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Rebecca, la prima moglie


Edo

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Come tutti saprete, il titolo del film che ho scelto è diventato quasi un modo di dire. Nel film, la protagonista sposa un tipo vedovo e va a stare nella casa di lui che però pare infestata dal fantasma di Rebecca, la prima moglie del tipo; come la casa sembra preservare il ricordo della prima padrona, anche l’uomo stesso è ancora ossessionato dalla figura così pesantamente presente della sua prima sposa, e ovviamente l’attuale moglie si sente il terzo incomodo in questo rapporto morboso con i ricordi.

Questa premessa per farvi capire un po’ quello che scriverò.

1) ho frequentato per alcuni mesi un tizio che stava in coppia aperta con una (la fidanzata ufficiale, una tipa particolare e sfortunata nella vita, con la lagna facile), poi ne aveva un’altra e poi c’ero io, e altre scopate random. Causa impegni accademici suoi ci vedevamo poco, 2-3 ore ogni due-tre settimane. La cosa che più mi dava fastidio di tutta la situazione è il fatto che se la fidanzata ufficiale chiamava, chissene del fatto che ci fossi io e stava al telefono con lei e addirittura, una volta che eravamo in vacanza insieme io e lui, mi ha detto di andare in un’altra stanza e chiudere la porta ed è stato più di un’ora a chiacchierare di cazzate con lei, su quello che era anche il mio letto, tra l’altro nella stanza dov’ero io faceva freddo, era notte e avevo sonno.

2) nonostante il passato da drogato e il periodo nella comunità di recupero, è sicuramente stato migliore del precedente, tanto che non ho mai sentito il bisogno di andare con altri nemmeno quando una volta mi ha dato buca all’ultimo perché doveva passare la serata con la sua migliore amica, una tizia di una bellezza unica ma molto psycho. So per certo che sta tizia non gliela dava, purtroppo aggiungo: l’ho spinto molte volte a provarci con lei ma lui si è sempre rifiutato categoricamente perché la vedeva come una sorellina, la sorella da proteggere vista la differenza di età, “sorella” che però era gelosa, a sentir lui, se lui usciva “troppo” con me e più di qualche volta mi sono sentita dire “eh no stasera no perché lei non vuole o devo stare per forza con lei che si vuole sfogare perché un tipo l’ha lasciata, e altre cose così”. E notare che ero sempre io ad andarlo a prendere con la mia macchina perché gli avevano tolto la patente. A causa di ciò stavamo anche 10 giorni senza vederci né sentirci. Quando ho deciso di chiudere si è rifatto vivo, ovviamente, dicendo che sono fantastica ecc ecc.

Da nessuno dei due ho mai preteso cene, regali, passaggi, cose varie, attenzioni particolari né ho mai alzato la voce o messo il muso quando mi trattavano come la perenne seconda.

3) tizio di adesso, con lui va bene, ci sentiamo sempre e ho davvero voglia di stare con lui, è proprio come lo volevo ma anche qui c’e una prima moglie, solo che stavolta è un maschio, il suo migliore amico, un tipo con una famiglia disagiata che però ha 30 anni, una casa, una macchina, una moto, insomma non è messo male. Ma socialmente parlando fa pena e così molto spesso mi sono sentita dire dal mio ragazzo “scusami ma mi ha appena chiamato [l’amico] che oggi è da solo, ti dispiace se viene anche lui stasera?/avevo promesso a lui che saremmo usciti, ti dispiace se facciamo un’altra volta?”. C’è da dire che poi il tempo perso con me lo recupera e non fa che dirmi che sono fantastica perché non pretendo mai, gliela do sempre, non gli rinfaccio mai niente ecc ecc. Una volta gli ho chiesto esplicitamente perché avesse questo legame morboso con sto tizio e mi ha risposto che gli amici fanno così e che sto tipo gli era stato vicino quando la ex l’aveva mollato. Spiegazione che non mi convince.

Ora mi rivolgo direttamente a voi: siccome quando esplodo non ce n’è per nessuno e so essere pesante, preferisco non asfaltare le persone a cui tengo e mandare giù nella speranza che si rendano conto da sole di stare esagerando e che la ragazza fantastica, come mi dicono proprio perché non rompo, ha una pazienza limitata ma non so perché non ci arrivano.

Ora siamo già a tre soggetti con un legame morboso con un’altra persona e poi ci sono io. Quindi significa che attiro persone così.

