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Ciao mamma, sono depresso


Il Principe

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Il Principe

Mi sa che lo sono. In questo momento lo vedo piuttosto chiaramente: sono depresso. Non ho la formuletta matematica per capire se lo sia davvero - anche perché penso non esista - però dopo essere stato a lunghissimo io stesso scettico, credo me ne debba persuadere, perché dopo tanti campanellini è suonato un campanile intero.

Sono depresso, sono depresso, sono depresso. Sono depresso.

Lo scrivo tante volte perché innanzitutto non lo sa nessuno - salvo un'eccezione - e comunque qualcuno di vicino con cui parlarne non ce l'ho, quindi un po' per sfogo. E poi perché non c'è niente di cui vergognarsi. Nossignore, nulla. Penso non meriti più sensi di colpa del perdere diottrie. Quindi non accetto di sentirmi in colpa per questo. E nemmeno in imbarazzo, anche se in imbarazzo mi mette.

Sicuramente non è la sede - c'è? - per riassumere la mia vita; fatto sta che mi sono svegliato da non molto, dopo un brutto incubo: il testacoda in auto, un classico. E, a proposito di incubi, mi capitano sempre più spesso per poi non permettermi di riaddormentarmi anche dopo poche ore di sonno. Stanotte è successo nonostante le benzodiazepine - che, per chi non lo sapesse, non sono niente di cui impressionarsi, ma anzi un ansiolitico piuttosto diffuso. Mi aiutano a prendere e a mantenere il sonno, di solito.

Quindi eccomi a scrivere qua, perché mi sono ricordato di avere questo spazio su questo forum. Non sto parlando di seduzione, tuttavia spero - ma non auguro - l'argomento possa interessare a qualcuno. Visto il bacino d'utenza del forum e la frequenza epidemiologica della malattia di cui si parla... penso sia molto probabile.

Innanzitutto vi dico perché penso di essere depresso:

Perché sono stanco. Non è stanchezza fisica, ma indolenza generale. Vivo in uno stato di torpore. Il mondo è molto slavato, grigiastro, opaco. I motivi per cui valga la pena starci dentro non te li sai dare, e ti aggrappi in maniera un po' ridicola a sciocchezze quotidiane che in realtà nemmeno ti interessano. Per esempio, io non seguo il calcio, però mi dico "Ehi, su, stasera gioca questo o quell'altro", e poi puntualmente nemmeno accendo la tv per vederlo. Non hai prospettive, vivi in un eterno presente tutto uguale; anche le cose che per gli altri sembrano motivo di gioia per te sono da evitare energicamente. E magari proprio da questa incomprensione gli altri cominciano a vederti strano, e per mia esperienza personale è raro che capiscano il vero motivo, colpevolizzandoti invece, e rendendo così più miserabile la tua condizione.

Mi sono chiuso. Sia fisicamente che metaforicamente. Emblematico è che la settimana scorsa c'è stato un importante evento a cui proprio non sarei dovuto mancare, ma che ho accuratamente mancato nella generale disapprovazione/delusione. Non me ne pento perché ne avevo il terrore, quindi "ben fatto!" a me; non ho disertato una donazione di sangue dopotutto. Siamo in un Paese libero per fortuna. Nel mio caso la scelta era tra il non andare e l'andare a un rito nel quale non avevo alcun ruolo attivo; e dal momento che andare sarebbe per me stato una vera sofferenza, una violenza, ho deciso di non andare perché potevo scegliere. Poi se attorno a me non lo si capisce, non è colpa mia, non trovate? Se un epilettico ha una crisi in pubblico, qualcuno forse gli fa una reprimenda mentre sbava a terra?

Ho allontanato tutti quanti. In questo sono bravo: via ogni social, rubrica telefonica minimale, impostazioni della privacy serratissime, telefono muto offline. Quando viene qualcuno a casa mi sprango in camera. Che può sembrare una reazione ridicola, ma per me - a parte i miei fratelli - ogni persona che entra dentro casa è un intruso insopportabile. E dire che fino a un paio d'anni fa ero anche piuttosto attivo sui network... con un account Instagram perfino... non che mi manchi quel buco infernale ovviamente.

Questi ultimi due mesi nemmeno mi sono allenato. Malissimo, mi dispiace molto questo; devo sforzarmi di rientrare in palestra. Casa mia è diventata come un buco nero e io non ho la velocità di fuga per uscirne.

E poi ci sono anche certi pensieri - diciamo le cose come stanno! - non propriamente fantastici. Sia chiaro, non ho alcuna intenzione di dargli seguito, però l'idea c'è, magari è normale. Tipo: "Ma se mi prendesse un pullman sulla tempia, sarebbe così male? Tutto diventerebbe buio e poi boh, mistero". Il punto è che se non è già "tutto buio" è perlomeno penombra. Non ho niente che mi spinge avanti.

L'unico rimedio sono sempre stati i libri; mi aggrappo ai libri e spesso funziona. Romanzi s'intende. Però ultimamente nemmeno quelli stanno funzionando, o almeno non abbastanza.

