Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160814 Inviato 23 Giugno 2019 Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 23 Giugno 2019 Il titolo è volutamente provocatorio, il figlio di lei è sia il proprio figlio ritenuto a caso tale, che il figlio di una milf che frequentiamo. Capita alcune volte di voler dare al proprio figlio, o al figlio di qualcuna, un'idea per un libro, un libro regalato. Non è raro essere indecisi tra il manuale di Franco perché impari cose utili o un libro di Heidegger perché così si accultura che sta sempre attaccato a quel cazzo di telefonino. Beh, questo non sarà un thread con lista di libri, ma una chiave di lettura per capire che cosa donare a chi. Anticamente, anche per la rara ed esclusiva possibilità di ricevere un'istruzione, il mondo si divideva in uomini del pensare e uomini del fare. Possiamo, sarcasticamente ma non troppo, definirli uomini delle seghe mentali e cercopitechi. La biblioteca ci ha dato un sacco di seghe mentali da studiare, astrattismi vuoti e voli pindarici fini a se stessi, e ci ha spesso rifilato best seller scritti da cercopitechi, gente che fa, racconta, ma non ha capito molto delle forze che hanno operato in background. La verità è che son ben pochi i libri che insegnino a pensare in modo predatorio, critico, realistico, efficiente, efficace. Ci sono libri che insegnano seghe mentali altrui a memoria, costrutti scollati da qualunque realismo di grandi pensatori che hanno passato la vita a parlare da soli a tavola perché potevano permettersi di non zappare la terra. E libri pratici che spesso non contengono che bias e false conclusioni, correlazioni spacciate per nessi causali, associazioni arbitrarie tra le variabili. Oggi che le persone sono alfabetizzate, sanno fare di conto e hanno accesso alle informazioni, la stupidità operativa umana è identica a quando si stava peggio. Ed è questo che il giovane ragazzo o ragazza dovrebbe essere aiutato a vedere, in ogni notizia di cronaca e in ogni evento che lo circonda. Quasi ogni azione umana che venga riportata dimostra di venire da un luogo di sega mentale o ideologia, oppure da un luogo di totale casualità spacciata, in caso di affermazione, per strategia. Outcome Bias Negli anni '80 due professori dell'Università della Pennysilvania coniarono il termine Outcome Bias, studiando un fenomeno fin troppo ricorrente. Si riferisce in soldoni a quelle volte in cui diamo troppa importanza alle azioni che abbiamo intrapreso, anche se il successo o il fallimento sono stati causati dal caso. Per esempio, sappiamo benissimo che lanciando una moneta e chiamando croce, se esce testa siamo perfettamente in grado di dichiarare che la scelta "croce" fosse completamente ragionevole, una strategia buona come un'altra, e la realtà al di fuori dei libri di cercopitechi o di segati mentali, è che le buone strategie non portano buoni risultati nel 100% dei casi. Se per il discorso monete è normale capirlo, o anche per chi gioca sul rosso o sul nero alla roulette, negli eventi della vita quotidiana che seguono la stessa matematica, le persone, sia quelle del pensare, che quelle del fare, inciampano. Ad esempio il coach di una squadra di calcio che ha giocato bene e che ha seguito una strategia sensata con una buona formazione, perdendo 4 a 5 si metterà a cambiare formazione, a cambiare schemi di gioco, a mettere in panchina uno perché ha perso una palla. Eppure, 4 a 5 è un soffio di vento che mette una palla in porta, è un passaggio mancato, non è una strategia sbagliata o un giocatore scelto male. Perdere ogni volta 2 a 5, ha a che fare col proprio game, e certo che si agirà sulle variabili sotto controllo. Anche vincere ogni volta con un forte stacco, non ha a che fare con il caso ma con un gioco superiore, superiore strategia, giocatori. Ma, 4 a 5, è caso. Le persone non capiscono le basi stesse del pensiero critico perché sono, o cercopitechi del fare senza capire, o persi in seghe mentali inutili per cui ti sanno citare il pensiero di qualche grande segaiolo mentale del passato, o ti sanno trascinare in un'ideologia che non ha mai scaricato a terra un solo cavallo... E il problema è che quel figlio magari non sarà mai il coach di una squadra importante di calcio ma, in qualsiasi relazione, lavoro, progetto personale sarà implicato, commetterà gli stessi errori senza pietà per la specie umana che tutti commettono, a prescindere dal grado di istruzione o dall'epoca storica. Se hai fatto un buon gioco per vincere e hai chiuso 4 a 5, devi continuare con quello stesso gioco, e solo se per molte volte più del 50% perdi, ci può davvero essere qualcosa da cambiare. Se è venuto nero o zero quando hai puntato sul rosso alla roulette, non serve che correggi il tiro puntando sul nero o, peggio, sullo zero. Questo perché i cattivi risultati possono portare a cattive decisioni strategiche (cambiare quello che funziona se il caso non lo ha fatto vincere) che portano a risultati peggiori. Sia il crollo emotivo per una pesante sconfitta che l'esultanza per una vittoria importante, sono difficili da evitare ma sono anche predittivi di insuccesso futuro. Lo hanno studiato un gruppo di scienziati della Brigham Young University in Provo, Utah, tenendo conto del rendimento dei coach dell'NBA. Persone il cui lavoro e la cui paga dipendono dal rendimento della squadra. I ricercatori mostrarono che i coach - persone che conoscono il loro sport, uomini del fare, e che studiano di quello tutta la vita, uomini anche del pensare - di fronte ad una sconfitta stretta nel punteggio - vissuta come pesante per il campionato, ma stretta nel punteggio - decidevano cambi di strategia e di linea d'azione. Quando