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Rivaroxaban

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Ho aperto questo thread per poter parlare degli ultimi libri recentemente letti e per discuterne a riguardo

L'obbiettivo é quello di creare un piccolo circolo letterario e confrontare idee e opinioni differenti

I miei ultimi libri letti sono stati:

- Thomas Wolfe: Dalla morte al mattino

- John Dos Passos: Manhattan transfer

- Don DeLillo: Rumore Bianco

- William Faulkner: Santuario

- Jorge Luis Borges: Finzioni

- Federigo Tozzi: Tre croci

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Carlins

Ultimamente mi sto dando alla letteratura russa, Tolstoj e Dostoevskij su tutti. Ad esclusione di "Le anime morte" di Gogol.

Dopo aver letto "Delitto e Castigo", "Il Sosia", "La morte di Ivan Ilic" e "Anna Karenina", sono quasi giusto a metà di "I Fratelli Karamazov".

 

Successivamente vorrei passare a Nabokov, consigliatomi da una russa (però non per il famoso Lolita).

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Io invece vorrei farti una domanda.

Quando leggi un romanzo cosa provi?

Riesci ad evocare emozioni, sensazioni? Provi piacere nel sentire il suono delle parole, come queste si incastrano tra loro, come lo stile dello scrittore ti attragga dal punto di vista sintattico? Senti il ritmo e la chiarezza o la pomposità? Vedi delle immagini mentali? Provi piacere nella riflessione, a livello di pensiero verbale, che il libro ti stimola? Nel cambiamento di un punto di vista? Nel piacere dell'apprendimento, di un modo di narrare, di un  nuovo vocabolo, che senti che stai mettendo in atto? Nel piacere di voler finire la storia che hai iniziato a leggere? Nel piacere della consapevolezza di aver letto qualcosa che non avevi mai letto, cioè nell'aver aggiunto qualcosa di più nella tua vita? Nel piacere di poter dire ad altri di saper qualcosa? O di esibirlo?

Ovviamente è una questione aperta a tutti.

 

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Mi affaccio in punta dei piedi a questo post perché le vostre letture sono dei giganti

Ho letto anch'io in passato "Anna Karenina", ho iniziato "Guerra e pace" ma devo ancora finirlo, nel frattempo ho letto romanzi più moderni e con meno pretese, come "La vita segreta degli scrittori" di Guillaume Musso che, tuttavia, ho apprezzato molto. Dal momento che faccio parte di un gruppo di lettura, ho letto il libro del mese e si chiama "La vita inizia quando trovi il libro giusto" e non lo consiglio affatto perché è di una banalità imbarazzante, roba da casalinghe disperate che non sanno leggere oltre la lista degli ingredienti delle cose che cucinano.

Ultimamente faccio molta fatica a trovare degli spunti di lettura che non siano troppo filosofici ma al contempo sufficientemente profondi da lasciarmi qualcosa, una volta terminata la lettura. Trovo che le storie dei contemporanei siano tutte banali e hanno tutte gli stessi ingredienti: donna che ce la fa da sola, tizio che scappa dalla sua terra per via della guerra e si rifugia in altro paese brutto e cattivo ma poi asfalta tutti, donna di mezza età con ancora qualcosa da dire che vuole gridare al mondo che lei non è vecchia, ragazza sfigata sui 30anni che perde il lavoro ma trova l'amore della sua vita a causa di un piccolo incidente con l'uomo che diventerà il suo fidanzato: se è un banalissimo romanzo rosa semi femminista, l'uomo sarà un tizio sfigato e disoccupato alle prese con la sua scarsa virilità, se invece si tratta di un romanzo erotico, il tizio è un imprenditore ricchissimo e bastardissimo che però si innamora della protagonista (questi libri si riconoscono facilmente perché hanno le copertina tutte uguali con primi piani di cravatte, gemelli per camicie, rose, perle, orologi ecc)

Qualche mese fa ho terminato di leggere l'ultimo romanzo di Robert Galbraith (pseudonimo della Rowling), che si intitola "Bianco letale" e mi è piaciuto molto e lo consiglio assolutamente a chi ama il genere, perché contiene tutti gli elementi che ricerco in un romanzo

A proposito di Nabokov, @Carlins credo che "Lolita" sia uno dei miei romanzi preferiti, dopo "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen, "Cime tempestose" della Bronte e "Madame Bovary" di Flaubert. L'unico romanzo dell'epoca contemporanea che trovo azzecatissimo, è "Il cardellino" di Donna Tartt. Anche perché ho un piccolo problema e i romanzi al di sotto delle 300 pagine difficilmente li leggo perché voglio che un romanzo mi duri almeno 4-5 giorni e non un paio di ore.

