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Lavoro precario e "vuoto"


Hayley

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Eurogianlu
11 ore fa, Hayley ha scritto:

Non sei brutale, anzi mi aiuti a riflettere.

Però da parte mia credo che, nella mia immaturità, mi rendo conto dei miei limiti e non li supero.

Quanta gente al giorno d'oggi fa figli per poi non seguirli adeguatamente nella crescita, non educandoli propriamente. Vedo gente in giro che ha dei figli, che magari sono maleducati o fastidiosi, e invece che rimproverarli ed educarli, semplicemente se ne fregano. Se una persona fa un figlio, deve starci dietro 27 ore su 24 al giorno, la tua vita diventa tuo figlio, devi seguirlo in ogni cosa (quantomeno all'inizio).

Questa è la mia idea di crescere un figlio. E so già che non riuscirei a crescerne uno.

La sorella del mio ragazzo ha due splendidi bambini e soprattutto con quello di 6 anni ci passo sempre molto tempo insieme quando lo vedo. Anche se lo conosco da pochi mesi abbiamo già legato molto, e ammetto che mi piace molto come bambino, ma è stancante. E non riuscirei a farlo tutti i giorni. Per non parlare della piccolina che ha un anno e mezzo, un terremoto!

La loro mamma è fantastica, sempre che li segue, li rimprovera quando serve, li ama, li coccola.

E per quanto possa ammirarla, non riuscirei a fare quella vita. Semplicemente riconosco di non essere portata a farla.

 

Guarda che dura pochi mesi/anni non per sempre lo sbattone... 

E giustamente per un po' i figli diventano "tutto" ma ti garantisco che sevnon hai un cretino affianco riesci a fare una vita decentissima (sport, tempo libero, hobby)...

Conosco molte donne con figli sopratutto chi ne ha più di uno è molto più smart delle altre.

Poi ovvio devi aver voglia di creare figli autonomi e non piccoli tiranni...

Se hai tempo leggiti qualcosa di Costanza Miriano...

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Hayley
17 ore fa, Giraluna ha scritto:

aver sacrificato la tua vita per amore

Questo l'avevo fatto anche con il mio ex ragazzo, infatti per stare con lui ho preferito un'università più vicino a casa per non dovermi trasferire in una grande città, non ho fatto percorsi che prevedevano di trasferirmi, mi sono abbastanza isolata dai miei compagni universitari.

Con il mio nuovo ragazzo, il fatto di trasferirmi l'ho vista un po' come una nuova opportunità, vivere una nuova città, trovare nuove occasioni. Senza però sapere cosa avrei trovato. La città in cui mi sono trasferita in effetti non offre così tante occasioni di impiego come speravo, però allo stesso tempo mi sta dando novità. Il fatto è che sono io a non sapere come coglierle, perché ho passato una vita a non sfruttare (quasi) niente che mi è stato offerto.

 

17 ore fa, Giraluna ha scritto:

Da cosa stai scappando Hayley? Cos é accaduto in quell ultimo anno da farti disilludere così tanto? 

E' cambiato tutto dopo aver fatto un semestre all'estero. Per mantenermi una media alta, ho studiato tutto il tempo come una matta, non uscivo praticamente mai e appena tornavo a casa mi attaccavo a studiare. Ho passato quattro mesi così. Appena finito il semestre, sono andata in burnout. Non riuscivo più a studiare, a concentrarmi come prima.

Avevo solo bisogno di sostegno, di qualcuno che mi dicesse di staccare un attimo e farmi riprendere. Invece TUTTI intorno a me continuavano a spingermi, a dirmi di non mollare (mancavano due esami e la tesi), se mi svagavo mi dicevano che mi stavo bruciando il cervello e cose così. Mi sono sentita oppressa e in gabbia dalle persone più vicine che avevo (genitori e fidanzato dell'epoca).

Non so esattamente quale sia il nesso di quella situazione con il fatto di non avere più motivazioni e ambizioni, però è da quel momento in poi che mi sono sentita così.

Quindi sto ancora scappando da quell'oppressione, da quelle sensazioni di sentirmi in gabbia, però forse ancora non mi sono ripresa. Infatti da gennaio, da quando mi sono trasferita, ancora non sono tornata a casa una volta xD

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Hayley
10 ore fa, Eurogianlu ha scritto:

Conosco molte donne con figli sopratutto chi ne ha più di uno è molto più smart delle altre.