Chiedo consigli a voi per non sbottare ma, allo stesso tempo, per non passare per quella a cui comunque va bene tutto ed è fantastica e non si arrabbia mai e finalmente una non psycho e bla bla bla.

Devo dunque imparare a fare la psycho per ottenere qualcosa o me la devo semplicemente mettere via e alimentare la bomba da far scoppiare a tempo debito? Mi piacerebbe evitare di arrivare alla bomba o trasformarmi in quella che non sono comportandomi da pazza.

 

 

Edit: non mi fa cambiare il font, portate pazienza

Modificato da Edo
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Andrea_mi
2 ore fa, Edo ha scritto:

Ora siamo già a tre soggetti con un legame morboso con un’altra persona e poi ci sono io. Quindi significa che attiro persone così.

 

Santi Numi,

 

Non penso che nella tua carriera seduttiva tu abbia sempre attirato persone con un attaccamento morboso nei confronti di terzi.

Potrebbe anche essere che tu veda cose là dove non ce ne siano.

Potrebbe essere che sia solo il caso o una strana "congiunzione astrale" , come viene definita.

Se così non fosse, se fossi davvero tu il minimo comune denominatore tra queste 3 situazioni, ci sarà stato sicuramente qualcosa che è successo prima che tu conoscessi il primo tra questi che ti ha influenzato in tal maniera.

Ammesso che da quando tu abbia conosciuto il primo fino al terzo, tu non sia venuta a contatto con altri individui """"sani"""".

 

Ad ogni modo tra sbottare e rimanere in silenzio c'è tutto uno spettro comunicativo con cui puoi esprimere il tuo dissenso in maniera costruttiva.

Che è ciò che ti suggerisco di applicare.

 

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karlsen

Nei casi precedenti in qualche modo penso che sapevi già a cosa andavi incontro. Quindi non li conterei nella casistica. Sapevi di essere l'amante, sapevi di non essere la sola al centro delle sue attenzioni.
L'ultimo caso è diverso. Sei la donna con cui lui sta, non ce ne sono altre. Ma come tutti noi, ci sono anche gli amici.

Ora forse tu senti di essere messa da parte per l'amico, ma ricordati che la relazione che c'è fra te e lui e lui e il suo amico è di natura profondamente diversa. Tu accendi in lui il desiderio sessuale, di protezione, di procreazione. Sei un riferimento fisso per la sua vita sentimentale. L'amico però c'era prima di te. Con lui il tipo di relazione cambia ogni prospettiva: gli amici per noi uomini sono una sorta di famiglia a parte. Gli amici sono per sempre, le donne no. Tu un giorno potresti stufarti infatti e andartene via. Gli amici non fanno così, gli amici te li ritrovi sempre.

Non dovresti quindi paragonarti a lui, siete su due piani differenti. In un certo senso il tuo lui dimostra anche forza caratteriale nel non volere scontentarti a tutti i costi e facendo ciò che egli ritiene giusto. Ma non sentirti messa da parte, non lo sei, lo saresti solo nel caso ci fosse un'altra donna e che dunque avrebbe un tipo di relazione con lui dello stesso carattere che ora vi lega.

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Ciao Edo, 

allora io eviterei di fare una associazione tipo ok è già il terzo che mi capita perchè come giustamente detto sono 3 casi diversi e oltretutto i primi due non avevi una vera e propria relazione.

Mi soffermerei sul caso attuale perchè è il tuo ragazzo quindi ci devi avere una comunicazione tesa a trovare una sorta di equilibrio fra il suo amico (che si fra maschi ti confermo succede che si crei questa sorta di legame cosi stretto) e le tue esigenze.

Tra il non dire niente e lo sbottare male come si diceva più sopra c'è una gamma comunicativa varia, e tu mi sembri una che sa dire le cose in maniera efficace quindi cerca di capire bene quali sarebbero le tue esigenze per non prenderti male e prova a parlarne.

Non credo ci sia altra via e visto che è una storia diciamo di fidanzamento a differenza di altri casi meglio dire le cose come stanno e cercare di venirsi in contro.

Se puoi aggiungere qualche elemento tipo normalmente quanto vi vedete e quanto vorresti tu? e la cosa dell'amico è una diciamo costante oppure saltuaria?

Poi mi pare che lui sia comunque presente e ti abbia spiegato dal suo punto di vista le ragioni, che è già una buona base per discuterne secondo me.

