Vai al contenuto

Vita ad un bivio: andarsene o restare


Eddie Cheever

Messaggi raccomandati

Eddie Cheever

Ciao a tutti, è da un po' che non scrivo. E' una fase della mia vita che definisco un "periodo buio": non sono propriamente depresso (qualche farmaco mi sta aiutando in tal senso) ma da tempo non rido più e fatico pure a sorridere. Ho un malumore più o meno costante che mi attanaglia. I motivi sono svariati ma si riconducono tutti quanti a una sorta di disadattamento ambientale, ad un rigetto verso il contesto (fisico soprattutto) in cui sono cresciuto. Vengo da una storia di mobbing e da successivi guai di salute che ho superato ma che mi hanno fatto spendere molta energia. Ora lavoro per conto mio anche se non ho ancora ingranato del tutto. Socialmente però, sono il fantasma della persona che ero alcuni anni fa: ho visto molte persone attorno a me cambiare come dal giorno alla notte, e non sono riuscito ad accettarlo ed a sintonizzarmi con loro. Con le donne, pare che io abbia perso interesse nel corteggiarle (ai tempi migliori riuscivo a rimorchiare senza troppa fatica). Non "sargio" praticamente più: quando mi prendono i bollori, vado a pagamento ed è finita lì. Ogni tanto faccio qualche breve vacanza perché amo viaggiare. Quando sono all'estero, la mia mente riacquista lucidità, mi vengono nuove idee per il mio lavoro, ho più voglia di parlare con gli altri. 

Io ormai ne ho piene le scatole dell'ambiente in cui sono nato e cresciuto. In questo senso, un ruolo fondamentale lo hanno giocato appunto i viaggi all'estero che ho fatto, le lingue straniere che mi piace studiare e tenere vive, e diverse altre passioni che mi hanno come "sganciato" dal concetto di "territorio".

E qui scatta il primo senso di colpa: "Sei un traditore e un viziato, sei nato qui e dovresti morire qui come fanno tutte le persone".

Poi il secondo senso di colpa: "Non riesci ad adattarti alle persone perché sei pigro"

E infine il terzo senso di colpa: " Sei un ingrato: te ne andresti a vivere all'estero lasciando qui i tuoi genitori? I genitori non si abbandonano mai" (genitori che non sono più giovanissimi, ma ancora pienamente attivi e autosufficienti).

La posizione lavorativa mi consentirebbe anche di espatriare, nel senso che non ho un contratto da dipendente che mi tiene inchiodato al territorio. Posso svolgerlo anche da fuori. 

Sempre più spesso mi informo sul costo della vita, sui pro ed i contro di alcuni Paesi che mi interessano.

Il solo fatto di immaginarmi altrove (anche solo per un periodo di tempo limitato, qualche mese ad esempio) mi tira su il morale, poi però mi scontro inevitabilmente con il mio giudice interiore.

E perdo. Sempre.

Ora, so che me le sono cantate e suonate da solo, ma cosa fareste voi in una situazione simile?

Buona giornata.

Link al commento
Condividi su altri siti

vol-à-voile
7 ore fa, Eddie Cheever ha scritto:

I genitori non si abbandonano mai

A suo tempo i tuoi avranno fatto lo stesso, e i tuoi nonni idem e così via.
Ci ho pensato anche io - e tantissime volte - all'unica persona cara che mi è rimasta, però cosa dovrei fare? Rimanere in Italia disoccupato? O poco stimolato?
Non darti possibili scuse che non esistono per non andar via: se è davvero ciò che vuoi, fallo e basta.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Eddie Cheever
7 minuti fa, vol-à-voile ha scritto:

A suo tempo i tuoi avranno fatto lo stesso, e i tuoi nonni idem e così via.
Ci ho pensato anche io - e tantissime volte - all'unica persona cara che mi è rimasta, però cosa dovrei fare? Rimanere in Italia disoccupato? O poco stimolato?
Non darti possibili scuse che non esistono per non andar via: se è davvero ciò che vuoi, fallo e basta.

Grazie Vol-à-voile. Gli stimoli sono il motore della nostra esistenza. Senza quelli, ci trasciniamo e basta. A me sembra, più che di aver fuso il motore, di stare in un posto sul quale non ho più voglia di investire, economicamente ed emotivamente. I genitori hanno paura di restare soli, e per questo cercano in maniera sottile di colpevolizzarmi. 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

The architect
8 ore fa, Eddie Cheever ha scritto:

E' una fase della mia vita che definisco un "periodo buio"

Ciao. Anche io mi trovo attualmente in una situazione simile alla tua. 

Scarse o nulle prospettive lavorative nel mio paese di provincia. 

Scarsa vita sociale, vuoi perché, superati i trenta alcuni amici si sono "sistemati" e quindi sono spariti dalla circolazione. Ma oltre a questo, c'è proprio un'aria di noia e poco stimolante, dove devo fare enormi sforzi per sentirmi appagato. 

Questo appunto non vuol dire che non ci sappiamo adattare, anzi, non ci sappiamo accontentare casomai di una vita fatta di routine noiose e posti sempre uguali, con persone ormai alla frutta. 

