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EMOTIVITA' IN BALIA DEGLI EVENTI


mark92

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mark92

Ho questa parte del carattere che non dico mi stia rovinando la vita, ma un po’ di giornate sicuramente.

Non riesco a trovare una serenità interiore a prescindere da quello che mi succede, soprattutto in ambito sentimentale.

 

Per fare un esempio banale ma che rende l’idea, se mi sveglio la mattina leggendo un messaggio piacevole della tipa che ho in testa, la mia giornata parte a bomba, mi sento carico come una molla, sicuro di me stesso e faccio tutte le cose che mi piace fare con entusiasmo… se al contrario mi sveglio pensando al palo clamoroso che mi son preso la sera prima, la mia giornata sarà condizionata negativamente da ciò, con bassa autostima, sensi di colpa del tipo “avrei potuto fare così invece che colà” e senso di frustrazione che mi rende svogliato e apatico quasi tutto il tempo, anche nei confronti delle attività che solitamente svolgo con interesse e dedizione.

 

Ultimamente purtroppo la bilancia pende più dalla parte della negatività, dovuta ad una serie di insuccessi abbastanza ravvicinati nel tempo.

Riconosco che questo essere così “vulnerabile” è un mio difetto ma mi sembra di non poterci fare nulla, della serie “son fatto così e basta”.

 

Alla base di questo c’è anche una vita sessuale poco soddisfacente perchè sono un po’ impacciato, e soprattutto quando una ragazza mi piace davvero non riesco ad essere sciolto nei suoi confronti (fondamentale), cosa che ovviamente traspare e non è di certo attraente.

So che potrei lavorare sul secondo punto per migliorare anche il primo, ma purtroppo è un circolo vizioso che non riesco a rompere e che porta i due punti ad alimentarsi a vicenda.

 

Consigli su come uscirne?

Grazie

Modificato da mark92
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BC-Gio73

Ciao Mark, 

hai usato proprio la frase esatta per definire la tua situazione "un circolo vizioso".

Purtroppo piu' ci si dice "Sono fatto così" e piu' questo comportamento ci autolimita perche' se razionalmente ci sentiamo giustificati, in cuor nostro sappiamo che non è la verità e nel profondo rimaniamo delusi e questo vaa d influeire sulla fiducia in noi stessi.

 

Se vuoi ritrovare la tua autostima, inizia a comportarti in modo diverso con te stesso.

Sono una coach e mi capita frequentemente di aiutare persone che sono nella tua stessa situazione.

 

Prendi  e mantieni degli impegni che ti porteranno al raggiungimento di risultati, anche se comportano impegno e fatica; perché è proprio affrontando a testa alta l’impegno, la fatica e le tue paure che svilupperai il tuo valore.

Forza!

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mark92

Grazie dei consigli BC-Gio, il fatto è che per quanto mi sforzi di perseguire le attività e gli impegni che mi prendo, a prescindere dai risultati in essi raggiunti, la sensazione di malessere ed inadeguatezza dopo un qualcosa che va storto in ambito sentimentale sono sempre maggiori, arrivando quindi a "vincere" sul resto.

Cosa posso fare in termini pratici per togliere potere a questi eventi che su di me hanno così tanta influenza?

Tempo fa su questo forum ho letto un consiglio che veniva dato ad un tizio in una condizione simile alla mia, al quale si diceva: "metti al centro della tua vita solo cose di cui TU hai il pieno controllo, solo così smetterai di soffrire".

Sento che è una cosa teoricamente giusta, mi suona bene, ma come diavolo si fa? Cioè le cose importanti per me le scelgo io fino a un certo punto, e credo sia così per chiunque, altrimenti saremmo tutti più felici.

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BC-Gio73

Ciao Mark,

si tratta di iniziare a cambiare modo di pensare; che a dirlo e' semplice ma farlo un po' meno 😊

1 ora fa, mark92 ha scritto:

il fatto è che per quanto mi sforzi di perseguire le attività e gli impegni che mi prendo, a prescindere dai risultati in essi raggiunti, la sensazione di malessere ed inadeguatezza dopo un qualcosa che va storto in ambito sentimentale sono sempre maggiori, arrivando quindi a "vincere" sul resto.

 

La tua vita sentimentale non deve influenzare tutto perché' vuole dire che stai dando il controllo a qualcosa di 'esterno'.

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Crescendo63
On 3/18/2019 at 3:18 PM, mark92 said:

Non riesco a trovare una serenità interiore a prescindere da quello che mi succede, soprattutto in ambito sentimentale.

