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Lavoro precario e "vuoto"


Hayley

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Hayley

Ciao a tutti, vi scrivo per avere alcuni consigli / pareri sulla mia situazione attuale.

Mi sono laureata a dicembre dell'anno scorso alla facoltà di Economia (laurea magistrale) con 110 e lode. Durante il percorso di studio mi sono incentrata solamente sullo studio, ho sfruttato poche occasioni extracurricolari, in particolare ho fatto tre mesi di tirocinio nell'amministrazione pubblica e un semestre all'estero. Altri colleghi hanno avuto magari più esperienze a scapito di un voto di laurea inferiore.

Al momento di trovare lavoro ero un po' persa, perché la maggior parte dei lavori inerenti al mio percorso di studio richiedevano un qualche tipo di esperienza, anche minimo, che io non avevo (come detto prima, non avevo fatto tanti tirocinii o altre esperienze professionali). Oltre a questo, sono entrata in crisi esistenziale: cosa volevo fare davvero nella vita? La conclusione è stata che non mi importa veramente cosa voglio fare, mi basta avere qualcosa per poter vivere, senza troppe ambizioni. Tutte le prospettive future e le ambizioni che avevo sviluppato negli anni dell'università si sono bruciati l'ultimo anno, non so per quale motivo, ho perso qualsiasi stimolo per la vita.

Inoltre, appena finita l'università, mi sono trasferita in una nuova città per stare con il mio nuovo ragazzo, quindi anche qui c'è stata una ventata di cambiamento. Dove vivevo prima mi sembrava di avere maggiori prospettive di impiego, mentre in questa città ho poche conoscenze, anche di imprese locali, quindi non sapevo bene cosa poteva offrirmi. Ma la situazione che è stata più stressante è stata il fatto che volevo trovare un impiego per mantenermi da sola. Ovviamente i miei genitori mi davano una mano, ma io avevo fretta di trovarmi un lavoro.

Quindi, dopo un mese e mezzo dal mio trasferimento, ho accettato il primo lavoro che mi hanno offerto (dopo svariati colloqui che si sono conclusi negativamente).

Il lavoro è abbastanza inerente al mio percorso di studio: lavoro in un ufficio per una piccola azienda, tengo la contabilità (molto basilare), mi relaziono con i clienti e attività di questo genere. I problemi che mi affliggono sono i seguenti:

1. Il lavoro è precario. Ho un contratto a tempo determinato che mi viene rinnovato ogni 6 mesi, sulla base di quanto lavoro ha l'azienda. Fino ad ora tutto bene, ma se il lavoro cala, io sono a casa oppure ridotta a part-time (che non penso mi consentirebbe di mantenermi da sola).

2. Ci sono periodi in cui il lavoro è praticamente zero. Devo stare in ufficio se chiamano o entrano dei clienti, fare qualche attività amministrativa... ma in una giornata tipo, queste cose mi porteranno via una, massimo due ore, il resto del tempo non ho NULLA da fare (su sette ore che sono un ufficio in una giornata). Preciso inoltre che tutto il tempo sono da sola, tranne qualche volta che torna il mio capo allora ci facciamo qualche chiacchierata.

Visto che lavoro con il PC, questo tempo ovviamente lo passo cazzeggiandomela alla grande, faccio quello che voglio tanto nessuno mi controlla. Il che non è male, visto che sono pagata per farlo. Dall'altro lato, mi sembra di non imparare a fare niente e, se dovessi rimanere a casa, avrei poco da inserire per valorizzare il mio CV.

In sostanza vorrei sapere se qualcuno è passato in una situazione del genere, cosa potrei fare (continuare a stare qui, provare a cercare qualcosa di nuovo) oppure se ha qualche consiglio in generale (tipo come ritrovare gli stimoli e le ambizioni) o anche semplicemente qualche consiglio per come passarmi quelle ore vuote xD

Ringrazio chi ha letto il post fino alla fine, mi rendo conto che è un po' sconclusionato, ma sono annoiata al lavoro e non so più come passarmi il tempo. Ciaoo

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Ore libere al lavoro: cerca altri lavori più stabili anche attraverso quei siti tipo indeed, jobrapido che permettono di trovare lavoro entro un tot di km, ti dicono già i requisiti ecc. Ci sono aziende disperate che cercano anche personale senza esperienza per dire. E intanto mandi cv a raffica, per la legge dei grandi numeri qualcosa becchi anche perché una magistrale in economia è ancora spendibile. Se riesci puoi anche incastrare due part-time magari a tempo indeterminato ma almeno sai che sono sicuri

Oppure fai un corso online o anche solo sui libri per imparare una nuova lingua che male non fa e fa cv

Non so quanto possano servire ma ci sono molti libri motivazionali che, magari non fanno nulla, ma se becchi il libro giusto al momento giusto può darti quell'idea o quella spinta che prima non avevi.

