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Etichettate psyco : una vita di sofferenze.


shary

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ArmandoBis
5 ore fa, shary ha scritto:

Il mio percorso terapeutico si è concluso lo scorso anno . Rispetto all’inizio sono cambiata notevolmente ma sempre consapevole di ciò che sono e perché. Ho avuto uomini come hai descritto tu, ben disposti nei miei confronti, aperti ecc . Alla fine cercavo l’alternativa perché a noi le cose tranquille non ci piacciono. Siamo abituate a vivere nel “ tira e molla” che ci danno emozioni ( negative, perché quelle solo noi sappiamo vivere ). Io ho convissuto , ma nulla dura . Pensare che siamo destinate a restare single in balie di storie quá e lá sinceramente mi rattrista .... io spero sempre di trovare quello fuori dagli schemi che sappia calibrare bene “ bastone e carota “ quando c è bisogno. Ma non è facile. Le certezze ci annoiano, le insicurezze ci distruggono ma ci alimentano emotivamente.

un cane che si morde la coda quindi.

Se posso darti un consiglio, prendi in considerazione di fare un altro pezzo di strada con la psicoterapia.

Può darsi che un ulteriore modifica dei tuoi comportamenti possa aiutarti a realizzare quello che cerchi.

Poi, ti suggerisco un trucco che ho sentito in rete da Massimo Taramasco. Il concetto è che noi ci innamoriamo di chi ci fa soffrire, ma chi ci fa soffrire in genere non va bene.

Qui il concetto di innamoramento sta per "provare emozioni forti". Infatti, quando noi incontriamo una persona che va bene per noi non è che siamo sopraffatti dalle emozioni.

Tutto fila liscio, troppo liscio.

Il trucco che suggerisce Taramasco è: frequenta la persona che va bene per te, mettiti insieme a lui, ma cerca di trovare un coinvolgimento emozionale (quello che manca in una storia troppo perfetta) nelle cose che fate insieme, ad esempio una scalata in montagna, un viaggio avventuroso, ecc.

Magari questo può aiutare.

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ArmandoBis
41 minuti fa, Sagittair ha scritto:

@ArmandoBis

Conosco la dinamica dell'esempio che mi hai portato.

Scomodo l'analisi transazionale per chiarire che IN QUESTO CASO...

ArmandoBis vede la situazione da un punto di vista dell'adulto e dice, io sono adulto e voglio bene a me stesso. Anche Sagittair e Shary sono adulti. Se Shary preferisce intimamente comportamenti autodistruttivi beh... mi sta bene cosi. (MENFREGHISMO)

Shary vede la situazione da un punto di vista del bambino che non ha ancora sviluppato una propria indipendenza affettiva e dice, questo è l'unico comportamento che mi da soddisfazione dunque continuerò a perpetrarlo anche se il mio "bene" è il male "altrui". (EGOISMO)

Sagittair vede la situazione da un punto di vista del genitore e dice, io voglio bene a tutti a me stesso ed agli altri. E se posso cerco di donare parte del bene in eccesso che provo per me stesso agli altri (ALTRUISMO)

Quindi... comprendo benissimo le cause che hanno portato Shary ad essere dove si trova, ma se voglio il suo bene non è certo compatendola o fornendole attenuanti per i suoi comportamenti autodistruttivi che lo perseguo.

La esorto piuttosto ad imparare ad amarsi e a riacquistare fiducia in se stessa.

 

P.S. Ribadisco onde essere malinterpretato, non sto dando a me del genitore altruista ed ad altri dei bambini egoisti o degli adulti menfreghisti. Parlo solo in relazione a questo caso specifico ed all'atteggiamento assunto da ognuno nei confronti di questa discussione ove per tre persone differenti che dialogano, prevalgono 3 diversi Io. 

 

Ho capito perfettamente qual è il tuo intento.

A questo proposito ti ho fatto un esempio, tratto dalla mia esperienza, di una situazione molto meno complicata, dove però la persona in questione preferisce stare male piuttosto che stare bene.

