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Perché il rapporto fra un uomo e una donna è così difficile? (O addirittura impossibile?)


ArmandoBis

Messaggi raccomandati

^'V'^
46 minuti fa, ArmandoBis ha scritto:

Scusate, ma io non vi capisco.

Sono state prese delle osservazioni tratte dalla biologia e rapportate pari pari all'uomo, affermando che esso (uomo e ovviamente donna) risponde ai dettami dell'istinto, con tutto ciò che ne consegue e che è stato mirabilmente descritto nei post di V.

La conseguenza di questa operazione è rivendicare che il propio comportamento poligamico è un semplice fatto di natura, e la società opera una sorta di perversione nel sanzionarlo.

Altre discipline (la psicoanalisi) affermano che l'uomo non ha istinti, ma pulsioni, che si plasmano sotto influenza degli ambienti e di fattori accidentali, generando un certo tipo di comportamento sessuale peculiare per ciascuno. Ad esempio, un comportamento poligamico e tendente all'infedeltà (ma anche no).

Qual è la differenza fra le due posizioni? Che una afferma la generalità di certe tendenze e l'altra no.

Ma dal punto di vista di chi è poligamico, entrambe affermano che è semplicemente fatto così, per ragioni naturali l'una, per ragioni accidentali l'altra.

Il problema è il conflitto natura-cultura.

C'è chi ritiene che gli istinti (o le pulsioni) vadano contrastati perché lo impone l'evoluzione dell'uomo, che consiste nell'edificare edifici culturali sempre più complessi.

C'è invece chi respinge questa tesi.

A parte le evidenti difficoltà delle posizione biologistica (non spiega perché esiste la cultura), non si vede perché rivendicare una naturalità dei propri impulsi rappresenti una giustificazione più forte dei propri impulsi, condensabile nella massima "è la natura che ci ha fatti così".

Ma è un'impostazione che non prende neanche in considerazione il conflitto fra natura e cultura.

Ad esempio, se io fossi un pedofilo e cominciassi a introdurre tematiche di questo genere verrei come minimo bannato e molti invocherebbero per me la castrazione chimica. Eppure obbedirei a un impulso istintivo, magari riuscirei a trovare qualche animale che attua comportamenti simili (anche se dubito che esista).

Insomma, si cercherebbe di validare i propri comportamenti poligamici rifacendosi alla natura, ma l'uomo è tale proprio nel conflitto fra natura e cultura (Freud, Il disagio della civiltà).

Io vi consiglio di apprezzare le differenze; se un falco si diverte a girare con gli anfibi, ebbe, contento lui...

Evito la solita disamina sul fatto che Freud è roba di cento anni fa - coi suoi meriti per aver riportato la sessualità al centro della questione, grande rimosso collettivo - che in un secolo non ha trovato una sola conferma scientifica, ed evito anche di riportare la solita annosa questione dei famosi sette casi che egli avrebbe curato (si può parlare a vanvera ma se poi grazie almeno al carisma hai dei risultati, quelli parlano), dato che sei sono finiti in manicomio o suicidati, e l'ultimo denunciò di essere stato ricattato con denaro per starsi zitto e non denunciare pubblicamente il fatto che fosse tutt'altro che guarito, quando ci fu il convegno internazionale della psicanalisi negli USA. 

Evito di spiegare come il concetto idraulico di pulsioni derivato da Aristotele e passato per la medicina di Galeno per poi essere rielaborato da Freud in chiave psichica, sia superato e ampiamente dimostrato come inconsistente. 

Evito, perché davvero ci sarebbe da fare una documentata pernacchia a quasi ogni concetto che quell'uomo ha introdotto, e sua figlia rivangato, partendo dall'invidia del pene e l'immaturità mentale dell'orgasmo clito, ed approdando alla follia della rimozione. 

Mi limito a dire questo: 

Questo forum, a differenza di alfemminile e dei forum sulla seduzione in giro per il mondo in cui la PNL è un'opzione a disposizione della discussione come mille altre pseudoscienze prive di alcun risultato dimostrabile o teoria verificata, si basa su pietre. 