invece ciò che davvero determina una singola sconfitta o vittoria stretta nel punteggio è una questione di chance, caso, non di formazione o gioco. Uno degli autori dello studio, Lars Lefgren, commentò che noi giudichiamo noi stessi e gli altri basandoci sui risultati, risultati che però era impossibile prevedere mentre prendevamo le decisioni. Sia i coach dell'NBA che i medici che i militari che i seduttori che noi, siamo tutti suscettibili al bias da risultato. Lo sono gli uomini del fare, i cercopitechi, che non vedono più in là del risultato immediato delle loro azioni, e lo sono gli uomini delle seghe mentali, che hanno imparato a non dare colpe al caso ma assumersi le responsabilità, e così si mangiano il cervello di seghe mentali sui migliori cambi di strategia. Un po' come quel tale che vuole avere un bambino, prova un colpo, lei non è incinta, allora cambia strategia e prova a farle il culo. Quasi nessuno, se non ha avuto un uomo che lo guidasse a pensare, che è ben diverso dall'imparare seghe mentali astratte altrui, pensa in modo critico e analitico, men che meno quando in ballo non vi è la discussione di un topic leggero, ma la vittoria o la sconfitta in ciò che gli sta più a cuore. Eppure, se nella sconfitta hai fatto del tuo meglio e non c'era molto altro che potessi fare, non dovresti lasciare che le viscere ti tirino giù abbattendoti o ti spingano a cercare una soluzione a breve termine, che sembra il mantra dei politici democratici quando qualcosa non funziona. Abbandonare una strategia dominante per un risultato svantaggioso non è saggio. Eppure è comune anche ai più scafati, esperti e profondi conoscitori della loro materia. Quando le cose non funzionano come sperato, molti di noi reagiscono emotivamente cercando di mettere una patch, di rettificare la situazione. Invece dovremmo aspettare che le emozioni si siano depositate sul fondo, e farci un'idea migliore degli angoli visuali implicati, sia quelli che responsabilizzano noi, che quelli che scaricano sul caso, che quelli che responsabilizzano altri fattori o variabili. Potendosene permettere il lusso, è meglio rispondere che reagire. Tanto sul medio lungo periodo la "fortuna" aiuta la strategia solida. E allora, a cosa serve capire questo per conoscere quali libri consigliare o donare al ragazzino, Franco, Heidegger, Platone, Gray, quali. Prima di parlare dei risultati che egli vuole dalla vita dovevo assolutamente parlare del bias da risultato. Outcome I risultati che egli vuole, invece, si situano su un continuum che va da "godersi la vita" a "lasciare il segno". Non esistono risultati maschili che non si collochino in un punto su questa linea. Le femmine di solito non sono orientate al risultato. Parliamo di figli maschi. Nessuno dei due estremi della linea è migliore dell'altro. E nessuno dei due vive su una retta sghemba all'altro. Sono a volte correlati. Se questo figlio vuole come risultato il godersi l'esperienza di vivere, questo non è un risultato che possa essere lasciato al caso, per quanto la miglior strategia possa alcune volte portare a frustrazioni e sconfitte perché il caso tira i suoi dadi lo stesso. Se vuole lasciare il segno, idem. Se come gli adepti del Predator Clan vuole lasciare il segno nel godersi la vita, godersi la vita nel lasciare il segno, ancora di più servono strategia, metodo e sogno. I risultati su questo spettro si ottengono seguendo una semplice formula (Fuoco di Sogni + Pietre di Realtà) x Spietata Determinazione = Risultati Questo significa che ogni libro che egli perderà tempo a leggere deve riguardare una di queste tre variabili. Quando una visione, un sogno a medio lungo termine, passa attraverso la realtà non mediata da bias cognitivi, percezioni disallineate, paure e speranze, ma costruita da pietre, ossia condizioni e dati reali, correlazioni provate, nessi causali reali, e questo è moltiplicato ad impulsi dall'impegno consistente ed inarrestabile a superare gli ostacoli o distruggerli, i risultati arrivano. Non importa convincere il ragazzo che i risultati che vuole siano di tipo economico, professionale, sentimentale, sessuale... questo è sua libera volontà e sogno. Serve dargli gli strumenti per elevarsi senza dubbio dalla mediocre massa umana divisa tra cercopitechi e segaioli mentali. E questi strumenti sono il sogno, la realtà, la determinazione. Raramente, egli incontrerà nella sua vita persone che, avendo un sogno a medio termine, sappiano valutare i fatti reali senza mediarli con la paura e con la speranza. L'intero mercato della formazione americana, nella quale si rischia di farlo imbattere passandogli libri, altro non è che il goffo tentativo, di qualche motivatore cercopiteco, di trasformare la paura in speranza. Ancora più raramente, egli incontrerà persone che avendo un sogno a medio termine e avendo anche una rarissima lama affilata al posto del cervello, abbiano la spietata determinazione per avanzare perseguendo il loro sogno a dispetto di ogni ostacolo, destino avverso, perdita. I libri scritti da cercopitechi sono accozzaglie di razionalizzazioni sul funzionamento delle variabili in causa. Dall'altro lato i libri di seghe mentali e filosofie a ben vedere non sono che interpretazioni rassicuranti per l'autore circa la realtà che lo coinvolge, nel suo tentativo di addolcire una realtà che non accetta. Molti ad esempio pensano alla caverna di Platone come ad un esempio di pensiero superiore, da studiare perché chissà quanto si apre la mente ad uno che la capisce... Mentre non è che l'uso difensivo di metafore per descrivere la sua paura per le sorti dei filosofi nella Grecia di allora. Vedere Socrate bere la cicuta e situazioni