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Università e autostima


Matt97

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Matt97

Il concetto è questo, l'università in qualche modo sta minando alla mia sicurezza come persona. Mi ritrovo al terzo anno di Economia a Bologna e devo sostenere ancora 12 esami prima della laurea, tra cui matematica e statistica (due belve nere). Il primo anno andato abbastanza bene, ma non secondo la mia testa di eterno insoddisfatto (sostenuti tutti gli esami tranne matematica). Eppure niente nella mia testa mi sentivo un fallito totale legato anche alla poca soddisfazione nel relazionarmi con gli altri ed in assenza di figa, queste condizione diventa un macigno così grosso che l'ansia inizia a divorarmi ed implodo: 6 mesi di depressione con annessi anche tentativi autodistruttivi. Poi sto molto meglio e ricomincio a "rifrequentare" i corsi. Dico così perché effettivamente il fatto di stare meglio mi faceva preferire uscire conoscere gente e cazzeggiare piuttosto che mettermi a studiare seriamente. Esami sostenuti il secondo anno 2, ma questo non mi preoccupa, ero così sicuro di me che avrei superato qualsiasi difficoltà non capendo che le difficoltà non si superano solo nella testa ma con l'impegno. Inizio del terzo, malissimo, un esame sostenuto studiato 3 volte con un voto di merda (al momento ho la media del 26) e un corso cui bastava la semplice frequenza (na pagliacciata). Dal secondo semestre qualcosa doveva pur cambiare e allora ci provo, seguo tutte le lezioni, prendo appunti, studio giornalmente e non ne ricavo un cazzo lo stesso, ed eccomi ora mi ritrovo a giugno con l'ennessima bocciatura e nello sconforto più totale. Ormai non riesco nemmeno a stare sereno quando esco, la testa è sempre proiettata sull'università, su cosa ne sarà del mio futuro e su questa continua ossessione e invidia per chi a breve si laurea senza focalizzarmi su quello che devo fare io. Non riesco proprio a concentrarmi, la rabbia di chi sai che ha passato un sacco di esami copiando o anche l'invidia verso la voglia di studiare altrui mi assilla ogni volta che tento di aprire quel cazzo di libro. Tralasciando il semplice fatto che non so nemmeno io perché sto studiando sta roba, io volevo fare il musicista ma sai le persone: e l'università è importante, di arte non ci puoi campare, frasi che ti ripetono così tante volte nella testa che te ne convinci...

Modificato da Matt97
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Licivi

Io ho due anni in più di te, sono fuori corso 1 anno, studio informatica. 

Mi mancano 12 esami anche a me, ma non mi importava niente di quelle cose, non voglio andare a fare quei lavori. Tutto il concetto di lavoro dipendente non mi interessa. E' una farsa. 

Ho mollato l'uni per dedicarmi al mio sogno che è quello di diventare un Professional Poker Player. E' molto più difficile di prendere la laurea, molto più insicuro, ma almeno non faccio lo schiavo. Inseguo il mio sogno e mi sento vivo, invece che morire ogni giorno all'uni. 

 

Se il tuo sogno è fare il musicista, insegui il tuo cazzo di sogno. La vita è una, quando morirai rimpiangerai tutto quello che non hai fatto, piuttosto che quello che hai fatto. 

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PapuPetagna

Il problema risiede principalmente nelle ultime righe che scrivi. Economia ti fa cagare e tu vorresti fare altro nella vita. Per come la vedo io è fondamentale che tu continui a vivere la tua passione di musicista e che allo stesso tempo tu cerchi di vedere la laurea come il piano B, ma scegli almeno una facoltà che ti piace. È probabile che quelle umanistiche facciano più al caso tuo.

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1 minuto fa, Licivi ha scritto:

Io ho due anni in più di te, sono fuori corso 1 anno, studio informatica. 

Mi mancano 12 esami anche a me, ma non mi importava niente di quelle cose, non voglio andare a fare quei lavori. Tutto il concetto di lavoro dipendente non mi interessa. E' una farsa. 

