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Sono diventata bisognosa


Virgi123

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Virgi123

Un anno e mezzo di relazione.

Mi ha detto che ha paura che se mi lascia mi ammazzo, che non ho amici che mi stanno vicini, che sono dipendente da lui.

Non che siano cose false, forse è quello a fare ancora più male. (Cioè, a parte la roba del suicidio, non penso che sarei mai in grado di fare una cosa del genere).
Comunque in fondo lo so anch'io che se non mi sentissi così sola non sarei così imparanoiata all'idea che lui si stufi di me - eppure perché se ho tanta paura che ciò accada non faccio che comportarmi per spingerlo a ciò?

Abbiamo altri problemi, certo, ma ormai forse è diventato impossibile ignorare la mia insicurezza, sono diventata così bisognosa, verbalizzo qualsiasi capriccio ('sono tot ore che non mi rispondi'). All'inizio ero più solare, più rilassata, ora ogni cosa diventa l'indizio che sta andando tutto a puttane.

Il problema sono io.

Lui si preoccupa per me, percepisce la mia tristezza e se ne sente responsabile, come se volesse proteggermi, ma non vorrebbe una relazione così, vorrebbe che io avessi più amiche, che uscissi di più, che smettessi di appoggiarmi unicamente su di lui. Mi ha ferito nel dirmelo, mi ha fatto sentire una sfigata, mi ha fatto sentire inferiore rispetto a lui che è sempre così sereno.

Sono sola?
Boh. Ho dei genitori fantastici, ma davvero poche amiche. Lui ha un gruppo di amici con cui esce almeno una volta alla settimana, io a parte lui è già tanto se esco una volta al mese. Mi ha detto che si sente quasi in colpa ad avere da fare perché da che io ci rimango male, anche quando non dico niente lo percepisce.
Poi c'è il fatto che non posso confidarmi con nessuno.
Una volta avevo una migliore amica, ma è andata a vivere da un'altra parte e non ci sentiamo praticamente più. Mi sento un po' abbandonata a me stessa, circondata da rapporti superficiali che, sì, mi distraggono un po', ma non mi fanno sentire viva e non organizzano manco spesso.

Poi c'è il fattore macchina. Io non guido. Ho la patente, ma ho il terrore di fare un incidente, quindi spesso sono dipesa da lui per tornare a casa (e abita abbastanza lontano quindi si è dovuto fare un sacco di volte un giro scomodo).

Quindi, sì, mi ha fatto male sentirmi rinfacciare queste cose, ma non ha torto.

Domani ci vediamo per parlare, non so come finirà, ma non penso che lui voglia lasciarmi - mi ha chiesto se volessi poi fermarmi a cena con lui e i suoi, per dire, ma magari ha cambiato idea nella notte, non so.
Comunque le strade che vedo davanti sono solo tre:
1. mettiamo il punto alla nostra relazione prima di arrivare a consumarci del tutto
2. continuiamo così e rimandiamo l'inevitabile
3. riesco a cambiare e le cose si sistemano da sole

Vorrei avere la forza di attuare il punto 3. Del resto, cosa risolverebbero i punti 1 o 2? Rimarrei come sono, sola e insicura, al massimo con uno diverso a subire le mie paranoie.

Non so perché sto scrivendo qui, forse perché mi interessa un punto di vista esterno: secondo voi tutta questa storia è salvabile? Dovrei vedere una psicologa? Ho un problema di autostima, da piccola ho subito molto bullismo, non so se tutto questo derivi da ciò

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Melluin

Cara Virgi123, in genere gli uomini se non sono più innamorati non si fanno problemi a lasciare anche se lei sta sotto un treno, quindi parto dal presupposto che lui tenga molto a te.

Certo é difficile dare consigli così generici perché non so nemmeno quanti anni avete, cosa fate nella vita....Purtroppo dunque dovremo accontentarci di considerazioni generiche.

Come già hai scritto il problema é dentro di te, non fuori, ma non é certo irrisolvibile.