Se te la cavi con le lingue ci sono anche certi siti che ti danno testi in inglese da tradurre dietro compenso. Non diventi certo milionaria ma almeno impieghi le ore utilmente e non ti annoi. 

Se mi viene in mente altro ti dico.

P.s. puoi fare anche la moneymistress nelle ore libere, ti basta solo una connessione, uno smartphone (evita di collegarti col PC aziendale e il wifi del lavoro) e un account PayPal che apri in due minuti ed è gratuito

 

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Nowhere

Situazione che conosco benissimo.

Ti consiglio innanzitutto di importi un tempo limitato per il cazzeggio puro (magari proprio con delle sveglie sul browser come timer-tab.com, o con degli excel dove tracci la tua attività della giornata, in modo da non passare la giornata a scrollare una timeline infinita, per capirci) e di succhiare quanta più utilità possibile dalla situazione. Non sottovalutare questo elemento, proprio la disciplina della cosa. 

Per il resto quoto edo. Google è il tuo amico. Cerca a manetta nel tuo settore, fatti una cartella dove raccogli quello che trovi, creati sentieri dove andare. Dà importanza a cercarti un nuovo lavoro, ok, ma magari focalizzati anche sui tuoi skill, cosa può servire, dove sei carente, cerca dei corsi da fare online. Insomma sii smart, ti stanno pagando per questo tempo, sfruttalo a tuo vantaggio. Potresti essere in una situazione nella quale le 8 ore le hai tutte occupate, a fare attività che a parte la tua paga non creano valore, non è poco.

Modificato da Nowhere
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89Giulia89
1 ora fa, Hayley ha scritto:

Visto che lavoro con il PC, questo tempo ovviamente lo passo cazzeggiandomela alla grande, faccio quello che voglio tanto nessuno mi controlla. Il che non è male, visto che sono pagata per farlo. Dall'altro lato, mi sembra di non imparare a fare niente e, se dovessi rimanere a casa, avrei poco da inserire per valorizzare il mio CV.

Una situazione di questo tipo ad inizio carriera è assolutamente da evitare. Se in futuro ti troverai a fare colloqui con selezionatori capaci ci metteranno poco a capire che non hai competenze concrete. Se trasmetti anche di non avere ambizioni e che vuoi solo guadagnare da vivere senza troppi scazzi... Sei fuori dai giochi. Sicuramente ti può capitare l'azienda piccolina che ti assume perché non ha esperienza di vere selezioni, della gestione dei carichi di lavoro del personale etc, ma al posto tuo non punterei su questo.

O cambi mentalità o inizi a dedicarti ai concorsi per entrare in pubblica amministrazione. Avendo tanto tempo libero puoi sfruttare le ore vuote per studiare. Entro qualche mese dovrebbero uscire bandi a livello nazionale che potresti trovare interessanti.

 

Modificato da 89Giulia89
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Cerca di LinkedIn i profili delle mansioni che vorresti ricoprire in futuro e, una volta individuate le competenze che ti mancano, sfrutta il tempo libero al lavoro per apprenderle. 

Per il resto, continua a cercare le posizioni aperte in aziende che ti permetterebbero di migliorare la tua posizione lavorativa. 

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comeback

Generalmente i recruiters italiani di aziende grandi, piuttosto rigidi e ligi a determinati vincoli, valutano i seguenti parametri:

- voto di laurea

- Ateneo, con vie preferenziali verso alcuni verso alcuni atenei.

- età

- esperienze culliculari o extra. Per la maggiore vanno cose come l'Erasmus, eventuali stage (anche inutili ma di nome), tesi, partecipazioni ad eventi accademici e / o esperienze di organizzazione o associazionismo.

