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Gioco duro. Amante da trasformare in fidanzata.


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Fireheart

Ciao a tutti.

Sono un PUA che ha a lungo frequentato questo forum con pseudonimo diverso, qui ho imparato l'arte del rimorchio e ora che mi è facile scoparmi una sconosciuta come bere alla fontanella, cerco di più, molto di più.

PREMESSA: purtroppo qualche mese fa è venuto a mancare mio padre, ultimo dei mohicani e mio unico affetto. Era molto malato e da tempo sapevo che quando sarebbe arrivato il giorno, sarei rimasto solo come un cane randagio sulla faccia della terra. Già da tempo mi ero stufato di concedere il mio prezioso tempo (alias cazzo) a una mandria di sciacquette solo per una ennesima scopata, per poi farmi divorare dal vuoto esistenziale, allora mi preparavo al peggio cercando l'amore che mi avrebbe salvato dalla solitudine. La vita mi ha costretto a crescere in fretta e per me le mie coetanee (30 anni) sono delle bimbe, andavo regolarmente con ragazze più grandi di me di almeno 5 anni e più raramente 10+ anni.

Non ho fatto in tempo. La morte di mio padre è arrivata tra capo e collo nel pieno della mia promiscuità, volevo concedermi un ultimo anno di divertimento adulto, e invece sono finito nel baratro della solitudine. Ma la dea bendata mi è venuta in aiuto: proprio in quei giorni viene a farmi visita a casa una ragazza che da piccoli veniva a casa mia per giocare con mia sorella, famiglia sua amici della famiglia mia (quando tanti anni fa ancora esisteva), più grande di me. Per me è il massimo della premessa: una ragazza che già conosce le emozioni del mio passato, corrispondenti alle sue, la stessa epoca, lo stesso vissuto, lo stesso quartiere, ritrovarsi come una macchina del tempo 25 anni dopo, per me che sono nostalgico degli anni 90 poi, è la quintessenza del moglie e buoi dei paesi tuoi. Mi lascia il contatto e con gli occhi mi promette che scoperemo. Va tutto liscio come l'olio, lei mi rivela che ha un ragazzo ma è visibilmente zombificata da una relazione di ormai 12 anni che definire routinaria e muta sarebbe assimilarla al circo orfei, io invevce le faccio vivere le montagne russe, insomma il solito metodo infallibile che tutti noi PUA conosciamo per arrivare dritti a letto, me la scopo come se non ci fosse un domani e lei gode, mi dice che le ho ricordato cosa significa essere donna, emozioni che si era dimenticata, che dal primo momento sono stato un colpo di fulmine in testa e ha deciso "questo me lo scopo" etc.

Se non che già dall'inizio nella sua psiche capto scricchiolii che presto si faranno largo fino a rivelarsi terremoti del 9° grado richter. Lei ha dei condizionamenti dell'educazione potentissimi che la obbligano a "sacrificarsi" per soddisfare qualsiasi richiesta dei suoi genitori cafoni e nevrotici, senza fiatare, cosa che poi per l'appunto la induce a queste fughe emotive come quella avuta con me. Ma sin dal primo giorno il senso di colpa la attraversa come una spada, in modo quasi istantaneo, bastano poche ore dall'indimenticabile amplesso che subito si ritrova lacerata dai sensi di colpa. Mi dice che sono il primo con cui lo tradisce, non so se crederla a giudicare dalla velocità con cui ha deciso di scoparmi.

Io l'ho sempre sostenuta nella scelta di tradire il compagno, che dopo 12 anni stava morendo dentro e che questa "disubbidienza" di tradirlo venendo con me è stata per lei una manna dal cielo, il risveglio della forza vitale. Andando avanti ormai il nostro sesso era diventato vero e proprio amore, insieme toccavamo il cielo con un dito, una goduria mia e sua senza confini, intesa semplicemente perfetta, tanto che a Natale ci siamo scambiati i regali, me la sono scopata nel lettone di casa sua mentre il compagno era a lavoro (e la cosa la gasava da matti) e ogni volta abbiamo fatto l'amore tre volte di fila. Ma comunque vive ancora col compagno. Sentiamo entrambi il rischio che tutto vada a finire male, mi dice che non vuole perdermi e che dobbiamo assolutamente continuare a vederci nel mentre che decide per non interrompere il nostro flusso. Arriva finalmente il giorno in cui decide: l'amore suo sono io, sarebbe andata dal compagno e lo avrebbe mollato, tornando a dormire da sua madre. MA QUI ARRIVA IL PATATRACK. Non ci riesce. Il fottuto compagno, con le sue grandi doti di ammorbatore di vita e avvelenatore di anime, anche se ormai non scopano più, con la tattica passiva-aggressiva dell'orsacchiotto ferito nell'arco di due frasi le fa passare la voglia di lasciarlo. Non lo lascia più e inizia a razionalizzare: "12 anni di relazione sono troppi per lasciarlo ormai, ci sono troppo affezionata, sono confusa" etc.