simili, lo ha portato a costruirsi un'interpretazione della realtà in cui il filosofo è superiore alla gente comune che non conosce il mondo delle idee pure in cui egli può andare con l'anima, mentre loro non ne vedono che il riflesso. Addolcire con un'idea strampalata ma a nostro vantaggio, (ci vuole il re filosofo, il filosofo come me è meglio e la sua anima può volare altrove) una realtà che ci spaventa e che non accettiamo... Non è un modo di pensare da imparare a memoria per mostrare cultura e tanto meno è un modo di pensare che generi risultati. Se non quello di rassicurarsi e giocare un po' a fare gli incompresi. I libri che il ragazzo dovrebbe leggere hanno solo a che fare con - Il sogno, la capacità di sognare, la visione, la capacità di proiettarsi nel medio lungo periodo lanciando il cuore oltre l'ostacolo, anche le biografie dei personaggi che hanno questa capacità. - La realtà. Il pensiero critico, l'approccio scientifico, la razionalità, le ricerche correlazionali, l'analisi dei propri ed altrui bias. - La determinazione. Spietata. Totale dedizione ad una causa. Non esiste un altro modo di far loro del bene con il dono di un libro o percorso didattico. Anzi... sì. C'è un modo. Il Principe. Spoiler - È una vita che lo sgrido se lascia la giacchetta a caso e non mi ascolta, cerco di insegnargli, ma non ci sente da quell'orecchio. Tu l'hai appesa e lui ha fatto uguale senza comandarlo. - Sta arrivando. Il testosterone. Non potrai mai più comandare. Arrenditi. TADsince1995, Kurt Bi, KovaCs e 26 altri ha reagito a questo 9 20 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Makk [Partecipante] 655 Inviato 24 Giugno 2019 Condividi Inviato 24 Giugno 2019 9 ore fa, ^'V'^ ha scritto: Mostra contenuto nascosto - È una vita che lo sgrido se lascia la giacchetta a caso e non mi ascolta, cerco di insegnargli, ma non ci sente da quell'orecchio. Tu l'hai appesa e lui ha fatto uguale senza comandarlo. - Sta arrivando. Il testosterone. Non potrai mai più comandare. Arrenditi. Riguardo all'accesissimo dualismo Franco-Heidegger che ha sfociato nell'altro topic, la mia interpretazione è la medesima che ho appena scritto di là. Leggere Pasolini o "Essere e Tempo" sono due cose molto diverse, ma entrambe arricchiscono la tua coscienza in un modo infinitamente maggiore rispetto al Manuale di Franco. E con questo non intendo certo affermare che Franco sia un coglione, ma semplicemente il mio punto di vista è che un manuale come quello di Franco sia responsabilità del singolo leggerlo, ove ne senta la necessità; credo sia responsabilità del singolo disilludersi, c'è gente che vive nell'illusione per tutta la vita, a 25 anni si sposano e a 80 crepano insieme, a costoro il manuale di Franco sarebbe di poca necessità, in quanto diffonde un sapere segmentizzato al settore di riferimento, viceversa il sapere letterario, ancor più quello filosofico, è universale e tocca l'uomo in ogni ambito della sua vita, soprattutto in quello squisitamente intrinseco. Con questo ripeto, lungi da me dallo sminuire il lavoro di Franco, che ho letto (altrimenti non sarei qui ma nel forum zenoneplatone.com) e pure rispetto in quanto certo studioso e sapiente nella sua branca, anche se tuttavia non l'ho mai trovato più interessante degli interventi di Aivia o Human in pubblico, preferirei leggermi i secondi piuttosto che tutto il manuale di Franco, seppur molto diverso da questi, ma questo è già un altro discorso. Era piuttosto mio intento spiegare perchè, a mio giudizio, proporre un'opera di Heidegger a un diciottenne (leggasi al posto di Heidegger qualsiasi autore di altro grande egual spessore) è assai meglio rispetto al Manuale di Franco soprattutto se il ragazzo non sente l'esigenza di leggere quest'ultimo. (Il discorso cambia se tuo figlio è appena entrato in one-itis, è distrutto e via seguendo). Credo sia molto pertinente anche a questo thread. Riguardo la storia dell'Outcome Bias devo ammettere che ignoravo l'esistenza di tale termine, ma non mi sfugge il collegamento con un motto di un ex allenatore di calcio che sosteneva "la prestazione è occasionale, il risultato no", costui ha subito più esoneri di tutti nel corso della sua carriera da allenatore, nonostante ciò l'ho sempre amato perchè credo fortemente nella casualità del risultato, nel game come in qualunque altro ambito della vita. Permettimi infine un ultimo spunto sulla differenza uomini del fare/segaioli mentali, non farei una distinzione così netta. Gramsci sosteneva che ognuno di noi è intrinsicamente filosofo, portatore di una filosofia spontanea in quanto possiede un proprio modo di vedere il mondo, anche gli uomini del fare hanno un che di filosofico. Certo magari alla natura dei primi starà di agire, a quella dei secondi di pensare, ma sono entrambi necessari affinchè vi sia l'equilibrio. Detto ciò apprezzo sempre i tuoi inteventi, pur non essendo a volte d'accordo, in quanto traspare che parli in virtù di sapere e non per altro. Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
