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Ci sono finito anche io


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maxrider

L’immaturità è una costante. La verità è che è da folli far dipendere la propria felicità da una donna. Spesso dicono una cosa, oppure la negano, e poi le ritrovi a fare l’esatto opposto. È un grave errore prenderle sul serio. 

Quello che dici a proposito dell’alternativa è molto vero, comeback. Ti ritroverai a provarci con altre, a parlare con loro, e a sentirti vuoto perché lei lo diceva meglio, lo faceva meglio, ti capiva meglio. È un tranello della tua testa: ti sentirai così perché ce l’hai ancora dentro, quelle emozioni (e soprattutto l’espropriazione che hai subito) ti circoleranno nella testa per un po’. Il segreto è creare nuove “connessioni”: con le donne, con le tue abitudini, con eventi nuovi che non condividerai con lei. Ci vuole tempo affinché le alternative funzionino, ma sicuramente avere delle alternative velocizza la guarigione. 

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roberto5552
14 hours ago, comeback said:

La realtà è che al momento non ho ancora una alternativa. In fondo me lo ha detto lei, di suo pugno, e squallidamente "puoi uscire con altre". Ed è questo che vorrei. Lei come ogni donna avrà un mucchio di alternative, io al momento no. 

In mancanza, la verità è che non riesco a spostare l'attenzione, quando penso a lei in un certo senso mi sento protetto dal dolore, una sensazione magicamente creata che mi fa accettare quasi il comodo ruolo di vittima. E non è il mio ruolo. Sono un fottuto picchiatore, non uno che incassa.  Rifletto però bene, non si tratta nemmeno di reagire, si tratta di trovare alternative, spostare la mente e l'attenzione su cose più utili. Se avessi già un'altra a disposizione penserei a lei? Sinceramente no. Mi dispiacerebbe il finale, ribadisco squallido, ma rimarrebbe un fatto di circostanza, non un motivo che ancora riesce in parte a determinare qualche mio up and down giornaliero.

Respingere il pensiero.

Ragiono in senso generale. Queste persone NON ci servono. Non possono portare nulla di buono se non scompiglio, follia, devastazione, e non c'è schiaffo che fa più male da chi l'attimo prima ti rivolgeva solo carezze.

 

Guarda @comebacka proposito delle alternative. Io in questo preciso momento ho tre alternative, tre ragazze con le quali posso uscire e con 2 facilmente andarci a letto.  Per me non cambia nulla anzi dopo mi sento pure peggio. È molto soggettivo il concetto di alternative secondo me, io mi conosco e già so che solo quando troverò un'alternativa che mi prende tanto, dimentico la oneitis. Immagino per altri sia diverso. Spero per te lo sia. 

Sul discorso che le donne abbiano più o meno alternative beh io nn sono d'accordo. Parlavo ieir con una mia amica piuttosto carina e ora sola che non trova alternative da quando 2 mesi fa è stata mollata.... o non le interessano. Come per me, non mi interessano. 

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Rivaroxaban

Cito Dante: non ti curar di loro ma guarda e passa. Come sempre in queste situazioni sai gia che a prescindere non hai il potere di controllo sugli eventi ma ti invito a riflettere sulla natura fisiologica del dolore. Madre natura il dolore psichico l ha inventato uno per farti ragionare sugli errori commessi e a non commetterli piu e due per selezionare le persone davvero forti e in grado di autorinnovarsi nonostante intralci in itinere. Quindi il mio consiglio é non scansare le cose dolorose che ti stanno accadendo come fossero mali incurabili ma analizzale razionalmente e con senso critico. 

Non essere un’unica forma, adattala e costruiscila su te stesso e lasciala crescere: sii come l’acqua. Libera la tua mente, sii informe, senza limiti come l’acqua. Se metti l’acqua in una tazza, lei diventa una tazza. Se la metti in una bottiglia, lei diventa una bottiglia. Se la metti in una teiera, lei diventa la teiera. L’acqua può fluire, o può distruggere. Sii acqua, amico mio

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comeback

Devo combattere. 

Sento ancora dolore, sembrava che fossi riuscito a liberarmene ma lei è dentro come veleno mentre sicura prosegue la sua vita, aggiunge persone, spara likes, posta qualcosa come segnali. Sembrano le stesse modalità utilizzate con me. Cosa importa?