Anni fa non mi perdevo una puntata del programma "Per un pugno di libri", allora condotto da Neri Marcorè e il professor Dorfles, ricevevo sempre ottimi spunti di lettura, poi però la conduzione è passata prima a Veronica Pivetti e poi a Geppi Cucciari, entrambe inascoltabili per me, e il programma stesso è stato snaturato, e ho perso pure quell'occasione

Ora sto seguendo due canali di Telegram che sono una sorta di gruppo di lettura e ogni tanto ricavo da lì nuove idee

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16 minuti fa, Maldoner ha scritto:

Io invece vorrei farti una domanda.

Quando leggi un romanzo cosa provi?

Riesci ad evocare emozioni, sensazioni? Provi piacere nel sentire il suono delle parole, come queste si incastrano tra loro, come lo stile dello scrittore ti attragga dal punto di vista sintattico? Senti il ritmo e la chiarezza o la pomposità? Vedi delle immagini mentali? Provi piacere nella riflessione, a livello di pensiero verbale, che il libro ti stimola? Nel cambiamento di un punto di vista? Nel piacere dell'apprendimento, di un modo di narrare, di un  nuovo vocabolo, che senti che stai mettendo in atto? Nel piacere di voler finire la storia che hai iniziato a leggere? Nel piacere della consapevolezza di aver letto qualcosa che non avevi mai letto, cioè nell'aver aggiunto qualcosa di più nella tua vita? Nel piacere di poter dire ad altri di saper qualcosa? O di esibirlo?

Ovviamente è una questione aperta a tutti.

 

La risposta è "dipende". Dipende dal romanzo, dipende dalla storia, dipende dai personaggi e dallo stile di scrittura. Quello che hai descritto benissimo tu è proprio la sensazione che ricerco quando mi avvicino ad un romanzo ma che, ultimamente, purtroppo, faccio estremamente fatica a trovare. Ho provato una sensazione simile leggendo "Il cardellino" e quando l'ho terminato mi sono sentita un po' smarrita, perché il romanzo era lungo, pieno di personaggi che ormai erano diventati parte della mia quotidianità e mi dispiaceva non averceli più con me

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Rivaroxaban
2 ore fa, Carlins ha scritto:

Ultimamente mi sto dando alla letteratura russa, Tolstoj e Dostoevskij su tutti. Ad esclusione di "Le anime morte" di Gogol.

Dopo aver letto "Delitto e Castigo", "Il Sosia", "La morte di Ivan Ilic" e "Anna Karenina", sono quasi giusto a metà di "I Fratelli Karamazov".

 

Successivamente vorrei passare a Nabokov, consigliatomi da una russa (però non per il famoso Lolita).

Se ti piace la letteratura dell'est europero di consiglio : Michail Bulgakov - Il maestro e la Margherita. Davvero fenomenale

 

42 minuti fa, Edo ha scritto:

Mi affaccio in punta dei piedi a questo post perché le vostre letture sono dei giganti

Ho letto anch'io in passato "Anna Karenina", ho iniziato "Guerra e pace" ma devo ancora finirlo, nel frattempo ho letto romanzi più moderni e con meno pretese, come "La vita segreta degli scrittori" di Guillaume Musso che, tuttavia, ho apprezzato molto. Dal momento che faccio parte di un gruppo di lettura, ho letto il libro del mese e si chiama "La vita inizia quando trovi il libro giusto" e non lo consiglio affatto perché è di una banalità imbarazzante, roba da casalinghe disperate che non sanno leggere oltre la lista degli ingredienti delle cose che cucinano.