L'unico modo di raggiungere la serenità è rinunciare al controllo, cioè accettare che alcune cose sono fuori dal nostro controllo :-)

La ragione è molto semplice: poiché non possiamo mai avere il controllo su tutto, ci sarà sempre qualcosa che va contro i nostri desideri. Finché inseguiamo il controllo, saremo sempre in corsa affannosa.

Bisgona rilassarsi e godersi il "giro di giostra" 😉

 

Il guaio è che in Occidente ci insegnano proprio il contrario: che quando avremo il controllo totale (la ricchezza, il successo, ecc.) allora troveremo la serenità.

Ma è come la corsa del criceto nella sua ruota: non si arriva mai.

 

Quote

se mi sveglio la mattina leggendo un messaggio piacevole della tipa che ho in testa, la mia giornata parte a bomba, mi sento carico come una molla, sicuro di me stesso e faccio tutte le cose che mi piace fare con entusiasmo… se al contrario mi sveglio pensando al palo clamoroso che mi son preso la sera prima, la mia giornata sarà condizionata negativamente da ciò,

E' del tutto normale e umano... ma puoi "addestrare" la tua mente a funzionare in modo diverso.

Potresti adottare un atteggiamento del tipo "Io faccio del mio meglio, poi va come va": se io so di avere fatto del mio meglio, e accetto che non controllo i risultati (non sono io a decidere come reagisce una ragazza), posso accettarli come vengono, come parte della vita:

1) Quello che controllo è il mio comportamento e, se ho fatto del mio meglio, sono in pace con me stesso (se invece ho sbagliato, allora scelgo di imparare dallo sbaglio, che quindi non è stato inutile)

2) Quello che non controllo non dipende da me, quindi che senso ha prendersela? Sarebbe come prendersela con la pioggia che cade 😄

 

Ovviamente questo non ci viene istintivo, ma usando questi schemi di pensiero con la volontà ripetutamente, pian piano diventano una nuova abitudine (col tempo).

 

Quote

sensi di colpa del tipo “avrei potuto fare così invece che colà”

Il senso di colpa non produce alcun risultato (dovrebbero chiamarlo "non-senso di colpa"! 😄 ).

Piuttosto se capisci che avresti potuto fare meglio, considerala un'esperienza da cui imparare. Falla diventare una risorsa per evolverti: "Ora ho imparato che questo è un errore, la prossima volta farò meglio! Yay me!". Imparare è comunque un successo.

 

Quote

e senso di frustrazione che mi rende svogliato e apatico quasi tutto il tempo,

Questo sembra uno stato depressivo perché ti dai addosso, quindi la tua mente si "difende" ritraendosi dalla vita.

Invece potresti trattarti con più gentilezza, accettare i tuoi limiti, ed avere con te stesso la pazienza che avresti col tuo migliore amico. Pensaci: perché non essere il migliore amico di te stesso?!? :-)

 

Quote

Ultimamente purtroppo la bilancia pende più dalla parte della negatività, dovuta ad una serie di insuccessi abbastanza ravvicinati nel tempo.

Questo è abbastanza inevitabile, è parte dell'esistenza. Perché la vita non è fatta per renderci felici, ed è dura per tutti - chi più, chi meno.

Non vederla come una mancanza tua: tutti soffriamo e viviamo vite meno belle di come vorremmo (tranne qualche rara e momentanea eccezione).

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mark92

Ciao Crescendo63, grazie dei consigli, sono d'accordo su tutto quello che dici ma non convinto al 100% su alcuni punti, mi spiego meglio e correggimi se sbaglio:

PREMESSA: ci sono alcune cose nella vita, come lo studio, il lavoro, il successo economico, la posizione sociale, ecc. che nella nostra società rappresentano sicuramente dei punti importanti, ambiti da tutti e raggiunti da alcuni, ma NON fondamentali per una vita in salute dal punto di vista psico-fisico; io posso anche essere un cialtrone che all'università prende solo voti bassi, posso anche non avere tanti soldi e fare un lavoro umile che non mi da alcuna posizione sociale degna di nota, ma essere comunque felice e soddisfatto della mia vita se questa va bene sotto altri aspetti.

Ci sono altre cose invece, come il sesso e le relazioni, che non possono essere relegate a semplici "optional", ma fanno parte di quei bisogni ancestrali frutto di meccanismi biologici che il nostro organismo ha messo in atto dall'alba dei tempi per assicurare la prosecuzione della specie, fine ultimo più importante verso cui spinge tutta la biologia degli esseri viventi dal momento in cui si nasce. Bene, questo tipo di bisogni e il loro appagamento è, al contrario, fondamentale per un corretto e salutare equilibrio psico-fisico. In altre parole, non se ne può fare a meno, pena risultarne inevitabilmente danneggiati su più livelli.