Qui la scrittura è architettura. 

Ascendente, su verso le stelle. 

Le pietre sono di due tipi. 

Una è la verità dell'esperienza soggettiva. Ossia le esperienze che ognuno di noi ha vissuto, i fatti. E certamente come questi sono filtrati dalla sua percezione. 

I fatti sono pietre. 

L'altro tipo sono quelle teorie che sono un insieme di costrutti verificati che spiegano i fatti. 

Ossia, se una cosa è scientificamente provata e controprovata, attraverso un processo di falsificazione delle ipotesi abbastanza valido, se sono state indagate con onestà intellettuale e liberi da bandiere o religione le correlazioni, le associazioni tra variabili, e se è stato fatto un buon lavoro di divisione tra correlaizone e causa, allora uno studio scientifico può essere messo qui come pietra, come fatto. 

Sempre ricordandoci "che nuda nessun mortale potrà svelare", che le pietre sono imperfette. 

Lo è la ricerca scientifica, lo è la percezione personale dei fatti veri di cui abbiamo esperienza diretta. 

Ma sono le migliori pietre che abbiamo per tendere alle stelle questa Cattedrale dove si possa dire che 2+2 fa 4. 

Anche se osho, ron hubbard o freud sotto bamba hanno detto che fa 22. 

 

Ora, il fatto è che se vuoi scopare, parlare ad una figa di freud o di oroscopo ti avvicina molto più a meta che a parlarle di psicobiologia e neuroscienze o di etologia comparativa. Si spaventano, non capiscono, usano ogni difesa psicologica possibile (uno dei pochi concetti di quella corrente che hanno senso reale). 

Tuttavia, è altrettanto vero che se vuoi scopare, o fare qualsiasi altra cosa, non puoi nei fatti applicare pseudoscienze e filosofie, ma devi applicare proprio quella psicobiologia che se la enunci è noiosa e fa paura. 

Per cui va benissimo conoscere freud a menadito, o anche la lettura dei fondi di caffè, ma ricordando lo scopo. 

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^'V'^
3 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Scusate, ma io non vi capisco.

Sono state prese delle osservazioni tratte dalla biologia e rapportate pari pari all'uomo, affermando che esso (uomo e ovviamente donna) risponde ai dettami dell'istinto, con tutto ciò che ne consegue e che è stato mirabilmente descritto nei post di V.

La conseguenza di questa operazione è rivendicare che il propio comportamento poligamico è un semplice fatto di natura, e la società opera una sorta di perversione nel sanzionarlo.

Altre discipline (la psicoanalisi) affermano che l'uomo non ha istinti, ma pulsioni, che si plasmano sotto influenza degli ambienti e di fattori accidentali, generando un certo tipo di comportamento sessuale peculiare per ciascuno. Ad esempio, un comportamento poligamico e tendente all'infedeltà (ma anche no).

Qual è la differenza fra le due posizioni? Che una afferma la generalità di certe tendenze e l'altra no.

Ma dal punto di vista di chi è poligamico, entrambe affermano che è semplicemente fatto così, per ragioni naturali l'una, per ragioni accidentali l'altra.

Il problema è il conflitto natura-cultura.

C'è chi ritiene che gli istinti (o le pulsioni) vadano contrastati perché lo impone l'evoluzione dell'uomo, che consiste nell'edificare edifici culturali sempre più complessi.

C'è invece chi respinge questa tesi.

A parte le evidenti difficoltà delle posizione biologistica (non spiega perché esiste la cultura), non si vede perché rivendicare una naturalità dei propri impulsi rappresenti una giustificazione più forte dei propri impulsi, condensabile nella massima "è la natura che ci ha fatti così".

Ma è un'impostazione che non prende neanche in considerazione il conflitto fra natura e cultura.

Ad esempio, se io fossi un pedofilo e cominciassi a introdurre tematiche di questo genere verrei come minimo bannato e molti invocherebbero per me la castrazione chimica. Eppure obbedirei a un impulso istintivo, magari riuscirei a trovare qualche animale che attua comportamenti simili (anche se dubito che esista).

