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Mettere da parte per un po' le donne?!


Thor15

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Ciao ragazzi, ho bisogno di un vostro consiglio a proposito di una cosa che mi frulla in testa. 

Ho 27 anni, vengo da 9 anni di relazione appagante e un altro successivo anno di relazione con un altra ragazza. In parole povere non sono single da quando ho 17 anni. 

Voglio parlarvi con il cuore in mano di cose per me pesanti e personali. 

Questa è la mia premessa, parto da qua. 

Ultimamente, esattamente 4 mesi fa, mi sono lasciato e per la prima volta dopo tanti anni sono tornato single. Dopo essere rimasto solo ho realizzato una cosa, non ho mai veramente migliorato me stesso, non mi sono mai messo davvero alla prova. 

Ho utilizzato le donne e il mio successo con loro come metro di misura di successo personale, me ne vergogno. 

Ho sempre preferito il comfort alla sfida.

Una bella scopata ad una serie di ripetizioni.

Ho lavorato pochissimo finora e mai impegnandomi davvero o per qualche obiettivo, l'ho sempre visto come una cosa inutile per guadagnare qualche spicciolo. 

Ora capisco che non è un fine il lavoro per avere qualche spicciolo in più, ma un mezzo per arrivare a cose più grandi. Come mezzo per migliorare la propria volontà, posizione, ambizione. 

Questo mi ha portato a rimanere indietro rispetto ai miei coetanei, quando invece ho molto potenziale. 

Ho realizzato negli ultimi mesi di avere un carattere molto più forte di quello che pensavo. 

Questa sensazione ha iniziato a pervadermi fortemente nelle ultime settimane, non sento il bisogno di far sesso né di divertirmi, ubriacarmi o aprire game come facevo prima. 

Voglio spaccarmi il culo, migliorarmi, eccellere. Questo è quello che dice la mia mente. 

Non mi va di cercare di conoscere nuove ragazze, ne di cercare del sesso, se poi viene da sé ok ben venga, non ci sputo comunque sopra! Ma non lo sento più come bisogno primario. 

E ne sono spaventato, ho paura di seguire questa cosa.. Perché? 

Da una parte la paura dei risultati che otterró, sarò all altezza di quello che mi aspetto? 

Dall'altra ho paura che se dovessi concentrarmi molto meno sulle donne perderò ogni progresso fatto con loro fino ad ora e che quando verrà il momento, da estroverso sfacciato e simpatico diventerò più chiuso. Insomma che sia un passo indietro con il genere femminile. 

Mettiamoci anche che per un periodo più o meno lungo potrei rimanere completamente solo visto che ho deciso di cancellarmi dala mia cerchia di amici, dopo aver scoperto che tanto amici non erano. 

Qualcuno può aiutarmi? Darmi un consiglio? 

Studio psicologia e analizzandomi ho paura possa essere solamente un meccanismo inconscio di difesa della mia mente verso il fatto di essere rimasto solo dopo così tanto tempo, e non un vero stimolo. 

Io la vedo però come una specie di illuminazione, spero di non essere in errore. 

Questa deve essere una svolta nella mia vita e voglio che sia positiva! 

Mi piacerebbe avere il vostro sempre saggio parere 

Come posso riconoscere con lucidità la verità? 

Sono molto confuso come si può ben vedere eheh

Grazie a tutti

Modificato da Thor15
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PapuPetagna

Ma io penso che la scelta di mettere da parte le donne in realtà significhi semplicemente non perdere tempo su chat e app, non organizzare quell’uscita o quella vacanza esclusivamente in funzione di rimorchiare. Se dovessi incontrare Diletta Leotta non credo che rifiuteresti perché sei in un periodo di pausa dalle donne, no??

Forse sei più spaventato attualmente di rimanere solo a livello di relazioni sociali. È normale, hai appena fatto tabula rasa del tuo gruppo di amici.

O forse stai semplicemente maturando perché aver lavorato poco a 27 anni (sei ancora all’università?) non è che faccia curriculum, anzi. 

Buttati vedrai che ti si aprirà un mondo.

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vol-à-voile

Non molto da aggiungere rispetto a quanto detto da @PapuPetagna: in Italia abbiamo un gran bel problema con le donne, ovvero che le mettiamo lì in alto nella scala delle priorità personali (e questo chiaramente genera poi in loro consapevolezze che le lasciano fare il cazzo che vogliono ma vabbè, questo è un altro discorso).
Se ti senti di dover aprirti al mondo, fallo.
Ora o mai più.