Continuo a martellarla, ma sento che le inizia ad andare seriamente in pappa il cervello. In un sabato sera decisivo, lei mi informa che il fidanzato vuole uscire solo con gli amici e perciò finalmente possiamo uscire insieme di sabato. Ma abbiamo passato tutte le ore a nostra disposizione a fare sesso, anche perché era inverno e faceva freddo. Forse è stato il mio primo grave errore, l'avrei dovuta portare a farci una pizza come fossimo fidanzati normali, e non rimanere a scopare per ore come animali. Ma era amore anche quello: post orgasmo siamo rimasti abbracciati, anzi incollati, 6 ore di orologio senza accorgercene. Ma proprio quella volta, la più intensa e desiderata, la mattina successiva crolla tutto e sente il bisogno di chiamarmi alle 9:00 per dirmi che ormai i sensi di colpa la dilaniano e ci dobbiamo distaccare.

Non ci credo, vado su tutte le furie. Da che doveva mollare lui, sta dicendo di mollare me. Io sono un tipo focoso che non ha remore ad avviare una rissa in autobus se qualcuno mi tocca e risponde male, allora a quella richiesta, arrivata così stronzamente dopo la sera in cui ci eravamo scambiati più affetto in assoluto, mi è partito l'embolo.

 

E QUI VENIAMO AI MIEI ERRORI.

 

Purtroppo devo ammettere che pur essendo un maestro rimorchiatore, non so andare oltre. Per una vita le donne le ho sempre prese e poi buttate via, non mi sono mai premurato di tenermele. Non ho mai avuto una storia lunga e ho fatto l'errore di continuare ad applicare schemi da rimorchio, ovvero da attrazione mordi e fuggi, ad una storia che invece volevo far diventare una LTR. Un rischio enorme visto che senza il ricatto finale del "non me ne frega un cazzo", nel campo delle frittate roteanti le donne ci sovrastano (se non altro perché non si vergognano minimamente di rifugiarsi in frasi senza senso quando si ritrovano all'angolo).

Nel vortice delle emozioni, il massimo che sono riuscito a fare è stato giocare sporco. Sapendo che lei è una crocerossina, mi sono fatto venire una sincope, le ho detto che avrei smesso di mangiare, che mi sarei suicidato per la solitudine e ho smesso di risponderle al telefono. Lì per lì ho pensato che era elevatissimo il rischio di "inzerbinarmi come un viscido" e quindi abbassare il mio valore, ma ho vinto la scommessa. Si è precipitata a casa credendo che stessi per morire, mi ha cucinato e dato da mangiare, abbiamo rifatto l'amore. Ma si è rivelata di breve termine: daccapo riparte la tiritera, il giorno dopo mi ripete che è dilaniata dai sensi di colpa e dobbiamo distaccarci. Continuiamo così per un po' di altre volte, lei continua a comportarsi nei miei confronti come una crocerossina, ma non ha il coraggio di assumere decisioni per sé ed il ricatto della "sua vita a casa sua" la scoraggia da qualsiasi tentativo di scombussolare la sua routine.

 

Inizio a rompermi il cazzo e così cedo, le dico va bene, facciamo questo minchia di distacco. Inutile dire che subito dopo ci siamo limonati per 20 minuti, alla fine le sono venuto in bocca copiosamente e come al solito da grande porca quale è non si è risparmiata di sfruttare il fatto che fosse tutta sporca per sporcare pure me. Insomma a letto siamo due animali, ma il mix di paura, angoscia, indecisione, ma soprattutto l'assoluta determinazione nell'evitare qualsiasi forma di sofferenza o dolore, la tiene ancorata a quello zombie che si ritrova da 12 anni. Per inciso, era già da molti anni che non lo amava più e per cercare di rivitalizzare la sua relazione, 6 anni fa ha fatto la grandissima cazzata di comprare insieme una casa. Lei mi dice che ha paura di perdere tutto, quella è la sua casa, lì ha le sue cose. Le rispondo - sbagliando - che sta prendendo in giro il suo compagno e se non lo ama più dovrebbe liberarlo per consentirgli di trovare un'altra donna che stia meglio con lui. Allora per tutta risposta razionalizza e inizia a credere che forse potrebbe amarlo di nuovo chissà che le cose non cambino. Però continua a cercare sempre e solo me. Inizio a sentirmi discretamente il suo punching ball, si diverte a farmi tentennare. Così imparo ad averle concesso di aprirsi prima di mollare il compagno.

