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Mi sento normale (ed è questo il più grande successo)


vol-à-voile

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gelsomino
14 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Il discorso di @come back trascendeva quegli aspetti (o almeno credo di averlo compreso in quella maniera), credo fosse un discorso un po’ più generico basato sul forum (proprio perché l’ho citato io stesso nella mia prima pubblicazione).

Apprezzo ugualmente la tua osservazione @gelsomino, un abbraccio fraterno 

Credo che fosse un discorso riferito a se stesso,

ma solo chi ha scritto sa cosa volesse dar ad intendere,il significato,  e sopratutto a chi fosse rivolto il messaggio.

Non siamo pesci in uno stagno, mangiare, cagare, riprodursi,

ognuno ha le sue aspirazioni, i suoi desideri, le persone che farebbe piacere compiacere,

chi vuol fare l'ingegnere, chi vuol far parte di una crew, chi vuol costruire cattedrali,

chi cerca la redenzione, chi vuol fare la differenza, potrei citare all'infinito,

ma dovrei citare anche gente che non ha prospettive edificanti!

Quindi parlo solo di te,

avevi un cazzo in mano, ed un cazzo nel culo,

hai trasformato la merda in cioccolata,

ottimizzando tempi e risorse,

hai fatto un percorso e sei arrivato ad un bel punto del percorso 

a cui saresti potuto arrivare con quello che avevi in mano ed in poco tempo!

Per uno come te che ci è riuscito,

ce ne sono altri 999 che stanno ancora cercando un madrelingua

su SKYPE che non gli freghi la dieci ero per la lezione,

per dirne una, per non parlare, di quelli che non sanno nemmeno 

che esiste questa possibilità!

Viviamo in tempi difficili, siamo scimmie ammaestrate,

un OVERLOADING informativo,

ma parecchia di questa informazione è MERDA,

o peggio PROPAGANDA, che ti confonde, ti svia , ti fa "dedurre" cose sbagliate.

L'istinto, ti guida ma non ti educa,

l'istinto ti fa sopravvivere sul breve, ma non è garanzia di sopravvivenza sul lungo periodo.

C'e' bisogno di EDUCAZIONE, che non è certo quella di questo paese allo sfascio,

c'e' bisogno di DISCIPLINA, se non erro scrivesti tu di questo , usando il termine "impegnarsi".

Potevi andare a lavare i cessi lavorando nel settore ospitality,

avresti imparato lo stesso la lingua ,saresti tornato ed avresti fatto il figo,

certo si in un paese dove la percentuale di analfabetismo funzionale ha percentuali bulgare,

vale cinque minuti, ed invece ricevi chiamate di lavoro,

e quelli non chiamano per beneficienza o perchè vanno a dottrina 

il venerdi' sera e sono spinti al mutualismo sociale.

Sei salvo, ti sei salvato da solo,

i re magi ti hanno portato i doni, 

ma sei stato tu la stella cometa che li ha guidati a te,

che li ha sedotti.

Forse non diventerai mai socio con diritto di voto di qualche compagnia,

ma hai fatto qualcosa di meraviglioso...

è troppo il termine meraviglioso?!? bohhh, non lo so,

pero' ci sta bene...

Non so piu' che cazzo scrivere adesso....

e credo di fermarmi qua....

 

 

 

 

Modificato da gelsomino
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OdetoJoy
Il 5/5/2019 alle 10:37 , comeback ha scritto:

Non so per quale motivo ma prima di dormire ho pensato a questo post, forse perché conservo con le tue parole alcune/troppe analogie.

Premetto, sei un ottimo utente, lungi da me non esprimere i complimenti per il percorso che hai fatto e per la stabilità emotiva ritrovata. Forse ci andrò giù pesante per ciò che segue, fai come se stessi parlando a me stesso e accetta le mie scuse.

Ti faccio un paio di domande dirette (sulla base di quel che tu ci hai scritto): cosa dovrebbe entusiasmarci della tua storia? Quali sono i grandi risultati del tuo percorso? Cosa ti rende cosi' diverso da chi se ne è fregato della crescita personale?

Dovessi ragionare da italiano medio, la tua storia potrebbe risultare interessante, un ragazzo (ora abbondantemente uomo) che prende tutto e va via, mette da parte il passato, costruisce una nuova stabilità post-LTR e altre cosette, trova un lavoro dinamico e ha nuove opportunità, viaggia per lavoro, si sente mediamente libero di fare quel che gli pare. 