Poi ovvio devi aver voglia di creare figli autonomi e non piccoli tiranni...

Non lo metto in dubbio, immagino che per crescere (bene) i figli ci voglia una marcia in più.

Al momento però sono in uno stato mentale che mi fa desistere dall'idea di averne. Magari tra 5 anni penserò esattamente l'opposto. A momenti ora non riesco neanche a star dietro al mio cagnolino, figurati pensare ad un bambino!

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Giraluna
30 minuti fa, Hayley ha scritto:

Avevo solo bisogno di sostegno, di qualcuno che mi dicesse di staccare un attimo e farmi riprendere.

Non ti sei mai chiesta se quello che stavi facendo lo stavi facendo in funzione degli altri o tua?

Hai desiderato sostegno da persone care e ci sta. Ma dovresti renderti conto che lo hai voluto da gente per la quale ti stavi sbattendo a dimostrare che sei una cima e che ti voleva in cima.  

L ambizione che avevi è stata inquinata dai progressi che i tuoi cari si aspettavano da te. Ed hai perso il focus. L ambizione deve crescerti da dentro e non essere caricata dagli altri. 

Non scrivermi che loro non hanno mai preteso nulla da te perché lo ammettono le tue stesse parole di opressione. 

Per questo ora sei in empasse. Sei arrivata al punto di rottura. Quando si crea la rottura la domanda cardine è una sola: sto facendo davvero quello che voglio a discapito del resto? 

Sai fare solo l economa? Non sai fare altro? Hai mai preso in considerazione di reinventarti?  

Non rispondere a me. Non mi serve saperlo. Ti ho lasciato gli spunti per riflettere e sfogarti.  

Improve your self. 

Baci. 

Modificato da Giraluna
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senza nome

Guarda zia hai proprio una frattura interna ben più grave di sto fatto del lavoro.

Perché tutte le tue scelte anche quando eri."ambiziosa" erano chiaramente scelte da persona non ambiziosa o da tremendamente superficiale, il che non ti porterà mai a raggiungere qualcosa di buono nella vita.

Il burn out per un Erasmus in economia mi fa ridere anche leggerlo, se non sei andata nel 1% delle università al mondo-che tendenzialmente è pressoché impossibile andarci-hai affrontato un piano di studi e/o esami più facile rispetto a quello della tua università, ergo te la puoi prendere pure con questo, quando in realtà non eri preparata minimamente alla vita da sola all'estero (diventi priva di punti di riferimento, che tanto ti servono)e ti sei chiusa nello studio per avere una zona confort. Non è a causa dello studio, anzi quello ti ha salvata, ma la.tua frustrazioni ed incapacità di vivere ti hanno fatto vivere un disagio esistenziale che probabilmente ti hanno portato ad un burnout(più stato depressivo lieve, probabilmente).

O impari a campare, divenire indipendente and so on, o questo senso di vuoto, anche se dovessi CEO di Amazon non ti passerebbe.

 

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Hayley
48 minuti fa, senza nome ha scritto:

Perché tutte le tue scelte anche quando eri."ambiziosa" erano chiaramente scelte da persona non ambiziosa o da tremendamente superficiale, il che non ti porterà mai a raggiungere qualcosa di buono nella vita.

Quando dico che ero ambiziosa, intendo dire che avevo degli obiettivi, certi livelli che desideravo raggiungere. Ovviamente non diventare CEO di Amazon o quant'altro, però avevo dei sogni, nel futuro mi vedevo in una determinata maniera. E quando una persona ha dei sogni, lavora duramente per raggiungerli. Credo che la soddisfazione stia proprio in questo, nel lavoro che metti per raggiungere un determinato obiettivo, e quando finalmente lo raggingi ti senti gratificata, perché gli sforzi hanno pagato.

Detto il mio punto di vista, mi piacerebbe capire perché dici così, perché secondo te ero superficiale?