 

Ma la psicologia si infittisce. Ormai mi diviene chiaro che i suoi genitori le hanno insegnato un rapporto di amore basato sulla "smerdazione reciproca" ovverosia io butto merda su di te, tu butti merda su di me e in questa apoteosi di immondizia ci amiamo. Not my style, thanks. Le dico che deve superare questo difetto, ma è più forte di lei. La sua bassa autostima, unita alla stronzaggine inconscia ereditata dai genitori, crea un mix letale. Mi cerca mattina e sera, mi scrive, mi sostiene, per poi prendermi a sberle e fare finta di non averlo fatto. Mi dice che resterà col compagno anche se non lo ama, che farà di tutto per cambiare il loro rapporto perché torni a funzionare, che mi devo preparare all'eventualità che non lo lascerà mai, che devo essere felice senza di lei. Poi però dice che se lo lascia di sicuro non ci si rimette più. Le faccio notare che probabilmente anche il suo compagno ha un'amante visto che ogni tanto sparisce di sabato o domenica, mi risponde candidamente "è probabile" fregandosene. Mi sembra evidente che sia tutto un gioco al massacro. Allora cambio tattica, quando le elenco le infinite possibilità che ho di farmi scopate occasionali, va su tutte le furie, si ingelosisce per poi dirmi che devo tenermi queste cose per me.

Un giorno mi sono stufato e le ho fatto 48 ore di total freeze in cui l'ho gestita come un burattino, l'ho mandata ai pazzi e quando le ho riaperto la porta per lei è stato come aver scampato la morte. Mi dice "sei uno che ci sa fare con le donne" però poi riparte coi soliti comportamenti. Sembra quasi voler provocare una mia reazione scomposta per poi godersi discussione e riappacificamento.

Insomma ha degli evidenti problemi di emotività che la portano a chiudersi costantemente in un vicolo cieco, in cui razionalizza tutto il possibile e anche l'impossibile per evitare accuratamente qualsiasi tipo di scelta. Per ora ci sentiamo solo telefonicamente. Dice che sono l'unico che la capisce, l'unico con cui si apre, ma io non riesco a fare a meno di sentirmi l'amichetto del cuore, cosa che non voglio minimamente essere e perciò mi ribello, ma appena esce il discorso del lasciarsi col compango mi risponde "Non voglio parlare di questo" "ti prego" "dai" etc. Ci stiamo inceppando in una relazione tossica e lo sta facendo apposta, inconsciamente. Ha capito perfettamente che con le donne ci so fare e ha sviluppato una precisa tecnica con cui sta accuratamente sabotando il nostro rapporto e il nostro amore.

Ma così fa solo del male a me e a se stessa: pur di non evolversi, sceglie l'infelicità di un rapporto decomposto e di restare attaccata ai genitori cafoni. Afferma volitivamente di voler restare a 6 anni di età e non fare mai scelte. Poi ogni volta che ci vediamo non riusciamo a trattenere l'animale e scopiamo come conigli, ci amiamo davvero, io sono la sua luce. Proprio per questo istintivamente scappa. Allora pur di non amare arriva a farsi e a farci tutto questo. Dice che non scoperemo più ma continua a telefonarmi dalla mattina alla sera per verificare come sto, se la solitudine non mi sta uccidendo. Proietta su di me qualsiasi suo fantasma, qualsiasi sua mancanza emotiva. E intanto nelle telefonate viene fuori il suo letamaio emotivo e io divento l'esclusivo bersaglio di tutte le secchiate di merda che si è tenuta accatastata in magazzino per decenni, tra padre assente, madre rompicazzo, fidanzato paesano e coglione. Io più che alternare risposte a muso duro e toccanti sviolinate, con pizzichi di boyfriend destruction (questa credo sbagliata in quanto ormai non sto più in fase di rimporchio) non so che fare, e continuiamo a dilaniarci. Glielo faccio notare e si dispera per i sensi di colpa, dice che lei sbaglia qualsiasi cosa faccia, quindi si chiude per non fare del male a tutti, addirittura piange copiosamente, ma non si rende conto che si sta sabotando da sola perché non conosce oppure ignora volutamente i propri mostri.

Io non so che fare soprattutto perché ho sempre sostenuto che le donne non vanno capite, vanno direttamente scopate. Ma come dicevo all'inzio, ora sono solo sulla faccia della Terra, vorrei la donna che amo al mio fianco tutti i giorni, come fidanzata, e non solo a rate, come amante. Questo è il problema.