ArmandoBis [Partecipante] 5014 Inviato 24 Giugno 2019 Condividi Inviato 24 Giugno 2019 (modificato) Gli autori da consigliare sono due, Kahneman (ad es. Pensieri lenti e veloci) e Taleb (tutti i libri, a cominciare da Giocati dal caso), ma sono testi ostici - specialmente Taleb - indicati per chi ha almeno vent'anni e una buona cultura filosofica. Modificato 24 Giugno 2019 da ArmandoBis Milan85 e Nowhere ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160814 Inviato 24 Giugno 2019 Autore Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 24 Giugno 2019 41 minuti fa, Makk ha scritto: Gramsci sosteneva che ognuno di noi è intrinsicamente filosofo, portatore di una filosofia spontanea in quanto possiede un proprio modo di vedere il mondo, anche gli uomini del fare hanno un che di filosofico. Questo è secondo me il grande problema di quelli che su facebook come istruzione hanno la scritta figa "università della strada". Certo che ognuno ha la sua weltanshauung, non vediamo il mondo come è ma come noi siamo. Il problema è che l'esperienza da sola, la strada, non insegna, perché è filtrata dalla percezione. E non educa, perché non fa domande ma dà risposte, quelle che vogliamo vedere. Spoiler Alcuni uomini del fare credono che la vita sia la migliore insegnante, e la strada sia la sua assistente. Credono che se uno è sveglio potrà imparare un sacco di cose semplicemente vivendole giorno per giorno. Ma il bug grave di questa convinzione è che ciò che impari dalla vita dipende completamente da cosa vedi mentre la vivi. E questo dipende da come la tua mente traduce ciò che i sensi sentono. Normalmente, i filtri che usiamo di default non sono nostri ma li abbiamo imparati. Media, musica, famiglia, amici, cultura del luogo... libri di pensatori astratti... Mentre impari a sognare, a pesare la realtà e a combattere per ciò che vuoi, superando ostacoli e sconfitte, è la vita a forgiarti e riformarti, non certo i libri su questi argomenti, ma la vita potrà darti una forma ed una sostanza attraverso le prove e le sfide che ti pone davanti, solo perché sai cosa guardare e come. Quello che la strada e la vita faranno sarà applicare un calore ed una pressione intensi alla lega metallica di cui sei fatto, distruggendola ma riformandola. Mantenendo l'essenza, ma dandole forma. E la forma dipende dallo stampo in cui ti lasci colare. Una consapevolezza di forma, oltre che di sostanza. Gli uomini delle seghe mentali, riescono a parlare per anni senza dire un cazzo, senza fare nulla di efficace ed efficiente. E' pericolosissimo ereditare da loro la forma in cui colare la propria essenza distrutta e fusa dalla vita. Se la forma è utile, funzionale e potente, a seconda della lega di cui sei fatto la katana ottenuta dallo stampo sarà potente ed utile. Potenza ed utilità non sono tutto nella vita. Ma sono imprescindibili. Verrà il momento di pulire, lucidare quella katana, per darle Bellezza. Ma prima deve essere uno strumento efficace e potente. Ora, certo che ogni uomo del fare ha la sua filosofia e che ogni pensatore ha la sua costruzione di costrutti astratti incastrati uno sull'altro. Certo, che tutti sono filosofi a modo loro. Ma - pensiero personale - non manderei a bottega mio figlio alla strada e non lo manderei a bottega da un professore in cattedra. Perché le sue percezioni non sono allineate, per esserlo gli servono al contempo esperienza reale, non cattedratica, e una guida. Poi una volta che la sua mente è una lama contro le credenze che le recano offesa e uno scudo contro i morsi crudi e fieri che le ritornano le alte prede cui la volge... Allora può pure darle una lucidatura particolare, una bellezza che ha visto nel pensiero di qualcuno. Quando ha potenza e utilità, può pure andare a smontare professori per hobby e a trarre lezioni utili dalla strada, ove i suoi compagni di viaggio non vedranno nulla di ciò che vede nella stessa situazione. E può pure trovare una goccia di bellezza nel pensiero di qualcuno e provare a vedere il mondo da quel filtro, per lucidarsi. Ma prima potenza e utilità. Potenza e utilità non le trovi nella filosofia approssimata dei cercopitechi, e non ne trovi nei viaggi mentali sconnessi dalla realtà dei pensatori di professione. Bellezza a volte sì, pulizia anche. Diversamente si corre il rischio di trasformare la propria vita nello stato in cui versava il forum nel 2012. Persone che avevano letto manuali di marketer americani filosofi della figa, che davano consigli perentori a persone in difficoltà con le relazioni, le quali poi davano consigli spassionati ad altri... Secondo me, il livello del meta discorso è un livello che uno dovrebbe trovare interessante dopo che ha dialogato col mondo e costruito il suo discorso, avendo esperienza almeno di questo. Se no come fa a difendersi dal diventare come tutti quelli lì che hanno letto tutti i pensatori e le loro elucubrazioni mentali, e sono sempre senza figa e senza soldi. Chi lo difende. Come fa uno a 16 anni a difendersi dalla dialettica di Shopenhauer, dalla retorica di Heidegger, come fa a difendersi dalla dissonanza quando si rende conto che leggendo autori che si smontano l'uno con l'altro è sempre trascinato ad essere d'accordo con quello che sta leggendo al momento. Il passo successivo è andar dietro alla visione del mondo di David Icke? Di Marx? Di Saulo di Tarso? Come si difende da questi uomini più grandi e le loro allucinazioni, se è il padre a farli entrare in casa. Che pure a scuola non fanno che tirarlo scemo, invece di dargli gli strumenti per il reality check, per smontare la retorica, per verificare, per non reagire se toccato emotivamente da un'informazione, dargli basi di logica formale, statistica, probabilità... Come si difende nell'era dell'information overload, dove le strutture cognitive grippano e si affidano agli slogan per economia. E' una jungla. Deve partire dalla terra, da dove poggia i piedi, e già ne ha fin troppo da sperimentare ed imparare, percepire e digerire. Se si perde dietro al primato ontico dell'essere, come li tiene i piedi per terra per scaricare cavalli, mentre tutti gli soffiano la ragazza, il lavoro, il senso di auto efficacia reale... Perché ci si perde. Non ha l'esperienza per criticare duramente ciò che legge e ridurlo in ginocchio. A quel bimbo del giubbetto ho regalato padre ricco padre povero. Un