Anche a me pesano alcune cose, come quella dei genitori. Ma loro sono persone adulte, hanno fatto le loro scelte e, nel bene e nel male, ne pagano anche le conseguenze. Non puoi (possiamo) far loro da balia, mettendo in pausa la nostra vita e il nostro benessere. Ciò non toglie che, nel momento del bisogno potranno contare nel tuo (nostro) appoggio. Ma non invertiamo i ruoli. 

Se la situazione non ti dà quello che cerchi, se ti senti limitato e, visto che parli anche di assunzione di farmaci, fatti un favore. Fai le valige. 

A tornare se non ti/ci piace faremo sempre in tempo la piccola realtà in cui vivi sarà ancora ferma al medioevo quando ritornerai. 

Io sto facendo le valige. Poi saranno mesi o anni chi può dirlo 😉

 

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Eddie Cheever
18 minuti fa, The architect ha scritto:

Scarsa vita sociale, vuoi perché, superati i trenta alcuni amici si sono "sistemati" e quindi sono spariti dalla circolazione. Ma oltre a questo, c'è proprio un'aria di noia e poco stimolante, dove devo fare enormi sforzi per sentirmi appagato. 

Vero. Molti hanno messo su famiglia e li si vede giusto 2/3 volte all'anno quando si fanno le cene tutti insieme. Occasioni nelle quali peraltro non hai molto spazio per parlare con loro.

E sull'aria poco stimolante, permettimi di dirti che nel mio caso è dipesa anche da un percorso di automiglioramento che avevo intrapreso in questi ultimi anni: viaggi all'Estero per conoscere posti nuovi, viaggi in tutta Italia per lavoro, perfezionamento della lingua inglese e non solo. Mi sono quindi "volontariamente" allontanato da questo mondo che ora mi appare in tutta la sua provincialità.

27 minuti fa, The architect ha scritto:

Questo appunto non vuol dire che non ci sappiamo adattare, anzi, non ci sappiamo accontentare casomai di una vita fatta di routine noiose e posti sempre uguali, con persone ormai alla frutta. 

Persone alla frutta e posti sempre uguali, e con molto meno movimento rispetto a prima (la gente si sta chiudendo in casa e nei propri social. Molti locali notturni hanno chiuso).

 

53 minuti fa, The architect ha scritto:

Anche a me pesano alcune cose, come quella dei genitori. Ma loro sono persone adulte, hanno fatto le loro scelte e, nel bene e nel male, ne pagano anche le conseguenze. Non puoi (possiamo) far loro da balia, mettendo in pausa la nostra vita e il nostro benessere. Ciò non toglie che, nel momento del bisogno potranno contare nel tuo (nostro) appoggio. Ma non invertiamo i ruoli. 

Sottoscrivo pienamente. Il punto è che loro osteggiano una mia partenza dicendo che in realtà sto scappando, e per loro è sbagliato. Sostengono che bisogna ingoiare tutta la cacca che ci viene propinata, perchè così va la vita.

 

53 minuti fa, The architect ha scritto:

Se la situazione non ti dà quello che cerchi, se ti senti limitato e, visto che parli anche di assunzione di farmaci, fatti un favore. Fai le valige. 

I farmaci li prendo da qualche anno, dal periodo in cui ho subito mobbing. Li sto già scalando, ma al momento devo continuare ad assumerli per non sprofondare

 

55 minuti fa, The architect ha scritto:

A tornare se non ti/ci piace faremo sempre in tempo la piccola realtà in cui vivi sarà ancora ferma al medioevo quando ritornerai. 

Esattamente. Nessuna partenza è definitiva. Ti ammiro molto per il coraggio.

  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

gelsomino
9 ore fa, Eddie Cheever ha scritto:

Ora, so che me le sono cantate e suonate da solo, ma cosa fareste voi in una situazione simile?

Eddi, hai chiesto consiglio e ti scrivo,

devo dirti che da come scrivi, ogni tanto gli "inceppamenti mentali" ce li hai,

e non son cose che si risolvono con una pizzata ed un abirra,

la vita ti ha fatto male,

e stai li a raccoglierne i cocci,

sai qual'e' il cazzo di guaio?!?

chje se fossimo amici, 

nella realtà.

ma amici veri, amici veri,

non quelle pizzate scapoli ammogliati, abbiam fatto le scuole assieme,

amici tipo il cacciatore,film, te lo direi a quattrocchi,

lascia perdere tutto,

devi trovare il tuo centro,

il tuo swing direbbe will smith,

non rispondo  alle tue domande,

perchè non vedi il campo,

vedi solo le bandierine,

ma non il camp a 360 gradi,

apri un tuo diario qua,

raccontati,

sconfiggi i demoni,

i tuoi 36 anni,

il mobbing passato,

il parente che ti sentir ein colpa,

l'ex compagno di classe, sistemato,

col la postina e la paizza al sabato sera,

ed andar e aprendere i gifglia  scuola,

devi  veder eil campo,

saluti

 

 

 

Modificato da gelsomino
  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

The architect
39 minuti fa, Eddie Cheever ha scritto:

Sostengono che bisogna ingoiare tutta la cacca che ci viene propinata, perchè così va la vita.