Ecco quindi che se non mi va bene l'esame universitario che stavo preparando da mesi, o il colloquio di lavoro per quel posto fisso a cui tanto aspiro, allora posso anche dire "pazienza, ho fatto del mio meglio ma non è andata, speriamo nella prossima"... ma se non mi va bene con le donne, collezionando insuccessi che portano quindi alla mancanza di sesso e relazioni con loro, ecco che prenderla con filosofia diventa già molto più difficile, soprattutto se la morsa della "fame" si fa sentire già da un bel po'. Questo perchè si sta andando in un certo senso contro natura, privando il corpo di uno dei piaceri/bisogni per i quali è stato appositamente "progettato".

Fatta questa premessa il mio pensiero si può riassumere così: posso applicare uno schema mentale come quello che mi hai suggerito (faccio del mio meglio, poi come va va) per tutte quelle cose che potrebbero migliorare la mia vita ma che non ne rappresentano un pilastro portante, ma come posso fare lo stesso ed essere sereno quando quello che viene a mancare è la base della salute fisica e mentale? (E non perchè l'abbia deciso io sia chiaro, ma la natura!)

 

 

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BC-Gio73
2 ore fa, mark92 ha scritto:

Fatta questa premessa il mio pensiero si può riassumere così: posso applicare uno schema mentale come quello che mi hai suggerito (faccio del mio meglio, poi come va va) per tutte quelle cose che potrebbero migliorare la mia vita ma che non ne rappresentano un pilastro portante, ma come posso fare lo stesso ed essere sereno quando quello che viene a mancare è la base della salute fisica e mentale? (E non perchè l'abbia deciso io sia chiaro, ma la natura!)

Mi permetto di inserirmi nella risposta che hai dato a Crescendo63 perché, per il lavoro che faccio, vedo tantissime persone attribuire al "mondo esterno" quello che succede.

Chiaramente ci sono dei fattori esterni che non dipendono da noi, ma sei sicuro di aver provato a 'lavorare' sulla tua salute fisica e mentale come meglio potevi?

Magari hai bisogno di confrontarti con qualcuno che ti dia una spinta e che ti aiuti a vedere le cose da un'altra prospettiva...c'e sempre qualcosa di buono nella vita che ci può' dare la forza per andare avanti e trovare il modo per affrontare in modo diverso alcune situazioni.

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Crescendo63
5 hours ago, mark92 said:

PREMESSA: ci sono alcune cose nella vita, come lo studio, il lavoro, il successo economico, la posizione sociale, ecc. che nella nostra società rappresentano sicuramente dei punti importanti, ambiti da tutti e raggiunti da alcuni, ma NON fondamentali per una vita in salute dal punto di vista psico-fisico

DIPENDE da come sei: dai tuoi obiettivi e bisogni. Ricorda che siamo tutti diversi e vogliamo cose diverse, quindi quello che funziona per te può non funzionare per altri.

Inoltre, un certo livello di successo economico è necessario ai fini della sopravvivenza; oppure, raggiungere certi obiettivi può essere necessario per l'autostima (senza la quale peggiora tutto lo stato psico-fisico). Insomma - come vedi - ci sono diversi fattori in gioco nella soddisfazione personale.

 

Quote

posso anche non avere tanti soldi e fare un lavoro umile che non mi da alcuna posizione sociale degna di nota, ma essere comunque felice e soddisfatto della mia vita se questa va bene sotto altri aspetti.

Se sei una persona molto semplice, quasi a livello "animale", sì, altrimenti è improbabile.

 

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Ci sono altre cose invece, come il sesso e le relazioni, che non possono essere relegate a semplici "optional" [...]

Bene, questo tipo di bisogni e il loro appagamento è, al contrario, fondamentale per un corretto e salutare equilibrio psico-fisico. In altre parole, non se ne può fare a meno, pena risultarne inevitabilmente danneggiati su più livelli.

Anche qui, non è così semplice e lineare.

E' vero che sesso e relazioni sono bisogno fondamentali per noi umani. Ma è anche vero che, essendo creature molto capaci di adattamento, e fortemente individuali, alcuni hanno meno bisogno di relazioni, altri riescono a sublimare una mancanza mantenendo un discreto equilibrio e serenità. Ci sono persone che non fanno sesso per anni, e riescono cmq a vivere bene (certo non vale per tutti).

 

Quote

ma se non mi va bene con le donne, collezionando insuccessi che portano quindi alla mancanza di sesso e relazioni con loro, ecco che prenderla con filosofia diventa già molto più difficile, soprattutto se la morsa della "fame" si fa sentire già da un bel po'.