Insomma, si cercherebbe di validare i propri comportamenti poligamici rifacendosi alla natura, ma l'uomo è tale proprio nel conflitto fra natura e cultura (Freud, Il disagio della civiltà).

Io vi consiglio di apprezzare le differenze; se un falco si diverte a girare con gli anfibi, ebbe, contento lui...

Tu sei liberissimo di prendere per buono Cartesio, di eleggere a simbolo della tua vita San Giorgio che trafigge (controlla) il drago con la lancia. 

Spoiler

 

Ok, Cartesio disse quella sciocchezza sulla ghiandola pineale, disse che essa era la sede della ragione e che l'avesse messa lì Dio per controllare gli istinti. 

Istinti visti come pulsioni verso i sette peccati capitali. 

Cartesio sezionava cadaveri, cosa non ben vista dalla chiesa, e quello di strizzare l'occhio ai dogmatismi religiosi era un modo di rimanere crudo e libero di lavorare. 

Non posso biasimarlo. 

Oggi non esiste un solo studio nelle neuroscienze che avvalli anche solo lontanamente un primato della ragione sui sistemi motivazionali intrinseci. 

Ma. 

Premesso che tu sei libero, di scegliere che la vita di un umano è la sua lotta contro la propria natura, e sei libero di scegliere come ti piace, desidero riportare la discussione su un piano costruttivo anziché contrapposto. 

Per prima cosa definiamo questi istinti. 

Ma prima ancora, spieghiamo che in ogni linea di sangue essi sono espressi con più o meno forza, il che ci rende tutti diversi con un'impronta digitale istintuale unica e questa è un tentativo di adattamento all'ambiente verso la vittoria e la fitness della propria linea. 

Questo è facile da dire parlando di cani, razze canine, ma è difficile nel clima politico attuale parlare di strategie hardwired differenti per razze umane (da non confondersi con il colore della pelle). 

Ad esempio alcuni cani provano un piacere intrinseco a sotterrare e collezionare ossa e cibi vari da ritrovare alla bisogna, altri cani provano piacere a correre dietro a piccoli animali, altri a competere, ecc. 

Quando lo fanno provano piacere, quando non lo fanno provano frustrazione. 

Potrebbero essere condizionati a non farlo? 

Certo. 

Ha senso? 

No. 

Le motivazioni intrinseche, infatti, sono il tesoro che la loro linea di sangue ha lasciato perché funzionali al miglioramento della specie, alla sopravvivenza, alla riproduzione. 

Ha senso che un cane perda l'istinto a non camminare sul vuoto dopo essersi affacciato su uno strapiombo, l'istinto a star lontano dalle fiamme vive, a nuotare anche se non ha mai visto acqua prima, o l'istinto a prendersi cura della prole anche a proprio discapito, a socializzare e comprendere le gerarchie canine della colonia? 

No. 

Può essere condizionato a bypassare alcuni di questi istinti, per impieghi speciali, ma di base non ha senso per la miglior fitness della sua linea di sangue. 

Impieghi speciali? 

Beh, considera che abbiamo tutti un sacrosanto istinto a chiudere gli occhi per riflesso di fronte ad un lampo di luce, un aeroplanino di carta, uno scoppio in faccia. 

Un soldato che debba essere addestrato a fare irruzione in una stanza dove è appena stata tirata una flashbang, deve essere condizionato a non chiudere gli occhi e non coprirsi, ma avanzare e mirare. 

Questo per fortuna è qualcosa che non passerà ai suoi figli o questi non sopravviverebbero, se lavorassero in un ambito diverso, come parimenti per fortuna i figli di un pompiere non ricevono il condizionamento ad avanzare dentro una casa in fiamme. 

E per fortuna i figli di un paracadutista non ricevono nel pacchetto il condizionamento a saltare da mille metri nel vuoto. 

Ora. 

Specificati alcuni dettagli, notiamo subito che se fosse vero ciò che diceva Cartesio per pararsi il culo, tu potresti decidere per cultura o uso deviato della ragione, che la figa è un buco schifoso, viscido e peloso, e che scegli di provare invece attrazione per le carote. 