 

55 minuti fa, senza nome ha scritto:

Il burn out per un Erasmus in economia mi fa ridere anche leggerlo, se non sei andata nel 1% delle università al mondo-che tendenzialmente è pressoché impossibile andarci-hai affrontato un piano di studi e/o esami più facile rispetto a quello della tua università

Non è proprio un Erasmus, doveva essere un percorso di doppio diploma che poi non ho concluso (ti spiego dopo). Quindi avevo lo status di studente di quell'università straniera, e non di studente Erasmus. Pertanto, non c'erano piano di studio agevolati o esami semplificati, ma erano uguali per tutti gli studenti. L'ho paragonato ai miei compagni che erano rimasti in Italia e posso dire che come argomenti erano simili, con alcune differenze per corsi seguiti diversi. La maggiore difficoltà è stata affrontare questi corsi ed esami cercando di migliorare anche il livello linguistico, perché sebbene la lingua la studiassi da diversi anni, non avevo raggiunto un livello di padronanza paragonabile ad un madrelingua. Quindi dovevo migliorarmi sotto questo aspetto anche.

L'altro aspetto che è stato duro per me (poi magari per altri non lo sarebbe stato) è che non c'erano le sessioni d'esame ad una certa distanza dai corsi, come ero abituata in Italia. Nella mia università italiana infatti c'era almeno un mese di tempo per preparasi, tra il termine dei corsi e l'inizio degli esami. E due sessioni d'esami così potevi spezzare il carico di studio. Nell'università straniera, invece, era tutto concentrato in quei quattro mesi, corsi ed esami.

Magari molti non avrebbero fatto fatica a seguirlo in questo modo, ci saranno tante cime là fuori che lo avrebbero fatto senza fatica, ma io mi ritengo una studentessa media, di un'università media, quindi in base al mio livello di preparazione è stata abbastanza dura.

Non ti do ragione quando dici che lo studio è stata la mia salvezza, perché per stare a studiare mi sono chiusa. Ammetto che sono una persona timida, quindi socializzare era un po' difficile per me in quel contesto, ma se avessi avuto più tempo libero dallo studio, avrei potuto uscire molto di più con i compagni o con altra gente, ma non ho proprio avuto le occasioni per farlo perché ero rintanata a studiare.

 

Ritornando al discorso del doppio diploma, dopo questo semestre di studio, dovevo fare uno stage, sempre all'estero, per concludere il percorso. Ma non l'ho concluso. E qui ti do ragione:

1 ora fa, senza nome ha scritto:

non eri preparata minimamente alla vita da sola all'estero

Ero riuscita a trovare uno stage ma alla fine mi sono cagata sotto. Grande città, io da sola, era iniziato questo mio momento di crisi e ho perso la motivazione per andare avanti. Ho pensato "chi me lo fa fare?" e mi sono tirata indietro. Però se avessi avuto quella motivazione che mi aveva spinto inizialmente a partire per il semestre all'estero, sarei ripartita di nuovo. Perché quella volta sentivo di volerlo, alla domanda "chi me lo fa fare?" mi rispondevo che ero io perché VOLEVO farlo. Ma la seconda volta, al momento di partire, non avevo più risposte.

Quindi è vero che non ero preparata alla vita all'estero, o comunque a dovermene star da sola, ma è una cosa che secondo me si impara facendolo, non è che una persona è pronta a prescindere (magari non tutti, ecco).

 

1 ora fa, senza nome ha scritto:

O impari a campare, divenire indipendente and so on, o questo senso di vuoto, anche se dovessi CEO di Amazon non ti passerebbe.

E' quello che vorrei fare, grazie a questo post e agli interventi come i tuoi, sto provando a migliorare e a ritrovare le mie "ambizioni" (o quello che sono)

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senza nome
8 ore fa, Hayley ha scritto:

Quando dico che ero ambiziosa, intendo dire che avevo degli obiettivi, certi livelli che desideravo raggiungere. Ovviamente non diventare CEO di Amazon o quant'altro, però avevo dei sogni, nel futuro mi vedevo in una determinata maniera. E quando una persona ha dei sogni, lavora duramente per raggiungerli. Credo che la soddisfazione stia proprio in questo, nel lavoro che metti per raggiungere un determinato obiettivo, e quando finalmente lo raggingi ti senti gratificata, perché gli sforzi hanno pagato.

Detto il mio punto di vista, mi piacerebbe capire perché dici così, perché secondo te ero superficiale?

 

Non è proprio un Erasmus, doveva essere un percorso di doppio diploma che poi non ho concluso (ti spiego dopo). Quindi avevo lo status di studente di quell'università straniera, e non di studente Erasmus. Pertanto, non c'erano piano di studio agevolati o esami semplificati, ma erano uguali per tutti gli studenti. L'ho paragonato ai miei compagni che erano rimasti in Italia e posso dire che come argomenti erano simili, con alcune differenze per corsi seguiti diversi. La maggiore difficoltà è stata affrontare questi corsi ed esami cercando di migliorare anche il livello linguistico, perché sebbene la lingua la studiassi da diversi anni, non avevo raggiunto un livello di padronanza paragonabile ad un madrelingua. Quindi dovevo migliorarmi sotto questo aspetto anche.