Potrei farti anche l'esempio di una mia ex, che ha deciso di bastare a se stessa.

Non è che è con le esortazioni queste persone cambiano. Si tratta di donne intelligentissime: se non riescono a trovare loro una strada per lo stare bene è proprio perché certi meccanismi sono molto profondi e non è facile modificarli (anzi, direi tranquillamente che da soli è impossibile).

A questo punto scomodo Bateson ed è come se tu dicessi a Shary "Liberati!"

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Sagittair

Non voglio che scomodi nessuno, volevo solo dire ...  Shary siamo con te.

 

 

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yurion

questo thread si preannucia molto interessante!!

shary ti va' di raccontare come funziona la terapia,che tipo di terapia hai fatto?
 

cmq complimenti,10 anni sono tanti!!

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Knight58

A me piacerebbe anche capire se c'è un minimo rimorso, senso di colpa o una qualsiasi emozione, dopo aver distrutto emotivamente la persona che ti è stata accanto e ha cercato in tutti i modi di combattere al tuo fianco sobbarcandosi problemi più grandi di lui al solo scopo di (ri)vederti sorridere.. Chiedo questo anche  perché la mia ex continua a pubblicare ricordi in vari social, o frasi che sono delle frecciatine malcelate che non riesco proprio a comprendere anche se mi fanno sempre meno male più passa il tempo. 

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Cercherò di rispondere a tutto. Innanzitutto , come ogni patologia , ovvio ho dovuto seguire anche una terapia farmacologica visto che il motivo dell’inizio del mio percorso psicoterapeutico è stato dovuto ad ansia , depressione ed attacchi di panico. Tutt’ ora sono seguita ma ho diminuito le dosi . 

Il senso di colpa lo abbiamo ( almeno io ) solo quando torniamo lucide . Io ho convissuto 5 anni con un uomo che mi è stato vicino in tutto ed in ogni momento difficile ma io non lo vedevo, ero accecata dai miei bisogni ed egoisticamente pensavo solo a me. Lo ringrazierò sempre per ciò che ha fatto per farmi stare meglio possibile ma non è bastato . 

Il percorso che ho seguito è stato di indirizzo psico analitico , ribadisco , dopo aver iniziato una terapia farmacologica che ha stoppato molto i miei deliri ( di persecuzione , 

di controllo, di gelosie ecc) ma soprattutto i miei continui e costanti sbalzi di umore . 

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22 ore fa, ArmandoBis ha scritto:

Se posso darti un consiglio, prendi in considerazione di fare un altro pezzo di strada con la psicoterapia.

Può darsi che un ulteriore modifica dei tuoi comportamenti possa aiutarti a realizzare quello che cerchi.

Poi, ti suggerisco un trucco che ho sentito in rete da Massimo Taramasco. Il concetto è che noi ci innamoriamo di chi ci fa soffrire, ma chi ci fa soffrire in genere non va bene.

Qui il concetto di innamoramento sta per "provare emozioni forti". Infatti, quando noi incontriamo una persona che va bene per noi non è che siamo sopraffatti dalle emozioni.

Tutto fila liscio, troppo liscio.

Il trucco che suggerisce Taramasco è: frequenta la persona che va bene per te, mettiti insieme a lui, ma cerca di trovare un coinvolgimento emozionale (quello che manca in una storia troppo perfetta) nelle cose che fate insieme, ad esempio una scalata in montagna, un viaggio avventuroso, ecc.

Magari questo può aiutare.

Ho seguito diversi video di Taramasco , penso che le sue teorie siano tutte corrette ... ma vivere le cose è un’altra questione . 

L’uomo in generale è predisposto per innamorarsi di chi lo rifiuta ... poi sta appunto alla “sanità mentale “ di ognuno se farsi del male con coloro che non ci vogliono , o amarsi. Tutto ciò dipende da come siamo cresciuti .