Capita a volte nella vita di sentirsi distaccati da tutto e tutti, di avere difficoltà a relazionarsi, e questo condiziona poi ogni altro aspetto.

Se però tieni a lui, devi ricordarti che soprattutto devi tenere a te stessa, devi imparare a volerti bene riscoprendoti a poco a poco, altrimenti avrai sempre meno da dare a te stessa e agli altri. E a lui. E ad un certo punto se ne andrà.

Prova a far finta di esserti appena trasferita in una nuova città, piena di opportunità nuove, di persone nuove. Anche se con le difficoltà di un nuovo inizio.

Iscriviti in palestra, ad un corso di teatro, prova ad attaccare bottone con altre donne sul posto di lavoro.

Chiedi a lui di organizzare uscite in cui ci sono altre donne, così da poterle conoscere....

A volte un piccolo atto di coraggio può cambiare tante cose. Trova il coraggio di fare un passo per la persona più importante della tua vita. Che sei tu.

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PapuPetagna

Dici di avere dei genitori fantastici: cosa ne pensano loro di questa situazione?

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mrc77

Hai ben chiaro il problema da risolvere a quanto sembra da quello che scrivi, quindi devi solo attuare la soluzione. 

Ti ha già detto bene @Melluin, il punto focale sei tu ed il tuo benessere, da lì poi viene la relazione con il tuo ragazzo. Devi solo ampliare il tuo social circle, cosa non difficile per una donna. Fai cose, cerca di frequentare persone nuove, in altre parole esci dalla zona di confort e prova. Da lì poi tutto il resto. 

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Virgi123
9 ore fa, PapuPetagna ha scritto:

Dici di avere dei genitori fantastici: cosa ne pensano loro di questa situazione?

I miei non se ne accorgono.
Sono belle persone, mi vogliono bene e mi sostengono, ma nessuno dei due è un campione di empatia, tanto che davvero di rado mi sono confidata con loro (e difficilmente con risposte soddisfacenti). 
Sul mio essere un po' solitaria, boh, c'è da considerare che fino all'anno scorso ero serenissima così come stavo, poi le cose sono cambiate in modo graduale, la mia fiducia nel mio ragazzo si è sempre un po' più incrinata per alcuni fatti (da questo punto di vista, la responsabilità non è unicamente mia) e all'improvviso mi si sono sviluppate sempre più paranoie e bisogno di attenzioni, ma unicamente per quanto riguarda lui, quindi niente che una persona possa intuire all'esterno.

Penso di averlo messo eccessivamente al centro del mio mondo. È diventato il mio confidente, la mia valvola di sfogo, l'unica persona che mi conosce davvero - specialmente nelle mie debolezze.
Non dubito che sia un gran peso da portare.

10 ore fa, Melluin ha scritto:

Cara Virgi123, in genere gli uomini se non sono più innamorati non si fanno problemi a lasciare anche se lei sta sotto un treno, quindi parto dal presupposto che lui tenga molto a te.

Certo é difficile dare consigli così generici perché non so nemmeno quanti anni avete, cosa fate nella vita....Purtroppo dunque dovremo accontentarci di considerazioni generiche.

Come già hai scritto il problema é dentro di te, non fuori, ma non é certo irrisolvibile.

Capita a volte nella vita di sentirsi distaccati da tutto e tutti, di avere difficoltà a relazionarsi, e questo condiziona poi ogni altro aspetto.

Se però tieni a lui, devi ricordarti che soprattutto devi tenere a te stessa, devi imparare a volerti bene riscoprendoti a poco a poco, altrimenti avrai sempre meno da dare a te stessa e agli altri. E a lui. E ad un certo punto se ne andrà.

Prova a far finta di esserti appena trasferita in una nuova città, piena di opportunità nuove, di persone nuove. Anche se con le difficoltà di un nuovo inizio.

Iscriviti in palestra, ad un corso di teatro, prova ad attaccare bottone con altre donne sul posto di lavoro.

Chiedi a lui di organizzare uscite in cui ci sono altre donne, così da poterle conoscere....