Certo è più difficile con i bisogni fondamentali... ma ricorda che sei sempre tu a "decidere" che importanza ha qualcosa per te (consapevolmente o meno). Normalmente attribuiamo agli eventi esterni il potere di influenzarci, ma possiamo invece decidere - volontariamente - cosa per noi è importante e cosa no.

Altrimenti, ogni donna che mi piace ha il potere di farmi stare male o bene, a suo capriccio: ebbene, io decido che nessuna donna ha quel potere su di me. Uso la volontà per andare oltre i miei istinti. Quindi se una che mi piace mi ignora o mi tratta male, decido che non mi interessa più.

E' su questa capacità di decidere cosa è importante per noi, che si basa il potere del "NEXT" (ciaone, avanti un'altra): anche se una mi piace, posso decidere che non vale la pena di starle dietro e andare verso una migliore. Lo decido io, non lei, cosa vale per me :-)

 

E' un po' come quando abbiamo voglia di un certo cibo che sappiamo ci farà male: possiamo cedere all'impulso, oppure decidere di fare una scelta più sana e benefica. Non è facile, ma è possibile. Occorre però allenare la propria volontà, per non rimanere allo stadio di animale guidato dagli istinti.

 

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Questo perchè si sta andando in un certo senso contro natura, privando il corpo di uno dei piaceri/bisogni per i quali è stato appositamente "progettato".

Questa è una razionalizzazione che usi per giustificare la tua dipendenza: "E' natura, non ci posso fare niente". "Sono nato così, non ci posso fare nulla". "E' quello che sento, che ci posso fare?".

Sono alibi. Nelle capacità umane c'è la possibilità di andare oltre quello che sentiamo od i nostri impulsi. Altrimenti, per continuare l'esempio alimentare, tutti mangeremmo soltanto pizza, patatine e gelati 😄
 

Quote

come posso fare lo stesso ed essere sereno quando quello che viene a mancare è la base della salute fisica e mentale? (E non perchè l'abbia deciso io sia chiaro, ma la natura!)

Questa è una cosa di cui ti auto-convinci. C'è chi si convince che non può essere felice senza una BMW, o senza essere dirigente. Tu ti sei convinto che non puoi stare bene se le donne non ti vogliono.

Ma forse questa convinzione nasconde una ferita di auto-stima, per cui quando non sei voluto riicevi una "conferma" di non valere... e questo ovviamente ti fa stare molto male. Non perché la tua "natura" sia fatta così, ma per via di quella fragilità emotiva.

Modificato da Crescendo63
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mark92
Il 2/4/2019 alle 13:07 , BC-Gio73 ha scritto:

Chiaramente ci sono dei fattori esterni che non dipendono da noi, ma sei sicuro di aver provato a 'lavorare' sulla tua salute fisica e mentale come meglio potevi?

Con "base della salute fisica e mentale" (magari ho esagerato un pochino, ma non credo più di tanto), mi riferivo alle relazioni sessuali e sentimentali, senza le quali sono convinto non si possa vivere in piena salute tutta la vita, salvo rare eccezioni... ma mi sembra anche abbastanza normale essendo l'uomo creato per questo.

 

Il 2/4/2019 alle 15:55 , Crescendo63 ha scritto:
Cita

Questo perchè si sta andando in un certo senso contro natura, privando il corpo di uno dei piaceri/bisogni per i quali è stato appositamente "progettato".

Questa è una razionalizzazione che usi per giustificare la tua dipendenza: "E' natura, non ci posso fare niente". "Sono nato così, non ci posso fare nulla". "E' quello che sento, che ci posso fare?".

Sono alibi. Nelle capacità umane c'è la possibilità di andare oltre quello che sentiamo od i nostri impulsi. Altrimenti, per continuare l'esempio alimentare, tutti mangeremmo soltanto pizza, patatine e gelati 😄

Qui credo che hai male interpretato il mio pensiero Crescendo, in quanto dicendo di andare "contro natura" in realtà mi riferivo al fatto che quando non si hanno relazioni per tempi abbastanza lunghi, la mancanza di contatto fisico ed emotivo con l'altro sesso andrà a nuocere la nostra persona in quanto siamo creati per questo tipo di interazioni, come ho risposto anche a BC-Gio appena più su... l'andare contro natura è relativo al fatto che se ci priviamo di una delle cose principali della vita, non stiamo vivendo per come la natura ci ha progettati.

 

Il 2/4/2019 alle 15:55 , Crescendo63 ha scritto:
Cita

come posso fare lo stesso ed essere sereno quando quello che viene a mancare è la base della salute fisica e mentale? (E non perchè l'abbia deciso io sia chiaro, ma la natura!)