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Unbreakable
Il 7/6/2019 alle 02:19 , Thor15 ha scritto:

Studio psicologia e analizzandomi ho paura possa essere solamente un meccanismo inconscio di difesa della mia mente verso il fatto di essere rimasto solo dopo così tanto tempo, e non un vero stimolo. 

Non cadiamo nelle seghe mentali dovute al nostro lavoro.

A volte ci vuole un po' di sano pragmatismo.

Meccanismo inconscio o stimolo vero e reale non cambia un cazzo.

L' importante è che alla fine performi.

Quando in palestra alcuni giorni vado meglio degli altri non è che mi chiedo: "E' perchè sono migliorato o è perchè sono più motivato ?".

Alla fine quello che mi dà soddisfazione è che l'obiettivo l'ho raggiunto.

Poi, una volta raggiunto l'obiettivo fermati e chiediti: "Cos'è che mi ha dato lo stimolo per fare tutto ciò ?".

E possibilmente, se ha funzionato, cerca di replicare il copione funzionale.

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Il 7/6/2019 alle 07:56 , PapuPetagna ha scritto:

Ma io penso che la scelta di mettere da parte le donne in realtà significhi semplicemente non perdere tempo su chat e app, non organizzare quell’uscita o quella vacanza esclusivamente in funzione di rimorchiare. Se dovessi incontrare Diletta Leotta non credo che rifiuteresti perché sei in un periodo di pausa dalle donne, no??

Forse sei più spaventato attualmente di rimanere solo a livello di relazioni sociali. È normale, hai appena fatto tabula rasa del tuo gruppo di amici.

O forse stai semplicemente maturando perché aver lavorato poco a 27 anni (sei ancora all’università?) non è che faccia curriculum, anzi. 

Buttati vedrai che ti si aprirà un mondo.

 

Il 7/6/2019 alle 09:18 , vol-à-voile ha scritto:

in Italia abbiamo un gran bel problema con le donne, ovvero che le mettiamo lì in alto nella scala delle priorità personali (e questo chiaramente genera poi in loro consapevolezze che le lasciano fare il cazzo che vogliono ma vabbè, questo è un altro discorso).
Se ti senti di dover aprirti al mondo, fallo.
Ora o mai più.

Innanzitutto grazie! 

Rispondo prima a PapuPetagna:

Beh ovviamente se mi si presentasse la Leotta e mi facesse capire che ci sta mi calerei le mutande in tempo zero, ma poi mi sveglierei tutto sudato. 

Chiusa parentesi simpatica. 

Si, non ho semplicemente voglia di stare a cercarle, andare in disco, approcciarle solo per cercare di sedurle e via dicendo.. In questo momento mi sembra uno spreco di energie e pure una cosa che potrebbe bloccare la crescita interiore e esteriore che sto avendo. 

Forse si, un po' di paura può essere determinata dal fatto di aver cancellato il mio giro abituale di amici, sono sempre stato molto legato alle routine e queste cose mi stanno un po' destabilizzando. 

Sono ancora in uni, ho cominciato tardi ed avendo una famiglia che se lo può permettere finora ho lavorato poco. 

Forse, non so.. Ritrovarmi senza nessuna sicurezza potrebbe aver risvegliato quello che stava sopito in me. 

Per quanto riguarda Vol à voile invece si, hai ragionissima, qua in Italia le donne sono sopravvalutate e hanno fin troppo potere su di noi, concordo. 

Si voglio aprirmi al mondo, sperimentare, fare, accettare anche di fallire, migliorarmi giorno per giorno, arrivare a piccoli obiettivi in un corto periodo fino a raggiungere quelli grandi nel lungo. 

E sento che avendo a fianco qualcuno, dedicandomi alle donne, questa energia che sento dentro mi verrebbe sottratta e mi farebbe adagiare, proprio come mi è successo fino a poco tempo fa. 

Mi sono accorto di aver buttato molto tempo senza migliorare solo perché avevo una donna prima e poi l'altra, belle e ambite che mi garantivano la sicurezza che cercavo, che mi avevano scelto, lo vedevo come segno di vittoria sul mondo. che idiota. 

L'unica paura che temo è quella di regredire. 

Negli ultimi 7-8 anni son sempre stato sicuro di me, rispettato e anche invidiato. 

Ora che sto uscendo dalla mia piccola realtà fatta di sicurezze e mi scontro con il mondo vero invece sento di essere più insicuro, di ricevere qualche batosta e di sentirmi inferiore e a volte trattato con poco rispetto da gente che ha ruoli più rilevanti dei miei. 