Ogni giorno che sorge mi sembra non possa lealmente promettere niente di nuovo rispetto al precedente. Il fiume della vita è diventato uno stagno.

Ecco tutto, credo. Pensavo avrei scritto di più, ma per ora può andare così. Spero di aver azzeccato la sezione, in caso contrario chiedo all'admin di turno di spostare il topic dove sarebbe dovuto andare, o cestinarlo, se lo ritiene opportuno. Io sono dell'opinione simili testimonianze siano abbastanza preziose, perché il problema che affronto è di tante persone, di tanti italiani, quindi male non fa, ché di sicuro non è con la censura che affronti questi problemi. Per intanto, a me ha fatto bene scrivere.

Potrei anche rispondere a determinate domande, ma mi riservo di non farlo. Vi dico fin da subito che non amo le indagini sulla mia vita, scusate.

 

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Eris

Farò la cosa più impopolare del mondo e citerò un passo del vangelo.

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Se ti è rimasta ancora un po' di energia, ancora un po' di rabbia, usala e va alla ricerca di un po' di sapore in persone diverse, in un te stesso diverso. Non c'è niente al mondo che renda il sale salato. 

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Il Principe
2 minuti fa, Eris ha scritto:

Farò la cosa più impopolare del mondo e citerò un passo del vangelo.

Voi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.

Se ti è rimasta ancora un po' di energia, ancora un po' di rabbia, usala e va alla ricerca di un po' di sapore in persone diverse, in un te stesso diverso. Non c'è niente al mondo che rende il sale salato. 

Non è così semplice purtroppo. È veramente stare nelle sabbie mobili ora.

Bella metafora. Però in questo momento non saprei che fare. Il tuo "bionda guerriera, vai" può starci in una guerra ma non nel caso di una persona intrappolata. È frustrante per tutti, chi ha bisogno di aiuto e chi glielo porge, lo so; forse è il lato peggiore dell'affare. 

Ma anche se trovassi la voglia di fare: fare cosa? E poi penso e temo che il problema non sia tanto il fare quanto l'impossibilità di percepire, di provare certe emozioni. Cioè, per mantenere la metafora sensoriale, anche se mi crollasse in testa la casa di Hansel e Gretel non sentirei alcun sapore. 

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sedlex

ma hai capito che la vita è un gioco e che non frega a nessuno se sei depresso o meno?La vita va avanti lo stesso se ti chiudi a riccio,se togli i social,se non vuoi interagire....te lo dico perche io forse ne sto uscendo fuori(forse)....tu sei unico e la tua felicita dipende solo da te stesso non da cio che ti circonda. Scusa la brutalità.

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non sei il solo a provare quelle sensazioni, sappilo.

Il punto è che per tornare a "sentire" devi capire e affrontare quello che ti ha fatto smettere di sentire.

Hai scritto che non ami indagini sulla tua vita, quindi immagino che qui non ti vada di parlarne, ma tu sai cos'è e cosa ti è successo per arrivare a stare così, quindi penso che la via d'uscita sia affrontarla e cercare per quanto possibile di risolvere.

 

Modificato da Alexis2
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Il Principe
5 minuti fa, Edo ha scritto:

Hai già pensato di rivolgerti ad uno psicologo?

Sì ma sono molto scettico. Cioè, innanzitutto sarebbe un costo. Un costo che non potrei permettermi. E non è come far imbiancare casa, che paghi e hai il risultato. È tutto molto incerto.

Ma probabilmente non potrebbe farmi che bene aprirmi e parlarne con uno specialista. Tu hai qualche esperienza - anche non in prima persona - al riguardo?

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Il Principe
4 minuti fa, sedlex ha scritto:

ma hai capito che la vita è un gioco e che non frega a nessuno se sei depresso o meno?La vita va avanti lo stesso se ti chiudi a riccio,se togli i social,se non vuoi interagire....te lo dico perche io forse ne sto uscendo fuori(forse)....tu sei unico e la tua felicita dipende solo da te stesso non da cio che ti circonda. Scusa la brutalità.

Guarda, questi toni non funzionano. Grazie del tentativo ma mi fanno stare solo peggio.

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KeanB

Ciao,

ma c'è un motivo di fondo che ti rende depresso? Perdita/mancanza di lavoro, un amore sfuggito, situazione familiare?

Prova a capire nel profondo cosa ti rende così, una volta che l'hai capito riparti lavorando su ciò che ti provoca queste sensazioni.

Te lo chiedo perché sei stato molto generico e un po' fumoso, dal mio punto di vista.  

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Eris

A me basta passeggiare e pregare.

Ma se non fossi in grado di passeggiare e pregare userei tutto il mio ingegno per usarmi un weekend per conto mio in una località turistica di un posto di cui non me ne frega un cazzo, con persone di cui non mi frega niente, mangiando specialità per cui non ho il minimo interesse. Tanto non potrebbe essere peggio che andare al solito weekend di cui non mi frega niente. 

Da qualche parte un po' di sapore c'è. Promesso. 

 

 

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