Questa è una cosa di cui ti auto-convinci. C'è chi si convince che non può essere felice senza una BMW, o senza essere dirigente. Tu ti sei convinto che non puoi stare bene se le donne non ti vogliono.

Ma forse questa convinzione nasconde una ferita di auto-stima, per cui quando non sei voluto riicevi una "conferma" di non valere... e questo ovviamente ti fa stare molto male. Non perché la tua "natura" sia fatta così, ma per via di quella fragilità emotiva.

Può darsi che tu abbia ragione, sicuramente ho ampi margini di miglioramento sul fronte dell'autostima, ma a prescindere da quello che può nascondere la mia convinzione, sta di fatto che la mancanza di una donna onestamente inizia a pesarmi, non tanto per un discorso di valore/sentirmi accettato ecc... quanto piuttosto per tutti gli altri aspetti legati alle relazioni (quindi sesso, condivisione di determinati momenti, feeling, in parole semplici "intimità") che finché si è da soli ovviamente mancano.

 

PS: grazie ancora per gli aiuti che mi state dando e scusate per il ritardo nella risposta ma negli ultimi giorni son stato piuttosto impegnato.

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ganimede
Il 31/3/2019 alle 08:12 , Crescendo63 ha scritto:

L'unico modo di raggiungere la serenità è rinunciare al controllo, cioè accettare che alcune cose sono fuori dal nostro controllo :-)

La ragione è molto semplice: poiché non possiamo mai avere il controllo su tutto, ci sarà sempre qualcosa che va contro i nostri desideri. Finché inseguiamo il controllo, saremo sempre in corsa affannosa.

Bisgona rilassarsi e godersi il "giro di giostra" 😉

 

Il guaio è che in Occidente ci insegnano proprio il contrario: che quando avremo il controllo totale (la ricchezza, il successo, ecc.) allora troveremo la serenità.

Ma è come la corsa del criceto nella sua ruota: non si arriva mai.

 

E' del tutto normale e umano... ma puoi "addestrare" la tua mente a funzionare in modo diverso.

Potresti adottare un atteggiamento del tipo "Io faccio del mio meglio, poi va come va": se io so di avere fatto del mio meglio, e accetto che non controllo i risultati (non sono io a decidere come reagisce una ragazza), posso accettarli come vengono, come parte della vita:

1) Quello che controllo è il mio comportamento e, se ho fatto del mio meglio, sono in pace con me stesso (se invece ho sbagliato, allora scelgo di imparare dallo sbaglio, che quindi non è stato inutile)

2) Quello che non controllo non dipende da me, quindi che senso ha prendersela? Sarebbe come prendersela con la pioggia che cade 😄

 

Ovviamente questo non ci viene istintivo, ma usando questi schemi di pensiero con la volontà ripetutamente, pian piano diventano una nuova abitudine (col tempo).

 

Il senso di colpa non produce alcun risultato (dovrebbero chiamarlo "non-senso di colpa"! 😄 ).

Piuttosto se capisci che avresti potuto fare meglio, considerala un'esperienza da cui imparare. Falla diventare una risorsa per evolverti: "Ora ho imparato che questo è un errore, la prossima volta farò meglio! Yay me!". Imparare è comunque un successo.

 

Questo sembra uno stato depressivo perché ti dai addosso, quindi la tua mente si "difende" ritraendosi dalla vita.

Invece potresti trattarti con più gentilezza, accettare i tuoi limiti, ed avere con te stesso la pazienza che avresti col tuo migliore amico. Pensaci: perché non essere il migliore amico di te stesso?!? :-)

 

Questo è abbastanza inevitabile, è parte dell'esistenza. Perché la vita non è fatta per renderci felici, ed è dura per tutti - chi più, chi meno.

Non vederla come una mancanza tua: tutti soffriamo e viviamo vite meno belle di come vorremmo (tranne qualche rara e momentanea eccezione).

x mark : stampati in mente questo post, ed applicalo un poco alla volta, è la via per risolvere il tuo ( ed il mio...che è fonte di ansie ed attacchi di panico in passato e che ancora non riesco a limitare bene nonostante qualche miglioramento) problema, è oro colato...te lo dice uno che per istinto e natura vorrebbe controllare tutto e tutti , che si è costruito una vita nella quale si è reso il più indipendente possibile da tutto e da tutti ( in modo da avere il più possibile il controllo di ogni istante della propria esistenza e dipendere il meno possibile dagli altri visto che non può controllarli) , e che ancora non gli basta...non è questa la strada giusta o almeno non la sola...la strada giusta è quella descritta da Crescendo

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