Personalmente ti consigli di NON restringerti ad una piccola azienda (con un contratto debole) con mansioni poco definite se rispondi bene a tutti i parametri che ho scritto sopra. Quanto può sei aderente a questi parametri tanto più poi essere ambiti per entrare in aziende o network più grandi, che non vuol dire necessariamente ideali ma che ti permettono di farti del male, soffrire, in ambienti mediamente molto competitivi, spesso sleali, e quasi sempre poco meritocratici ma nei quali imparerei prima di tutto a stare al "mondo". Inoltre nelle grandi aziende hai maggiore possibilità, di capire come sono costruite, e talvolta interagendo semplicemente con le persone puoi capire che quello che stai facendo non ti interessa quanto ti interesserebbero altri dipartimenti, mansioni, attività. Talvolta lavorare per grandi aziende ti permette persino di avere un rifiuto per il lavoro da dipendente e ti pone sfide individuali.

Allo stesso tempo ti invito nel non fermarti alla prima città, questo ti farebbe da filtro ad una crescita che devi e dobbiamo fare nella fascia da 25 - 35 e a direi fino a 40, nella quale ti stai definendo in una professione che ha bisogno di anni per essere costruita.

Altre riflessioni random:

- per il 99% dei lavori dei quali vedrai job positions aperte NON sarai in grado di rispondere ai requisiti perchè sei una figura junior ma tranquilla che nessuno sano di mente una volta dentro ti affiderà responsabilità in modo barbaro. Quindi per ogni punto valuta se almeno hai una conoscenza teorica minima.

- Non sprecherei tempo pensando che una lingua conosciuta sia un grande investimento. L' inglese va conosciuto di default e non è più una skill, potresti provare a studiare francese o tedesco ma temo avrai grosse difficoltà perché le lingue si imparano quando veramente fai una full immersion totale. Un paio d'anni fa iniziai col tedesco con un obiettivo di piano di studio per 3 /6 mesi, ero in Italia e la mia docente mi disse che non avrei mai imparato il tedesco. Alla 4/5 lezione andai via e non tornai più. Iniziai a studiare da solo e ovviamente fu fallimentare. Poi mi sono trasferito e ho avuto progressi incredibili ma è una lingua che richiede a mio parere non meno di 2/3 anni di impegno massimo per arrivare ad un B1. 

In sintesi, punterei tutto su un inglese ben fatto, cosa che può riuscirti più facile anche dall'Italia.

- Sulla questione di avere periodi morti durante la giornata o in talune settimane può essere normale. Generalmente i lavori hanno up and down. Due anni fa in Inghilterra avevo un collega molto molto ben inquadrato, so che lavorava su due progetti, per una settimana passavo spesso nella sua area e lavorando in open desk lo vedevo ben fisso su foto di appartamenti, grafici di prezzi, planimetrie. Tempo dopo gli chiesi se lavorasse magari su qualcosa legato al settore immobiliare, lui mi confessò candidamente "non avevo lavoro e stavo cercando casa". Capita ma deve essere mai la norma.

- il network è tutto.

 

In bocca al lupo.

 

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robinbreak
6 hours ago, Hayley said:

Ciao a tutti, vi scrivo per avere alcuni consigli / pareri sulla mia situazione attuale.

Mi sono laureata a dicembre dell'anno scorso alla facoltà di Economia (laurea magistrale) con 110 e lode. Durante il percorso di studio mi sono incentrata solamente sullo studio, ho sfruttato poche occasioni extracurricolari, in particolare ho fatto tre mesi di tirocinio nell'amministrazione pubblica e un semestre all'estero. Altri colleghi hanno avuto magari più esperienze a scapito di un voto di laurea inferiore.

Al momento di trovare lavoro ero un po' persa, perché la maggior parte dei lavori inerenti al mio percorso di studio richiedevano un qualche tipo di esperienza, anche minimo, che io non avevo (come detto prima, non avevo fatto tanti tirocinii o altre esperienze professionali). Oltre a questo, sono entrata in crisi esistenziale: cosa volevo fare davvero nella vita? La conclusione è stata che non mi importa veramente cosa voglio fare, mi basta avere qualcosa per poter vivere, senza troppe ambizioni. Tutte le prospettive future e le ambizioni che avevo sviluppato negli anni dell'università si sono bruciati l'ultimo anno, non so per quale motivo, ho perso qualsiasi stimolo per la vita.

Inoltre, appena finita l'università, mi sono trasferita in una nuova città per stare con il mio nuovo ragazzo, quindi anche qui c'è stata una ventata di cambiamento. Dove vivevo prima mi sembrava di avere maggiori prospettive di impiego, mentre in questa città ho poche conoscenze, anche di imprese locali, quindi non sapevo bene cosa poteva offrirmi. Ma la situazione che è stata più stressante è stata il fatto che volevo trovare un impiego per mantenermi da sola. Ovviamente i miei genitori mi davano una mano, ma io avevo fretta di trovarmi un lavoro.

