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Are Sicilians minchia's heads? A preliminary inquiry.


ArmandoBis

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ArmandoBis

I siciliani sono teste di cazzo?

Perché no?, visto che lo siamo tutti, da qualsiasi regione di Italia proveniamo.

Il punto è che, qualora siano teste di cazzo, lo sono per motivi loro e non certo per quelli che gli vengono ascritti da semore.

Insomma, la solita litania sul sud arretrato, classe dirigente inadeguata, assistenzialismo, clientelismo, parassitismo e con l'aggravante che in più là c'è la mafia e i siciliani non sono stati o capaci o abbastanza coraggiosi da opporvisi.

A questa penosa lamentatio che mi sono dovuto sorbire fin dall'adolescenza dai professori del liceo che frequentavo, io contrappongo un altro ragionamento.

Sono quindi partito da questo semplice assunto: le differenze regionali, nord-sud, est-ovest, ecc. ecc., ci sono più o meno in tutto il mondo. Non è che vi sono dei meccanismi immanenti al processo di crescita economica che sono all'origine di questi divari? 

Certo che questi meccanismi esistono, come esistono quelli contrari, solo che i primi sono prevalenti.

Allora facciamo un semplice confronto, Italia e Stati Uniti.

Anche oltreoceano ci sono stati ricchi e stati poveri, guarda caso concentrati nel sud.

Che tipo di divario ci dobbiamo aspettare fra i due gruppi di regioni italiane e di stati americani?

Io mi aspetterei che il divario sia maggiore fra le regioni italiane, da un lato perché le regioni italiane più povere sono quelle dove comanda la criminalità organizzata, dall'altro perché l'emigrazione interna è uno dei meccanismi riequilibratore delle disuguaglianze, e benché anche l'Italia ha una storia di migrazioni interne molto rilevanti, negli Stati Uniti questo meccanismo è permanentemente all'opera grazie all'emigrazione interna. Specificherò le ragioni nel prossimo post, nel quale riporterò i dati. Stay tuned.

(continua)

Modificato da ArmandoBis
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ArmandoBis

Dunque, stavo dicendo che negli Usa lo spostarsi da uno stato all'altro in cerca delle migliori opportunità di lavoro è un comportamento abbastanza diffuso. La densità di popolazione, molto più bassa della nostra, facilita molto gli spostamenti, sia degli impianti produttivi che delle persone. Le aziende sono costantemente alla ricerca del mix ottimale fra qualifiche professionali reperibili in loco e convenienza fiscale. Dal punto di vista del mercato del lavoro, gli spostamenti hanno un effetto equalizzatore: le persone tendono a spostarsi dai luoghi ove i salari sono bassi e i posti di lavoro scarseggiano, per andare dove gli emolumenti sono più alti perché c'è più lavoro e quindi meno disponibilità relativa di manodopera. Il risultato è che i salari si alzano dov'erano bassi (c'è meno manodopera disponibile) e si abbassano dov'erano più alti.

Adesso passiamo ai numeri.

Il confronto avverrà fra regioni ricche e regioni povere in Italia e fra stati ricchi e stati poveri negli Usa e sarà espresso in un semplice rapporto numerico fra il PIL pro capite dello stato/regione più ricco rispetto a quello più povero.

Nel caso dell'Italia, abbiamo escluso dal confronto Alto Adige, Trentino e Valle d'Aosta per ovvie ragioni (alta incidenza delle sovvenzioni riservate alle regioni autonome rispetto alla popolazione, molto ridotta).

Il rapporto fra il PIL pro capite della regione più ricca d'Italia, la Lombardia, pari a 38.200 euro, e la regione più povera, la Calabria, pari a 17.100 euro, è 2,33/1.

Un lombardo è quindi, in media, 2,33 volte più ricco di un calabrese (se mi passate la coincidenza fra PIL pro capite e ricchezza, che non sono la stessa cosa.)

Il rapporto fra stato Usa più ricco, New York e più povero, Mississippi è molto simile 90.043 dollari contro 40.464 fa 2,25/1.

Cosa succede se confrontiamo le DUE aree più ricche con quelle più povere?

Lombardia + Emilia Romagna vs Calabria + Sicilia dà come risultato 2,13/1.

New York + Massachusetts vs Mississippi + West Virginia dà un rapporto pari a 2,1/1.

Molto simile, non trovate?

E cosa succede se facciamo lo stesso confronto con SEI fra stati e regioni che guidano le rispettive classifiche?

Abbiamo in pratica gli stessi numeri.

Provare per credere!

Lombardia + Emilia Romagna + Veneto + Friuli + Piemonte + Toscana

vs

Calabria + Sicilia + Puglia + Campania + Molise + Sardegna

= 1,8/1

New York + Massachusetts + Connecticut + California + Washington + Delaware

vs

Mississippi + West Virginia + Arkansas + Idaho + Alabama + South Carolina (tutti stati del sud tranne l'Idaho)

= 1,83/1

Che poi, a ben guardare, non è che la mafia negli Usa non c'è l'hanno. Ce l'hanno, ma a New York, primo stato in classifica!

Ora, non pretendo certo di aver trovato una legge economica. In realtà si tratta proprio dei numeri che ti aspetteresti di trovare in un paese dove si sa che esiste un divario fra diverse aree.

Ora, le differenze di sviluppo economico fra diversi stati sovrani possono essere anche più ampie di così, ma difficilmente lo sono se parliamo delle stesse macro aree geografiche.

Il punto è che le disuguaglianze  tendono invece ad ampliarsi se prendiamo in considerazione l'evoluzione dei divari iniziali all'interno della STESSA entità sovrana.

Il sud ha diminuito molto i tassi di povertà con l'emigrazione della popolazione di colore verso le fabbriche nella regione dei grandi laghi, ma non per questo la sua economia è riuscita a mettersi al passo col resto del paese.

Pensate solo al drenaggio di cervelli a favore delle aree più avanzate, o agli effetti di spill over. 

Certo, potreste dire che come qui la colpa del divario è dei calabresi e della mafia, là invece è dei negri.

Vi trovereste in buona compagnia. Perché ragionereste da perfetto europeo, per il quale non sono le leggi dell'economia a decidere le cose dell'economia, ma le culture, le etnie, le razze.

Da una parte i greci bugiardi, gli italiani mafiosi, gli spagnoli fanfaroni, dall'altra i tedeschi e tutti quelli del nord, seri e industriosi.

 

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Garrosh

ok ma probabilmente è un circolo vizioso... difficoltà iniziali creano squilibri che, man mano che si ingrandiscono, contribuiscono a rafforzare le difficoltà di partenza. 
Non è realistico affermare che le diseguaglianze dipendano solo da fattori intrinseci o solo da fattori esterni

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  • 2 settimane dopo...
ArmandoBis
Il 30/4/2020 alle 21:32 , Garrosh ha scritto:

ok ma probabilmente è un circolo vizioso... difficoltà iniziali creano squilibri che, man mano che si ingrandiscono, contribuiscono a rafforzare le difficoltà di partenza. 
Non è realistico affermare che le diseguaglianze dipendano solo da fattori intrinseci o solo da fattori esterni

Credo che invece siano fattori indipendenti dalle persone. Come ad esempio gli sviluppi di un albero seguono una logica frattale, così possono esistere fenomeni caratterizzati da costanti o serie numeriche con determinati rapporti anche se riguardano sistemi umani.

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