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A volte sono un Dio altre volte semplicemente Io


THECEO

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Oggi ho 2 appuntamenti: Uno prima di cena e uno dopo cena, con due ragazze conosciute entrambe Venerdì scorso.

Avevo intenzione di fare 4 post sul forum prossimamente:

- Uno dove discutevamo della struttura portante di una sargiata di successo (e dove vorrei i pareri dei top player del forum 😉 ) perché io so molto poco;

- Un resoconto dettagliato di Venerdì scorso (27 settembre);

- Un resoconto del chat game con le due ragazze;

- E poi questo post, dove vorrei parlarvi di una cosa che mi colpisce direi da sempre...

 

A volte sono Dio altre volte semplicemente Io... (DISCLAIMER: Non voglio che voi pensiate che non sia una persona umile per la maniera esplicita con cui mi esprimerò fra poco; lo faccio solo perché ci tengo a farvi arrivare il concetto chiave. Ho tanto da imparare e questo post è un'apertura verso di voi e soprattutto una richiesta di aiuto a superare questa cosa)

Ci sono alcune sere in cui sono fottutamente un Dio. Non ho nessuna paura di parlare con con Nessuno. E lo faccio.

Fermo gruppi per strada, parlo, li affascino, e MI SENTO POTENTISSIMO. L'altra sera ad esempio ho popolato la festa del mio amico prendendo ragazze per strada e facendomi seguire alla festa.

Mi sento brillante ed affascinante, sento di piacere e attrarre tutti intorno a me. E non ho nessun risentimento verso quei pochi a cui non piaccio.

E chiaramente ora che sto imparando anche alcune tecniche funzionali sto anche imparando a concludere con numeri di telefono (vedi le due ragazze)

E' adrenalina pura, come fosse una droga.

Ma il concetto è proprio questo, dentro di me sento come se fosse una droga e infatti adesso arriva la parte brutta...

Sto veramente male quando non riesco ad entrare in questo stato perché vedo passarmi davanti occasioni e rimango bloccato, inerme, senza NEMMENO RIUSCIRE ad immaginare cosa dire. NEMMENO PENSARLO! NON MI VIENE NULLA!!

Ho provato a pensare a cosa potesse essere che mi frenasse dall'interagire in certe situazioni e fondamentalmente ho capito una cosa:

HO PAURA DEL GIUDIZIO.

La cosa che mi ha sempre frenato è che ho paura delle conseguenze e se mi trovo in un luogo o con delle persone che potrebbero giudicare il mio fallimento, mi blocco totalmente.

Esempio: All'università. Li non riesco proprio a parlare con gente nuova da zero poiché nella mia mente è nitida l'immagine dei miei amici o di altri che mi guardano e mi vedono fallire e nel momento in cui mi giro per allontanarmi dalla ragazza, che si sente ancora disturbata dalla mia presenza, incontro i loro sguardi, un po' giudicanti e un po' compassionevoli, quasi come se già dall'inizio sapessero come sarebbe andata.

O anche quando andavo al liceo. Li ero una persona molto seria e che non si sognava di fare lo scemo con le ragazze per via delle conseguenze anche se avrei tremendamente voluto provarci con qualcuna di loro.

Vi chiedo aiuto perché non lo so proprio come uscire da questa cosa. 

Quello che veramente vorrei è avere il coraggio di dire SEMPRE ciò che mi passa per la testa, A CHIUNQUE. Ma vorrei esserne capace non solo quando mi trovo per strada e quindi so che nessuno mi giudica e che nessuno si ricorderà della mia figuraccia (se ce ne dovesse essere una) ma anche in situazioni in cui ho paura di farlo, e in presenza di persone che potrebbero giudicarmi. Vorrei essere capace di fermare una ragazza anche appena scendo di casa la mattina e quindi in uno stato di completa tranquillità.

Grazie dell'attenzione e grazie a chi mi aiuterà ❤️ 

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Giraluna
1 ora fa, THECEO ha scritto:

Vi chiedo aiuto perché non lo so proprio come uscire da questa cosa. 

Quanti rifiuti hai preso sinora?  Con quanti sei riuscito a farci pace? 

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shika25

Il fallimento può succedere, basta non renderlo un dramma. Si fallisce per crescere, sempre. Accettalo ed imparerai anche a fregartene del giudizio altrui. 

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THECEO
2 ore fa, Giraluna ha scritto:

Quanti rifiuti hai preso sinora?  Con quanti sei riuscito a farci pace? 

Penso veramente pochi rifiuti (penso si contino su una mano), ma solo perché forse ci ho provato troppe poche volte.

Se contiamo come rifiuti anche le volte in cui ho visto una ragazza e non ci ho provato Allora penso essi diventino tra le 50 e 100 almeno

Per quanto riguarda il farci pace... Cosa vorrebbe dire esattamente farci pace e come potrei fare?

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THECEO
1 ora fa, shika25 ha scritto:

Il fallimento può succedere, basta non renderlo un dramma. Si fallisce per crescere, sempre. Accettalo ed imparerai anche a fregartene del giudizio altrui. 

