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Lavoro "importante" eppure sono infelice.


jenkins

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jenkins

Mi sono laureato dopo un percorso di studi lungo e travagliato (per problemi personali oltre che per la difficoltà dello stesso) e una relazione chiusa dopo 10 anni. 

Dopo aver superato il concorso per la scelta della specialità, e poi un'estate ricca di divertimento e progressi, anche grazie alle dritte di questo sito, mi sono reso conto che la mia indole godereccia finalmente ritrovata mi spingeva verso un lavoro decente quel poco che basta per godermi questi piccoli piaceri della vita, e che magari mi lasciasse un po di tempo libero la sera e nel weekend.

Per questo avrei voluto scegliere una specializzazione anonima, meno blasonata, ma easy, con tanto tempo a disposizione (es. medico del lavoro/INPS oppure psichiatra).

E invece, pressato da genitori in lacrime, processioni di parenti, colleghi insistenti, in preda a una crisi di valori e di identità, con l'autostima a terra, i sensi di colpa e un mezzo esaurimento nervoso, non ho retto alle pressioni e sono andato a scegliermi "la bestia dal gran nome".

Stesso stipendio come in tutte le specializzazioni, ma molte più ore di lavoro, levatacce notturne, weekend da sacrificare, lontano da quella che era diventata la mia zona di caccia abituale, ovvero Napoli con i suoi colori e le sue sorprese, in cambio di una cittadina di provincia del centro-sud Italia. Per svolgere un lavoro che dopo 7-10 anni di sacrifici e di sudore, forse, mi consentirá di avere uno stipendio rispettabile e di essere qualcuno. Oggi ho 30 anni. Tra 10 anni dove sarò? Sarò sposato, avrò figli? Avrò ancora voglia di sedurre e godermi la vita dopo un lavoro ed un reparto così totalizzante? Chissà. Intanto mi esaurisco, ed il futuro mi sembra grigio e mi spaventa. Alternative ci sono, e sono tra le meno "appetibili" e meno "cool" del panorama médico. Vorrei sceglierle ma.. 

Ho un ego grande come una casa plasmato da un padre castrante, severo, incontentabile e autoritario, e già so che farò la cazzata di scegliere la schiavitù a vita pur di farmi "il nome", nel disperato tentativo di guadagnarmi la sua stima e quella di parenti e cazzi vari. Mi sento come in preda a un ingovernabile masochismo, tipo sindrome di Stoccolma. 

 

Modificato da jenkins
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E' il lavoro dei genitori rendere i figli infelici.

 

Dai un calcio nei coglioni a tuo padre, non in senso figurato, e sputagli addosso mentre è per terra.

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A 30 anni , dare la colpa a chi che sia , è veramente patetico ed un inutile perdita di tempo.

Non mi sembra che sei li con la 3à media e un cv da impilascatole da 4 euro\ora, quindi svegliati taglia i ponti con chi non ti serve ed è veleno per tè e via verso quello che vuoi.

Almeno io la penso e la penserò cosi : tutti utili, nessuno indispensabile .

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andrea-r

Mandali tutti a f****** e fai cadere quel velo che ti impedisce di aprire gli occhi.

Vai a prenderti quello che vuoi, agisci , ma per favore ricordati che quelli che si sono lasciati condizionare, che hanno agito per volete degli altri, e non hanno ascoltato se stessi ,oggi sono gli stessi frustrati che cercano di controllare la vita degli altri ed sono insoddisfatti della loro. ;) Un abbraccio. E tira fuori il carattere.

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Carlins

Ciao jenkins, capisco benissimo cosa significa avere una figura paterna di quel tipo.

Ho avuto molti dibattiti e scontri (una volta siamo anche arrivati alle mani) durante tutta la mia adolescenza e i primi anni di facoltà. Lo ringrazierò per sempre ugualmente, perché è lui che mi ha inizialmente obbligato agli studi e dato un certo tipo di impronta, però non lo seguirò anche nella sua attività imprenditoriale (testata per anni).

Sto provando a seguire la mia strada, ho ripreso gli studi con la magistrale e fino all'ultimo cercherò di plasmare la mia realtà, che gli piaccia o meno.

Non essere troppo severo con lui, ma con fermezza e decisione fagli capire che le tue scelte sono importanti per te, non lo fai semplicemente per fargli un dispetto.

 

p.s siamo entrambi zona Macerata, e anche i nick sono simili hahahah

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ciccioman333
9 ore fa, jenkins ha scritto:

Mi sono laureato dopo un percorso di studi lungo e travagliato (per problemi personali oltre che per la difficoltà dello stesso) e una relazione chiusa dopo 10 anni. 