A volte un piccolo atto di coraggio può cambiare tante cose. Trova il coraggio di fare un passo per la persona più importante della tua vita. Che sei tu.

Hai ragione sul fatto che probabilmente non mi amo abbastanza. E grazie davvero per il tuo messaggio.

Comunque sono una studentessa universitaria. Ho un gruppo di amici all'uni, tre ragazzi e una ragazza. La ragazza la frequento anche al di fuori dell'ambiente dell'università ed è una delle poche persone con cui mi trovo davvero bene. 
Il principale problema che so di dover risolvere è quello di superare il mio blocco con la guida: molte volte non sono potuta uscire perché mancava il mio ragazzo e non avrei saputo come tornare a casa.
Superato quello, coltivare una vita sociale un po' più viva mi verrebbe molto più facile.

In fondo, se mi guardo allo specchio non capisco da cosa derivi tutta l'insicurezza che mi pervade, forse giusto dalla consapevolezza di essere troppo sensibile. Vi è una sorta di pensieri negativi che si autoalimentano che nei momenti in cui sono stress mi dominano del tutto.
Cioè, questo per quanto riguarda l'aspetto relazionale col mio fidanzato. Non mi sento inferiore agli altri, ma a lui, come se aprirmi così tanto, fargli vedere tutto ciò che col resto del mondo tendo a nascondere, l'avesse reso una superficie in cui si riflettono tutte le mie fragilità. 

----

 

Oggi comunque ci siamo visti e abbiamo parlato. All'inizio era palesemente scazzato, ma non intenzionato a chiudere la storia, non l'ha mai suggerito.

Però mi ha colpito una cosa che ha detto: alle volte per quanto le persone possano provarci le cose fanno il loro corso. 
La seconda volta che l'ha ripetuto sono sbottata. Se è così sicuro che non farò altro che logorarci, allora perché non mettere un punto subito? Perché non allontanarci? Perché non prenderci una pausa?

Dopo si è addolcito. 
Ci siamo promessi di tornare a essere sereni, gli ho promesso di impegnarmi a essere più indipendente - e voglio esserne in grado davvero, perché se rimanessero solo parole so che prima o poi si stuferebbe. 

So che mi ama, so che mi rispetta, devo solo capire come ricordarmelo quando la mia razionalità va a farsi a benedire e vedo tutto nero - o almeno riuscire a gestire le mie crisi senza che lui se ne accorga, risolvendole tra me.
Mi sto accorgendo che scrivere mi aiuta, almeno a capirmi di più, per questo mi dilungo forse troppo. 

 

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Federico97

Ed ecco qui la mia storia, solo che io rivesto la figura maschile. 

Leggendoti, per un attimo ho pensato fossi la mia ragazza, alcuni passaggi coincidono in un modo abbastanza singolare 

Veniamo al dunque 

Sarò il più diretto possibile, non prendere le mie parole come attacchi alla tua persona, ma solo opinioni da un punto di vista differente

La storia è salvabile, hai accanto una persona che volendoti molto bene sta cercando di aiutarti ma ne sente il peso addosso,sente il peso un grande macigno che non sa per quanto tempo ancora riuscirà a sopportare. 

Vi state chiedendo aiuto vicendevolmente

Lui ti dice: questa situazione mi sta gradualmente privando delle mie forze 

Tu: aiutami a migliorare, anche se non sarà facile

Prima di continuare, dovresti chiarirci perché le cose si sono incrinate gradualmente. La chiave di volta risiede proprio in questo punto. (Punto che hai omesso per tutelarti) 

Sei insicura perché lo hai idealizzato, perché guardandolo ti senti piccola, 

perché ti senti GIUDICATA 

perché ha messo a nudo le tue debolezze 

 

Cercherò di rispondere punto per punto ai tuoi due messaggi

 

Non è facile trovare le parole per aiutare una persona e allo stesso tempo non ferirla.

La verità fa male e quando una persona viene toccata nelle proprie debolezze si sente attaccata anche quando si sta cercando di farle capire dove poter migliorare.