libro di menzogne, di teoria di un altro formatore privata dell'essenza e rimescolata per infervorare reclutati in un multilevel, un libro con le cui scemenze prima o poi dovrà fare i conti. E poi Marte e Venere di Gray, un libro che non supera una settimana di prove reali sul campo, basato su una diagnosi sensata e una prognosi da sposato privo delle minime esperienze sia scientifiche che dirette. Non perché voglia tirarlo nel pensiero di quei due, che è fatto per vendere il libro, non per funzionare, le due cose sono spesso antitetiche. Perché gli ho chiesto di segnarsi tutto ciò che già a dodici anni e con un abaco capisce che non torna, e di guardare intorno a sé tutti i casi in cui non è vero ciò che ivi si dice. Ma lì è facile, perché parlano di soldi e di relazioni, cose di cui possiamo fare esperienza e vedere esempi reali, toccare terra. Ma come farebbe, pure a 18 anni, a smontare una frase astratta costruita su dieci concetti astratti da parte di un pensatore più maturo e capace di parlare. Come si difende. A me non interessa smontare in lui la credibilità di quei due, o suggerirgli la credibilità di altri due. Mi interessa fargli vedere come un dodicenne intelligente, se ha chi gli spiega come guardare, possa smontare a pezzi due best seller internazionali con milioni di pecore che gli vanno dietro. Per dargli non la verità circa quei due particolari libri. Ma un approccio da maschio alle robe che gli propinano e agli ipse dixit. Che scelga di godersi la vita o lasciare il segno, che scelga di fidanzarsi o di avere mille amanti, ogni cosa che un maschio fa deve funzionare e non lo fa per divina provvidenza, tanto meno grazie a Rondha Byrne. E per funzionare... non deve essere convincente, deve funzionare. Più del placebo e più del caso sul medio periodo. Una cosa che i libri di cercopitechi e di segati mentali non possono fare. Poi, quando fa soldi mentre i suoi amici comprano gemme ai videogame online, quando fa dei culi o è felice con una tipa mentre i suoi amici promettono matrimoni e si fanno tirare scemi... beh, se gli va di farsi due risate leggendo le seghe mentali di chi nella vita non ha fatto che chiacchiere e viaggi mentali... sicuramente un dieci per cento di spunti interessanti per farsi delle domande lo trova. Ma la capacità di tagliare a vivo quel 10% dal restante 90%... la deve affilare. Certi libri non sono romanzi, in cui la sospensione dell'incredulità è un patto per essere portato sulle giostre, sapendo che sono cazzate ma scegliendolo per diversione. Certi libri in cui ti viene propinato il pensiero di qualcuno, a sospendere l'incredulità si finisce tirati dentro. **Demon**, Joe Vicenza, xxx e 13 altri ha reagito a questo 9 7 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Makk [Partecipante] 655 Inviato 24 Giugno 2019 Condividi Inviato 24 Giugno 2019 2 ore fa, ^'V'^ ha scritto: Questo è secondo me il grande problema di quelli che su facebook come istruzione hanno la scritta figa "università della strada". Sì, diciamo che se fosse vissuto ai nostri giorni Gramsci avrebbe sicuramente escluso i terrapiattisti e buona parte del popolo di facebook dalla sua teoria. Comunque in ottica di sola seduzione non mi sento di consigliare la lettura di nessun filosofo, tantomeno Kierkegaard. Alla fine credo che più o meno tutti se dovessimo regalare un libro a scatola chiusa ad una persona che non conosciamo granchè, non regaleremmo nè "Essere e Tempo" e nemmeno "Il Manuale di Franco", piuttosto qualche romanzo del cazzo che va di moda oggi. In ogni caso interessante il discorso dei testi filosofici applicati alla seduzione, conoscendo in merito a questa il pensiero di molti filosofi, credo possa essere leggermente fuorviante per un ragazzo -che considera verità tutto ciò che legge- dilettarsi nella lettura di quei testi. L'enunciato contenuto fra i due trattini è fondamentale, è la risposta a qualsiasi obiezione mi sia stata posta, puoi leggere mille cose, Kierkegaard, Leopardi, Franco, Neil Strauss, Mystery, se conservi il tuo spirito critico sarai in grado di contestualizzare tutto ciò che viene scritto al periodo storico e al luogo di riferimento (e alla personalità/ruolo dell'autore soprattutto), e uno a diciotto anni si spera sia in grado di farlo. In merito alla lettura di Neil Strauss cosa frequente è che uno legga quel libro e dopo qualche giorno esca alle undici di sera con gli occhiali da sole, questo è un esempio pratico del non saper contestualizzare ciò che si legge (visto coi miei occhi). Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
marcosx [Élite] 298 Inviato 24 Giugno 2019 Condividi Inviato 24 Giugno 2019 Io regalerei "Inarrestabile" di Antonio Panico "Grinta - Il potere della passione e della perseveranza" di Angela DuckWorth "Il Gabbiano Jonathan Livingstone" di Richard Bach Io sono spintamente propenso alla sega mentale e i primi due libri mi hanno preso proprio a pugni in faccia. Il terzo libro si presta a molteplici chiavi di lettura... Parlandone con altre persone che lo hanno letto sono rimasto veramente sorpreso da quante differenti interpretazioni sono possibili. Un libro che passa dal "filtro della percezione" soggettiva perme è una storia sull'importanza della diversità, di rispettare e riconoscere la propria eccellere nel suonare la propria musica. Grazie Aivia per il post senza nome, xxx, Milan85 e 1 altro ha reagito a questo 3 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Questo è un messaggio popolare. ^'V'^ [Aivia Demon] 160814 Inviato 24 Giugno 2019 Autore Questo è un messaggio popolare. Condividi Inviato 24 Giugno 2019 8 ore fa, ^'V'^ ha scritto: Certi libri in cui ti viene propinato il pensiero di