Ultimamente faccio molta fatica a trovare degli spunti di lettura che non siano troppo filosofici ma al contempo sufficientemente profondi da lasciarmi qualcosa, una volta terminata la lettura. Trovo che le storie dei contemporanei siano tutte banali e hanno tutte gli stessi ingredienti: donna che ce la fa da sola, tizio che scappa dalla sua terra per via della guerra e si rifugia in altro paese brutto e cattivo ma poi asfalta tutti, donna di mezza età con ancora qualcosa da dire che vuole gridare al mondo che lei non è vecchia, ragazza sfigata sui 30anni che perde il lavoro ma trova l'amore della sua vita a causa di un piccolo incidente con l'uomo che diventerà il suo fidanzato: se è un banalissimo romanzo rosa semi femminista, l'uomo sarà un tizio sfigato e disoccupato alle prese con la sua scarsa virilità, se invece si tratta di un romanzo erotico, il tizio è un imprenditore ricchissimo e bastardissimo che però si innamora della protagonista (questi libri si riconoscono facilmente perché hanno le copertina tutte uguali con primi piani di cravatte, gemelli per camicie, rose, perle, orologi ecc)

Qualche mese fa ho terminato di leggere l'ultimo romanzo di Robert Galbraith (pseudonimo della Rowling), che si intitola "Bianco letale" e mi è piaciuto molto e lo consiglio assolutamente a chi ama il genere, perché contiene tutti gli elementi che ricerco in un romanzo

A proposito di Nabokov, @Carlins credo che "Lolita" sia uno dei miei romanzi preferiti, dopo "Orgoglio e pregiudizio" di Jane Austen, "Cime tempestose" della Bronte e "Madame Bovary" di Flaubert. L'unico romanzo dell'epoca contemporanea che trovo azzecatissimo, è "Il cardellino" di Donna Tartt. Anche perché ho un piccolo problema e i romanzi al di sotto delle 300 pagine difficilmente li leggo perché voglio che un romanzo mi duri almeno 4-5 giorni e non un paio di ore.

Anni fa non mi perdevo una puntata del programma "Per un pugno di libri", allora condotto da Neri Marcorè e il professor Dorfles, ricevevo sempre ottimi spunti di lettura, poi però la conduzione è passata prima a Veronica Pivetti e poi a Geppi Cucciari, entrambe inascoltabili per me, e il programma stesso è stato snaturato, e ho perso pure quell'occasione

Ora sto seguendo due canali di Telegram che sono una sorta di gruppo di lettura e ogni tanto ricavo da lì nuove idee

So che ti sembrerà di una banalità assurda ma ti assicuro che in questo romanzo troverai tutto cio che cerchi.

 

Il Gobbo di Notre Dame.pdf

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Carlins
1 ora fa, Maldoner ha scritto:

Io invece vorrei farti una domanda.

Quando leggi un romanzo cosa provi?

Riesci ad evocare emozioni, sensazioni? Provi piacere nel sentire il suono delle parole, come queste si incastrano tra loro, come lo stile dello scrittore ti attragga dal punto di vista sintattico? Senti il ritmo e la chiarezza o la pomposità? Vedi delle immagini mentali? Provi piacere nella riflessione, a livello di pensiero verbale, che il libro ti stimola? Nel cambiamento di un punto di vista? Nel piacere dell'apprendimento, di un modo di narrare, di un  nuovo vocabolo, che senti che stai mettendo in atto? Nel piacere di voler finire la storia che hai iniziato a leggere? Nel piacere della consapevolezza di aver letto qualcosa che non avevi mai letto, cioè nell'aver aggiunto qualcosa di più nella tua vita? Nel piacere di poter dire ad altri di saper qualcosa? O di esibirlo?

Ovviamente è una questione aperta a tutti.

 

Tutto di quel che dici, se è un buon libro. O meglio, se aggrada a me. Spesso rileggo spezzoni di pagine per averle impresse. E mi emoziono abbastanza facilmente.

Però non tendo ad "esibirlo", tranne esplicite richieste.

 

Essendo la nostra vita così breve ed impercettibile, tramite la lettura abbiamo l'occasione di immergerci nel passato, immedesimarci in un templare durante le crociate, un servo della gleba russo, un condottiero romano, un monaco, o una puttana francese...

Vivi altre vite avendone a disposizione solamente una, direi sublime.

