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#Coronavirus, solo notizie reali no fake.


gelsomino

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sfulcrum
Il 8/9/2020 alle 13:26 , gort ha scritto:

Vittorio Sgarbi: "Se Silvio dovesse peggiorare, vorrà dire che ho sottovalutato il covid. Mi aUno degli eventi più comici della storia dell'umanità è che una pandemia diventi affare della politica.

Lucio Paolo Emilio, console romano che sconfisse i Macedoni, nel preparare la guerra così parlò ai Romani (Tito Livio): “Non  sono di quelli che pensano che ai comandanti non si debbano rivolgere dei consigli…. Quello che agisce soltanto sulla base della sua opinione lo giudico arrogante e non certo avveduto.   I comandanti devono ricevere  i consigli da chi ha una specifica competenza…, affinata anche dalla pratica; … devono farsi consigliare da coloro che partecipano attivamente alle operazioni ed hanno sotto gli occhi il terreno, il nemico…… ma se qualcuno prova fastidio davanti a tutte queste cose e preferisce la pace cittadina alle fatiche… non cerchi di governare la nave standosene a terra“.

 Lucio Paolo Emilio ha sconfitto la falange macedone, ma in Italia non sarebbe mai stato eletto.

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  • 2 settimane dopo...

https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_settembre_19/coronavirus-se-svezia-avesse-fatto-bene-evitare-lockdown-0d9d3c7a-fa3a-11ea-9c3c-4051dd36a798.shtml
 

@Gamebred sempre sul dibattito Svezia si Svezia no 

Articolo che mi pare equilibrato (ne catastrofista ne super favorevole)

visto che se ne è parlato se ti va dacci un’occhiata 

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gort

La Svezia...

...lockdown non imposto, ma praticamente, in qualche modo, rispettato.

Allora è come se l'avessero fatto.

I casi giornalieri registrati: https://www.worldometers.info/coronavirus/country/sweden/

Sono due mesi che hanno qualche centinaio di casi al giorno con un po' meno test di noi.

In Italia, post-lockdown, abbiamo aspettato 2-3 mesi prima che i casi risalissero: https://www.worldometers.info/coronavirus/country/italy/

Tra i giovani prima e ora, sembrerebbe, anche nelle fasce più deboli.

 

A me, più che leggere articoli, piace andare a guardare i dati ufficiali.

E il sito della sanità svedese è abbastanza sconcertante: https://experience.arcgis.com/experience/09f821667ce64bf7be6f9f87457ed9aa/page/page_0/

Attualmente ci sarebbero 2591 persone in terapia intensiva, di cui 2062 over50.

I nuovi casi giornalieri di terapia intensiva sono trascurabili da inizio luglio.

Sono quasi 3 mesi che queste persone sono in ospedale. Boh.

Mi è venuto il dubbio e ho fatto qualche ricerca. Non sono riuscito a trovare né conferme né smentite, ma pare ovvio che si tratti dei casi di terapia intensiva totali.

 

Gufata finale.

Aspetterei a cantar vittoria. Basta una nuova ondata come la prima e raddoppiano i morti.

Nuova ondata come la prima = il virus raggiunge con lo stesso livello di diffusione le fasce sensibili della popolazione.

Poi di nuovo altri mesi con un lockdown con il buon senso, che molto probabilmente alle persone civili non manca.

Modificato da gort
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gort

https://www.icuregswe.org/en/data--results/covid-19-in-swedish-intensive-care/

Cita

La tabella è aggiornata: 2020-09-21 08:22
Numero di opportunità di assistenza: 3.597
Numero di pazienti: 2.640
Età - media: 59,3 (0-112) (min-max)
Età - mediana: 61
Genere femminile: 720 / 2.640 (27,3%)
Giorni dalla malattia all'assistenza IVA: 10,8 (0-84) (min-max)
Malattia cronica cuore-polmone: 24,7%
Malattia epatica-renale cronica: 5,3%
Diabete: 24,3%
Ipertensione: 39,8%
Alcuni fattori di rischio: 77,3%

Alcuni fattori di rischio includono: bambini con disabilità multiple, ipertensione, 65 anni o più, gravidanza, malattie cardiache e polmonari croniche, malattie epatiche-renali croniche, sistema immunitario indebolito, diabete, obesità, malattie neuromuscolari, altri fattori di rischio specificati.