Dove è la grande storia? Ok, può far presa con l'amico e i compari del baretto sotto casa dei tuoi nel piccolo centro, quelli che da anni e anni sono fermi senza far nulla per cambiare la loro vita e invidiano il tuo gruppo ("Guarda quello e ricordi quell'altro, si che loro ne hanno avuto di fegato"). Quelli che hai enunciato, e che potrei enunciare anche come miei successi in terra germanica e non solo, potrebbero far presa in una società prudente, debole e decadente come quella media italiana. Paese fantastico certo ma dove il solo lavorare stabilmente sembra esser diventato uno dei più grandi desideri e sogni di vita.

Racconta la stessa storia in uno dei paesi nei quali viaggi. Sei uno dei tanti, una tra le migliaia, uno tra milioni e la tua storia non è per nulla interessante. Aver smaltito alla grande una LTR non ti rende un vincente, avere un lavoro stabile e qualcuno che ti chiama per nuove proposte è normalità, aver imparato una nuova lingua è qualcosa di positivo ma non ti rende unico. Potrei continuare.

Mi ripeto, parlo anche a me stesso, non è un attacco personale ma cosa ti definisce? Quale è veramente l'obiettivo del tuo viaggio? Vuoi metter su famiglia? Vuoi legarti a qualcosa? Vuoi realizzare qualche aspirazione o sogno ancora inespressi? Vuoi prendere tutto e andar via per vivere da eremita o scrivere poesie? Dove stai andando?

Su un aspetto sono in assoluta sintonia con te, il punto 3. In una società dominata dalla presenza costante sui social, dalla visibilità esasperata, il gioco della seduzione sembra essere cambiato in pochi anni. Non mi dilungo, appesantirei il post.

 

Con grande affetto caro amico.

Parafrasando Orwell..

Nel tempo dell'inganno universale perseguire la verità è un atto rivoluzionario

Io penso che volavoile abbia fatto uno step base fondamentale per perseguire la sua Verità e questo è un grande successo per lui nel contesto della società in cui viviamo tutti i giorni

Certo se vivessimo in un pianeta senza zombie che passano il tempo a comprare, vivere di smartphone, guardare partite e commentare le altre persone...

Allora volavoile sarebbe una goccia in un oceano

Invece è una delle rare goccie nella Death Valley

Dove quando le condizioni sono opportune germoglia nuova vita

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vol-à-voile

Il passo fondamentale credo sia quello di non commiserarsi: mi spiego meglio.
Molta gente entra nel forum, scopre la verità e sembra quasi abbandonarsi a se stesso e a quello che il futuro gli ha già scritto.
Io stesso ho cominciato così, forzandomi a fare cose o assumere atteggiamenti che se mi rivedessi ora mi prenderei a sberle.

E' magnifico essere sereni.
Delle volte sono felice anche di essermi comprato un divano nuovo e di averlo usato a dovere: vuoi per vedere film, vuoi per riposarci, vuoi per giocarci alla playstation, vuoi anche per chiavarci, @OdetoJoy 

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gelsomino
13 ore fa, vol-à-voile ha scritto:

Delle volte sono felice anche di essermi comprato un divano nuovo e di averlo usato a dovere: vuoi per vedere film, vuoi per riposarci, vuoi per giocarci alla playstation, vuoi anche per chiavarci

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comeback

Non era mia intenzione sminuire @vol-à-voile.

Ho avuto però una impressione che descrivo come segue. A me è sembrato come uno sportivo, magari bravo e ben performante, che un giorno si infortuna e questo capita. Ci sta male, si opera, vive un naturale periodo anche lungo di degenza, soffre, perde la forma e poi inizia il recupero. Quando torna in piedi, perchè in questa vita ci si deve tornare in piedi, io mi auguro che in lui scatti qualcosa che prima non c'era. Non è il solo essersi rimessi in piedi il successo.

Ho solo chiesto quale è il suo prossimo step, dove sta andando, cosa vuol fare.

 

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vol-à-voile

Amico ma io concordo con te, tranquillo: non devi giustificarmi niente!

