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Il confine tra autostima e superbia, per non cadere più nell' autosvalutazione


antares1

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antares1
35 minuti fa, nic101 ha scritto:

 per gli argomenti che tratti ti consiglio di leggere "Le vostre zone erronee" di Dyer

Già letto e riletto più volte. Mi ha appunto dato la consapevolezza che ho espresso nella mia autoanalisi, che però non ho ancora metabolizzato e fatta mia a livello profondo. Evidentemente sono consapevole a livello "freddo", come analisi, ma sul vivo e in diretta sul campo ancora sono scoperto.

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antares1
39 minuti fa, nic101 ha scritto:

A te interessa più l'autostima o la valutazione altrui ?

Penso che la cosa fondamentale sia l' autostima, e la valutazione altrui diventa irrilevante di conseguenza ad una buona autostima. Anche se sì, i feedback altrui non possono altro che far piacere. Fosse anche come compensazione per quelli negativi ricevuti  o quelli positivi non ricevuti , in adolescenza.

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Unbreakable

Il mio presentimento è che hai letto troppo, ti sei analizzato troppo, pensi troppo e sei diventato una sorta di contenitore di nozioni che aspira al perfezionismo trascurando le diverse sfumature esistenti.

L' adolescenza per te è ormai lontana, bisognerebbe sfatare un po' il mito freudiano della causalità necessaria fra passato e presente.

Quanto segui quello che comunemente viene definito istinto o sesto senso da 1 a 10 ?

E quanto aspiri a raggiungere quei comportamenti ideali che descrivono nei libri tipo quelli di Dyer ?

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antares1
54 minuti fa, Bad-boy ha scritto:

prendi la vita dalle palle e vivila, il tempo vola.. e non puoi plasmare la tua esistenza guardando con occhi non tuoi.

cerchi l'approvazione degli altri, ma gli altri cosa hanno fatto per meritarsi la tua?

invece di provare fastidio verso chi racconta le sue vittorie, inizia ad inseguire degli obiettivi/progetti e parlane con gli altri.

Pienamente d' accordo. Devo passare all' attacco, ovvero mettere in pratica questo.

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antares1
Inviato (modificato)
1 ora fa, Bad-boy ha scritto:

 

perchè ti devi sentire in dovere di rompere il silenzio e fare l'animatore del gruppo? se non è quello che vuoi fare perchè lo fai? stai dando piu valore a quello che loro possono pensare di te che ai tuoi pensieri. i tuoi pensieri sono valore, se non ti dai valore nessuno è disposto ad ascoltarti 

dimentica quello che ti hanno insegnato i tuoi genitori.. prendi la responsabilità della tua vita ed inizia a pensare con la tua testa. un domanda importante; vivi ancora con i tuoi?

In realtà in compagnia mi piace essere espansivo e lasciarmi andare con gli amici. Alle volte provo a fare battute, essere simpatico, é anche secondo me un contributo alla serata, e se posso lo do volentieri. Unica cosa é che poi magari ho sempre paura di aver detto la cazzata, ma forse in realtà il problema é del mio amico, anche perché gli altri sono easy e apprezzano molto i miei interventi : magari é che lui é solo un musone noioso , e io sto semplicemente cercando di coinvolgerlo perché gli voglio bene, ma ho sempre paura di essere fuoriluogo a causa appunto del suo atteggiamento impassibile. Dimenticare quello che mi hanno detto i miei non é per nulla facile. É scolpito nel mio profondo , e comunque , seppur non vivo con loro, li vedo e mi confronto intensamente con loro per molta parte della giornata, in quanto portiamo avanti insieme l' attività di famiglia. 

Modificato da antares1
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antares1
29 minuti fa, nic101 ha scritto:

Il mio presentimento è che hai letto troppo, ti sei analizzato troppo, pensi troppo e sei diventato una sorta di contenitore di nozioni che aspira al perfezionismo trascurando le diverse sfumature esistenti.

Verissimo. Perfezionismo. Anche sul lavoro ho sempre il timore di non aver fatto abbastanza. Oppure di aver ferito la sensibilità di qualcuno solo per una mezza parola. E il pensiero non riesco a spegnerlo, penso sempre.

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antares1
Inviato (modificato)
40 minuti fa, nic101 ha scritto:


Quanto segui quello che comunemente viene definito istinto o sesto senso da 1 a 10 ?

E quanto aspiri a raggiungere quei comportamenti ideali che descrivono nei libri tipo quelli di Dyer ?