 

La partita è in corso. L'obiettivo è indurla a mollare quell'idiota e farla venire a vivere a casa mia. Se vi va, divertiamoci insieme a crackare i suoi condizionamenti.

Per me è importante riuscirci, non troverò mai più una donna con cui al contempo vivere una passione così intensa e allo stesso tempo condividere così precisamente il nostro passato, i nostri gusti, il nostro vissuto. Non ho intenzione di prendermi una qualsiasi pur di accasarmi. Come la recupero sta situazione? Se me la gioco bene sento che ce la posso fare. Le piaccio e la faccio godere. Ma non devo più consentirle di usarmi come suo personale anti stress finché non si è mollata col compagno. Consigli?

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ciccioman333
2 ore fa, Fireheart ha scritto:

,io invevce le faccio vivere le montagne russe, insomma il solito metodo infallibile che tutti noi PUA conosciamo per arrivare dritti a letto,

Quale e' sto metodo infallibile?

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Kaja

Ciao @Fireheart innanzi tutto mi dispiace per la tua perdita.

Tutta questa situazione, secondo me,  nasce da quel lutto che non riesci ad elavorare. Una mancanza nella tua vita che non riesci a superare, lo è stata anche per me e lo è ancora, quando un genitore è così importante ...

Come una barca con un piccolo foro nello scafo, sembra nulla all'inizio e decidi di continuare il viaggio ma l'acqua, anche se poca alla volta, entra e ti porta sempre più giù.

Lei, vista così, è la donna più sbagliata che ti poteva capitare nel momento in cui in tuo cuore era più vulnerabile.

Io non sono PUA, non sono un uomo, non so come si passa da essere uomo affascinante ad essere l'uomo ideale per una LTR. Una cosa so per esperienza che per partire con il piede giusto in una relazione bisogna essere sullo stesso piano emotivo, volere le stesse cose. 

Mi fa piacere che tu abbia avuto una bella vita ricca di avventure e che tu sappia soddisfare una donna ma ora hai la tua "falla" da riparare non puoi aggrapparti alla prima scogliera che vedi ... ti porterà a fondo perché hai troppo bisogno di sicurezza e ci sbatterai contro.

Hai bisogno di un porto per riprenderti un po' di stabilità emotiva.

Lei è vincolata con la testa e con tutto il resto da un'altra parte è evidente. 

Quello che le hai dato le piace e le manca evidentemete nella relazione che ha con l'altro ma se è abbastanza lo scoprirai solo andandotene. Probabilmente, in un mondo ideale, vi avrebbe scelti entrambi perché apparentemente vi compensate.

Lei, come hai elencato tu, di legami ne ha messi giù moltissimi negli anni e non ha intenzione di reciderne nessuno.

Se aspiri ad una LTR con una donna non deve essere per fuggire dalla solitudine.

Devi essere TU un porto sicuro, ispirare stabilità ed equilibrio per accogliere lei, per essere più saldi insieme. K.

 

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EdivadMIR
2 ore fa, ciccioman333 ha scritto:

Quale e' sto metodo infallibile?

il bel faccino 😂

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Carlos88

Mentre leggevo il tuo post mi è venuto in mente un bambino di 5/6 anni innamorato della bimbetta coetanea.

Se non risolvi quel bisogno che hai dentro, il terrore della solitudine, queste saranno le conseguenze.

Puoi anche continuare a flirtare con una tanto problematica (ma lo sei altrettanto tu), ma non farà altro che peggiorare la situazione di entrambi.

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Fireheart

Ragazzi gentilmente evitiamo di scrivere ovvietà come nexta e simili, se avessi voluto nextare ci avrei messo zero secondi a farlo.

 

Ovviamente ho dovuto fare una sintesi dei problemi e limitarmi sui lati positivi, altrimenti usciva un romanzo non un post. Che io in questo momento sia bisognoso di affetto non c'è dubbio, ma non sono mica un pupo di pezza, ho sentimenti e quello che mi chiedete è sostanzialmente di trasformarmi in un trapano. È vero che soffro di solitudine, ma come il 99% degli uomini e donne adulti, sposati e non sposati. Sono perfettamente in grado anche di rimanerci nella solitudine, ecco perché non credo sia un problema per questa relazione, che tra l'altro si baserebbe sul presupposto forte della comprensione reciproca. E non sono d'accordo sul discorso bimbi, è risaputo che innamorarsi significa tornare piccoli con le emozioni. È bello per questo e io l'ho fatto apposta a "perdere" il controllo o meglio lasciarmi andare, dato che mantenerlo non mi dà più nulla di nuovo.