qualcuno, a sospendere l'incredulità si finisce tirati dentro. C'era un mio collega, laureato in un campo in cui non aveva trovato lavoro. Non un ignorante comunque. E suo padre essendo di estrema destra lo aveva allattato con letture di filosofi di destra. Così alla porta di questo locale mi spiegava tutte le ragioni assolutamente logiche e incontrovertibili per cui bisogna essere di estrema destra. E quello che vedevo era un fan di cheguevara e di Marx, se avesse avuto un altro padre. Vedevo in lui uno da centri sociali. E non esiste per lui offesa più infamante. Se suo padre gli avesse dato gli strumenti per smontare logiche deboli, sillogismi, premesse... Magari sarebbe stato un essere umano invece che un fascista, un comunista, un femminista o un cattolico. E in questo suo pacchetto di valori c'erano la famiglia "tradizionale" e quei valori religiosi che qualcuno ha il coraggio di definire radici europee, e che sono utili per andare a prendere l'oro nero, il pepe considerato afrodisiaco, a casa di chi ha un altro simbolo. (Il commercio del pepe fu la ragione per le crociate). Così dedicai del tempo - mi annoiavo - a condizionarlo a bestemmiare. Ad altissima voce, in faccia a persone rispettabili e senza motivo scatenante. Poi collegai questa sua interessante skill al suono di un dog clicker. Poi mandai la mia bimbetta psycho col dog clicker al bar della sua donna in cui lui dava una mano. Facendolo bestemmiare a caso in faccia ai clienti e soprattutto facendolo picchiare dalla madre di sua figlia che odia le persone che bestemmiano e crede che un lurido schiavo abbia aperto il mar rosso con un bastone da pastore. E forse il padre di lei non si è mai accorto di quanti danni le ha fatto esponebdola acriticamente al peggio della subumanità d'importazione fin da giovane, dandole un martello al posto di un bisturi nella mente. E forse il padre di lui era in ottima fede quando gli propinava la stessa logica che gli era stata fatta assorbire. Ma le buone intenzioni dei padri ricadono sul futuro dei figli. Non è vero che lei fosse cattolica. Non è vero perché sarebbe con la stessa forza stata induista, cabalista, satanista, sadomasochista, a seconda della peer pressure ricevuta e della retorica assorbita. Sarebbe stata la ragazza che si butta in mare per essere stata scopata o il pirata che l'ha scopata, a seconda del grappolo di valori del villaggio di provenienza. (Qui sembra riferirsi ad una poesia di tich nanh nant o come diavolo si scrive il nome di quel bifolco privo di impronta personale). Essere l'uomo di riferimento per un'edera rampicante di valore e di ragione è una delle responsabilità più pesanti che si possano ricevere in dono da un cucciolo. vegeta, Liam Miller, marcosx e 9 altri ha reagito a questo 11 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
sotterfugio [Élite] 125 Inviato 25 Giugno 2019 Condividi Inviato 25 Giugno 2019 18 ore fa, ^'V'^ ha scritto: Questo è secondo me il grande problema di quelli che su facebook come istruzione hanno la scritta figa "università della strada". Certo che ognuno ha la sua weltanshauung, non vediamo il mondo come è ma come noi siamo. Il problema è che l'esperienza da sola, la strada, non insegna, perché è filtrata dalla percezione. E non educa, perché non fa domande ma dà risposte, quelle che vogliamo vedere. Nascondi Contenuto Alcuni uomini del fare credono che la vita sia la migliore insegnante, e la strada sia la sua assistente. Credono che se uno è sveglio potrà imparare un sacco di cose semplicemente vivendole giorno per giorno. Ma il bug grave di questa convinzione è che ciò che impari dalla vita dipende completamente da cosa vedi mentre la vivi. E questo dipende da come la tua mente traduce ciò che i sensi sentono. Normalmente, i filtri che usiamo di default non sono nostri ma li abbiamo imparati. Media, musica, famiglia, amici, cultura del luogo... libri di pensatori astratti... Mentre impari a sognare, a pesare la realtà e a combattere per ciò che vuoi, superando ostacoli e sconfitte, è la vita a forgiarti e riformarti, non certo i libri su questi argomenti, ma la vita potrà darti una forma ed una sostanza attraverso le prove e le sfide che ti pone davanti, solo perché sai cosa guardare e come. Quello che la strada e la vita faranno sarà applicare un calore ed una pressione intensi alla lega metallica di cui sei fatto, distruggendola ma riformandola. Mantenendo l'essenza, ma dandole forma. E la forma dipende dallo stampo in cui ti lasci colare. Una consapevolezza di forma, oltre che di sostanza. Gli uomini delle seghe mentali, riescono a parlare per anni senza dire un cazzo, senza fare nulla di efficace ed efficiente. E' pericolosissimo ereditare da loro la forma in cui colare la propria essenza distrutta e fusa dalla vita. Se la forma è utile, funzionale e potente, a seconda della lega di cui sei fatto la katana ottenuta dallo stampo sarà potente ed utile. Potenza ed utilità non sono tutto nella vita. Ma sono imprescindibili. Verrà il momento di pulire, lucidare quella katana, per darle Bellezza. Ma prima deve essere uno strumento efficace e potente. Ora, certo che ogni uomo del fare ha la sua filosofia e che ogni pensatore ha la sua costruzione di costrutti astratti incastrati uno sull'altro. Certo, che tutti sono filosofi a modo loro. Ma - pensiero personale - non manderei a bottega mio figlio alla strada e non lo manderei a bottega da un professore in cattedra. Perché le sue percezioni non sono allineate, per esserlo gli servono al contempo esperienza reale, non cattedratica, e una guida. Poi una volta che la sua mente è una lama contro le credenze che le recano offesa e uno scudo contro i morsi crudi e