Mi stavo chiedendo se Intensivvårdade non fossero i casi totali di terapia intensiva piuttosto che quelli attivi.

Riuscite a capire qualcosa a riguardo?

__________

https://portal.icuregswe.org/siri/report/corona.covid-dagligen

Da quel capisco questa tabella mostra nella colonna a sinistra l'incremento giornaliero e a destra i posti effettivamente occupati.

A volte manca l'incremento giornaliero, a volte manca qualche unità (forse quando ci scappa il morto).

Quindi, ad oggi dovrebbero esserci solamente 10 persone in terapia intensiva per COVID-19.

Modificato da gort
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9 ore fa, gort ha scritto:

https://www.icuregswe.org/en/data--results/covid-19-in-swedish-intensive-care/

Mi stavo chiedendo se Intensivvårdade non fossero i casi totali di terapia intensiva piuttosto che quelli attivi.

Riuscite a capire qualcosa a riguardo?

__________

https://portal.icuregswe.org/siri/report/corona.covid-dagligen

Da quel capisco questa tabella mostra nella colonna a sinistra l'incremento giornaliero e a destra i posti effettivamente occupati.

A volte manca l'incremento giornaliero, a volte manca qualche unità (forse quando ci scappa il morto).

Quindi, ad oggi dovrebbero esserci solamente 10 persone in terapia intensiva per COVID-19.

Si se capisco mi pare che Intensivvårdade sia i totali dall'inizio, ad oggi sono 15 (serius critical 0%)

A me non sembra molto dissimile dal resto del mondo, anzi meglio per certi versi (gli ordini di grandezza rispetto i vicini non sono 10/100 volte superiori stanno sempre nello stesso ordine).

Quindi chiaro è da vedere sempre gli andamenti futuri ma continuo a non rilevare ecatombe.

In ogni caso si 

9 ore fa, gort ha scritto:

La Svezia...

...lockdown non imposto, ma praticamente, in qualche modo, rispettato.

Poi io non ero la per vedere come è stato a marzo aprile ma sicuramente sono un popolo "ligio".

 

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  • 2 settimane dopo...

Domani inizia la seconda stagione di sti decreti.

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  • 2 settimane dopo...
Meodont

E tra 10 minuti Conte ricomincerà a parlare in mondovisione, dopo 5 mesi di assenza.  Ladies and gentlemen, é tornata... 

meme-conte-coronavirus.jpg

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https://gbdeclaration.org/

"The Great Barrington Declaration – As infectious disease epidemiologists and public health scientists we have grave concerns about the damaging physical and mental health impacts of the prevailing COVID-19 policies, and recommend an approach we call Focused Protection. 

Coming from both the left and right, and around the world, we have devoted our careers to protecting people. Current lockdown policies are producing devastating effects on short and long-term public health. The results (to name a few) include lower childhood vaccination rates, worsening cardiovascular disease outcomes, fewer cancer screenings and deteriorating mental health – leading to greater excess mortality in years to come, with the working class and younger members of society carrying the heaviest burden. Keeping students out of school is a grave injustice. 

Keeping these measures in place until a vaccine is available will cause irreparable damage, with the underprivileged disproportionately harmed.

Fortunately, our understanding of the virus is growing. We know that vulnerability to death from COVID-19 is more than a thousand-fold higher in the old and infirm than the young. Indeed, for children, COVID-19 is less dangerous than many other harms, including influenza. 

As immunity builds in the population, the risk of infection to all – including the vulnerable – falls. We know that all populations will eventually reach herd immunity – i.e.  the point at which the rate of new infections is stable – and that this can be assisted by (but is not dependent upon) a vaccine. Our goal should therefore be to minimize mortality and social harm until we reach herd immunity. 

The most compassionate approach that balances the risks and benefits of reaching herd immunity, is to allow those who are at minimal risk of death to live their lives normally to build up immunity to the virus through natural infection, while better protecting those who are at highest risk. We call this Focused Protection. 