I suoi sono consigli, non attacchi alla tua persona. Dall'esterno alcune dinamiche sono più chiare, tu purtroppo non riesci a rendertene conto 

Gli altri problemi sono, con buona probabilità secondari all' 'insicurezza', arginata questa, ti assicuro che migliorerà anche il resto 

Si sente in colpa quando ha da fare, poiché sa che tu dopo stai male. Ed è sbagliatissimo, in questo modo lui si annulla e viene assorbito da te, dalle tue paranoie. E resistere al senso di colpa non è così facile come sembra. 

Tu sei rimasta sola:la tua amica è andata via, i genitori non molto empatici e sicuramente una mancanza di fiducia globale nelle persone non aiutano. Tieni però a mente una cosa, che più farai affidamento su di lui più la situazione peggiorerà 

La motivazione cruda per cui lui sta cercando di aiutarti è perché ti vuole molto bene, al punto di sobbarcarsi questo fardello, tuttavia anche i maschi provano attrazione, e vedere una persona così debole, non è attraente 

Il tuo ragazzo CREDE in te , è per questo che sta facendo tutto ciò e non è prendendovi una pausa che risolverai la situazione. 

Potrebbe lasciarti da sola sul fondo del mare ad annegare, si scrollerebbe una grande peso ma ha deciso per quanto gli riuscirà di aiutarti. 

In tutto questo bada bene, lui non è un santo, anzi, anche lui ha i suoi difetti, anche lui è una persona, anche lui sbaglia

Forse anche lui sta sbagliando nel cercare egoisticamente di aiutarti, di sbloccati, forse farebbe meglio a lasciarti, farti stare di merda e forse solo allora riuscirai a capire gli errori. Questo nalla migliore delle ipotesi, magari poi non cambia nulla e ti ritrovi nella stessa situazione con il ragazzo successivo 

 

I limiti sono quelli che noi stessi ci imponiamo

Non è la macchina, non sono gli amici, ecc. queste sono scuse/ barriere che innalziamo perché abbiamo paura di essere giudicati da noi stessi

in realtà è il nostro modo di approcciare le cose che ci circondano a limitarci

L'essere convinti che una cosa sia così e basta, che ci sto provando(a cambiare) , quando in realtà non lo sto facendo realmente 

 

L'anno prossimo partirò per un anno di studio Erasmus, la mia ragazza è ad occhio e croce, simile a te: non ha molte amiche, non esce molto e non fa altre attività eccetto università. 

Spende il suo tempo libero a farsi segnate mentali su cosa io stia facendo e perché a volte non rispondo subito, si impappa il cervello da sola. 

Mi ha rotto le palle in tutti i modi possibili e immaginabili, tutto causato dalla sua insicurezza

Me ne sono sentite di tutti i colori perché magari le suggerivo di fare qualcosa 

E tanti altri bla bla bla 

 

Ora va in palestra e si piace di più, esce più spesso con le amiche, è più serena, si sente più viva, sta meglio con sé stessa.

Avevi ragione... 

Come mi sono sentito? 

A volte ho sentito di perdere pezzi di me e li ho dovuti ricucire con grande fatica, tante volte volevo dire basta, ma ho sempre dato la possibilità di provarci, di credere nell'altra persona, ho pensato ma cazzo è così difficile rendersi conto che a volte si pensa con il culo, che tutti i pretesti hanno sempre la stessa origine e tante tante altre cose 

 

Ne è valsa la pena? 

 

Le persone non possono cambiare mai totalmente, però comunque vada, è una diventata una persona decisamente migliore, migliore per sé stessa, non per me, che ne trovo giovamento solo in seconda istanza, ma è questo ciò che importa 

Pagherò in futuro? Chissà, quando arriverà il momento si vedrà 

 

Ritornando a te

 

Cosa dovresti fare? 