fieri che le ritornano le alte prede cui la volge... Allora può pure darle una lucidatura particolare, una bellezza che ha visto nel pensiero di qualcuno. Quando ha potenza e utilità, può pure andare a smontare professori per hobby e a trarre lezioni utili dalla strada, ove i suoi compagni di viaggio non vedranno nulla di ciò che vede nella stessa situazione. E può pure trovare una goccia di bellezza nel pensiero di qualcuno e provare a vedere il mondo da quel filtro, per lucidarsi. Ma prima potenza e utilità. Potenza e utilità non le trovi nella filosofia approssimata dei cercopitechi, e non ne trovi nei viaggi mentali sconnessi dalla realtà dei pensatori di professione. Bellezza a volte sì, pulizia anche. Diversamente si corre il rischio di trasformare la propria vita nello stato in cui versava il forum nel 2012. Persone che avevano letto manuali di marketer americani filosofi della figa, che davano consigli perentori a persone in difficoltà con le relazioni, le quali poi davano consigli spassionati ad altri... Secondo me, il livello del meta discorso è un livello che uno dovrebbe trovare interessante dopo che ha dialogato col mondo e costruito il suo discorso, avendo esperienza almeno di questo. Se no come fa a difendersi dal diventare come tutti quelli lì che hanno letto tutti i pensatori e le loro elucubrazioni mentali, e sono sempre senza figa e senza soldi. Chi lo difende. Come fa uno a 16 anni a difendersi dalla dialettica di Shopenhauer, dalla retorica di Heidegger, come fa a difendersi dalla dissonanza quando si rende conto che leggendo autori che si smontano l'uno con l'altro è sempre trascinato ad essere d'accordo con quello che sta leggendo al momento. Il passo successivo è andar dietro alla visione del mondo di David Icke? Di Marx? Di Saulo di Tarso? Come si difende da questi uomini più grandi e le loro allucinazioni, se è il padre a farli entrare in casa. Che pure a scuola non fanno che tirarlo scemo, invece di dargli gli strumenti per il reality check, per smontare la retorica, per verificare, per non reagire se toccato emotivamente da un'informazione, dargli basi di logica formale, statistica, probabilità... Come si difende nell'era dell'information overload, dove le strutture cognitive grippano e si affidano agli slogan per economia. E' una jungla. Deve partire dalla terra, da dove poggia i piedi, e già ne ha fin troppo da sperimentare ed imparare, percepire e digerire. Se si perde dietro al primato ontico dell'essere, come li tiene i piedi per terra per scaricare cavalli, mentre tutti gli soffiano la ragazza, il lavoro, il senso di auto efficacia reale... Perché ci si perde. Non ha l'esperienza per criticare duramente ciò che legge e ridurlo in ginocchio. A quel bimbo del giubbetto ho regalato padre ricco padre povero. Un libro di menzogne, di teoria di un altro formatore privata dell'essenza e rimescolata per infervorare reclutati in un multilevel, un libro con le cui scemenze prima o poi dovrà fare i conti. E poi Marte e Venere di Gray, un libro che non supera una settimana di prove reali sul campo, basato su una diagnosi sensata e una prognosi da sposato privo delle minime esperienze sia scientifiche che dirette. Non perché voglia tirarlo nel pensiero di quei due, che è fatto per vendere il libro, non per funzionare, le due cose sono spesso antitetiche. Perché gli ho chiesto di segnarsi tutto ciò che già a dodici anni e con un abaco capisce che non torna, e di guardare intorno a sé tutti i casi in cui non è vero ciò che ivi si dice. Ma lì è facile, perché parlano di soldi e di relazioni, cose di cui possiamo fare esperienza e vedere esempi reali, toccare terra. Ma come farebbe, pure a 18 anni, a smontare una frase astratta costruita su dieci concetti astratti da parte di un pensatore più maturo e capace di parlare. Come si difende. A me non interessa smontare in lui la credibilità di quei due, o suggerirgli la credibilità di altri due. Mi interessa fargli vedere come un dodicenne intelligente, se ha chi gli spiega come guardare, possa smontare a pezzi due best seller internazionali con milioni di pecore che gli vanno dietro. Per dargli non la verità circa quei due particolari libri. Ma un approccio da maschio alle robe che gli propinano e agli ipse dixit. Che scelga di godersi la vita o lasciare il segno, che scelga di fidanzarsi o di avere mille amanti, ogni cosa che un maschio fa deve funzionare e non lo fa per divina provvidenza, tanto meno grazie a Rondha Byrne. E per funzionare... non deve essere convincente, deve funzionare. Più del placebo e più del caso sul medio periodo. Una cosa che i libri di cercopitechi e di segati mentali non possono fare. Poi, quando fa soldi mentre i suoi amici comprano gemme ai videogame online, quando fa dei culi o è felice con una tipa mentre i suoi amici promettono matrimoni e si fanno tirare scemi... beh, se gli va di farsi due risate leggendo le seghe mentali di chi nella vita non ha fatto che chiacchiere e viaggi mentali... sicuramente un dieci per cento di spunti interessanti per farsi delle domande lo trova. Ma la capacità di tagliare a vivo quel 10% dal restante 90%... la deve affilare. Certi libri non sono romanzi, in cui la sospensione dell'incredulità è un patto per essere portato sulle giostre, sapendo che sono cazzate ma scegliendolo per diversione. Certi libri in cui ti viene propinato il pensiero di qualcuno, a sospendere l'incredulità si finisce tirati dentro. Io lo so, lo so che con i "grazie" e i cuoricini ai post non tiri su figa e non fai soldi. Il cuoricino mi è scappato, il "grazie" cercherò di risparmiartelo. Mi limito a dire che hai scritto una cosa bellissima e dolorosa nella sua verità e non aggiungo altro. Probabilmente non dovrei scriverlo qui ma quando ho letto della tua decisione di "allontanarti" dal forum ho provato una sensazione di tristezza e vuoto enormi. E francamente mi sento in colpa per non essere riuscito a supportare il Clan economicamente in questi mesi, con il primo stipendio conto di rimediare. Con questo, chiudo la parentesi di autocommiserazione. Ti ascolterò sempre. Resta sveglio. P.s. Da buon svampito e sognatore sfigatello, al piccoletto, tra qualche anno, farei leggere "Il giovane Holden". Magari riesce a cavarne qualcosa. P.p.s. Grazie. ^'V'^ e AALLEEEXXX ha reagito a questo 1 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