Effettivamente il fulcro è proprio superare quel giudizio

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Giraluna
36 minuti fa, THECEO ha scritto:

Cosa vorrebbe dire esattamente farci pace

Vorrebbe dire che all'inizio, come ora, da una parte starai male quando ti rifiuteranno e dall'altra ti pentirai di non aver colto alcune occasioni. Nel primo caso ti saliranno tristezza, rabbia, paura, insoddisfazione e frustrazione. E' normale. Queste emozioni, che sono transitorie, arriveranno ad un punto di saturazione dove avvertirai l'irrefrenabile desiderio di scovare i tuoi punti deboli (non è solo la paura del giudizio) e tramutarli da tali (deboli) a meno deboli, finché non diventeranno tuoi alleati. A quel punto, mentre starai lavorando al tuo miglioramento, continuerai a prendere altri rifiuti, a perdere altre occasioni con meno pressione da parte delle emozioni di cui sopra. Se prima, infatti, restavi giorni in quello stato, man mano che farai esperienza lo stato negativo in cui rimarrai immerso si ridurrà sempre di più, finché non giungerà ad una soglia sopportabilissima, nell'ordine della mezz'oretta dal rifiuto avvenuto, poi alzerai le spalle ed andrai avanti.

42 minuti fa, THECEO ha scritto:

come potrei fare?

Lo devi scoprire da te quale sia il metodo migliore per affrontare la cosa. Non posso sapere se andare fuori di giorno e di sera a prenderti pali su pali sia il sistema funzionale per te. Potrebbe, d'altronde, peggiorarti. L'unico cosa che posso scriverti è di esporti a questo dolore, di dargli una forma nella tua testa, conversarci e renderlo tuo alleato dimodoché possiate trovare una strategia insieme.

Esempio: corso da barista. Dovetti alzare le bottiglie anche con la mano sinistra, nota per avere meno forza della destra poiché è quella che uso meno. A suon di riprovare, adesso funziona meglio della destra. Quando il cervello intuisce la difficoltà giunge in soccorso della mente, che sviluppa un sistema carburante, una sorta di motore a propulsione che manda impulsi e cariche di forza all'arto debole e lo sviluppa. 

Prova ad immaginare lo scrivere o il parlare a delle ragazze come il tuo braccio sinistro.

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THECEO
20 ore fa, Giraluna ha scritto:

Vorrebbe dire che all'inizio, come ora, da una parte starai male quando ti rifiuteranno e dall'altra ti pentirai di non aver colto alcune occasioni. Nel primo caso ti saliranno tristezza, rabbia, paura, insoddisfazione e frustrazione. E' normale. Queste emozioni, che sono transitorie, arriveranno ad un punto di saturazione dove avvertirai l'irrefrenabile desiderio di scovare i tuoi punti deboli (non è solo la paura del giudizio) e tramutarli da tali (deboli) a meno deboli, finché non diventeranno tuoi alleati. A quel punto, mentre starai lavorando al tuo miglioramento, continuerai a prendere altri rifiuti, a perdere altre occasioni con meno pressione da parte delle emozioni di cui sopra. Se prima, infatti, restavi giorni in quello stato, man mano che farai esperienza lo stato negativo in cui rimarrai immerso si ridurrà sempre di più, finché non giungerà ad una soglia sopportabilissima, nell'ordine della mezz'oretta dal rifiuto avvenuto, poi alzerai le spalle ed andrai avanti.

Lo devi scoprire da te quale sia il metodo migliore per affrontare la cosa. Non posso sapere se andare fuori di giorno e di sera a prenderti pali su pali sia il sistema funzionale per te. Potrebbe, d'altronde, peggiorarti. L'unico cosa che posso scriverti è di esporti a questo dolore, di dargli una forma nella tua testa, conversarci e renderlo tuo alleato dimodoché possiate trovare una strategia insieme.

Esempio: corso da barista. Dovetti alzare le bottiglie anche con la mano sinistra, nota per avere meno forza della destra poiché è quella che uso meno. A suon di riprovare, adesso funziona meglio della destra. Quando il cervello intuisce la difficoltà giunge in soccorso della mente, che sviluppa un sistema carburante, una sorta di motore a propulsione che manda impulsi e cariche di forza all'arto debole e lo sviluppa. 

Prova ad immaginare lo scrivere o il parlare a delle ragazze come il tuo braccio sinistro.

@Giraluna ti ringrazio veramente tanto per le belle e utili parole. Le ho rilette ora, ma le avevo lette anche ieri prima di uscire.

Anche ieri ho conosciuto diverse ragazze e ho preso i loro numeri (Una adesso mi sta già scrivendo) ma per la prima volta, probabilmente, il mio stato era più naturale, ero più calmo in tutto ciò che dicevo: un po' come se quell'essere figo e attraente fosse diventato leggermente più parte di me e meno un drogaggio del mio essere.

Ieri sono stato molto felice poiché ho interagito con molte persone interessanti ma senza tornare a casa così pieno di adrenalina da non riuscire più a dormire ahahah.

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  • 2 mesi dopo...
Mariougo

Questa estate uscivo con un 8.5/9 entrambi vestiti balenciaga, mi sentivo Dio.
Altre volte mi sento un coniglio in gabbia.
Altre volte non hai neanche voglia di parlare con le ragazze e ti trovi tipe che ti prendono per mano per portarti a ballare, parli con una e te ne trovi un altra che ti twerka dietro.
Ci provi con la figa di turno e sculi perche due sfigatelle ti fanno la corte e questo ti da un sacco di valore agli occhi della figa di turno.
Mi fa tristezza dirlo ma ultimamente il fattore fortuna mi sta massacrando il game, sia in bene che in male.

Non centra niente con il tuo post ma volevo condividere come la sto vivendo io ahah

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