RISCOPRIRTI come non hai mai fatto

AMARTI per poter amare 

COMPRENDERE i tuoi limiti ed accettarli come una parte di te

METTERTI in gioco non solo a parole, per te stessa, non per il tuo ragazzo(questa sarà una conseguenza) 

Devi iniziare un bellissimo viaggio, con gli occhi di un bambino che per la prima volta si trova in un posto nuovo, immenso, tutto da scoprire 

Potrà far male, tanto male all' inizio, perché fare i conti con sé stessi mettendosi a nudo è doloroso, ma se lo farai, ti assicuro che potreste giovarne entrambi 

 

 

 

 

Modificato da Federico97
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Virgi123
34 minuti fa, Federico97 ha scritto:

Prima di continuare, dovresti chiarirci perché le cose si sono incrinate gradualmente. La chiave di volta risiede proprio in questo punto. (Punto che hai omesso per tutelarti)  

All'inizio la vivevo con molta serenità, non mi preoccupava se usciva con gli amici e io stavo a casa, mi fidavo okay, magari non al 100% ma facciamo all'85% - tanto che addirittura una volta gli chiesi di non scriverci tutti-tutti i giorni perché mi faceva star bene passarne alcuni per i cavoli miei, tra me e me. 

Le cose sono cambiate in modo graduale quando ho scoperto che mi aveva omesso alcune cose - tipo che con gli amici usciva ad approcciare ragazze, che è uscito in gruppo con alcune di loro. Mi sono sentita così delusa, anche se ci credo al fatto che non mi abbia tradito davvero. Eppure, boh, mi ha ferito, forse perché io, pur avendo l'occasione di uscire con altri ragazzi (anche solo per svago), non lo farei mai alle sue spalle.

Mi sono sentita, non so, tagliata fuori. Di troppo rispetto ai suoi amici. È un'emozione che senso tutt'ora perché so che quando escono continuano a fare quello, che lui con loro si diverte così - ma è strano, in fondo, che io glielo faccia pesare? Cosa dovrei fare, salti di gioia all'idea che vanno in giro a provarci con tizie random? Lui sarebbe sereno se io facessi lo stesso? Non ne sono così convinta.

Mi sento in competizione con i tuoi amici? Sì. Non che mi stiano antipatici, anzi, andiamo d'accordo, scherziamo, ma so che se non ci sono è meglio, per certi versi. Averlo capito,ha un po' spazzato tutte le certezze che avevo, la mia tranquillità, e in fondo non penso che sia una cosa così incomprensibile, non penso che il mio cambiamento sia così senza motivazioni, non sono diventata un po' paranoica perché di mio sono una persona gelosa.

Sono discorsi che abbiamo già fatto e nulla è mai cambiato.

Io mi sento la parte lesa, lui si sente accusato. E, nulla, io provo fastidio quando so che esce con loro, lui si sente in colpa e "chiuso" da me perché mi conosce abbastanza da percepirlo.

1 ora fa, Federico97 ha scritto:

sicuramente una mancanza di fiducia globale nelle persone non aiutano

Questa frase mi rappresenta appieno.

Non sento di avere nessuno con cui parlare, con cui sfogarmi. Mi sono resa conto che non riuscirò più a vedere in lui questa persona. Ho bisogno (e ha bisogno, suppongo), almeno per un periodo, di tenerlo un po' a distanza emotivamente, anche se ciò significa chiudere tutti i problemi all'interno della mia mente.

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PapuPetagna

Io comunque non ho ancora capito se tu da sola ci stai bene o no. Quando sei sola resti tutto il giorno a guardare il soffitto o impegni il tempo in modo produttivo studiando o coltivando hobby e interessi? Perché se tu preferisci fare altro e ti rompi di stare in mezzo a una comitiva immatura non ci sarebbe niente di patologico

Modificato da PapuPetagna
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Carnacki

Ciao Virgi123, 

credo ti abbiano già dato ottimi consigli, io penso partiró dandoti il mio e poi argomentando.

Rivolgiti a uno psicoterapeuta.