Ho mollato l'uni per dedicarmi al mio sogno che è quello di diventare un Professional Poker Player. E' molto più difficile di prendere la laurea, molto più insicuro, ma almeno non faccio lo schiavo. Inseguo il mio sogno e mi sento vivo, invece che morire ogni giorno all'uni. 

 

Se il tuo sogno è fare il musicista, insegui il tuo cazzo di sogno. La vita è una, quando morirai rimpiangerai tutto quello che non hai fatto, piuttosto che quello che hai fatto. 

Bravo,

Non è meno 'sicuro'.

La 'sicurezza' è una sega mentale che la società ti inculca al fine di limitare le persone.

E, cazzo, ci riesce alla grande.

Tutti vogliono il lavoro 'sicuro', lo stipendio 'sicuro'.

E viene insegnato loro che per avere ciò si debba frequentare la scuola e poi l'università.

Credono che sia 'sicuro' perchè si fanno il culo dalla mattina alla sera.

Ma di sicuro, a questo mondo c'è solo la morte.

Affidare la propria istruzione alle istituzioni, il quale loro scopo è di limitarti e farti belare per tutta la vita è l'errore più grande che si possa fare.

Per ottenere risultati diversi, dovete pensare fuori dagli schemi e fare l'esatto contrario di quello che fa la massa.

Ho un amico che si è laureato in economia e frequenta un master, ha capito che è nella strada giusta per fare al massimo il dipendente. Dovresti vedere quanto è incazzato.

Scuola o Università servono solo se il tuo scopo è quello di avere una vita pacchetto standard.

34 minuti fa, Matt97 ha scritto:

Tralasciando il semplice fatto che non so nemmeno io perché sto studiando sta roba, io volevo fare il musicista ma sai le persone: e l'università è importante, di arte non ci puoi campare, frasi che ti ripetono così tante volte nella testa che te ne convinci...

La società ti da la pillola del lavaggio del cervello e un bicchiere d'acqua per mandarla giù. Mentre la butti giù ti rassicura che quel che fai è giusto e ti da il compito di insegnare le tue credenze limitanti a qualsiasi persona nella vita tu incontri.

La stirpe deve continuare.

Proprio così, te ne convinci.

Quelle persone ti hanno detto quello perchè quando gli hanno fatto il lavaggio del cervello, gli è stato insegnato quello.

Lo scopo della società e quello di omologare tutti.

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gelsomino
10 ore fa, Matt97 ha scritto:

Il concetto è questo, l'università in qualche modo sta minando alla mia sicurezza come persona. Mi ritrovo al terzo anno di Economia a Bologna e devo sostenere ancora 12 esami prima della laurea, tra cui matematica e statistica (due belve nere). Il primo anno andato abbastanza bene, ma non secondo la mia testa di eterno insoddisfatto (sostenuti tutti gli esami tranne matematica). 

...ma fatti furbo, trasferisciti a scienze politiche e glielo metti nel culo...

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wittels81
Il 13/6/2019 alle 14:48 , Licivi ha scritto:

Ho mollato l'uni per dedicarmi al mio sogno che è quello di diventare un Professional Poker Player. 

Perfetto. Comincerei dalle basi

immmagggggg.jpg

Modificato da wittels81
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_Gab_
Il 13/6/2019 alle 14:26 , Matt97 ha scritto:

Il concetto è questo, l'università in qualche modo sta minando alla mia sicurezza come persona. Mi ritrovo al terzo anno di Economia a Bologna e devo sostenere ancora 12 esami prima della laurea, tra cui matematica e statistica (due belve nere). Il primo anno andato abbastanza bene, ma non secondo la mia testa di eterno insoddisfatto (sostenuti tutti gli esami tranne matematica). Eppure niente nella mia testa mi sentivo un fallito totale legato anche alla poca soddisfazione nel relazionarmi con gli altri ed in assenza di figa, queste condizione diventa un macigno così grosso che l'ansia inizia a divorarmi ed implodo: 6 mesi di depressione con annessi anche tentativi autodistruttivi. Poi sto molto meglio e ricomincio a "rifrequentare" i corsi. Dico così perché effettivamente il fatto di stare meglio mi faceva preferire uscire conoscere gente e cazzeggiare piuttosto che mettermi a studiare seriamente. Esami sostenuti il secondo anno 2, ma questo non mi preoccupa, ero così sicuro di me che avrei superato qualsiasi difficoltà non capendo che le difficoltà non si superano solo nella testa ma con l'impegno. Inizio del terzo, malissimo, un esame sostenuto studiato 3 volte con un voto di merda (al momento ho la media del 26) e un corso cui bastava la semplice frequenza (na pagliacciata). Dal secondo semestre qualcosa doveva pur cambiare e allora ci provo, seguo tutte le lezioni, prendo appunti, studio giornalmente e non ne ricavo un cazzo lo stesso, ed eccomi ora mi ritrovo a giugno con l'ennessima bocciatura e nello sconforto più totale. Ormai non riesco nemmeno a stare sereno quando esco, la testa è sempre proiettata sull'università, su cosa ne sarà del mio futuro e su questa continua ossessione e invidia per chi a breve si laurea senza focalizzarmi su quello che devo fare io. Non riesco proprio a concentrarmi, la rabbia di chi sai che ha passato un sacco di esami copiando o anche l'invidia verso la voglia di studiare altrui mi assilla ogni volta che tento di aprire quel cazzo di libro. Tralasciando il semplice fatto che non so nemmeno io perché sto studiando sta roba, io volevo fare il musicista ma sai le persone: e l'università è importante, di arte non ci puoi campare, frasi che ti ripetono così tante volte nella testa che te ne convinci...

Secondo me è importante che tu non lasci completamente la musica se è la tua passione.Può aiutarti non poco a darti sicurezza e sicuramente è un ottimo modo per restare attivo.Se poi trovi qualche gruppo con cui suonare sarebbe l'ideale.Ti aiuterebbe anche con l'università secondo me.Non si può studiare e basta.

Per quanto riguarda gli esami a me aiuta molto pensare a darne uno alla volta,senza pensare a quelli che devo dare in totale perché mi rendeva solo più ansioso.Un'altra cosa che mi ha aiutato è stato studiare con qualcuno,per avere più stimoli e invogliarci a studiare a vicenda.

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comeback

Finirai più tardi l'università (intendo oltre i 3). Riparti da qui, non è morto mai nessuno per questo, su questo hai poco margine di manovra. 

Adesso o rinunci agli studi o vai avanti e completi nel più breve tempo possibile. Un passo indietro, cerca di capire perchè stai performando poco, cosa ti limita, in breve perchè sei indietro. Un aiuto possono dartelo i tuoi tanti odiati colleghi, basta prendere i migliori e capire come organizzano il loro lavoro e come tu lo organizzi. Ok, ognuno ha il suo metodo ma quando io ero veramente inefficiente all'università, ricordo che credevo di poter conoscere rigo per rigo l'intero libro, finivo con mille schemi e libri di riassunti ai quali aggiungevo perfino gli appunti. 

Posso comprendere lo scoramento, nella vita quando non si ottengono i risultati e si investe del tempo e forze su qualcosa, diventa normale impattare negativamente l'autostima.

Goditi l'università, la gente che hai intorno, non crearti nemici immaginari finendo per diventare il complessato della situazione, affronta le difficoltà con spensieratezza, la felicità è il motore del successo.

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Maldoner
21 ore fa, comeback ha scritto:

affronta le difficoltà con spensieratezza,

Che su alcuni ha lo stesso effetto di: "Sii spontaneo"

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alfiere

Direi di studiare con impegno e di finire la triennale, 12 esami non sono così tanti se non hai distrazioni e ti concentri sullo studio come se fosse un lavoro.

Mi pare un po' tardi per lasciare tutto, e avresti "perso" 3 anni. Se ti impegni invece con 1 solo anno ti prendi una laurea.

Visto che hai 12 esami da dare, lascia perdere la media e concentrati a darne tanti velocemente. Rivedi il tuo metodo di studio, trova qualcuno in gamba con cui studiare.

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