Seguo, in condizioni normali, l' istinto veramente poco. Invece sto a sviscerare le questioni con la mia testa e spesso per una minima cosa ci sto sopra un sacco. Con l' alcol mi rilasso e faccio uscire un po di pancia al posto del cervello, con anche tutti i contro del caso...sbronze ricorrenti e se a inizio serata sono rigido e bloccato, mano a mano che bevo divento easy ma anche cazzone. E il giorno dopo, mettici anche gli effetti chimici dell' hangover, me ne pento e vado in forte paranoia.

Per i comportamenti auspicati nel libro di Dyer...sì, magari. Mi piacerebbe tanto arrivare a metabolizzarli, a farli miei a livello profondo. Li condivido appieno.

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MichelaDevi
16 ore fa, antares1 ha scritto:

Cosa potrei fare intanto nell' immediato quando capito con lui ? E visto che mi sento così, su cosa e come potrei lavorare per sistemare il mio inner game indipendentemente da lui o persone del genere ?

Hai già detto questo: 

16 ore fa, antares1 ha scritto:

Lui non si sbottona mai, non si sbilancia nei suoi discorsi. Anzi, alle volte puo apparire omertoso o snob. In realtà é solo riservato di carattere, ma anche selettivo ed evitante, forse per sue insicurezze ( spesso lo vedo titubante e indeciso anche per scelte banali).

Significa che il suo modo di fare sembra apparire molto più grande di ciò che è, allora devi imparare a vederlo come una persona al tuo pari comunque. Se sai che è una persona insicura, studialo ancora un po' e prova a capire i suoi limiti. Capirai che è una persona come tutte e non assorbi più. Non so se mi sono fatta capire! In sostanza, non prenderla sul personale... ma empatizzalo e compatiscilo interiormente. Non significa che se ha delle responsabilità in più rispetto agli altri sia una persona sicura ed intelligente. Ci sono persone che hanno consapevolezza subito dei propri limiti e ci lavorano per stare al mondo.

Questo tizio evidentemente riesce a prendere decisioni molto difficili e con tanto coraggio, ma sul banale si blocca. Avrà imparato a convivere con i suoi limiti e quindi sa fino a dove può arrivare. Non è una gara a chi è meglio, tu o lui, ma è solo "imparare a convivere" con persone che sono diverse da te. Quindi se siamo diversi e non ci comprendiamo abbiamo solo bisogno di trovare un punto di incontro. Ma non cercare il punto di incontro, ti capiterà! Quindi avere pazienza.

Accettati così come sei, più ti conosci più accetti gli altri e comincerai ad abbandonare la richiesta di approvazione altrui! (IMHO)

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antares1
Inviato (modificato)
1 ora fa, MichelaDevi ha scritto:

Questo tizio evidentemente riesce a prendere decisioni molto difficili e con tanto coraggio, ma sul banale si blocca. Avrà imparato a convivere con i suoi limiti e quindi sa fino a dove può arrivare. Non è una gara a chi è meglio, tu o lui, ma è solo "imparare a convivere" con persone che sono diverse da te.

Il tizio fa una grandissima fatica a prendere decisioni anche non pericolose, tipo scegliere il colore dei jeans o il ristorante. É uno che non sopporta il minimo conflitto ed é evitante. Decide di non decidere. Io invece mi metto in gioco, esprimo apertamente le mie idee anche se vanno contro il pensiero dominante del momento e non mi cago addosso a sostenere la tensione per un contrasto. Ma lui evidentemente é riuscito a trasformare i suoi limiti in valore, valore quantomento percepito, perché appunto la sua riservatezza e il suo evitare per non mettersi in gioco riesce a farli percepire come segni di alto valore, e io invece a finco a lui appaio in questo modo come quello di valore basso perché mi espongo e quindi in qualche maniera io mi qualifico e lui no...E questo mi fa sentire in soggezione e provo rabbia e ingiustizia, in fondo io le palle le tiro fuori a mettermi in gioco. O forse tutto questo gli è possibile per il suo status socio economico altissimo ? Se non avesse quello status, forse, per i suoi atteggiamenti evitanti verrebbe visto solo come un musone senza palle insicuro e impacciato,,piuttosto che come uomo di alto valore nel sottrarsi ai confronti ?

Modificato da antares1
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MichelaDevi
1 ora fa, antares1 ha scritto:

O forse tutto questo gli è possibile per il suo status socio economico altissimo ?

Probabilissimo... allora la tua è invidia. Intendo dire: fossi nella sua posizione saresti molto più bravo di lui e lo sai. Questo ti logora però, cerca di sciogliere questo garbuglio che hai con lui... Non fissarti, a volte le persone sono fortunate. 

Devi trovare un gruppo in cui riesci ad essere sostenuto così riacquisisci fiducia in te stesso e di conseguenza te ne sbatti della facciata che il tizio dimostra che mette te in soggezione.

 

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