Quando uno farà questo al suo primo istinto - come specie a riproduzione sessuata basata sul carbonio e non sul silicio - allora potremo sederci ad un tavolo a parlare della questione natura vs cultura. 

Ma torniamo a costruire, in un mondo dove Galimberti si permette di dire che gli uomini non hanno istinti e una setta di ricchi ignoranti usano il concetto di istinto per colpevolizzare e mendicare denaro in cambio di assoluzione. (se dico che cagare è reato morale e che pagando 10 euro posso concedere l'assoluzione divina, soldi ne faccio, e il modello è stato proprio quello, colpevolizzare ogni normale passione umana per rendere tutti colpevoli e disposti a cercare espiazione a pagamento). 

Specifichiamo allora che tante belle cose come la protezione verso i più deboli, il prendersi cura degli amici, il senso di colpa se li si tradisce, la voglia di socialità, di ricevere stimoli in ingresso per il sistema nervoso, di fare attività fisica, di essere altruisti con l'in group, di mangiare, di fare l'amore, così come le coccole, il contatto fisico e il grooming vicendevole, la voglia di cooperare (a patto vi sia territorio pro capite), la voglia di allattare, la voglia di stare accanto ad una donna incinta anche se non è sexy, la voglia di contribuire ad una causa che aiuti il proprio ceppo genetico e gruppo anche se a nostro detrimento, la voglia di status sociale, la voglia di onore, rispettabilità, che ci impedisce di fare schifo, la voglia di essere approvati, accettati, stimati, la curiosità e il desiderio di esplorazione, la voglia di famiglia e di prendersene cura, il desiderio più o meno marcato di indipendenza e autonomia, di giustizia, di potere ed influenza sull'ambiente fisico e sociale circostante, di risparmio sia in senso di oggetti o mezzi utili sia di calorie e accumulo delle stesse, il desiderio di omeostasi e tranquillità, di rischio e di guadagno sociale o esplorativo o di caccia ecc, la voglia di affermarsi o di prendersi una rivincita sociale, la differenziazione del genoma... sono istinti. 

Sono sistemi motivazionali intrinseci, che non sono culturalmente indotti. 

Ciò che è culturale in questo senso è come le persone possano soddisfare queste tensioni e moti interiori senza incorrere in biasimo e disapprovazione (e questo perché la ricerca di approvazione e accettazione è istintiva in una specie a sopravvivenza sociale). 

La parola culturale non è umana, appartiene alle specie sociali, sono state ad esempio osservate colonie di colombe, appartenenti al medesimo ceppo genetico, che dopo anni di isolamento su isole diverse avevano sviluppato culture di gruppo diverse, ad esempio nel corteggiamento e nei modi socialmente accettati per portarlo avanti. 

Attenzione. 

Non hanno cambiato lo scopo stesso del loro vivere, ossia piantarlo nelle colombelle. 

Hanno cambiato per cultura i modi per arrivarci, che fossero socialmente ben visti. 

Ora, se un tizio decide che vuole schiacciare gli istinti con la cultura, o la ragione, benissimo, egli allora combatterà l'istinto al contatto sociale facendosi mettere in una cella di isolamento, combatterà l'istinto alla ricerca di stimolazione nervosa, offrendosi per esperimenti terminali di deprivazione sensoriale. (già fatti dai nazisti, foldo)

Egli combatterà contro la propria voglia di saltare in acqua quando un bambino del suo gruppo chiede aiuto e sta affogando. 

Egli combatterà con la propria parsimonia e butterà il denaro per strada. 

Ecc. 

Avrà vinto sugli istinti? 

No affatto, perché essi non ti muovono, essi ti fanno sentire dolore e frustrazione o piacere. 

Pertanto, nel momento in cui guardi affogare tuo nipote e non salti in acqua come d'istinto, tu provi dolore e ne proverai a vita. Pertanto non hai affatto debellato alcun istinto, sei solo stato persuaso da qualche condizionamento ad agire contro l'interesse della bloodline. 