La verità è che sono ancora mezzo moribondo mentre nella stanza affianco si fa festa. Mi fa male e mi fa male ancora. Mi ha solo portato sofferenza, vorrei non averla mai incontrata.

Ora sto capendo. Sono stato utilizzato, dubito che mi abbia lasciato per un altro. Non ci sono segni, non ci sono prove, sarebbero venute fuori ma ci sono chiare soltanto le sue parole. Mi ha lasciato per qualcosa di più rilevante, io non ero importante. Non appena si è riempita la sua vita di altro mi ha mollato. Intendo la nuova amica finta fashion blogger, nuovi "amici", tra i quali lei sceglierà chi dovrà ronzare attorno, bombardandoli di messaggi e all'occorrenza (se non già fatto) scegliere, poi promettere, e via dicendo.

Gurdacaso i suoi nuovi amici sembrano essere dei miei fac simili, forse un tantino più sorridenti e gioiosi nei loro post del cazzo, ma sono uguali :stesse passioni, stesso amore per gli stessi posti, e altre analogie pazzesche. Troverà in loro l'upgrade dell'immagine che aveva costruito su di me, loro non saranno gelosi, non saranno a distanza e in più faranno parte della stessa cerchia sociale. Bingo. 

Io non sono mai esistito. Eppure esiste ora quel dolore che ancora provo e che mi urta, mi mortifica ma che devo controllare ed accettare. 

 

 

 

Modificato da comeback
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maxrider
4 ore fa, comeback ha scritto:

Devo combattere. 

Sento ancora dolore, sembrava che fossi riuscito a liberarmene ma lei è dentro come veleno mentre sicura prosegue la sua vita, aggiunge persone, spara likes, posta qualcosa come segnali. Sembrano le stesse modalità utilizzate con me. Cosa importa?

La verità è che sono ancora mezzo moribondo mentre nella stanza affianco si fa festa. Mi fa male e mi fa male ancora. Mi ha solo portato sofferenza, vorrei non averla mai incontrata.

Ora sto capendo. Sono stato utilizzato, dubito che mi abbia lasciato per un altro. Non ci sono segni, non ci sono prove, sarebbero venute fuori ma ci sono chiare soltanto le sue parole. Mi ha lasciato per qualcosa di più rilevante, io non ero importante. Non appena si è riempita la sua vita di altro mi ha mollato. Intendo la nuova amica finta fashion blogger, nuovi "amici", tra i quali lei sceglierà chi dovrà ronzare attorno, bombardandoli di messaggi e all'occorrenza (se non già fatto) scegliere, poi promettere, e via dicendo.

Gurdacaso i suoi nuovi amici sembrano essere dei miei fac simili, forse un tantino più sorridenti e gioiosi nei loro post del cazzo, ma sono uguali :stesse passioni, stesso amore per gli stessi posti, e altre analogie pazzesche. Troverà in loro l'upgrade dell'immagine che aveva costruito su di me, loro non saranno gelosi, non saranno a distanza e in più faranno parte della stessa cerchia sociale. Bingo. 

Io non sono mai esistito. Eppure esiste ora quel dolore che ancora provo e che mi urta, mi mortifica ma che devo controllare ed accettare. 

 

 

 

Che ci siano altri cazzi di mezzo, è matematico. Non necessariamente ti ha lasciato per un altro, ma di sicuro ha visto qualcosa di interessante altrove. Qualcosa di cui non avrebbe dovuto fare a meno, pur tagliandoti fuori dalla sua vita. 

Non vedere tutto nero. Questo dolore non durerà in eterno, stai facendo un percorso e da lì non si scappa. Tra qualche settimana ti guarderai indietro e vedrai di aver fatto passi enormi. Già questo ti darà la spinta per i passi successivi. 

Se puoi, per quanto più tempo possibile (fosse anche per mezza giornata alla volta), sta’ lontano dai suoi post e dai suoi likes. 

Per ogni volta che sbirci dal buco della serratura, paga il pegno di parlare con una persona nuova (un collega, un’amica, un estraneo) o di leggere qualche pagina di un libro. Compensa qualcosa che fai guidato dall’istinto malsano di volerla, con qualcosa che scegli di fare per allontanare i pensieri. 