AALLEEEXXX [Élite] 589 Inviato 28 Giugno 2019 Condividi Inviato 28 Giugno 2019 Aivia sappi che tu hai insegnato a me tutto ciò che hai scritto in questa discussione (e anche di più). Cioè... Hai descritto per filo e per segno un processo di sviluppo che definirei semplicemente sano, perché utile e ad attivo (inteso come d'azione autodeterminata). Comunque grazie... come sempre, per sempre. Ps. Addirittura a volte mi sono ritrovato ad avere un opposizione critica anche in ciò che scrivevi tu (ora non ricordo cosa) ed è bellissima questa cosa perché io amo l'espressione di ciò che sei ed elargisci ahaha (rido perché sembra un paradosso) quindi significa che metto un punto interrogativo anche su chi reputo come mio Maestro e che stimo più di chiunque... Bello bello. Hai fatto una cornice ad un quadro, costruito una pennellata alla volta, che ne necessitava per rendersi visibile. Ho una domanda sull'anniversario del Clan, la faccio sull'altro topic. ^'V'^ ha reagito a questo 1 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Lavolpeuva [Lurker] 8 Inviato 1 Ottobre 2019 Condividi Inviato 1 Ottobre 2019 Anche se è passato un pò di tempo, volevo comunque descrivere il mio percorso in tema di "libri" che mi hanno segnato. - Intorno ai 13 anni ho preso coscienza di un personaggio al quale io oggi devo probabilmente tutto "Gabriele D'annunzio". Dai suoi testi ho iniziato ad apprezzare la figura della donna non come bisogno, ma come piacere della vita. Mi fece nascere dentro i desiderio di trasformare le donne in arte e con esse la mia vita. - Al liceo, anni dopo il mio pensiero critico è nato proprio grazie alla filosofia e per esattezza proprio grazie a Søren Kierkegaard. Filosofo incredibile a mio parere, dal quale sono riuscito a cogliere pensieri e riflessioni che si forse lontani dal mondo "concreto" della seduzione, ma che in linee platoniche di pensiero mi hanno permesso di generare fantasie di conquista, di elevazione femminile, di possessione dei corpi che mi piacevano...che è stato ed è ancora il carburante della mia vita. - Ammetto che fino ai 18 anni, dopo una prima esperienza sessuale intorno proprio ai 13 anni, non avevo idea dell'esistenza di questo forum...anzi non avevo idea che qualcuno si fosse messo a studiare l'arte della seduzione su internet. Mi ero appena lasciato con la mia ragazza dell'epoca dopo quasi 3 anni di relazione e per quanto piccoli rimasi molto segnato. Qui la vita mi fece un grande regalo, forse il più grande di tutti. Trovai proprio qui su questo forum, "il manuale" di W.Anton. L'unico libro che io abbia letto al riguardo con REALE interesse. Ho letto probabilmente tutta la bibliografia presente su questo forum, e tutta la bibliografia rinomata presente in Italia (Strauss,Mistery,Franco, Richard, ecc)... ma nessun autore mi ha mai trasmesso una chiave così perfetta per la mia serratura come fece W.Anton anni fa. - Dopo la lettura di quel libro, tutta quella naturalezza intrinseca che avevo nel conquistare e stare bene con le donne...si cristallizzo e divenne chiara ai miei occhi. La vita dopo quel libro è stata in discesa, ho avuto tutte le donne che volevo fino alla mia attuale LTR con il quale punto a viverci la vita insieme. Altri testi hanno accompagnato il mio cammino, i testi di Deida hanno integrato il mio spirito alla mia mente, mi hanno aiutato a connettermi emotivamente alle mie ragazze molto meglio di quanto facessi prima. Poi testi come "Models" oppure " 3% of men" anche sono stati molto utili, anche se di meno impatto nella mia vita. - Posso dire che oltre tutto, io credo che il mio punto forte con le donne sia sempre stata una profonda emotività, una voglia di elevarle ad arte che loro carpivano a Km e Km di distanza. Ma non puoi elevare una donna ad arte se non sai l'arte cos'è. Nei miei scopi mi hanno aiutato molti autori, tra cui mi sento di citare Goethe, Oscar Wilde, Huysmans, Baudelaire e così via discorrendo. Nella vita faccio lo scrittore per concludere questo sunto, e il mio obiettivo è sempre stato quello di elevare le mie donne a qualcosa per cui valesse la pena sporcare il foglio. E' vero forse è un dono che ho sempre avuto, ed è vero che ho passato la mia vita all'80% del tempo con le donne anziché con gli uomini...ma è ancora più vero che senza la filosofia, senza la letteratura, senza gli autori giusti come W.Anton in tema di PUA, senza figure esoteriche nella mia vita del quale non cito le fonti, che mi hanno ispirato a trascendere la realtà e creare la MIA realtà...tutto questo oggi non sarebbe possibile, per quanto io ancora viva i miei problemi e mi senta ancora affamato di conoscenza. Bussola e DreamSpirit ha reagito a questo 2 Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Messaggi raccomandati
Crea un account o accedi per lasciare un commento
Devi essere un membro per lasciare un commento
Crea un account
Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!
Registra un nuovo accountAccedi
Sei già registrato? Accedi qui.
Accedi Ora