Quindi, dopo un mese e mezzo dal mio trasferimento, ho accettato il primo lavoro che mi hanno offerto (dopo svariati colloqui che si sono conclusi negativamente).

Il lavoro è abbastanza inerente al mio percorso di studio: lavoro in un ufficio per una piccola azienda, tengo la contabilità (molto basilare), mi relaziono con i clienti e attività di questo genere. I problemi che mi affliggono sono i seguenti:

1. Il lavoro è precario. Ho un contratto a tempo determinato che mi viene rinnovato ogni 6 mesi, sulla base di quanto lavoro ha l'azienda. Fino ad ora tutto bene, ma se il lavoro cala, io sono a casa oppure ridotta a part-time (che non penso mi consentirebbe di mantenermi da sola).

2. Ci sono periodi in cui il lavoro è praticamente zero. Devo stare in ufficio se chiamano o entrano dei clienti, fare qualche attività amministrativa... ma in una giornata tipo, queste cose mi porteranno via una, massimo due ore, il resto del tempo non ho NULLA da fare (su sette ore che sono un ufficio in una giornata). Preciso inoltre che tutto il tempo sono da sola, tranne qualche volta che torna il mio capo allora ci facciamo qualche chiacchierata.

Visto che lavoro con il PC, questo tempo ovviamente lo passo cazzeggiandomela alla grande, faccio quello che voglio tanto nessuno mi controlla. Il che non è male, visto che sono pagata per farlo. Dall'altro lato, mi sembra di non imparare a fare niente e, se dovessi rimanere a casa, avrei poco da inserire per valorizzare il mio CV.

In sostanza vorrei sapere se qualcuno è passato in una situazione del genere, cosa potrei fare (continuare a stare qui, provare a cercare qualcosa di nuovo) oppure se ha qualche consiglio in generale (tipo come ritrovare gli stimoli e le ambizioni) o anche semplicemente qualche consiglio per come passarmi quelle ore vuote xD

Ringrazio chi ha letto il post fino alla fine, mi rendo conto che è un po' sconclusionato, ma sono annoiata al lavoro e non so più come passarmi il tempo. Ciaoo

Boh, potrei scrivere un papiro su tutto quello che e' completamente sbagliato in questo modo di ragionare e di vivere la propria carriera lavorativa.

Non e' il lavoro ad essere precario e vuoto, ma sei tu precaria e vuota sul lavoro.

Non ho voglia di sprecare il mio tempo perche' tanto, dopo le parole al vento, la pancia dettera' la linea.

Il mio consiglio e' quello di farti mettere incinta dal tuo ragazzo e fare la casalinga e la mamma, e concentrarsi il 100% sulla famiglia.

Il lavoro non fa per te.

Mentre la famiglia potrebbe darti grandi e durature soddisfazioni.

Buona fortuna

Modificato da robinbreak
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senza nome
4 ore fa, comeback ha scritto:

Generalmente i recruiters italiani di aziende grandi, piuttosto rigidi e ligi a determinati vincoli, valutano i seguenti parametri:

- voto di laurea

- Ateneo, con vie preferenziali verso alcuni verso alcuni atenei.

- età

- esperienze culliculari o extra. Per la maggiore vanno cose come l'Erasmus, eventuali stage (anche inutili ma di nome), tesi, partecipazioni ad eventi accademici e / o esperienze di organizzazione o associazionismo.

Personalmente ti consigli di NON restringerti ad una piccola azienda (con un contratto debole) con mansioni poco definite se rispondi bene a tutti i parametri che ho scritto sopra. Quanto può sei aderente a questi parametri tanto più poi essere ambiti per entrare in aziende o network più grandi, che non vuol dire necessariamente ideali ma che ti permettono di farti del male, soffrire, in ambienti mediamente molto competitivi, spesso sleali, e quasi sempre poco meritocratici ma nei quali imparerei prima di tutto a stare al "mondo". Inoltre nelle grandi aziende hai maggiore possibilità, di capire come sono costruite, e talvolta interagendo semplicemente con le persone puoi capire che quello che stai facendo non ti interessa quanto ti interesserebbero altri dipartimenti, mansioni, attività. Talvolta lavorare per grandi aziende ti permette persino di avere un rifiuto per il lavoro da dipendente e ti pone sfide individuali.

