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Non so più come uscirne


AndreaDrew

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AndreaDrew

Salve ragazzi. In passato aprii un thread riguardo la mia vita lavorativa ed oggi torno qui con un piccolo aggiornamento con l'aggiunta di ulteriori interrogativi per guardare prospettive alternative o valide a quello che mi passa per la testa.

Parto spiegando la mia situazione. Lavoro come magazziniere da poco più di due anni in azienda, una grande realtà privata che possiede più centri vendita in l'Italia. Tra le varie sedi ho la ''fortuna'' di essere presente in quella centrale, in cui lavorano, tra ufficio e magazzino, 15 dipendenti. Dico fortuna perché questo mi da la possibilità di avere a che fare tutti i giorni con i miei titolari, umanamente bravissime persone, che però poco soddisfano l'ambito retributivo.

Quando cominciai in azienda ero molto positivo, in quanto la mole di lavoro attribuita allo stipendio recepito era ottima. Non mi potevo lamentare di nulla, se non di un dettaglio contrattuale, essere designato come lavoratore part time e non full time come invece è la realtà.

Con il passare del tempo però le cose sono cambiate e se da un lato non mi ero mai posto la pretesa di uno stipendio o una posizione contrattuale migliore, dall'altro la mole lavorativa iniziò ad aumentare vertiginosamente fino a di fatto rendere frustranti le operazioni lavorative. Insomma eravamo e siamo tutt'ora due dipendenti di magazzino che devono gestire una mole di merce e preparazione molto grande. Rispetto a prima l'azienda è cresciuta ma.. di conseguenza non è cambiato nulla nelle mie tasche. Fuori orari costanti, extra non pagati..

Tutto ciò mi ha portato ad oggi, ad una frustrazione personale incredibile e se continuo a lavorare dove sono non è certo per amore del luogo ma per una certezza contrattuale che perlomeno mi assicura la copertura di mie spese personali.

Quest'anno, dopo aver pensato tanto, ho deciso di prendere in mano la situazione e mi sono presentato dal mio titolare per chiedergli di prendere in considerazione un aumento di stipendio. Tutto ciò è stato chiesto a fine gennaio, in quanto a febbraio avrei ricevuto lo scatto contrattuale.

Nel brevissimo colloquio avuto, mi è stato semplicemente risposto ''si, non preoccuparti'' in quanto a giorni si sarebbe presentato il commercialista per altre questioni aziendali. Non abbiamo neanche parlato di cifre perché non ho avuto la presunzione di chiedergli una cifra che sarebbe potuta sembrare ''esagerata'' nonostante non avrei chiesto di certo il mondo.

Al colloquio con il commercialista il mio titolare era assente e tutto ciò che mi sono sentito dire è stato ''Da questo mese in poi avrai un aumento in busta paga di 50 euro. Percepivi 780 euro, quindi con questi 50 euro con l'aggiunta degli 80 di Renzi, arrivi a 900 euro. Soddisfatto?'' 

Non potete immaginare la delusione e l'amarezza che mi ha assalito. Nessun cambio contrattuale, nemmeno un arrotondamento a mille euro. Il tono con la quale poi ha messo in mezzo gli 80 euro di Renzi, soldi che mi sono dovuti e non di certo dati dall'azienda mi hanno fatto imbestialire. 

Sono in questa azienda da poco più di due anni e sento di non farcela più a reggere i ritmi che sono completamente diversi da quelli con la quale iniziai e non sono neanche soddisfatto contrattualmente. Due anni per 50 euro.

Ho cercato altro senza successo, in quanto le realtà presenti nelle mie zone pretendono la disoccupazione. Se hai già un contratto se la filano. Non ho la possibilità di lasciare il mio lavoro e tornare dipendente dai miei genitori.

Mi sento in una situazione di stallo, legato ad una posizione lavorativa che non mi fa crescere né culturalmente apprendendo altro né dandomi soddisfazioni pecuniarie. Non sò se tornare a studiare all'università tramite una telematica e sacrificare parte dello stipendio per una laurea, non sò se sbattermi per cercare altro qui (cosa che ho già provato). Sono nel pallone.