Adopting measures to protect the vulnerable should be the central aim of public health responses to COVID-19. By way of example, nursing homes should use staff with acquired immunity and perform frequent PCR testing of other staff and all visitors. Staff rotation should be minimized. Retired people living at home should have groceries and other essentials delivered to their home. When possible, they should meet family members outside rather than inside. A comprehensive and detailed list of measures, including approaches to multi-generational households, can be implemented, and is well within the scope and capability of public health professionals. 

Those who are not vulnerable should immediately be allowed to resume life as normal. Simple hygiene measures, such as hand washing and staying home when sick should be practiced by everyone to reduce the herd immunity threshold. Schools and universities should be open for in-person teaching. Extracurricular activities, such as sports, should be resumed. Young low-risk adults should work normally, rather than from home. Restaurants and other businesses should open. Arts, music, sport and other cultural activities should resume. People who are more at risk may participate if they wish, while society as a whole enjoys the protection conferred upon the vulnerable by those who have built up herd immunity."

 

Modificato da OdetoJoy
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gort

C'è anche in italiano: https://gbdeclaration.org/dichiarazione-di-great-barrington/, ma @OdetoJoy voleva renderci la vita difficile.

 

Fa piacere leggere nero su bianco le stesse conclusioni a cui sono arrivato da solo qualche tempo fa, ma per certi aspetti sembra impraticabile a livello mondiale.

Esempio: (1) nuclei familiari in cui il gap di età genitore-figlio è grande; (2) luoghi dove il rapporto fra i posti di terapia intensiva e il numero di abitanti è basso.

Parliamo dell'Italia. Non siamo nei college americani dove i giovani vivono in ambiente accademico lontano dai genitori e i nostri genitori all'età di 50-60 anni corrono rischi non trascurabili. Per questi motivi la didattica per i più grandicelli (scuola media secondaria e università) dovrebbe rimanere a distanza. Ergo non si può fare quanto detto in quella dichiarazione.

Altro problema italiano: le norme sono scritte e basterebbe rispettarle, ma vengono sistematicamente disattese.

 

Dunque, se lasciamo i contagi esponenziali (che poi non lo sono per sempre perché a un certo punto subentra saturazione) fra i giovani perché il SARS-CoV-2 a loro non causa quasi mai malattia respiratoria acuta, basterebbe una leggerezza qua e là e ciò si tradurrebbe nel contagio di decine di migliaia di vecchi che finirebbero dritti in terapia intensiva, congestionando il sistema sanitario e tutte le conseguenze del caso. Siamo capaci di affrontare la situazione in maniera ordinata se ci sfuggisse di mano?

 

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47 minuti fa, gort ha scritto:

voleva renderci la vita difficile.

Pardon, ma ho postato dallo smartphone.

Comunque più che scendere ai tecnicismi c'è da dire che la dichiarazione di GB è stata sponsorizzazta dalla American Institute for Economic Research, che come tutti i thinktank americani è un coacervo di idee frutto solamente dei soldi di chi c'è dietro. E tra tutti quelli che ci mettono i soldi c'è l'Exxon-mobil nota per aver creato veri e propri centri di controscienza per produrre ricerche fasulle.

E' stato pubblicato anche il John Snow Memorandum, una sorta di contro-dichiarazione alla dichiarazione di GB firmata anch'essa da numerosi scienziati.

"L’arrivo di una seconda ondata e la presa di coscienza di quelle che saranno le sfide a venire hanno destato un rinnovato interesse in un approccio detto d’immunità di gregge, che suggerisce di favorire un’ampia epidemia incontrollata tra la popolazione a basso rischio, mantenendo alto il livello di protezione dei soggetti vulnerabili. I sostenitori di questo approccio affermano che, così facendo, si svilupperebbe nella popolazione a basso rischio un’immunità acquisita all’infezione che andrebbe a sua volta a proteggere la parte vulnerabile della popolazione. Non è altro che una pericolosa falsità priva di evidenze scientifiche.