Si, perché loro probabilmente hanno fatto così, vuoi per il periodo in cui vivevano, vuoi per un loro ipotetico "spirito di sacrificio", per la famiglia anche.

Così è andata la vita per loro. 

Ma i tempi sono enormemente diversi, e loro probabilmente faticano a capirne la portata emotiva che la società ci sottopone, che i rapporti umani sono diventati molto più liquidi e passeggeri. 

Non si scappa, si parte per conoscere se stessi meglio, sottoponendo il proprio essere ad esperienze diverse, per cambiare. 

 

Io di contro, ho i miei che invece mi spronano. Forse perché sono anche loro degli outsider del mio territorio, vuoi perché parlo molto e comprendono la situazione. 

 

Per restare ancorato a territori piccoli bisogna avere qualcosa di concreto da costruire, come potrebbe essere una famiglia, ma appunto, le cose fatte tanto per rimanere a galla non fanno per me, cioè mettermi con una qualsiasi che me la da e, visto che non ci sono alternative, costruire. Ma su quali fondamenta se un rapporto (e ne vedo molti tra i miei amici) sono rapporti di comodo? 

Io ho accettato la mia natura, e fatto i conti, e mi prenderò le possibili conseguenze come tutti i benefici. 

Spero anche per te sia un momento di analisi e di decisioni che ti, ci, faranno sicuramente crescere. 

La strada l'hai iniziata (migliorarti ad esempio) ora devi ingranare la seconda marcia e tirare dritto, che può voler dire partire ma anche no, o partire allo scopo di ritornare ancora più forte e centrato. 

Modificato da The architect
  • Mi piace! 1
Link al commento
Condividi su altri siti

Eddie Cheever
25 minuti fa, gelsomino ha scritto:

devo dirti che da come scrivi, ogni tanto gli "inceppamenti mentali" ce li hai,

Quali Gelsomino, per la precisione? Senza offesa, solo curiosità

Link al commento
Condividi su altri siti

gelsomino
8 minuti fa, Eddie Cheever ha scritto:

Quali Gelsomino, per la precisione? Senza offesa, solo curiosità

schizzofrenia , ma niente di patologicamente rilevante, per te stesso o per gli altri,

pero' ti pregiudica il "PENSIERO".

il pensiero giusto

quello che ti porta avanti, 

quello che ti fa passare un serata divertente,

che ti fa divertire manovrando le macchinine eletriche all'autoscontro,

quando arrivano le giostre al paeze.

 

 

Modificato da gelsomino
Link al commento
Condividi su altri siti

Eddie Cheever
19 minuti fa, The architect ha scritto:

Io di contro, ho i miei che invece mi spronano. Forse perché sono anche loro degli outsider del mio territorio, vuoi perché parlo molto e comprendono la situazione. 

Quindi si sentono partecipi del tuo percorso evolutivo. Molto bene per te. I miei sono ancorati al loro territorio prima di tutto mentalmente. Non hanno fatto mai nulla per smarcarsi e per migliorare sotto questi punti di vista. Mai voluto imparare una virgola di inglese, pochi viaggi e sempre e comunque quando sono stati trascinati ed influenzati da altri, stesso lavoro svolto per una vita senza obiettivi di crescita, quindi niente corsi, niente trasferimenti ecc.

 

25 minuti fa, The architect ha scritto:

Per restare ancorato a territori piccoli bisogna avere qualcosa di concreto da costruire, come potrebbe essere una famiglia, ma appunto, le cose fatte tanto per rimanere a galla non fanno per me, cioè mettermi con una qualsiasi che me la da e, visto che non ci sono alternative, costruire. Ma su quali fondamenta se un rapporto (e ne vedo molti tra i miei amici) sono rapporti di comodo? 

Oppure una casa. Ci sono persone appassionate della casa che la vedono sempre come un cantiere aperto, vi apportano migliorie continue, non hanno un granello di polvere fuori posto. Anche la casa è un'ancora molto forte, e casa significa territorio. 

Sul discorso famiglia ti dirò: ho avuto pure io le mie occasioni per formarmela, ma per svariati motivi (spesso imputabili alla mia natura di persona "difficile") non si è concretizzato nulla. Alcune coppie sono di comodo è vero. Forse la maggior parte addirittura. Ho conosciuto persone che hanno scavallato i 30 anni (ebbene sì) senza aver neppure baciato una ragazza. Timidissimi, complessati ecc. Poi la prima che gliel'ha data (soprassediamo sulle circostanze…) se la sono sposata. Sono casi di disperazione. Il mio invece è un problema di "zucca".

35 minuti fa, The architect ha scritto:

Spero anche per te sia un momento di analisi e di decisioni che ti, ci, faranno sicuramente crescere. 

Infatti lo è. Da qualche giorno a questa parte ho un po' tirato il freno nel mio impegno lavorativo (mi stavo massacrando di orari e di cose da fare) e dedico più tempo alla riflessione. E' anche per questo che ho deciso di scrivere questo post.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...