Il che fa gioco alle altre bloodline e in un disegno più grande è addirittura elegante che ti abbiano condizionato a tal punto. 

Quando hai la figa aperta in faccia e scegli la carota (pur avendo appena mangiato a sazietà), tu non hai davvero annichilito la voglia di figa, quella voglia la senti, e mangiando la carota senti frustrazione e frizione. Perché è questo che fa l'istinto. 

Frustrazione se non ci sei in flusso, piacere se ci sei in flusso. 

E allora. 

Perché se questi sono istinti, come il fatto che un bambino cieco senza aiuti da solo scivola sulla pancia della mamma e cerca la tetta anche se non l'ha mai sentita, o che lo metti in acqua e sa nuotare....o che un orfano muore se ha cibo, farmaci e un tetto ma manca di coccole e contatto fisico...perché se sono istinti le persone sono diverse e a qualcuno di crescere una famiglia non frega nulla, o di essere indipendente, libero... ecc? 

Per il discorso fatto prima della nostra impronta digitale istintuale unica, che è il tentativo strategico della bloodline per vedere se con quel pacchetto istinti ci si adatterà meglio. 

Alcune persone ad esempio avranno un pacchetto istintuale che li rende atletici e pieni di verve, desiderosi di cimentarsi in rischi e conquiste, e questo paga, ma conservare l'energia a lungo è una sfida per costoro e una carestia potrebbe essere un problema, così come spesso hanno iperreazioni di tipo allergico, asmatico, o artrite reumatoide. Queste persone nella società attuale, se seguono il loro istinto alla cieca, senza comprensione, possono facilmente diventare ludopatici. 

Altre persone potrebbero essere più raccoglitrici, come il cane che sotterra gli ossi, cercare il piacere del circuito dell'acetilcolina più che della dopamina ed essere pertanto pacifici, emotivi, risoluti, tenderanno al sovrappeso ed al diabete soprattutto nella nostra società dove le calorie si trovano ovunque, vuote di nutrienti e a buon mercato. Se seguono il loro istinto alla cieca, possono ingrassare ed ammalarsi, ma se hanno consapevolezza delle forze che li muovono e di come la società le hijackki, allora possono diventare campioni di lunga vita, e pacifica. 

Altre persone traggono piacere nell'altruismo, nell'insegnare, nel trasmettere e nel potenziare gli altri del loro gruppo, sono esuberanti, scattanti, vivaci, questo ha funzioni adattive importanti, nel contesto in cui si è evoluto il sistema, ma in grosse città di anonimi va e vieni, o nel turnover di internet, possono finire depredate a loro spese se seguono solo l'istinto a donarsi senza mettere una paywall anticipata, inoltre lo stress per la burnout syndrome li espone alle infezioni batteriche, e devono capire che il loro istinto a donare al gruppo, in una società di milioni di individui che ti stanno addosso come lebbrosi se doni, ha bisogno di essere direzionato verso una alternanza di ritiro e presenza. 

Ci sono persone che tendono ad essere muscolose, avventurose, problem solver, esploratrici, sono soggette a squilibri ormonali (quando il testo sale molto viene convertito in estrogeni) ma invecchiano bene e se fluiscono con il solo istinto, possono non essere graditi in un paese civile, dove non è coi muscoli e l'avventura che si risolvono la gran parte dei problemi. 

Altre persone sono forti, carismatiche, intelligenti, ma sempre in tensione, una tensione che è funzionale alla guerra in età giovanile ma che fa loro accusare il passare degli anni più di altri. 

Altri sono arguti, ottimisti, sensibili agli sbalzi ambientali e ai problemi neuromuscolari che questi causano, hanno un sistema immunitario molto buono e sembra siano fatti pertanto per non fermarsi in un luogo, essere nomadi, viaggiare, hanno anche una sopportazione maggiore di altri allo stress. 

Ecc. Non voglio dare categorie, ognuno è un'impronta unica per come ha alcuni istinti primari più o meno impellenti. 

Più o meno impellenti significa che essi fungono più o meno da fulcro di frustrazione e piacere per quell'umano. (o cane, o delfino, o colomba). 