Allo stesso tempo ti invito nel non fermarti alla prima città, questo ti farebbe da filtro ad una crescita che devi e dobbiamo fare nella fascia da 25 - 35 e a direi fino a 40, nella quale ti stai definendo in una professione che ha bisogno di anni per essere costruita.

Altre riflessioni random:

- per il 99% dei lavori dei quali vedrai job positions aperte NON sarai in grado di rispondere ai requisiti perchè sei una figura junior ma tranquilla che nessuno sano di mente una volta dentro ti affiderà responsabilità in modo barbaro. Quindi per ogni punto valuta se almeno hai una conoscenza teorica minima.

- Non sprecherei tempo pensando che una lingua conosciuta sia un grande investimento. L' inglese va conosciuto di default e non è più una skill, potresti provare a studiare francese o tedesco ma temo avrai grosse difficoltà perché le lingue si imparano quando veramente fai una full immersion totale. Un paio d'anni fa iniziai col tedesco con un obiettivo di piano di studio per 3 /6 mesi, ero in Italia e la mia docente mi disse che non avrei mai imparato il tedesco. Alla 4/5 lezione andai via e non tornai più. Iniziai a studiare da solo e ovviamente fu fallimentare. Poi mi sono trasferito e ho avuto progressi incredibili ma è una lingua che richiede a mio parere non meno di 2/3 anni di impegno massimo per arrivare ad un B1. 

In sintesi, punterei tutto su un inglese ben fatto, cosa che può riuscirti più facile anche dall'Italia.

- Sulla questione di avere periodi morti durante la giornata o in talune settimane può essere normale. Generalmente i lavori hanno up and down. Due anni fa in Inghilterra avevo un collega molto molto ben inquadrato, so che lavorava su due progetti, per una settimana passavo spesso nella sua area e lavorando in open desk lo vedevo ben fisso su foto di appartamenti, grafici di prezzi, planimetrie. Tempo dopo gli chiesi se lavorasse magari su qualcosa legato al settore immobiliare, lui mi confessò candidamente "non avevo lavoro e stavo cercando casa". Capita ma deve essere mai la norma.

- il network è tutto.

 

In bocca al lupo.

 

Durante o post laurea provare progetti ("in proprio")che possono sfociare in pmi-stuartup varie ha qualche utilità? Può essere un buon inizio di carriera? Ha senso investire risorse su questa possibilità?

Figura professionale simile alla ragazza che ha aperto il post, voto più basso di laurea, ma con esperienza nel project management.

@robinbreak

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comeback
9 ore fa, senza nome ha scritto:

Durante o post laurea provare progetti ("in proprio")che possono sfociare in pmi-stuartup varie ha qualche utilità? Può essere un buon inizio di carriera? Ha senso investire risorse su questa possibilità?

Figura professionale simile alla ragazza che ha aperto il post, voto più basso di laurea, ma con esperienza nel project management.

@robinbreak

Poi ti risponderà @robinbreak

Premetto che quando ho risposto, mi sono basato sull'assunto di figure junior 0-1 anni di lavoro o massimo 3, in altre parole figure che le aziende reclutano sulla base dei parametri che ho citato. Sono sempre quelli, dove età e Ateneo di laurea con voto sono i parametri più premianti, quelli che hanno una considerazione maggiore.

Rispetto alla tua domanda non comprendo il senso di investire in skills più incline verso una autoimprenditorialità per poi riuscire ad essere appetibile alle grande aziende. Credo vada da se che se hai in mano un buon progetto o una idea da sviluppare, quindi dovrai fare raccogliere capitali, incontrare imprenditori, e via dicendo, o dopo n-anni inizi a fare dei cash flows veri o qualcuno ti assorbe.

 

 

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robinbreak
15 hours ago, senza nome said:

Durante o post laurea provare progetti ("in proprio") che possono sfociare in pmi-stuartup varie ha qualche utilità? Può essere un buon inizio di carriera? Ha senso investire risorse su questa possibilità?

Figura professionale simile alla ragazza che ha aperto il post, voto più basso di laurea, ma con esperienza nel project management.

@robinbreak

Molto bene, percorso difficile, impegnativo, strada lunga... sono progetti come questi che danno valore alla propria vita.

Lavoro e famiglia. Il resto e' contorno.

  • Grazie! 1
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