere la propria vita in modo molto spensierato e tranquillo, senza fare troppi voli mentali, senza sognare a occhi aperti, senza aspettarsi chissà che rivoluzioni o cambiamenti miracolosi.

D'altronde, se avete in programma di far certe letture significa che la vostra vita non è stata brillante, e probabilmente non lo sarà neanche in futuro. Se siete arrivati a 25-30 anni senza essere  stati scelti nemmeno per la partitella domenicale al campetto tra vecchi amici, è alquanto improbabile che iniziando a tirare due calci al pallone nel cortile dietro casa, nel giro di 2 anni vi ritroviate nella finale di Champions League...ma neanche nel campionato di serie B col Pescara.

 

Insomma, leggerezza, semplicità, occhi aperti e in campana. Sempre!

Gerard

 

                                                                                                               Screen-Shot-2018-08-19-at-12.07.10-AM.pn

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Ruggero
3 ore fa, Gerard ha scritto:

Una persona del genere, in quale miracoloso cambiamento può sperare?

Nel prendersi una pallottola nel cuore durante una rapina.

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Ruggero
1 ora fa, Crescendo63 ha scritto:

Il problema della tua posizione, proprio come quella che critichi, è che si pongono agli estremi:

 

 

Sono perfettamente d'accordo.

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ribes
Il 7/3/2019 alle 17:09 , Crescendo63 ha scritto:

Il problema della tua posizione, proprio come quella che critichi, è che si pongono agli estremi:

- "Se hai certi limiti e difetti, è inutile che ti sbatti, non ce la farai mai".

- "Pensa positivo e agisci, o otterrai qualunque cosa vuoi".

 

Ma la verità, il più delle volte, sta nel mezzo.

Il concetto che hai citato (sopra, tra virgolette), è assolutamente corretto, nel senso che ti porta ad avere maggiori chance (NON certezze!) di successo.

Se faccio tutto quanto suggerito ("Sorridi alla vita, poniti traguardi importanti, fai piazza pulita del tuo passato, liberati dall'ansia del giudizio altrui, non aver paura di non essere accettato, non lasciarti condizionare da niente e da nessuno, vai a prenderti ciò che desideri, non porti alcun limite, pensa in grande"), questo mi aiuterà a raggiungere dei risultati.

Magari passerò dal 30% di probabilità al 40%, o al 50%. Ma se anche fosse solo al 35%, beh, è comunque un progresso :-)

 

Se però usi quei metodi e ti va male, non vuol dire che non servono a niente, ma che non ti hanno dato il risultato sperato.

Magari hai aumentato le tue chance dal 30 al 40%, però non è bastato: magari ci voleva il 60%.

 

Quello che è falso è pensare di poter ottenere tutto, di arrivare al 100%. Chi lo promette è un pazzo o un imbroglione.

Chi ragiona per estremi (zero o 100, pensiero binario) sbaglia sempre, perché la realtà non è quasi mai zero o 100, è quasi sempre tra 1 e 99.

 Impegnarsi, provarci ed avere un atteggiamento positivo aiuta, è sicuro. Però non offre garanzie o certezze.

Se un sistema funziona il 10% delle volte non vuol dire che è un fallimento o che non funziona: eppure molta gente ragiona così, per estremi, invece di considerare i gradi intermedi.

concordo... bisogna vedere le vie di mezzo, bisogna vedere le sfumature e gli intermedi tra bianco e nero.

 

Posso riportare qui di seguito una mia personale esperienza:

Anche io tra i miei 35 anni e sopratutto avvicinandomi ai miei 40 ho iniziato a fare un esame della mia vita fin qui vissuta.

Ho avuto tanta fortuna rispetto ad altri , tante soddisfazioni mi sono tolto, ma tanti calci in faccia ho preso.

Ho la fortuna di avere con me una splendida moglie e un figlio, ho un lavoro che mi consente di arrivare a fine mese e togliermi qualche soddisfazione extra, però ho anche io avuto dei rimpianti, ho subito umiliazioni tremende e sbagliato ad affrontare alcune situazioni. Ancora oggi ci ripenso, credimi fino a stamattina mentre correvo, ripensavo ad una situazione di circa 19 anni fa:"se avessi..." Eppure , come ha giustamente scritto Oscar Wilde, "L’esperienza è l’insegnante più difficile. Prima ti fa l’esame poi ti spiega la lezione".... Quanto è vera questa frase. Un tempo ero molto ingenuo, credulone... Mi facevo fregare facilmente dal prossimo oggi sto più attento, sono più riflessivo.

Però bisogna essere positivi, aspirare al meglio per se stessi, considerare il vissuto e grazie a quello crescere..

 

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