 

IL PROBLEMA È UN ALTRO e non sono io, che sono pronto semplicemente a transizionare definitivamente all'età adulta.

 

Il problema è che lei è consciamente troppo buona, inconsciamente troppo stronza.

 

consciamente : non ha un briciolo di narcisismo se non come retaggio antico dai genitori emotivamente scarsi, non ha bisogno del provider perché guadagna bene mensilmente (anche se ovviamente non si prenderebbe un mantenuto), ha un cuore grandissimo e non c'è bisogno di chiederle aiuto due volte, quando non si lascia trascinare sa amare in modo totale è bellissimo, Sarà secondo me una grande mamma (che io non ho avuto) ed è anche bellissima.

 

 

inconsciamente : è completamente preda del narcisismo altrui, in misura totale dei genitori e del compagno, in piccola misura anche mio e lo dico con rammarico perché sono stato obbligato per non perderla. Lei si è precipitata tra le mie braccia per scappare da quell'inferno. Mi racconta che piange di notte da sola per non farsi sentire dal compagno. Che razza di uomo di merda è?

 

allora perché  non lo manda a quel paese con un calcione? Perché purtroppo sono uniti nella patologia e attraverso lui rivive il trauma del padre assente. Parimenti evita il mio incondizionato amore verso di lei e il suo "condizionato" amore verso di me per paura sia di scegliere, sia si rimanere fregata. Mi ha fatto una testa così sull'avere paura che io con le mie doti le metta le corna appena possibile, l'ho rassicurata mandando a cagare cinque scopamiche negli ultimi due mesi, allora ha smesso di lamentarsi di questo e ha iniziato a far girare la frittata con pensieri illogici pur di razionalizzare.

È incastrata. Con me sarebbe felice, così resta infelice. Ha troppi lati positivi per mandarla a cagare come una squinzia qualunque. Io anche con lei sarei felice se si libera di quel paracarro. Non hanno una foto insieme! Una! In dodici anni !

 

Il suo corpo urla di voler stare con me, la sua testa la fotte e la fa soffrire.

 

vi ho chiesto aiuto semplicemente per capire come funziona meglio una relazione di questo tipo rispetto al rimorchio normale, come scassinare la sua patologia, come schiarirle le idee. Come liberarla e come liberarmi. Libertà è scelta consapevole, prigione è scelta inconsapevole, e io consapevolmente ho scelto lei

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Fireheart

Mi ha appena scritto:

 

"tu per me sei speciale e sempre lo sarai... Il problema non sei tu. Io sto affrontando una crisi di un rapporto lungo e non so se si risolverà oppure no, ma lo devo capire bene, perché altrimenti sarei infelice. In un modo o in una altro. Devo leggermi bene dentro e capire se c'è ancora qualcosa, nonostante tutto.. per me è molto importante essere lucida. Tu non c'entri nulla.."

 

 

 È prigioniera di quell'imbecille. 

Si ostina a credere alla favola che  dopo 12 anni di decomposizione avanzata le cose per magia cambino a suo piacimento .

Lucida non lo sarà mai perché non ha gli strumenti interiori per difendersi dai narcisisti.

 chiedo aiuto alle amiche? Fanno il tifo per me.

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ArmandoBis

Mi dispiace per la tua situazione, che è sicuramente difficile.

Purtroppo la soluzione non c'è.

Hai analizzato molto bene i meccanismi psicologici e il contesto, e vedi anche tu che non ci sono grossi margini.

È, rovesciata, la situazione di molti uomini sposati che promettono, spesso in buona fede, di lasciare la moglie. Ma continuano a rimandare.

La differenza è che lei non ti ha fatto una simile promessa, ma per il resto siamo lì.

L'unica soluzione sarebbe un taglio netto, cioè entrambi vi mettete insieme cambiando però nel contempo città e ambiente.

È un rischio enorme, gigantesco, ma sono proprio le persone in grado di assumersi rischi del genere che possono farcela. Gli altri no.

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Fireheart

Sono d'accordo con te.

 

un lumicino di valida speranza c'è. Sono riuscito a convincerla abbastanza facilmente ad andare da un terapeuta fortissimo che l'ha già presa in castagna. Il coraggio di fare questo passo ce l'ha avuto ma per ora dopo quattro sedute l'unica persona con cui ha fatto cambiamenti sono io. Con me riesce perché le apro la porta del dialogo, con chi invece se lo meriterebbe non ci riesce.

Per ora posso solo sbatterle la porta in faccia ogni volta che proietta su di me i suoi problemi con compagno e genitori. Cercherò di avere pazienza. Vorrei prendere un lancia missili e sistemare tutto.

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