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Il 27/7/2019 alle 21:20 , Arkad ha scritto:

Ma vuoi un amante o un fidanzato?

un fidanzato ce l'ho già, l'amante non mi serve

Perché?

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Il 27/7/2019 alle 21:39 , Andrea_mi ha scritto:

Ad ogni modo tra sbottare e rimanere in silenzio c'è tutto uno spettro comunicativo con cui puoi esprimere il tuo dissenso in maniera costruttiva.

Che è ciò che ti suggerisco di applicare.

già, mi sa che farò così. Ho aspettato a rispondere proprio per riordinare bene le idee e non sbottare 🙂

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Il 27/7/2019 alle 22:20 , karlsen ha scritto:

Nei casi precedenti in qualche modo penso che sapevi già a cosa andavi incontro. Quindi non li conterei nella casistica. Sapevi di essere l'amante, sapevi di non essere la sola al centro delle sue attenzioni.

al massimo nel primo e neanche tanto perché la fidanzata ufficiale mi conosceva (e a dirla tutta mi stava più simpatica del tipo) ma nel secondo l'altra con cui aveva un rapporto morboso è un'amica

Il 27/7/2019 alle 22:20 , karlsen ha scritto:

Ma non sentirti messa da parte, non lo sei, lo saresti solo nel caso ci fosse un'altra donna e che dunque avrebbe un tipo di relazione con lui dello stesso carattere che ora vi lega.

onestamente preferirei che si scopasse altre anche escort perché ogni volta che vede l'amico è perché questo amico ha bisogno di sfogarsi sulla sua vita grama, almeno scopando altre si ricaricherebbe

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Il 29/7/2019 alle 10:08 , Orph ha scritto:

Se puoi aggiungere qualche elemento tipo normalmente quanto vi vedete e quanto vorresti tu? e la cosa dell'amico è una diciamo costante oppure saltuaria?

riflettendoci, credo che la cosa che più mi dà fastidio sia il fatto che, come dicevo sopra, l'amico lo usa come sfogatoio per problemi da psicologo perché rifiuta di andare dall'analista e, inevitabilmente, quando una persona ci butta addosso le sue sfighe, è inevitabile che anche noi ne risentiamo e pure il mio ragazzo ne risente nel senso che quando è con me mi racconta delle sfighe dell'amico e di come (il mio ragazzo) ci passi molto tempo a pensarci su per risolvere i problemi dell'amico. Ho consigliato all'amico di andare dallo psicologo e pure al mio ragazzo di dirgli di andare dallo psicologo ma non c'è verso, l'amico preferisce sfogarsi con lui e chiamarlo a tutte le ore del giorno e della notte per raccontargli le sue cazzate, che sono sempre uguali e cioè riassumibili in "non trovo una ragazza simil modella che mi ami anche se sono basso e ce l'ho piccolo e mi sento solo" (non sto scherzando, è proprio così). 

Il mio ragazzo non è scemo ma non capisco perché continui a dare retta a uno che chiama non per un problema contingente ma semplicemente per sfogarsi perché da solo non riesce a stare, non curandosi del fatto che sa benissimo che quella sera ci sono anch'io con il mio ragazzo

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89Giulia89
38 minuti fa, Edo ha scritto:

Il mio ragazzo non è scemo ma non capisco perché continui a dare retta a uno che chiama non per un problema contingente ma semplicemente per sfogarsi perché da solo non riesce a stare, non curandosi del fatto che sa benissimo che quella sera ci sono anch'io con il mio ragazzo

Dipende se l'amico del tuo moroso è sempre stato così o se sta solamente passando un momento no.

Io ho un'amica che da diversi mesi si è chiusa in se stessa e vive solo per lamentarsi di qualsiasi cosa. Anche lei mi chiamava quando ero con il mio ex, mi chiede di uscire continuamente ecc. Perchè continuo a starle vicino? Perchè è una vera amicizia. La conosco bene e lei è sveglia, bellissima, simpatica, profonda... Per motivi vari adesso è diventata una lagna ma so che è una fase. Cerco di contenere i suoi comportamenti e le ho spiegato che non può vomitarmi tutto il suo dolore addosso, perchè sono situazioni che effettivamente ti tolgo davvero tante energie. Le fa fatica a capire che ci sono dei limiti, come spesso capita quando le persone non riescono a prendere in mano la propria vita, ma non la allontanerei mai per questo. 

Non nascondo che se lei fosse sempre stata così, non saremmo mai diventate amiche. 

 

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