Te la butto così diretta, perché è quello che avrei dovuto (potuto?) fare anni fa. E che sto comunque facendo ora, per cui non è la fine del mondo, ma prima mi sarei risparmiato tantissimi affanni.

Quando mi sono lasciato con la mia ragazza, ci siamo detti che è stato perché il rapporto ci stava logorando. In parte è stato un fulmine a ciel sereno, perché tante cose le affrontavamo insieme. Ora, a distanza di mesi, mi sembra di vedere le cose più obiettivamente.

Lei era tanto, tanto insicura. Io ero un'ancora per lei, le ho dato tanto. L'ho sostenuta, l'ho incoraggiata. Anche con lei si era arrivati al punto in cui sentirsi tutti i giorni per me era soffocante, lei magari non usciva e se non rispondevo entro tot si iniziava a pensare le peggio cose. Iniziava a pensare che iniziando a lavorare l'avrei messa da parte, il che è anche ironico perché penso sia stato più il suo di lavoro a farle capire che doveva voltare pagina.

Io dal canto mio sul lato sessuale e sentimentale alternavo momenti di grande forza e di crescita a momenti di sconforto, ricerca di rassicurazioni, etc. Cercavo conforto da lei, le scaricavo addosso tanta negatività, e al contempo mi allontanavo, cercavo la solitudine perché capivo che una parte di me non accettava più queste dinamiche.

Ci siamo logorati a vicenda, in modo forse diverso da voi, ma non ne uscirà nulla di buono. C'è da dire che almeno voi mi sembra abbiate riconosciuto meglio il problema. Ma tra il dire e il fare...

A mio personalissimo parere, fai in modo di farti aiutare. Se i tuoi genitori davvero non sanno essere empatici, uno psicoterapeuta fa al caso tuo. Magari non sistemerà la relazione ma sarà utile per te. 

 

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Unbreakable
Il 31/5/2019 alle 07:46 , Virgi123 ha scritto:

Un anno e mezzo di relazione.

Mi ha detto che ha paura che se mi lascia mi ammazzo, che non ho amici che mi stanno vicini, che sono dipendente da lui.

Non che siano cose false, forse è quello a fare ancora più male. (Cioè, a parte la roba del suicidio, non penso che sarei mai in grado di fare una cosa del genere).
Comunque in fondo lo so anch'io che se non mi sentissi così sola non sarei così imparanoiata all'idea che lui si stufi di me - eppure perché se ho tanta paura che ciò accada non faccio che comportarmi per spingerlo a ciò?

Abbiamo altri problemi, certo, ma ormai forse è diventato impossibile ignorare la mia insicurezza, sono diventata così bisognosa, verbalizzo qualsiasi capriccio ('sono tot ore che non mi rispondi'). All'inizio ero più solare, più rilassata, ora ogni cosa diventa l'indizio che sta andando tutto a puttane.

Il problema sono io.

Lui si preoccupa per me, percepisce la mia tristezza e se ne sente responsabile, come se volesse proteggermi, ma non vorrebbe una relazione così, vorrebbe che io avessi più amiche, che uscissi di più, che smettessi di appoggiarmi unicamente su di lui. Mi ha ferito nel dirmelo, mi ha fatto sentire una sfigata, mi ha fatto sentire inferiore rispetto a lui che è sempre così sereno.

Sono sola?
Boh. Ho dei genitori fantastici, ma davvero poche amiche. Lui ha un gruppo di amici con cui esce almeno una volta alla settimana, io a parte lui è già tanto se esco una volta al mese. Mi ha detto che si sente quasi in colpa ad avere da fare perché da che io ci rimango male, anche quando non dico niente lo percepisce.
Poi c'è il fatto che non posso confidarmi con nessuno.
Una volta avevo una migliore amica, ma è andata a vivere da un'altra parte e non ci sentiamo praticamente più. Mi sento un po' abbandonata a me stessa, circondata da rapporti superficiali che, sì, mi distraggono un po', ma non mi fanno sentire viva e non organizzano manco spesso.