Ora costruiamo. 

E' ovvio, che un istinto alla conservazione e accumulo di calorie, per quanto dotato delle migliori intenzioni ancestrali, in ambiente a scarse calorie e rischio carestia, si trovi ad essere in difficoltà nella società moderna. 

L'obiettivo della consapevolezza non è però quello di schiacciarlo, negarlo... non è possibile. Non sono credenze, sono hardwired. 

Puoi evitare di mangiare, allora il tuo sistema abbasserà il metabolismo per conservare calorie e appena mangerai, per lo spavento, accumulerà tutto come grasso. 

Lo farà per proteggerti, istintivamente, dalle carestie. 

Inoltre non puoi schiacciarlo con la coscienza, per la semplice ragione che puoi scegliere se essere felice mangiando o se soffrire non mangiando, la coscienza servirebbe a qualcosa in tal senso se potesse farti essere felice e produrre dopamina non mangiando, ma non può. 

Allora a cosa ti serve? 

Se segui l'istinto alla cieca ingrassi come un porco e ti viene il diabete, vista la attuale disponibilità di cibo spazzatura. 

Ecco, ti serve a capire che quelle bibite zuccherate e colorate che svettano altezza occhi nello scaffale, ti stanno torturando e pungolando perché fottono il tuo istinto, che cerca i colori vivi e accesi della frutta matura e delle verdure, e il sapore dolce del fegato e dei frutti... 

E allora... non perché schiacci il tuo istinto, ma perché lo prendi per mano e lo aiuti ad aiutarti, lo porti a comprare frutta e verdura di stagione, colorata e buona. 

Quando qualcuno che conosci chiede aiuto, il tuo istinto è aiutare, siamo una specie che sopravvive solo supportandoci e non lasciando nessuno indietro. 

E allora, dovresti pestargli la faccia schiacciando il tuo istinto? No, soffriresti. Se soffri o senti piacere, l'istinto sta funzionando a pieno regime, non ha schiacciato nulla. 

Ma la società moderna prevede situazioni in cui aiutare è danneggiare. L'amico che ti chiede i soldi per bucarsi, l'amico che ti chiede soldi per le macchinette, che ti chiede di mentire in tribunale perché vuole fottere mille euro all'assicurazione, sono certamente capaci di farci soffrire, e farci sentire l'urgenza di aiutare, se in noi, nella nostra impronta digitale istintuale, questa propensione all'aiuto ed al supporto sono un fulcro importante di piacere e frustrazione. 

Allora tu non è che prendi a calci chi ti chiede aiuto. Nel goffo tentativo di schiacciare un istinto (sacrosanto in mille altri casi), ma avendo coscienza delle conseguenze del tuo aiuto, che si fa boomerang, trovi una soluzione diversa per aiutare, come portare il tuo amico al sert, anche di peso, o spiegare a quell'altro quanto durano queste messe in scena in tribunale, non tanto perché i giudici capiscano, quanto per i periti antifrode delle assicurazioni, che sono le uniche ad avere un vivo interesse, e lo aiuti a trovare questi mille euro rendendosi utile in qualche modo. 

Quindi, certo, che la coscienza è fondamentale per discernere quando un istinto in un particolare contesto ci farebbe più danno che profitto, ma lo scopo è prenderlo per mano e farlo vivere la sua dimensione appetitiva e consumativa in un modo funzionale, lo scopo non è provare a schiacciarlo... perché se questo fa male, frustrazione, non lo si è schiacciato ma sta funzionando esattamente nel modo in cui deve funzionare. 

Se non fa male, non era un sistema motivazionale cablato ma una semplice credenza, qualcosa di razionale o culturale, qualcosa il cui scopo non è il benessere tuo e della tua linea di sangue, ma il benessere di chi orchestra quella cultura e della sua, linea di sangue. 

 

Beh, specificato tutto ciò, a Cesare ciò che è di Cesare: a volte si usa il termine "controllo degli istinti" per indicare invece la capacità di sopportare la frustrazione in vista di un bene più grande. 