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Il 10/7/2019 alle 13:34 , PapuPetagna ha scritto:

@shary Una curiosità (perché questo thread forse ha più senso come “question time”): come individui le vittime? C’è solo il rifiuto dell’uomo o cerchi anche qualcos’altro?

Tendenzialmente siamo più propense a batterci per uomini che non ci vogliono , facendo di tutto per conquistarli... una volta raggiunto questo scopo li facciamo pentire di averci rifiutato per poi, abbandonarlo.

al contrario , ricerchiano uomini che darebbero la vita per noi , prendendo tutto ciò che di buono possono offrirci , spremendoli fino all’osso finché riusciamo per poi lasciarli con un gran vuoto .

mi beccherò parecchi insulti ma questa è la triste realtà .

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Il 10/7/2019 alle 15:23 , Sagittair ha scritto:

No, tu non lo sai, questo è il problema 🙂

Dici di aver concluso il tuo percorso terapeutico ma da come parli io non vedo una persona guarita.

Sai cosa vedo?  Una persona vinta, sconfitta dalla vita, che si è rassegnata a 30 anni a vivere secondo l'etichetta che si è data. E che come tale si aspetta l'aiuto esterno (in fondo è per questo che sei qua... ) o la manna dal cielo (leggasi... l'uomo ideale che la tenga a bada o meglio il salvatore) per poter superare la propria condizione. 

Il problema è che non ti vuoi bene come persona e non ti fidi di nessuno.

Probabilmente non ti senti al sicuro nemmeno qua sopra, sebbene degli sconosciuti su di un forum non abbiano davvero alcun interesse a mentirti. 

Il tuo percorso non è finito perchè si il passato l'hai ampiamente passato sotto torchio, ma non hai deciso casa fare del tuo presente, ti limiti a sopravvivere in balia degli eventi.

Invece devi imparare ad amarti. A riconciliare la tua parte ferita dipendente dal dolore e quella rimasta intatta che vuole parlare con la felicità. 

Ed il punto è proprio questo, se non ti ami abbastanza e non ricerchi il meglio per te stessa come puoi sperare che altri provino per te un amore più grande di quello che tu ti concedi? 

Devi tornare a sentirti degna d'amore e per fare ciò bisogna che riacquisti pregio ai tuoi occhi.

L'unico modo per farlo è rimboccarsi le maniche, smettere di compatirsi ed impegnarsi con ogni mezzo a realizzare la propria evoluzione umana.  

Vedo sempre la faciloneria con cui si parla di determinate cose, seminando giudizi e consigli. Io mi sono rimboccata le maniche , ho affrontato un percorso terapeutico ( sia farmacologico che psicologico) lungo e dispendioso ma se pensate che basti per cambiare , no. Non cambieremo mai, avremo solo dei momenti di lucidità per dire “ stavolta non è il caso” oppure “ quello lascialo stare “ ma diventare donne che ragionano come chi ha vissuto un’infanzia felice , no, non ci arriveremo mai. Vivremo sempre il terrore dell’abbandono , cercheremo sempre vendetta in un modo o nell’altro di quell’amore mancatoci. Non signicw essere rassegate , ma essere coscienti di come stanno le cose. È diverso.

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Roose Bolton
4 minuti fa, shary ha scritto:

Tendenzialmente siamo più propense a batterci per uomini che non ci vogliono , facendo di tutto per conquistarli... una volta raggiunto questo scopo li facciamo pentire di averci rifiutato per poi, abbandonarlo.

al contrario , ricerchiano uomini che darebbero la vita per noi , prendendo tutto ciò che di buono possono offrirci , spremendoli fino all’osso finché riusciamo per poi lasciarli con un gran vuoto .

mi beccherò parecchi insulti ma questa è la triste realtà .

Ma non è un fatto di insulti, io provo pensa per gli idioti che danno spago a persone così, io preferirei farmi tatuare una croce in faccia e poi andare in mezzo ai talebani.

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