L'altro aspetto che è stato duro per me (poi magari per altri non lo sarebbe stato) è che non c'erano le sessioni d'esame ad una certa distanza dai corsi, come ero abituata in Italia. Nella mia università italiana infatti c'era almeno un mese di tempo per preparasi, tra il termine dei corsi e l'inizio degli esami. E due sessioni d'esami così potevi spezzare il carico di studio. Nell'università straniera, invece, era tutto concentrato in quei quattro mesi, corsi ed esami.

Magari molti non avrebbero fatto fatica a seguirlo in questo modo, ci saranno tante cime là fuori che lo avrebbero fatto senza fatica, ma io mi ritengo una studentessa media, di un'università media, quindi in base al mio livello di preparazione è stata abbastanza dura.

Non ti do ragione quando dici che lo studio è stata la mia salvezza, perché per stare a studiare mi sono chiusa. Ammetto che sono una persona timida, quindi socializzare era un po' difficile per me in quel contesto, ma se avessi avuto più tempo libero dallo studio, avrei potuto uscire molto di più con i compagni o con altra gente, ma non ho proprio avuto le occasioni per farlo perché ero rintanata a studiare.

 

Ritornando al discorso del doppio diploma, dopo questo semestre di studio, dovevo fare uno stage, sempre all'estero, per concludere il percorso. Ma non l'ho concluso. E qui ti do ragione:

Ero riuscita a trovare uno stage ma alla fine mi sono cagata sotto. Grande città, io da sola, era iniziato questo mio momento di crisi e ho perso la motivazione per andare avanti. Ho pensato "chi me lo fa fare?" e mi sono tirata indietro. Però se avessi avuto quella motivazione che mi aveva spinto inizialmente a partire per il semestre all'estero, sarei ripartita di nuovo. Perché quella volta sentivo di volerlo, alla domanda "chi me lo fa fare?" mi rispondevo che ero io perché VOLEVO farlo. Ma la seconda volta, al momento di partire, non avevo più risposte.

Quindi è vero che non ero preparata alla vita all'estero, o comunque a dovermene star da sola, ma è una cosa che secondo me si impara facendolo, non è che una persona è pronta a prescindere (magari non tutti, ecco).

 

E' quello che vorrei fare, grazie a questo post e agli interventi come i tuoi, sto provando a migliorare e a ritrovare le mie "ambizioni" (o quello che sono)

Perché semplicemente non ti rendi conto di quello che dici e che fai e quando stavi (più)in tempo di adesso non ti sei domandata nulla, ma hai seguito non si capisce quali ridicole parole. Dalla scelta universitaria al resto.

Hai un locus of control esterno e il punto è razionalizzare, non dire sono stata una cretina perché avrei potuto fare diversamente semplicemente non ho voluto perché la zona confort è stata sempre meglio.

Adesso è uguale, puoi fare mille cose, dal fare ciao ciao al tuo ragazzo per un altro posto al trovare business secondari da provare mentre hai il posto fisso o tante altre cose e sei tu il problema come sei sempre, non la momentanea perdita di ambizione, perché quella, in maniera realistica, non l'hai mai avuta, dato che la coccolavi senza fare nulla di utile(se non prendere un pezzo di carta dalla dubbia utilità sia per il settore sia perché non coadiuvato da altre soft skills -che hai e stai dimostrando di non avere-sia per importanza dell'ateneo).

Se poi ti senti toccata sul perianale o non sei d'accordo, bella per te.

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mrjako
46 minutes ago, senza nome said:

Perché semplicemente non ti rendi conto di quello che dici e che fai e quando stavi (più)in tempo di adesso non ti sei domandata nulla, ma hai seguito non si capisce quali ridicole parole. Dalla scelta universitaria al resto.

Hai un locus of control esterno e il punto è razionalizzare, non dire sono stata una cretina perché avrei potuto fare diversamente semplicemente non ho voluto perché la zona confort è stata sempre meglio.