Mi trovo in quel momento della vita nella quale mi dico ''Non voglio finire costretto a vivere una vita del genere per sempre''. Ho ancora il tempo per riprendere in mano la situazione ma non ho idea di cosa fare, come fare. Mi sento perso e costretto a continuare sacrificandomi in questa maniera. Ho bisogno di capire in cosa investire i soldi che ho per arrivare ad una situazione migliore di questa e smetterla di sperperare in cose inutili.

Vi ringrazio di essere arrivati alla fine e per i consigli!

 

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Carlins

Consigli concreti purtroppo non ne ho, anch'io ho fatto lavori più o meno umili qua e là, in special modo nella piccola ditta di mio padre, dove è sempre meglio che stare "sotto padrone" per carità, ma gli stimoli mancavano.

Mi sono rimesso a studiare dopo un miglioramento personale (in realtà è come se avessi iniziato, dato che ho vissuto fino ai 22/23 anni completamente allo sbaraglio in ogni ambito), e ora mi ritrovo ad aver concluso gli esami di un master in inglese con 6 mesi d'anticipo, e sto facendo un tirocinio in ambasciata italiana a Yangon, Myanmar, dove tra l'altro sono rimasto bloccato data la situazione globale, ma questa è un'altra storia.

Per ora mi sta dando moltissime soddisfazioni personali, ma il bello verrà una volta laureato, è lì che si fa tosta per davvero, dove si dovrà combattere per un tozzo di pane.

Di sicuro in un modo o nell'altro devi riuscire a cambiare rotta, cambiare datore di lavoro o iniziare l'uni cambia poco, devi dare una brusca sferzata alla tua vita, e lo devi fare in maniera energica.

Consistency, questa è la parola che ti devi stampare bene a mente, qualsiasi scelta tu decida di effettuare.

In bocca al lupo!

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Back Door Man

Non esiste la macchina del tempo altrimenti, suppongo che avresti parlato diversamente al principale.

IMO sei stato troppo generico, non hai specificato che volevi il riconoscimento del full time. Hai chiesto, lui ha detto di non preoccuparti, e poi ti ha preso per il culo.

Ammetto che una risposta pronta non ce l'hai avrei avuta nemmeno io che ho 50 anni. Con la battuta su Renzi ci sarei rimasto di merda e incazzato 5 minuti dopo. O 10. Comunque troppo tardi.

La risposta sarebbe dovuta essere NO. E non avrebbe risolto.

Tornare coi tuoi no.

Però un discorso col tuo principale lo potresti fare. Se non lo fai è perché temi ch ti licenzi, suppongo.

________

Non ho neanche voglia di commentarli certi argomenti.

Se non hai paura di essere licenziato facci un discorso.

Poi guardati intorno, cerca altri lavori. Tutte cose che sai già da solo.

Dicono che all'estero non facciano così... ma da qui, into o stivale, senza provare veramente pare na barzelletta.

Comunque la noia uccide, lo stress pure, l'insoddisfazione fa cascare i coglioni per terra.

Per cui sei in pericolo. Pericolo salute fisica e mentale. Fai qualcosa, vedi tu cosa. Se ci pensi ci sono sicuramente cose che puoi fare.

Anche bucargli le gomme del'auto risolleva il morale. Provare per credere. Ma non devi fare solo quello.

Che Marx sia con te.

 

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Altra strada: in azienda non ci sono mansioni che potrebbero essere ottimizzate e con cui potresti avere un po' di argomenti dalla tua? Non devi essere vago comunque ma essere chiaro sui termini che vorresti mettendogli anche sotto al naso quello che porti

Altra domanda: in cosa sei bravo?

Comunque in tutta onestà: dopo sti mesi, a meno che non siate rimasti attivi, mi sa che il principale ti scaraventa dalla finestra se gli vai a chiedere un aumento e un po' lo capisco 

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