La mancanza di sopportare la benché minima frustrazione è una caratteristica di alcuni psicopatici, dei bambini e dei bambini di 40 anni mai svezzati. 

Questo spesso si traduce in un comportamento impulsivo e stupido (lose lose) che fa dei danni a sé e agli altri. 

Il nostro istinto è volto alla sopravvivenza della specie, non al fare danni a noi e a chi amiamo e ci nutre, pertanto quella lì si chiama proprio immaturità, stupidità, impulsività fine a se stessa. 

Tipo che ti pestano un piede per errore e invece di respirare, OODA (osservazione orientamento decisione azione) e rispondere, reagisci come un robot o una gallina senza testa. Magari tirando un pugno o mettendoti a strillare offese. 

In quei casi ciò che è da schiacciare e traumatizzare, disciplinare e condizionare è la persona che si concede una così scarsa disciplina di sé e decenza, a meno che non sia un bambino o davvero malato, come nel caso di alcuni psicopatici. 

 

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ArmandoBis

Guarda, partiamo da punti di vista inconciliabili.

Io sono d'accordo con Galimberti: l'uomo non ha istinti.

Riguardo alla psicoanalisi, ha 119 anni ed è 119 anni che si dice che è assurda, priva di fondamenti, antiscientifica.

Nonostante questo, continua ad andare avanti tranquillamente, senza problemi, ovviamente a beneficio di chi economicamente se la può permettere.

Un mio conoscente psichiatra mi disse che la psicoanalisi era per i ricchi, mentre per i poveracci c'erano gli psicofarmaci.

Negli ultimi tempi sono sorte nuove tecniche psicoterapeutiche (terapia cognitivo comportamentale, sistemica, ecc.) che sembra possano aggredire problematiche che fino a ieri erano riservate alla psicoanalisi. La stessa psicoanalisi non disdegna l'introduzione di tecniche estranee, come l'EMDR, per accelerare il processo di guarigione.

Certo, la società attuale respinge in toto la psicoanalisi perché essa presuppone che gli individui abbiamo una storia, e che questi sia specifica, cioè li riguardi direttamente.

L'ordine neoliberale, invece, rigetta l'esistenza di un qualcosa che si possa chiamare storia: esistono solo le transazioni di mercato ed esse nascono e muoiono nell'istante in cui si consumano. La stessa economia è retta da leggi in cui il tempo può andare in una direzione o in quella opposta.

Togliete gli agenti economici, sostituiteli con i neurotrasmettitori e avrete la psicologia moderna, un apparato dove il senso, l'interrogarsi sul significato della propria esistenza sono considerate ridicole anomalie di sistema, visto che è tutto un reticolo di geni e neutrasmettitori prodotti a comando.

La visione dell'uomo come una macchina, un insieme di ingranaggi, si è solo complicata enormemente, ma nella sua essenza non si è modificata.

Il pensiero, la coscienza, sono meri epifenomeni.

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20 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Io vi consiglio di apprezzare le differenze; se un falco si diverte a girare con gli anfibi, ebbe, contento lui...

Il problema alla base del tuo ragionando sta abbasta tutta qua secondo me:

Fai lo stesso paragone ma con un pesce che decidesse di respirare in aria... non è mica tanto contento lui.

L’obbiezione se non scopi in varietà non muori non è sostenibile perché c’è da vedere quale prezzo ormonale e psicologico si paga a voler far finta di respirare aria quando si è pesci... 

Il discorso della pedofilia non regge perché è una devianza da un comportamento efficace naturale non un filone efficace quindi no non è la stesa cosa.

 

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15 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Io sono d'accordo con Galimberti: l'uomo non ha istinti.

Fermo restando che sei liberissimo di pensarla come meglio credi io sono sempre stupito quando sento certe cose ( ma del resto sono stupito anche dalle religioni le sette ecc ecc) e mi domando sempre che meccanismi mentali particolarissimi agiscono nel cervello per far credere (dal mio punto di vista) che guardando il sole che è giallo uno lo veda blu e sia anche assolutamente certo che sia blu.