Qualsiasi strategia di gestione della pandemia di COVID-19 che faccia affidamento sull’immunità da infezione naturale è errata. La trasmissione incontrollata nei giovani comporta rischi significativi di morbilità (3) e mortalità per l’intera popolazione. Oltre al costo umano, si avrebbe un impatto negativo sulla forza lavoro nel suo insieme, e la capacità dei sistemi sanitari di fornire assistenza in acuto e su base routinaria andrebbe in affanno.

Per di più, non vi è alcuna prova di un’immunità protettiva durevole contro la SARS-CoV-2 a seguito di un’infezione naturale (4), senza contare che il contagio endemico conseguente a un calo dell’immunità comporterebbe, per un periodo di tempo indefinito, un rischio per la popolazione vulnerabile. Una strategia di questo tipo non metterebbe la parola fine alla pandemia da COVID-19, ma risulterebbe in epidemie ricorrenti, come nel caso di numerose malattie infettive precedenti l’avvento dei vaccini. Graverebbe inoltre di un peso insostenibile l’economia e gli operatori sanitari, molti dei quali sono morti di COVID-19 o hanno subito il trauma di dover intervenire in un regime di maxiemergenza. Inoltre, non siamo ancora in grado di comprendere chi potrebbe essere affetto da COVID a lungo termine (3). Definire quali sono i soggetti vulnerabili è complesso, ma, pur considerando i soggetti a rischio di malattie gravi, in alcune regioni la popolazione vulnerabile rappresenta il 30% (8). L’isolamento prolungato di ampie fasce di popolazione è praticamente impossibile ed eticamente riprovevole. L'evidenza empirica di molti paesi dimostra che non è possibile restringere le epidemie incontrollate a sottoinsiemi specifici della società. Un simile approccio comporta inoltre il rischio di esacerbare ulteriormente le disuguaglianze socioeconomiche e le discriminazioni già messe a nudo dalla pandemia. Un impegno straordinario a protezione dei più vulnerabili è essenziale, ma deve avanzare di pari passo con strategie attive su più fronti e rivolte all’intera popolazione.

Ancora una volta, ci troviamo di fronte a un sempre più rapido incremento dei casi di COVID-19 in gran parte dell’Europa, degli Stati Uniti e di molti altri paesi in tutto il mondo. Dobbiamo agire subito in maniera decisa. È necessario che le misure capaci di sopprimere e controllare la trasmissione del virus vengano adottate ampiamente, e che siano supportate da programmi finanziari e sociali volti a incoraggiare una risposta della comunità e ad alleggerire le disuguaglianze amplificate dalla pandemia. Probabilmente, a breve termine si renderanno necessarie continue restrizioni, che limiteranno la trasmissione del virus e correggeranno i sistemi inefficaci di risposta alla pandemia, nel tentativo di scongiurare future misure di confinamento. Lo scopo di tali restrizioni è di ridurre efficacemente le infezioni da SARS-CoV-2 a un livello tale da consentire il rilevamento di focolai localizzati e di fornire una pronta risposta attraverso sistemi efficienti e completi di ricerca, esecuzione dei test, tracciamento, isolamento e sostegno che consentano di ripristinare una situazione di semi-normalità senza la necessità di restrizioni generalizzate. La protezione delle nostre economie e il controllo sulla COVID-19 sono legati da un filo indissolubile. Dobbiamo proteggere la forza lavoro ed evitare l’incertezza a lungo termine.

Giappone, Vietnam e Nuova Zelanda, solo per citare alcuni paesi, sono la dimostrazione che una solida risposta della sanità pubblica è in grado di tenere sotto controllo i contagi e di consentire un ritorno alla vita normale, come testimoniano le numerose storie di successo di questo tipo. Le prove sono inequivocabili: il controllo della diffusione del virus all’interno della comunità è il modo migliore per proteggere la società e le nostre economie fino a quando vaccini e terapie di comprovata sicurezza ed efficacia non saranno a nostra disposizione nei prossimi mesi.

Non possiamo permetterci distrazioni che mettano a repentaglio l’attuazione di una risposta efficace; è essenziale agire con urgenza sulla base di evidenze scientifiche."

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