Adesso è uguale, puoi fare mille cose, dal fare ciao ciao al tuo ragazzo per un altro posto al trovare business secondari da provare mentre hai il posto fisso o tante altre cose e sei tu il problema come sei sempre, non la momentanea perdita di ambizione, perché quella, in maniera realistica, non l'hai mai avuta, dato che la coccolavi senza fare nulla di utile(se non prendere un pezzo di carta dalla dubbia utilità sia per il settore sia perché non coadiuvato da altre soft skills -che hai e stai dimostrando di non avere-sia per importanza dell'ateneo).

Se poi ti senti toccata sul perianale o non sei d'accordo, bella per te.

Potevi anche toccarla un po' più piano poverina 😄 A me sembra una ragazza "ok"

Ok nel senso che non inizia a fare l'isterica come altre quando le fai notare le cazzate continue che ha fatto e continua a fare, sembra una ragazza volenterosa sul serio e che recepisce i feedback...poi nella realtà non lo so.

Modificato da mrjako
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senza nome
1 ora fa, mrjako ha scritto:

Potevi anche toccarla un po' più piano poverina 😄 A me sembra una ragazza "ok"

Ok nel senso che non inizia a fare l'isterica come altre quando le fai notare le cazzate continue che ha fatto e continua a fare, sembra una ragazza volenterosa sul serio e che recepisce i feedback...poi nella realtà non lo so.

Ho lavorato e fatto dei tirocini nell'ambito economico: siamo passati da gente che non mi si inculava di pezza, nonostante spendessi nomi ben noti(che avevo la procura di usare) nello svolgere la mia mansione, non per farmi dare pass per lo stadio, a gente che ha provato a farmi fare pratiche illecite, alcune che probabilmente sarebbero sfociate anche nel penale, passando per leggereezze ed abusi, non dico alla conoscenza ma, al buon senso, oltre a maltrattamenti vari per motivi a volte ridicoli(semplicemente perché stavno nella possibilità di usare-improrpiamente-la propria autorità).

Questo in un anno e mezzo, in maniera discontinua, di pratica.

È una guerra.

E sono sicuro di aver visto molto poco.

Se ti scandalizzi o rimani offesa per due parole di uno su di un forum, è davvero meglio che ti dai alla famiglia o al lavoretto che stai facendo.

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Hayley
11 ore fa, senza nome ha scritto:

Se ti scandalizzi o rimani offesa per due parole di uno su di un forum, è davvero meglio che ti dai alla famiglia o al lavoretto che stai facendo.

Non ho mai detto questo, ho scritto sul forum in cerca di consigli e anche critiche, alla fine sono queste ultime che mi smuovono (purtroppo). Se sono critiche costruttive ben venga, posso prendere qualche spunto; se sono critiche buttate lì senza fondamento, magari lì per lì posso rimanerci male ma poi passa, alla fine ammetto di avere molti aspetti su cui essere criticata 😅

 

11 ore fa, senza nome ha scritto:

Ho lavorato e fatto dei tirocini nell'ambito economico: siamo passati da gente che non mi si inculava di pezza, nonostante spendessi nomi ben noti(che avevo la procura di usare) nello svolgere la mia mansione, non per farmi dare pass per lo stadio, a gente che ha provato a farmi fare pratiche illecite, alcune che probabilmente sarebbero sfociate anche nel penale, passando per leggereezze ed abusi, non dico alla conoscenza ma, al buon senso, oltre a maltrattamenti vari per motivi a volte ridicoli(semplicemente perché stavno nella possibilità di usare-improrpiamente-la propria autorità).

Questo in un anno e mezzo, in maniera discontinua, di pratica.

È una guerra.

E sono sicuro di aver visto molto poco.

Ammetto di essere vissuta in una realtà molto "protetta" e quindi tutte queste cose di cui parli io personalmente non le ho vissute. E' vero che sono alle prime difficoltà e quindi sono qui per chiedere consiglio anche per come migliorarmi e andare avanti.

Vedetela un po' come nella sezione seduzione... io sono la novellina appena arrivata, che chiede consiglio ai seduttori veterani. Ovvio che all'inizio scazzo oppure ho il mindset sbagliato, ma mi sembra che questo forum sia qui apposta per questo, aiutarsi a vicenda. E' come se andate a consigliare un ragazzo vergine, e magari viene criticato perché non ha mai scopato! Ovvio qualche critica costruttiva ci sta, ma darlo per spacciato fin da subito mi sembra inutile.

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