L'unica differenza però con la tua similitudine è che io non sono uno sportivo, per cui riprendersi da un infortunio e recuperare è stato molto più faticoso del previsto. E sostanzialmente neanche sapevo di poter riuscire in uno sport (non so se mi spiego). Per il resto ho capito cosa vuoi dire, tranquillo

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Nuovo_utente
Il 11/5/2019 alle 15:22 , comeback ha scritto:

Quando torna in piedi, perchè in questa vita ci si deve tornare in piedi, io mi auguro che in lui scatti qualcosa che prima non c'era. Non è il solo essersi rimessi in piedi il successo.

 Ho solo chiesto quale è il suo prossimo step, dove sta andando, cosa vuol fare.

Mi ricollego al tuo post @comeback ...perché i tuoi interrogativi sono anche i miei.

 

Ho avuto un “ennesimo” periodo difficile di recente. Quello descritto da @vol-à-voile l’ho passato tanto tempo fa. Anch’io ho una donzella da ringraziare per avermi “svegliato” e prima di lei un’altra e un’altra ancora.

 

Dall’ultimo mio periodo difficile ne sto apparentemente uscendo. Persa una donna, ne ho ritrovata un’altra che reputo di grande valore...mi sto ricostruendo una vita ed un circolo sociale ripartendo praticamente da zero. Lavorativamente...ecco, lì non sono ancora pienamente soddisfatto. Nel senso, ho stabilità ed un buon stipendio...ma non mi sento di giocare nella squadra giusta, quella che mi possa permettere di esprimermi al meglio e dimostrare prima di tutto a me stesso cosa posso fare e dove posso arrivare.

 

Il punto è questo: mi sono rialzato, ok! L’ho fatto per l’ennesima volta e quasi avverto che ho fatto qualcosa di scontato, di ovvio, qualcosa di non eccezionale (proprio come dice @comeback). Ed ecco che, nonostante, abbia reagito...qualcosa ancora non quadra. Non sono totalmente sereno, sento che mi sfugge qualcosa. Come se non avessi ancora capito cosa ha da insegnarmi questa ultima caduta.

E mi chiedo appunto dove io stia andando, quale sia il prossimo step...e soprattutto perché non sono sereno nonostante “obiettivamente” abbia reagito quasi come da copione...

 

Ti molli...periodo di difficoltà...

—> ti concentri su di te, freeze spietato per archiviare la vecchia vita e la vecchia relazione, nuovi amici, attività fisica, altre donne, ecc ecc

 

Questa volta, non so, non basta...

E mi prende una grande...boh...tristezza?! Non so nemmeno come chiamarla.

 

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Carnacki
2 ore fa, purple pill ha scritto:

ma perché dovrebbe essere una “grande storia” o impressionare qualcuno?

alla fine tutto dipende da cosa, soggettivamente, consideri come "successo".

per me, il successo è proprio imparare a godere di quello che hai - che in questo caso non è poco - invece di passare la vita ad affannarti accumulando solo stress.

anche perché c'è un aspetto oggettivo di cui non tutti, probabilmente, si rendono conto: è che il tuo organismo non è poi così dissimile da una macchina, che ha bisogno di certe condizioni per funzionare in modo ottimale.

le condizioni di funzionamento ottimale, più o meno, le trovi qui.

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come vedi, la botta dopaminergica data dall'inseguire obiettivi lungo percorsi A- B rappresenta solo una parte del tuo benessere.

una parte altrettanto importante è data dal fermarti regolamrente a gustare quello che hai.

 

volendo fare della filosofia spiccia, potremmo dire che nella vita esistono cicli di semina e cicli di raccolto.

per cui ci saranno fasi in cui hai bisogno di procurarti delle risorse - siano queste economiche, lavorative, affettive, sociali, o esistenziali perfino - e altre in cui tutto questo ti corre l'obbligo di godertelo più che puoi, sennò che cazzo semini a fare.

in questo senso possiamo dire che esistono due grandi tipi di squilibrio che si possono incontrare nel mondo occidentale (dico occidentale perché è l'unico che conosco davvero):

da una parte ci sono quei personaggi tipici delle società a forte impronta cattolico/feudale/neoborbonica (come certi piccoli centri del centro-sud Italia, insomma) che hanno sempre una scusa buona per non seminare o per seminare domani e che molto spesso covano rancore - che nei casi peggiori e nelle giuste circostanze può trasformarsi n aperto sabotaggio -  nei confronti di chi, avendo seminato, prima o poi vedono raccogliere. 

allo spettro opposto ci sono quei sottoprodotti deviati delle società a impronta protestante/calvinista/weberiana, per i quali il tempo del raccolto non arriva mai perché fermarsi a godere è quasi un atto osceno, il lavoro è una morale in sé e l'auto-affermazione è l'unica vera religione. Individui che le nostre nonne del sud descrivevano con espressioni calzanti come "il più ricco del cimitero".