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comeback

Mi sto dando molti impegni, forse sbagliando perché sono stanco ma la verità è che quando il suo ricordo viene a trovarmi picchia ancora. Lo fa di sorpresa. Poi passa, e ha un sapore diverso, sa di vuoto. Il mio. 

Il vuoto non viene da lei, non sa nemmeno di lei, viene da me, da dentro ed è come se mi vergognassi di avere avuto una sofferenza-dipendenza più lunga del rapporto stesso. Mai accaduto, eppure eccomi qui. C'è dell'altro. 

Ci tenevo a lei, non ho dubbi ma non ho nemmeno dubbi che non sia la persona giusta per me, anche se tornasse strisciando e intatta come una rosa, anche se spiasse (e lo fa) le mie giornate, non sarebbe la persona ciò che cerco. Non lo era nemmeno quando tutto andava più che bene, o nel momento più bello. Ho sempre avvertito qualcosa di strano. Le sue attenzioni maniacali servivano a curare le sue ferite, i suoi vuoti, credo ad alleviare anche i miei. 

Nonostante tutto non mi sento di giudicarla dal punto di vista personale, come già detto non penso di essere stato più che ho un passante nella sua vita. Pensare a tradimenti, cospirazioni, giochi alle mie spalle è follia in quanto non è mai stata una storia. Non credo di esserle indifferente, nemmeno oggi ed è una sensazione che non ha nessuna speranza del suo interno in quanto non sto sperando in nulla se non di proseguire ben lontano dal suo ricordo. 

Tornando indietro farei qualcosa di molto diverso, questo non vuol dire che abbia rimpianti ma avrei dovuto fidarmi maggiormente del mio istinto. 

Buonanotte a tutti. 

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Nuovo_utente

A volte ci autoinvischiamo in relazioni che dentro di noi sappiamo non essere salutari.

Lo chiami istinto e probabilmente hai ragione.

 

Però ci cadiamo dentro, con tutte le scarpe, come quando finisci in una pozzanghera pur avendola vista.

 

Sarà la mia voglia di dare un senso a tutto...ma se abbiamo intrapreso quella strada sarà perché dentro di noi serviva pure quel pugno in faccia, quella sberla subita senza nemmeno aver avuto un preavvertimento.

 

Tutto serve nella vita @comeback. Qualcosa dentro di te ha percepito che non andava ma ti ci sei comunque buttato a capofitto. Bisogno? Necessità per imparare una lezione nuova?

Pensa che questa storia ha avuto, sta avendo e avrà una sua utilità. Ti lascerà qualcosa, questo è fuori di dubbio, se non altro ti insegnerà a capire meglio i tuoi stati d’animo, a sviluppare più consapevolezza di te e delle fasi di lucidità della tua vita, in modo da iniziare la prossima relazione solo se e quando ci saranno dei solidi presupposti. 

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maxrider
Il 29/10/2019 alle 00:02 , comeback ha scritto:

Mi sto dando molti impegni, forse sbagliando perché sono stanco ma la verità è che quando il suo ricordo viene a trovarmi picchia ancora. Lo fa di sorpresa. Poi passa, e ha un sapore diverso, sa di vuoto. Il mio. 

Il vuoto non viene da lei, non sa nemmeno di lei, viene da me, da dentro ed è come se mi vergognassi di avere avuto una sofferenza-dipendenza più lunga del rapporto stesso. Mai accaduto, eppure eccomi qui. C'è dell'altro. 

Ci tenevo a lei, non ho dubbi ma non ho nemmeno dubbi che non sia la persona giusta per me, anche se tornasse strisciando e intatta come una rosa, anche se spiasse (e lo fa) le mie giornate, non sarebbe la persona ciò che cerco. Non lo era nemmeno quando tutto andava più che bene, o nel momento più bello. Ho sempre avvertito qualcosa di strano. Le sue attenzioni maniacali servivano a curare le sue ferite, i suoi vuoti, credo ad alleviare anche i miei. 

Nonostante tutto non mi sento di giudicarla dal punto di vista personale, come già detto non penso di essere stato più che ho un passante nella sua vita. Pensare a tradimenti, cospirazioni, giochi alle mie spalle è follia in quanto non è mai stata una storia. Non credo di esserle indifferente, nemmeno oggi ed è una sensazione che non ha nessuna speranza del suo interno in quanto non sto sperando in nulla se non di proseguire ben lontano dal suo ricordo. 