Poi c'è il fattore macchina. Io non guido. Ho la patente, ma ho il terrore di fare un incidente, quindi spesso sono dipesa da lui per tornare a casa (e abita abbastanza lontano quindi si è dovuto fare un sacco di volte un giro scomodo).

Quindi, sì, mi ha fatto male sentirmi rinfacciare queste cose, ma non ha torto.

Domani ci vediamo per parlare, non so come finirà, ma non penso che lui voglia lasciarmi - mi ha chiesto se volessi poi fermarmi a cena con lui e i suoi, per dire, ma magari ha cambiato idea nella notte, non so.
Comunque le strade che vedo davanti sono solo tre:
1. mettiamo il punto alla nostra relazione prima di arrivare a consumarci del tutto
2. continuiamo così e rimandiamo l'inevitabile
3. riesco a cambiare e le cose si sistemano da sole

Vorrei avere la forza di attuare il punto 3. Del resto, cosa risolverebbero i punti 1 o 2? Rimarrei come sono, sola e insicura, al massimo con uno diverso a subire le mie paranoie.

Non so perché sto scrivendo qui, forse perché mi interessa un punto di vista esterno: secondo voi tutta questa storia è salvabile? Dovrei vedere una psicologa? Ho un problema di autostima, da piccola ho subito molto bullismo, non so se tutto questo derivi da ciò

Mi scuso con te in anticipo per la brutalità di alcuni contenuti, ma per me sono stati di grande aiuto.

 

Sembra la storia con la mia ultima ex.

Le dissi le stesse identiche cose e le chiesi una pausa.

Mi toglieva l'aria, sentivo di essere diventato la sua ragione di vita.

Poi successe una cosa strana, mai me lo sarei aspettato.

Tempo di una settimana, mossa dalla disperazione e dalla paura di perdermi si aggrappò ai primi che le diedero corda ed entrò a far parte di un gruppo di persone.

Mi diede retta. Fine della pausa.

Lì però si svelò la vera natura della nostra relazione e dei suoi tratti di personalità più reconditi.

Per diverse ragioni sperimentammo un periodo di distacco fisico che la portò a legare sempre di più con queste persone dai contenuti oggettivamente discutibili (un gruppo di "emarginati" con diversi problemi più o meno manifesti).

Non essendo più lei dipendente da me, ma essendo diventata dipendente da loro, mi resi conto che a lei non importava la qualità delle relazioni, bensì il semplice fatto di avere qualcuno che la facesse sentire importante e degna di attenzioni (valuta bene se anche per te potrebbe essere cosi).

Inevitabilmente, visti anche alcuni suoi comportamenti strani e non usuali (mancanza di igiene personale, bullismo perpetrato ai danni di persone con handicap, comportamenti rischiosi) persi nettamente la stima ed anche l'amore (?) nei suoi confronti.

Fine relazione. Però a posteriori posso dirti che mi sono "salvato" da dinamiche disfunzionali e lesive per la mia salute mentale.

Con ciò non voglio dirti che tu diventerai così, ma semplicemente che è solo nei momenti di crisi che si vedono alcune lacune che prima colmiamo tramite l'abitudine.

Se il tuo ragazzo va ad approcciare altre (lo facevo anche io e ci andavo anche a letto) è perchè state rimandando un qualcosa di inevitabile.

Ora come ora lui si sente 10 gradini superiore a te. Ci tiene, è vero.

Ma bisogna distinguere se tiene a te come persona oppure se tiene a te come partner di vita.

Neanche io lasciai la mia ex, mi dispiaceva lasciarla in quel momento di difficoltà. Ci tenevo a lei e sapevo che sarebbe andata sotto ad un treno perchè avrebbe perso tutto.

Quindi compensavo le mie esigenze andando con altre ragazze. Poi, come puoi leggere sopra, la storia ha fatto il suo corso inevitabile.

Ma valuta bene se anche tu, come la mia ex, stai con lui perchè ti piace nonostante questi suoi comportamenti oppure perchè sei "sola".



 

Modificato da nic101
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