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Come gestire un'amica pesante


lisbeth

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lisbeth

Scrivo per chiedere suggerimenti riguardo un'amica con la quale sta diventando davvero difficile ogni forma di contatto. Lei fa parte di un mio gruppo di amiche (siamo  5) da poco più di un anno. E' una persona abbastanza spiritosa e socievole, ma purtroppo ha dei problemi di salute importanti, anche sconnessi tra di loro, dai quali non riesce a cavar piede. L'amicizia si vede nel momento del bisogno...ma fino a che punto? Usa le persone come valvola di sfogo dei suoi dispiaceri, condividendo ogni dettaglio delle sue disgrazie in termini di salute e di uomini (che si allontanano velocemente da lei per non farsi coinvolgere in questa situazione pesante).

Ogni volta che ci sentiamo, anche in gruppo e anche in occasione di un compleanno non suo, lei finisce per raccontarci la sua storia e noi stiamo lì ad ascoltarla, senza saper che dire tra un "mi dispiace" e un "speriamo che le cose vadano meglio". Se provi privatamente a farla ragionare e a sdrammatizzare, capita spesso che lei rimanga stizzita perchè <tu non puoi capire che situazione sto vivendo!>

una volta era attaccata a una mia amica in particolare e con la quale si sentivano in privato...poi lei probabilmente l'ha un po' smollata e adesso si è avvicinata più a me. A me dispiace davvero che stia male (perchè la sua salute è davvero un po' precaria), ma come ci si dovrebbe comportare?

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PapuPetagna

Innanzitutto secondo me non bisognerebbe chiedersi come ci si debba comportare, bensì se vogliamo portare avanti un determinato rapporto o meno.

Da quello che scrivi sembrerebbe che nonostante vi impegnate ad aiutarla, allo stesso tempo vi sentiate impotenti di fronte al malessere di questa ragazza. Questa però è la vostra campana, per darti una risposta più accurata bisognerebbe sentire anche la sua. O semplicemente non c’è feeling tra di voi e magari non la state aiutando come lei vorrebbe.

Ad ogni modo la volontà di superare un momento di grossa difficoltà come un problema di salute, un lutto, un licenziamento, ecc.. deve partire direttamente dalla persona in questione. Tu puoi solamente indirizzarla. Prova ad individuare le qualità di questa persona (dovranno pur esserci) e cerca di coltivarle per farla migliorare.

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Non un'amica stretta ma mi è capitato un caso così, non credo ci si possa fare niente, con tutta la pazienza, buona volontà e comprensione non ne cavi comunque niente se non parte da loro, stare accanto a persone simili crea dell'effettivo malessere e per me meglio allontanarsi, avrebbe bisogno di andare da un terapista per imparare che non è un modo corretto di interagire 

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Back Door Man
18 ore fa, lisbeth ha scritto:

Scrivo per chiedere suggerimenti riguardo un'amica con la quale sta diventando davvero difficile ogni forma di contatto. Lei fa parte di un mio gruppo di amiche (siamo  5) da poco più di un anno. E' una persona abbastanza spiritosa e socievole, ma purtroppo ha dei problemi di salute importanti, anche sconnessi tra di loro, dai quali non riesce a cavar piede. L'amicizia si vede nel momento del bisogno...ma fino a che punto? Usa le persone come valvola di sfogo dei suoi dispiaceri, condividendo ogni dettaglio delle sue disgrazie in termini di salute e di uomini (che si allontanano velocemente da lei per non farsi coinvolgere in questa situazione pesante).

Ogni volta che ci sentiamo, anche in gruppo e anche in occasione di un compleanno non suo, lei finisce per raccontarci la sua storia e noi stiamo lì ad ascoltarla, senza saper che dire tra un "mi dispiace" e un "speriamo che le cose vadano meglio". Se provi privatamente a farla ragionare e a sdrammatizzare, capita spesso che lei rimanga stizzita perchè <tu non puoi capire che situazione sto vivendo!>

una volta era attaccata a una mia amica in particolare e con la quale si sentivano in privato...poi lei probabilmente l'ha un po' smollata e adesso si è avvicinata più a me. A me dispiace davvero che stia male (perchè la sua salute è davvero un po' precaria), ma come ci si dovrebbe comportare?

Non è una dinamica sana.

E' uno dei casi classici contemplati dalla psicologia.

Il soggetto usa i suoi malesseri per ottenere attenzione dal gruppo che non può far altro che compatirla.

Ricavandone in cambio fastidio e malessere e senso di impotenza.

E' inutile che ti dia una risposta più dettagliata. E non ne sarei capace. Dovrei andare a ripassare certi testi.

Basta che tu faccia una ricerca in rete e avrai la risposta.

Non c'è un modo giusto di comportarsi, se non quello di "eseguire lo scarto" (vedi Triangolo di Karpman - Psicologia).