Tornando indietro farei qualcosa di molto diverso, questo non vuol dire che abbia rimpianti ma avrei dovuto fidarmi maggiormente del mio istinto. 

Buonanotte a tutti. 

Non ho la pretesa di dire che la situazione che abbiamo vissuto sia identica, ma posso dirti che le sensazioni sono molto simili. Con la differenza che io sono avanti nel percorso, di 3-4 settimane circa. 

Soprattutto per la sofferenza-dipendenza più lunga della storia stessa. Della parte buona della storia, perlomeno. Non c’è da colpevolizzarsi per questo. Sai anzi cosa credo? Che il fatto di non averla vissuta per un tempo sufficientemente lungo, sia un’aggravante, in questi casi. 

Anch’io come te penso ancora che mi sarei dovuto fidare del mio istinto. Sapevo, dentro di me, che questa ragazza aveva bisogno di sentirsi al centro di qualcosa, dopo il fallimento della sua lunga relazione. Che la sua esagerata cura nei miei confronti era atta a ricevere attenzioni tali da ergerla a “unica, speciale, diversa da tutto quello che avevo conosciuto finora”. 

È andata così, comeback. Quel vuoto ci sarà sempre, l’obiettivo è non smettere di prendersene cura. Perdonati e fa’ quello che io ho cominciato a fare troppo tardi: smetti di interessarti a quello che fa sui social, se ti vede, se non ti vede. Liberati di questo. È una cosa che rallenta tantissimo il processo di guarigione. 

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oblivion82

cari @maxrider e @comeback sono felice che coninuiate il vostro confronto qui, la mia storia è un po la somma delle vostre due storie e mi è davvero di conforto sapere che anche voi due state lottando come me, entrambi non la rivolete piu, e state cercando un modo di sputare fuori il veleno che avete (abbiamo) in corpo e tornare a vivere il prima possibile.

io sono al 4 mese, e ho paura che la cosa possa diliungarsi per un anno o piu, nonostante mi stia impegnando per uscirne con i soliti modi, senza sminuirli ovviamente.

Io traghettatore di lei in uscita da una ltr, trattato come un dio all'inizio, ricevevo e ricambiavo con mille attenzioni, promesse importantissime (ciò che mi ha fottuto il cervello), salvo poi essere stato brutalmente scaricato una volta che la sua vita si è riempita (x citarti) e quando ha acquistato sicurezza in sè stessa e ha capito di avere tutti i cazzi e le attenzioni che voleva.

la mia storia è durata 1 anno e mezzo fatta solo di scambi di messaggi continui, e incontrarsi dal vivo per fare sesso o allenarci insieme. Lo scambio di messaggi è cio che ha creato in me la dipendenza, non il sesso, sebbene fosse esagerato anche quello.

quello che ancora oggi non riesco a mandare giu, è la strafottenza con cui ti mandano in dipendenza affettiva sapendo che ti va a stravolgere la vita, i rapporti con gli altri, il rendimento sul lavoro, il sonno... mi sembra uno degli atti piu vili che possa esistere, sarò esagerato ma per me è uguale se non peggio ad una ex moglie che decide di mandarti sul lastrico con il mantenimento e il divorzio. Che bisogno c'è di dirti ti amo dieci volte al giorno, di fantasticare su una vita insieme, se dentro di loro sanno perfettamente che è una cosa solo di pancia, per carità molto intensa si, ma sempre di pancia rimane.

La risposta cmq credo di averla letta anche nel post qui sopra, ovvero proiettare dei loro bisogni,  o sapere di essere diventate le Uniche e speciali.

Spero continuerete nel vostro diario. grazie ancora.

 

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maxrider

Non c’è nessuna strafottenza. È sempre una questione di bisogni ed emozioni. È inutile cercare colpevoli in questa dinamica. Il modo più indolore per uscirne è perdonare, perdonarsi soprattutto, e lasciare andare i sentimenti negativi. 

Meglio: incanalare la rabbia e i sentimenti negativi verso il lavoro su se stessi. Soffri ancora pensando a lei con altri? Usa quella rabbia come carburante per allenarti, per farti avanti con altre ragazze, per raggiungere un obiettivo sul lavoro. 

Prima lasci fuori lei dal tuo dolore, prima sarai libero e forte. 

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