Dopo aver superato il concorso per la scelta della specialità, e poi un'estate ricca di divertimento e progressi, anche grazie alle dritte di questo sito, mi sono reso conto che la mia indole godereccia finalmente ritrovata mi spingeva verso un lavoro decente quel poco che basta per godermi questi piccoli piaceri della vita, e che magari mi lasciasse un po di tempo libero la sera e nel weekend.

Per questo avrei voluto scegliere una specializzazione anonima, meno blasonata, ma easy, con tanto tempo a disposizione (es. medico del lavoro/INPS oppure psichiatra).

E invece, pressato da genitori in lacrime, processioni di parenti, colleghi insistenti, in preda a una crisi di valori e di identità, con l'autostima a terra, i sensi di colpa e un mezzo esaurimento nervoso, non ho retto alle pressioni e sono andato a scegliermi "la bestia dal gran nome".

Stesso stipendio come in tutte le specializzazioni, ma molte più ore di lavoro, levatacce notturne, weekend da sacrificare, lontano da quella che era diventata la mia zona di caccia abituale, ovvero Napoli con i suoi colori e le sue sorprese, in cambio di una cittadina di provincia del centro-sud Italia. Per svolgere un lavoro che dopo 7-10 anni di sacrifici e di sudore, forse, mi consentirá di avere uno stipendio rispettabile e di essere qualcuno. Oggi ho 30 anni. Tra 10 anni dove sarò? Sarò sposato, avrò figli? Avrò ancora voglia di sedurre e godermi la vita dopo un lavoro ed un reparto così totalizzante? Chissà. Intanto mi esaurisco, ed il futuro mi sembra grigio e mi spaventa. Alternative ci sono, e sono tra le meno "appetibili" e meno "cool" del panorama médico. Vorrei sceglierle ma.. 

Ho un ego grande come una casa plasmato da un padre castrante, severo, incontentabile e autoritario, e già so che farò la cazzata di scegliere la schiavitù a vita pur di farmi "il nome", nel disperato tentativo di guadagnarmi la sua stima e quella di parenti e cazzi vari. Mi sento come in preda a un ingovernabile masochismo, tipo sindrome di Stoccolma. 

 

Ti dico solo di non lamentarti dato che da specializzando pigli netti 1800 euro al mese....somma mensile che il 90% dei tuoi pari età, pure laureati, se la sognano, almeno in italia...

Non lamentarti, anzi ringrazia che ti fatto fare medicina che, data la perdurante crisi economica, l'unica facoltà che ti fa, dato che paga lo stato, inserire subito ed ottimamente nel mondo del lavoro....

nel privato nessuno, e ripeto nessuno, paga così tanto un neoluareato al primo impiego

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jenkins
4 ore fa, ciccioman333 ha scritto:

Ti dico solo di non lamentarti dato che da specializzando pigli netti 1800 euro al mese....somma mensile che il 90% dei tuoi pari età, pure laureati, se la sognano, almeno in italia...

Non lamentarti, anzi ringrazia che ti fatto fare medicina che, data la perdurante crisi economica, l'unica facoltà che ti fa, dato che paga lo stato, inserire subito ed ottimamente nel mondo del lavoro....

nel privato nessuno, e ripeto nessuno, paga così tanto un neoluareato al primo impiego

 

1) Non è assolutamente vero che medicina è l'unica facoltà che ti permette di inserirti nel mondo del lavoro.. Al contrario!

6 anni col culo sui libri per laurearti (se tutto va bene diventano 7 o 8 come nel mio caso), altri 6 mesi per abilitarti, poi un altro anno per preparare un concorso da 6000 posti per.. 20.000 medici laureati. E chi non riesce è condannato alla disoccupazione o a lavoretti precari e di fortuna, o a farsi un altro anno col culo sui libri per riprovare il concorso. E nel frattempo hai 30 anni e passa. Insomma comunque vada perdi la vita sui libri per avere.. 1800 euro? Come cuoco e broker finanziario studi 10 volte meno e guadagni molto di più. 

 

2) Sono 1650 non 1800, ma cambia poco dato che non mi lamentavo dello stipendio.

Mi lamentavo del fatto che per questa scelta "che ho preso su pressioni esterne" farò una vita lavorativa pesante e sacrificata per i prossimi 10 anni, che mi impedirà di leggere e approfondire la seduzione e soprattutto di non averne più voglia. Tutte le mattine sveglia alle 5 del mattino, e il pomeriggio a studiare duro per passare l'anno, chi avrebbe voglia di uscire la sera se non per un panino sereno?

Ho già lavorato come un mulo in passato e.. Viene voglia di fidanzarti, di avere una spalla con cui parlare. La voglia e la testa per rimorchiare le ventenni passa. 

Modificato da jenkins
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