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16 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Guarda, partiamo da punti di vista inconciliabili.

Io sono d'accordo con Galimberti: l'uomo non ha istinti.

Dovresti destrutturarti...

Per tornare a vedere le cose prive da alcuni condizionamenti.

Porre l'uomo... soprattutto te stesso,  all'esterno o al di sopra della Natura è abbastanza sciocco e presuntuoso.

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ArmandoBis

Chiarisco. Non nego affatto che la sessualità esista e che sia uno degli impulsi più forti che guidano il nostro agire e la nostra stessa esistenza.

La psicoanalisi stessa, agli inizi, è stata criticata proprio per l'eccessiva importanza che veniva data alla sessualità.

E in effetti, per quell'epoca, affermazioni quali "i sintomi sono l'attività sessuale del paziente" dovevano suonare assurde anche per coloro che riconoscevano al sesso la sua importanza.

Questa preminenza data alla sessualità non è mai venuta meno lungo tutto l'arco dell'elaborazione freudiana, fino a culminare nell'opposizione/dialettica fra Eros e Thanatos.

Il problema con la psicoanalisi è che la quasi totalità delle critiche è fatta da persone che non hanno mai letto Freud o al massimo hanno dato una veloce scorsa a qualcuno dei suoi scritti.

Questo si vede agevolmente da ciò che scrivono, ovvero quando imputano a Freud affermazioni che lui non ha mai fatto, quando riportano teorie in modo errato o fantasioso, ecc. ecc.

Per esempio, che cosa sia alla fine della fiera il complesso edipico non l'ho mai trovato riportato in modo corretto.

Nessun autore che ha fatto un lavoro di critica della psicoanalisi, a quanto mi risulta, lo ha fatto avendo un'esperienza diretta di ciò di cui si sta parlando.

Nessuno si è preoccupato di sapere che cosa effettivamente le persone andavano a dire al proprio psicoanalista.

Non ho mai letto un articolo, un saggio, un'analisi, in cui un ricercatore andava a parlare con dei pazienti ed ex-pazienti per capire che cosa succedeva durante le sedute e lungo il percorso di cura, quali erano stati i problemi per cui costoro si erano rivolti ad un analista, quali i risultati durante e al termine della cura, se tali risultati erano o meno solidi e duraturi.

Tenendo conto del fatto che la teoria psicoanalitica cerca di spiegare ciò che emerge dalla clinica, non è male.

Tornando a noi, c'è chi pensa che io sia nato con determinati impulsi.

Ammettiamo che sia omosessuale. Per alcuni lo sono stato dal momento in cui un certo spermatozoo ha fecondato un ovulo e quindi si è creata una certa combinazione genica.

Altri dicono che sì, i geni c'entrano, ma la loro attivazione è dipesa anche dalle circostanze ambientali.

La psicoanalisi invece non presuppone che vi siano impulsi già direzionali alla nascita. La sessualità si esprime attraverso delle pulsioni, le cui vicende sono legate a una complessa serie di fattori ambientali, culturali e contingenti. E, probabilmente, costituzionali.

Secondo me, la teoria psicoanalitica spiega meglio anche il conflitto fra natura (pulsioni) e cultura, perché questo conflitto la psicoanalisi lo colloca nel cuore stesso dell'individuo, nel suo formarsi.

Invece non si capisce perché, se noi nasciamo già con degli istinti che ci dicono di fare questo e quello, non si accomodi la società in funzione di questi istinti (che abbiamo tutti, quindi dovremmo essere solidali gli uni con gli altri) lasciandoci liberi di soddisfarli.

Non è chiaro, da questa impostazione istintivista, da dove nasca il conflitto natura/cultura.

 

 

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el pato
Il 13/6/2019 alle 17:10 , ^'V'^ ha scritto:

Ma sono le migliori pietre che abbiamo per tendere alle stelle questa Cattedrale dove si possa dire che 2+2 fa 4. 

Anche se osho, ron hubbard o freud sotto bamba hanno detto che fa 22. 

 

 

Beh in una anello di caratteristica 2, 3 , 6 o 9 2+2 fa 22.

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