 

edit: Aggiungo "Nulla di nuovo sul fronte occidentale". Si legge in un paio di giorni, ma sfido chiunque a non farsi scendere almeno una lacrima. E' stato un bellissimo pensiero da parte dei genitori della mia ex.

Sarà che mio nonno ha partecipato alla seconda guerra mondiale ed è stato 7 anni prigioniero, però mi ha toccato molto.

Modificato da Carlins
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10 minuti fa, Carlins ha scritto:

Essendo la nostra vita così breve ed impercettibile, tramite la lettura abbiamo l'occasione di immergerci nel passato, immedesimarci in un templare durante le crociate, un servo della gleba russo, un condottiero romano, un monaco, o una puttana francese...

Vivi altre vite avendone a disposizione solamente una, direi sublime.

Molto bella questa parte. Provi una differenza netta rispetto al cinema?

Modificato da Maldoner
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Giraluna
3 ore fa, Rivaroxaban ha scritto:

L'obbiettivo é quello di creare un piccolo circolo letterario e confrontare idee e opinioni differenti

I miei ultimi libri sono attualmente di stampo specifico e narrativo: 

- le trappole mentali di Matteo Motterlini;

- il riflesso condizionato di Pavlov;

- La bambina di Hitler di Matt Killeen;

- Educazione di una canaglia di Edward Bunker;

- Il rumore delle parole di Vittorino Andreoli. 

Li sto leggendo attualmente.

Sono inoltre socia di una rivista letteraria, che ogni stagione mi invia il catalogo con i migliori titoli in circolo. Scelgo accuratamente i miei testi. Ad oggi non ho mai trovato un romanzo rivelatosi palloso. Sono solita leggere sempre il primo capitolo dato che per un mio romanzo autobiografico non pubblicato so che è quello più cruciale per catturare l attenzione del lettore. Per sicurezza scopiazzo anche qualcosa del secondo e se è in linea col primo, il romanzo vale. E lo acquisto. 

1 ora fa, Maldoner ha scritto:

Nel piacere di poter dire ad altri di saper qualcosa? O di esibirlo?

A tutte le domande prima rispondo si. A questa: dipende. Se riscontro proattivismo e non protagonismo, certo; altrimenti no.  

Attualmente non so più dove mettere i miei libri. Non ho spazio per una libreria. So già che sarà un problema, ma ovviamente continuerò ad acquistarli finché avrò la possibilità di leggerli. 

Modificato da Giraluna
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3 minuti fa, Rivaroxaban ha scritto:

Se ti piace la letteratura dell'est europero di consiglio : Michail Bulgakov - Il maestro e la Margherita. Davvero fenomenale

 

So che ti sembrerà di una banalità assurda ma ti assicuro che in questo romanzo troverai tutto cio che cerchi.

 

Il Gobbo di Notre Dame.pdf 2 MB · 0 downloads

Ce li ho entrambi qui di fronte a me, che mi guardano dalla libreria in attesa di essere letti

Il secondo che mi hai consigliato, qui sul forum, tempo fa, ne ho visto parlare come della storia di un incel ante litteram e ci sono rimasta un po' così, sarà per questo che non l'ho più letto, perché, sara superficialità la mia, ma da qualche anno a questa parte (o forse da sempre, boh non ricordo), non tollero leggere storie di sfigati e poveretti anche nei romanzi: ripeto, forse sono troppo snob io, ma quando leggo voglio viaggiare con la fantasia ed esplorare mondi diversi dal mio, possibilmente classi sociali più abbienti della mia (sarà per quello che ho tanto amato "Anna Karenina").

Per quanto riguarda il primo, ti racconto questa cosa buffa: il libro che ho io è di mio padre, una vecchissima edizione degli anni '60, e in copertina c'è un uomo seduto al pianoforte e una ragazzetta accanto: dalla copertina ho sempre pensato che fosse la storia d'amore travagliato tra un maestro di pianoforte e la sua allieva minorenne che non ne vuole sapere di lui; solo adesso ho googlato il titolo e letto un po' la trama e praticamente la mia ricostruzione non c'azzecca nulla ahahah ora che ho scoperto che il romanzo ha elementi magici e fantastici, vediamo se mi verrà voglia di leggerlo (tendo a evitare i romanzi con elementi assurdi e al limite del magico)

Comunque grazie per i consigli 🙂

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