 

quando assapori il vero equilibrio e la vera felicità inizi a comprendere inevitabilmente come, alle nostre latitudini, la maggior parte dell'umanità rientri (a vario titolo) in uno di questi due squilibri, e come in realtà - per questo motivo - non ci sia proprio nessuno da compiacere e impressionare.

anche perché, molto spesso, "fare colpo" su queste persone significa invitarle a sabotarti.

Gli unici, rari individui che val la pena impressionare positivamente sono coloro che, come Vol à Voile, hanno compreso davvero come si stia al mondo; ai quali però, di solito, di farsi impressionare gli frega assai poco.

 

per il resto devo ammettere che anche io provo tenerezza quando leggo di qualcuno che vive il distacco da una relazione come un "traguardo", ma giuro che lo dico senza un briciolo di sprezzo o supponenza.

mi fa tenerezza sul serio, perché è successo anche a me - e neanche troppo tempo fa.

Dopodiché purtroppo mi è toccato imparare cosa voglia dire trovarsi a voler scappare con ogni fibra del tuo essere da una ex, dalla sua influenza mefitica e dalle sue ripicche tossiche e imbecilli, trovando solo muri, che spesso ti vengono piazzati lungo la "fuga" per il puro gusto di un sabotaggio dal quale, in realtà, nessuno ha nulla da guadagnare.  E la sensazione che si prova, a lungo andare, è quella dell'inibizione all'azione - che è l'esatto contrario del senso di possibilità descritto qui  - e che davvero non auguro nemmeno al più stronzo nel raggio di 4mila km.

ma questa comunque è un'altra storia...

 

Grande intervento, come spesso lo sono i tuoi scritti.

Non ho capito se nella parte sul vedere come "traguardo" il distacco da una relazione tu includa anche il mio topic sulla mia ex, nel caso ci tenevo a far presente che per me non è un traguardo perché non mi sento arrivato in nessun modo, ma so che da qualche parte sto andando, e sto cercando di capire coi miei mezzi se sia la strada "giusta" per me.

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vol-à-voile
2 ore fa, purple pill ha scritto:

per il resto devo ammettere che anche io provo tenerezza quando leggo di qualcuno che vive il distacco da una relazione come un "traguardo", ma giuro che lo dico senza un briciolo di sprezzo o supponenza.

Questo creda dipenda da tanti fattori e - soprattutto - da come ci si pone con questo traguardo.
Mi spiego bene: purtroppo ho perso il link ma ricordo di un topic di un ragazzo che andò in fissa per una, completamente perso in one-itis.
Un anno dopo girava con una Vespa (credo), sua grande passione, reincontrò la ex, si fermò a chiacchierare, due risate e poi ognuno per la propria strada, lei per la sua e lui con la sua passione per i motocicli.

Ecco, io qui ad esempio ci vedo un traguardo assolutissimamente sano di crescita: non pregiudica la possibilità di rientrare nel mondo femminile, non pregiudica neanche una possibile visione misogina dell'altro sesso e così via.

Ciò che mi ha provocato tenerezza (e l'ho provata anche su me stesso) è invece quando leggo di gente che va a destra e sinistra a trombarsi anche le piante: quella è una fase che avrei voluto tenere lontano dalla mia crescita personale (e che non ho citato in questo topic perché credo che non mi sia stata molto di aiuto), ma oramai il passato è passato e ciao.

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Carnacki
4 minuti fa, purple pill ha scritto:

ti offendi se ti dico che non me lo ricordo sto topic sulla ex?

boh, magari ci ero pure intervenuto, calcola che sto a casa schiantato con l'allergia...

comunque parlavo in generale

Non mi offendo assolutamente, mi era venuto il dubbio perché lo avevo riesumato giusto poche ore fa 

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