Ma voglio continuare su questa linea, ogni giorno sarò migliore di quello precedente. Giorno per giorno. 

L'unica cosa che temo è che a lungo andare possa influire in negativo sulla mia autostima e carattere. 

Cosa ne pensate?! 

 

 

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17 ore fa, nic101 ha scritto:

Non cadiamo nelle seghe mentali dovute al nostro lavoro.

A volte ci vuole un po' di sano pragmatismo.

Meccanismo inconscio o stimolo vero e reale non cambia un cazzo.

L' importante è che alla fine performi.

Quando in palestra alcuni giorni vado meglio degli altri non è che mi chiedo: "E' perchè sono migliorato o è perchè sono più motivato ?".

Alla fine quello che mi dà soddisfazione è che l'obiettivo l'ho raggiunto.

Poi, una volta raggiunto l'obiettivo fermati e chiediti: "Cos'è che mi ha dato lo stimolo per fare tutto ciò ?".

E possibilmente, se ha funzionato, cerca di replicare il copione funzionale.

Studi psicologia anche tu? O sei già laureato? 

Comunque hai ragione, noi che studiamo queste materie tendiamo sempre ad analizzare troppo e troppo in profondità i nostri comportamenti, a volte sbagliando. 

Come diceva il buon Churchill:

"a volte un sigaro è solamente un sigaro" 

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Carnacki
1 ora fa, Thor15 ha scritto:

Studi psicologia anche tu? O sei già laureato? 

Comunque hai ragione, noi che studiamo queste materie tendiamo sempre ad analizzare troppo e troppo in profondità i nostri comportamenti, a volte sbagliando. 

Come diceva il buon Churchill:

"a volte un sigaro è solamente un sigaro" 

Ne approfitto per un piccolo OT/domanda:

è un caso che le ragazze con cui io sia uscito che studiavano psicologia, magari con l'intento di diventare psicoterapeuta, si siano rivelate empatiche come il fondo di uno stagno, complessate e in qualche caso anche un po' psycho?

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Unbreakable
6 ore fa, Thor15 ha scritto:

Comunque hai ragione, noi che studiamo queste materie tendiamo sempre ad analizzare troppo e troppo in profondità i nostri comportamenti, a volte sbagliando. 

Come diceva il buon Churchill:

"a volte un sigaro è solamente un sigaro" 

E' anche divertente ricercare ed analizzare le cose e le cause.

Ma non bisogna perdere di vista ciò che è essenziale, ovvero il risultato nella realtà.

Perchè poi tra le altre cose non c'è mai una causa A che produce sempre e solo B nella psiche umana.

Solitamente sono molti i fattori che influenzano un qualcosa e quindi inevitabilmente si tende ad essere anche riduzionisti ricercando di plasmare la realtà in base a ciò che ci fa comodo.

E questo senza contare l'interazione tra fattori neurobiologici che, stando a ricerche neanche poco recenti, hanno il loro peso nel determinare pensieri, azioni ed emozioni.

Per esempio, non so se hai già fatto l'esame di Psicologia Clinica, posso dirti che TUTTI i disturbi, disturbo più, disturbo meno, hanno un'influenza genetica oltre che ambientale.

5 ore fa, Improve Your Skill ha scritto:

è un caso che le ragazze con cui io sia uscito che studiavano psicologia, magari con l'intento di diventare psicoterapeuta, si siano rivelate empatiche come il fondo di uno stagno, complessate e in qualche caso anche un po' psycho?

Non so cosa intendi per empatia, ma solitamente quelle che non ci hanno capito un cazzo di tutto quello che hanno studiato tendono ad essere fredde perchè pensano di poter spiegare ogni tua azione.

Poi se hanno intrapreso il percorso psicoanalitico peggio mi sento dato che associano molte delle cose che fai ai tuoi conflitti intrapsichici dovuti alla tua infanzia.

Comunque solitamente sono un po' più complessate perchè inevitabilmente acquisiscono maggiore consapevolezza relativamente ad alcune dinamiche.

Quando sono sole nella loro stanzetta si interrogano continuamente su di sè e su quello che fanno e perchè lo fanno, senza ovviamente giungere ad una conclusione perchè dubbio tira dubbio ed inoltre non c'è nulla di empirico che possa provare le loro "teorie".

Ecco, solitamente quelle complessate se provano anche a mettere un freno ai loro problemi, paradossalmente sono quelle più valide.

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