QUI la pagina di Wikipedia dedicata al Triangolo di Karpman. E' in inglese. La voce corrispondente in italiano non esiste. Ma se fai una ricerca per parole chiave trovi anche la spiegazione in italiano.

Oltre al Triangolo suddetto ci sono altri concetti di psicologia che fanno da corollario. La risposta vera e propria te l'ho data nelle prime 4 righe del mio intervento.

Hope it helps.

Modificato da BackDoorMan68
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lisbeth
Il 18/4/2020 alle 05:38 , BackDoorMan68 ha scritto:

Non è una dinamica sana.

E' uno dei casi classici contemplati dalla psicologia.

Il soggetto usa i suoi malesseri per ottenere attenzione dal gruppo che non può far altro che compatirla.

Ricavandone in cambio fastidio e malessere e senso di impotenza.

E' inutile che ti dia una risposta più dettagliata. E non ne sarei capace. Dovrei andare a ripassare certi testi.

Basta che tu faccia una ricerca in rete e avrai la risposta.

Non c'è un modo giusto di comportarsi, se non quello di "eseguire lo scarto" (vedi Triangolo di Karpman - Psicologia).

QUI la pagina di Wikipedia dedicata al Triangolo di Karpman. E' in inglese. La voce corrispondente in italiano non esiste. Ma se fai una ricerca per parole chiave trovi anche la spiegazione in italiano.

Oltre al Triangolo suddetto ci sono altri concetti di psicologia che fanno da corollario. La risposta vera e propria te l'ho data nelle prime 4 righe del mio intervento.

Hope it helps.

Thanks! Conosco in maniera un po' blanda l'analisi transazionale, colgo l'occasione per approfondirla.

Dovrò pur fare qualcosa perchè a volte, ammetto, ho come la sensazione che lei esasperi la sua condizione. Non metto in dubbio che lei purtroppo stia male, eppure mi viene da farmi domande forse un po' scomode parlando di un rapporto di amicizia. Sono domande che non posso condividere con le altre amiche del gruppo perchè lo troverei un po' sleale e manchevole di buonsenso.

 

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15 minuti fa, lisbeth ha scritto:

non posso condividere con le altre amiche del gruppo perchè lo troverei un po' sleale e manchevole di buonsenso.

Per me qui sbagli, che rapporto di amicizia sarebbe? 

Non parli per parlare male ma per condividere un'impressione, che può essere giusta o sbagliata, potrebbero smentirti o farti vedere la cosa da un'altra prospettiva visto che la vivono anche loro ed eventualmente trovare una soluzione

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lisbeth

Ho già seminato zizzania con un'altra ex amica dentro un gruppo provocandone la rottura, reduce da quell'esperienza mi viene da trattenermi. Sento che potrei creare casini diventando la persona falsa che parla alle spalle, ed è una cosa abbastanza deplorevole

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lucerosa

Quando inizia con le sue lagne cambia discorso, non alimentare l'argomento o smetti di rispondere dicendole che hai qualcosa da fare. 

Non siamo i bidoni della spazzatura altrui. 

Va bene ascoltare, appoggiare una persona che sta male ma se questa cosa diventa recidiva, l'altra persona non fa nessuno sforzo per comprendere o migliorarsi ma anzi ricerca sempre attenzioni, si inizia a star male e percepirne la pesantezza, è l'unica via da seguire. 

 

 

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9 minuti fa, lisbeth ha scritto:

Ho già seminato zizzania con un'altra ex amica dentro un gruppo provocandone la rottura, reduce da quell'esperienza mi viene da trattenermi. Sento che potrei creare casini diventando la persona falsa che parla alle spalle, ed è una cosa abbastanza deplorevole

Dipende da come avevi gestito la cosa e da chi avevi davanti ma vedi tu ovviamente, conosci tu i tuoi polli, potreste assecondare e basta e cambiare discorso, per esperienza ti dico che potrebbe finire che la escludiate con spontaneità, ad una certa è fisiologico

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Back Door Man
1 ora fa, bruni ha scritto:

Per me qui sbagli, che rapporto di amicizia sarebbe? 

Non parli per parlare male ma per condividere un'impressione, che può essere giusta o sbagliata, potrebbero smentirti o farti vedere la cosa da un'altra prospettiva visto che la vivono anche loro ed eventualmente trovare una soluzione

Non tutti sono in grado di capire certi messaggi o concetti. Il rischio che lei non venga capita è alto. In più, oltre a non essere capita molto probabilmente gli arriverebbe uno shitstorm da parte del gruppo, innescato dalla non capente.

IMO fa benissimo a non parlarne con le amiche, oltre al fatto che @lisbeth ha già valutato la situazione e ne ha concluso che non è il caso di farne questione col gruppo.

Detto questo passo la palla a te e a lei. Non sono Dio, posso sbagliare.

Spiega la cosa, eventualmente: come la metti col rischio shitstorm?

Modificato da BackDoorMan68
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